Ma il tempo pieno è una meraviglia!
Non è una buona scelta cercare una scuola con un tempo scuola insufficiente.
Io sono contro i compiti sempre, anche perché i genitori non sono insegnanti e tendono a chiarire saltando passaggi che totalmente ignorano.
Quello che chiedevo, però, era cosa pensavate della richiesta di alcuni genitori di togliere ogni possibilità di "punizione" agli insegnanti, attraverso la riduzione dell'intervallo o del tempo di ginnastica. È chiaro che non possono essere che fatti episodici, anche perché diversamente perderebbero ogni efficacia.
Io non posso essere privata di vacanze ai Caraibi, visto che non le ho mai fatte.
Quoto.
Peccato il tempo pieno sia spesso gestito mettendo discipline "pesanti" il pomeriggio, peccato che l'assenza di compresenze non permetta lo sviluppo di attività più espressive e magari in piccolo gruppo (visto che tendenzialmente le classi sono formate dai 20 alunni in su e un gruppo che si voglia davvero definire non è composto da un numero tanto alto di partecipanti, tenendo pure conto che si IMPARA a stare in gruppo e la primaria, in particolare, avrebbe questo compito nei suoi obiettivi), peccato spesso le strutture delle scuole non sono adeguate, men che meno gli spazi.
Peccato le insegnanti non siano spesso formate e ti ritrovi le genie della lampada che, per esempio, pretendono di insegnare la destra e la sinistra a bambinetti di prima facendo compilare le schede (senza rendersi conto che a) il pensiero astratto a quell'età non è ancora formato b) che la scheda richiede lo spostamento del punto di riferimento e la visione speculare...e poi si incazzano pure se il piccoletto di turno non capisce :facepalm
Lasciamo perdere la formazione delle insegnanti di sostegno...che dovrebbero avere, fra le altre funzioni, quella di favorire inclusione e non sanno manco che cazzo significhi la parola e si legano alla didattica come se fosse il sacro graal...
La scuola ha molte, parecchie pecche.
In primis quello di non affermare la professionalità delle insegnanti.
A partire dalle insegnanti stesse, che si fregiano del ruolo di madri per spiegare ad altre madri ("eeehhh...sapesse, anche mio figlio...") come se questa fosse empatia :facepalm:e dimenticano di essere professioniste, con competenze innanzitutto psico-pedagogiche. (che spesso non hanno e pensano pure sia una parolaccia).
Come professioniste del sociale, e di certi sociali in particolare, dovrebbero pretendere supervisione...e invece guardano la supervisione psicologica come se fosse il demonio...non a caso il ruolo di insegnante è fra i primi più colpiti dal born out...
I genitori sono genitori. E nella scuola ci dovrebbero stare come genitori. Punto e senza discussione.
Vorrei vederli andare dal medico e pretendere di decidere la cura, senza peraltro sapere un cazzo di medicina.
Ma pare che la scuola sia appannaggio di tutti e che chiunque dotato di un minimo di voler bene si permetta di pensare che l'insegnamento è alla portata di tutti.
E la scuola stessa, in una falsa idea di democraticità, permette a non professionisti di dettare regole ai professionisti.
E lo permette per incompetenza, incuria, insicurezza...etc etc.
Detto questo i compiti a casa dovrebbero avere funzioni ben chiare. In particolare alla primaria. Che è ancora scuola di pensiero concreto. Ed è invece, spesso, scuola di automatismi.
Se a scuola un ragazzino si fa 8 ore a casa fa altro.
Sarebbe come chiedere ad un qualunque lavoratore, finito l'orario di lavoro, di fare qualche ora per tenersi in allenamento.
Se lo chiedessero a me volerebbero i vaffanculo.
Che anche il tempo mensa, gioco libero, in grande gruppo, è esercizio di socializzazione. E sti disperati spesso non sono manco capaci di risolversi semplici discussioni coi compagni. Per dire...sono tempi importanti quelli non strutturati.
E sono sempre meno. Fra l'altro. Che c'è sempre un adulto in mezzo alle storie a fare il giudice....e loro, ragazzetti a fare accusato e imputato con gli avvocati di turno all'opera. Chiedendo giustizia dall'alto. Stile law&order...:unhappy:
Quindi i compiti, per come la vedo io, non dovrebbero, in particolare alla primaria, superare i 10-15 minuti al giorno. Tenendo conto delle curve di attenzione e concentrazione dei bambini di quell'età. E delle ansie dei genitori che ricadono sui bambini come fiocchi di neve durante una bufera.
Quanto alle punizioni non mi piacciono.
Specialmente se date senza contestualizzazione.
Per fare un esempio scemo, è molto diverso dire "saltate la ricreazione perchè vi siete comportati male" (dove male non significa niente, in termini di comportamenti adeguati e non)
E dire invece "siccome durante il tempo lezione avete usato i comportamenti che si usano in un altro tempo, quello del gioco, allora si fa lo scambio e nel tempo del gioco usiamo i comportamenti del tempo di lavoro. Quindi si recupera il tempo sprecato".
Sono due prospettive diverse.
Una semplicemente punitiva. E spesso equivale alla sfogo di una insegnante frustrata che arriva d un punto di non gestione del gruppo che le fa partire l'embolo.
L'altra è Educazione ai comportamenti coerenti e adeguati al tempo, allo spazio e al contesto.
Secondo me e secondo una manica di gente che queste cose le studia e non va solo ad istinto benevolo.
Di mio sono molto dispiaciuta per queste bestioline che da un lato sono trattate come buddha dorati da adorare e dall'altro sono trattati come costanti deficienti in cui inserire conoscenze.
Di base sarebbe ora che della scuola si occupassero i professionisti della scuola e della pedagogia.
Se ancora ce ne sono.