Abbi pazienza. Fai bene a non entrare troppo nello specifico. Però tu parli di un rapporto concluso, dove il tuo principale interesse e' il benessere dei tuoi tre figli. Che per anni hai curato da sola. Lui di fatto si è sempre fatto la sua vita, e quando può fa il padre. Con te che (giustamente) fai di tutto per far sì che i figli lo vedano. E che vi vedano in rapporti distesi. Tutto giustissimo, direi da manuale visto che ancora non vi siete neppure separati. Se non fosse che a lui separarsi non solo non conviene, ma di fatto ignora persino le tue richieste. E allora mi chiedo: ma voi, che state a parlare di tutto, persino di vacanze insieme, di concretizzare la separazione ne parlate mai? Di termini, di condizioni. Per mio marito e me in questo momento ne stanno parlando i nostri rispettivi legali, e questo perché non ci sono i presupposti, tra mio marito e me, per affrontare un qualsiasi tipo di discorso in modo minimamente sereno.
Ma voi parlate addirittura di vacanze insieme. E' possibile che una notifica non si riesca a fare, mentre invece passate giornate insieme? Io a questo punto ti direi che anziché parlare di vacanze condivise, gli risponderei che prima ci si separa. Se e' quello che vuoi, ovviamente. Mesi e mesi di ricerca solo per intavolare un discorso non esistono proprio. Ma da nessuna parte. E in tutto questo lui continua a fare la sua vita, e tu sei li a non credere che un domani possa mettertelo in quel posto. Ad attendere non so che cosa. E intanto a correre grossi rischi, perché da li a dire che frequenti abitualmente un amante, e da li addebito della separazione il passo non è troppo lungo. E puoi benissimo dire "se dovesse succedere amen", ma ricorda che poi ti trovi tu a fare i conti in tasca per vedere se, con tre figli e le bollette da pagare, ce la puoi fare o meno.