Brunetta
Utente di lunga data
Non è solo abitudine, è un rapporto intimo con te.Una rinuncia ad una abitudine, dici?
Non lo avevo visto in questa ottica![]()
Non è solo abitudine, è un rapporto intimo con te.Una rinuncia ad una abitudine, dici?
Non lo avevo visto in questa ottica![]()
Riflettendoci non ha mai fatto disperare per il cambio pannolino ne' le educatrici del nido ne' mio marito.Non è solo abitudine, è un rapporto intimo con te.
Certe cose si capiscono dopo.Riflettendoci non ha mai fatto disperare per il cambio pannolino ne' le educatrici del nido ne' mio marito.
Eh. In compenso ora non riuscirò neanche più a sculacciarlo per intimargli di stare fermo :carneval:Certe cose si capiscono dopo.
:carneval: Vorrei tornare indietro e mangiarmelo di baci.Eh. In compenso ora non riuscirò neanche più a sculacciarlo per intimargli di stare fermo :carneval:
:carneval: Vorrei tornare indietro e mangiarmelo di baci.
Adesso neanche parla![]()
Mio figlio, seconda elementare, è disordinato, confusionario e chiacchierone.Quale tipo di compiti?
Sai che c'è un movimento, anche gruppo fb "Basta compiti!"?
Non ho letto il libro. Ma EFFICACI sul titolo mi allontanerebbe immediatamente.Per quanto riguarda i metodi educativi con i bambini, per me è stato importante scoprire il libro di T. Gordon "Genitori efficaci".
Ancora oggi organizzano corsi in tutta Italia e sono abbastanza pragmatici e spendibili.
In giorni più recenti è stato scritto un libro di facile lettura più contestualizzato nella nostra società, Genitori Coach, Guida per diventare gentori efficaci
Con i neonati-bambini molto piccoli, non si possono utilizzare perchè prevedono un'interazione cognitiva basata sul linguaggio verbale.
Personalmente da piccola ho preso diverse sberle potenti. Non ne capivo nè la necessità nè il fine e mi hanno sempre fatto pensare che mia madre (la mano della punizione corporale) non avesse strumenti migliori per interagire ed educare.
Ad oggi la penso allo stesso modo.
Detto questo, tra i 16 e i 25 anni ho lavorato tanto nei grest & co. e ritengo che urlare o alzare le mani sia una strumentalizzazione del proprio senso di frustazione ed impotenza. Gli effetti sui bambini sono momentanei, generano paura e non rispetto e non creano alcun clima collaborativo o di crescita.
Il titolo allude alle competenze pragmatiche che il genitore può imparare ad attuare acquisendo strategie funzionali al raggiungimento dell'obiettivo comunicazionale (contestuale).Non ho letto il libro. Ma EFFICACI sul titolo mi allontanerebbe immediatamente.
Efficaci in cosa? E' inquietante...
Poi magari leggo il libro e mi ricredo.
Credo che l'educazione sia una di quelle scienze inesatte e meno pragmatiche che esistono. Ci sono diversi modi di essere genitori e sinceramente la strategia la vedo lontanissima nel panorama.Il titolo allude alle competenze pragmatiche che il genitore può imparare ad attuare acquisendo strategie funzionali al raggiungimento dell'obiettivo comunicazionale (contestuale). E' diventato quasi un marchio distintivo (ha scritto anche insegnanti efficaci e qualcos'altro efficaci, ma tieni presente che è un libro degli anni '60 scritto in America). D'altronde i genitori di solito chiedono "come devo fare per..." non "quale teoria potrebbe spiegare..." e questo è proprio il taglio dei due libri, sia Gordon che Masoni.
Il titolo allude alle competenze pragmatiche che il genitore può imparare ad attuare acquisendo strategie funzionali al raggiungimento dell'obiettivo comunicazionale (contestuale).
Ti ho già risposto, ma di sicuro la quarta copertina del libro è più esaustiva di me. Ed in ogni caso, io non volgio venderti nullaCredo che l'educazione sia una di quelle scienze inesatte e meno pragmatiche che esistono. Ci sono diversi modi di essere genitori e sinceramente la strategia la vedo lontanissima nel panorama.
E' proprio nella scelta della parola, che trovo i primi ostacoli, che tipo di efficacia si cerca nell'essere genitori? Essere efficaci significa arrivare ad uno specifico scopo, qual'è lo scopo del libro?! Se tu non mi dici qual'è lo scopo a cui vuoi tendere per me rimani sullo scaffale...
Discutevo solo in linea generale l'idea di un titolo così pocì poco "efficace" per me... Non posso nemmeno discutere, come dire i termini di comunicazione che lui tende a spiegare, ma è proprio il porsi del libro che ho trovato inquietante come approccio. Se il titolo fosse stato "Come migliorare la comunicazione genitori/figli" avrebbe acquisito sicuramente maggior valore al mio sguardo. Ecco mi chiedevo se anche voi a un titolo in cui si parla di Efficacia dei genitori ha avuto la stessa sensazione di "unghie sulla lavagna".Ti ho già risposto, ma di sicuro la quarta copertina del libro è più esaustiva di me. Ed in ogni caso, io non volgio venderti nullaIl libro si focalizza sull'aspetto della comunicazione efficace nella relazione genitore-figlio, quindi si parla di ascolto attivo, identificazione dell'obiettivo comunicativo e delle strategie per raggiungerlo. E direi che ogni atto educativo è mediato dall'aspetto comunicativo attraverso il linguaggio verbale (ma non solo). E come per ogni obiettivo, ci sono strategie più o meno adeguate o funzionali al raggiungimento dello scopo. Inoltre, come scrisse il buon Watzlawick nel mitico libro "la pragmatica della comunicazione umana" è impossibile non comunicare, ma ci sono molti aspetti che spesso vengono ignorati o sottostimati.
Funziona?Mio figlio, seconda elementare, è disordinato, confusionario e chiacchierone.
Ogni tanto prende qualche nota sul quaderno dalla maestra del tipo "Guarda che confusione", "Ti sei distratto e non hai finito il lavoro", "Non si capisce quello che scrivi".
Insomma niente di grave e che una buona dose di impegno non aiuterebbero a superare.
Quindi quando arriva l'ammonizione, ma senza richiesta dalla maestra, gli facciamo fare qualche compito extra! Copiato per lo più, impegnandolo e lodandolo quando fa un buon lavoro.
Sul gruppo no compiti, la trovo una sciocchezza, anche se trovo molto fastidioso la nuova idea di scuola che chiede ai genitori un aiuto per lo studio a casa.
Secondo me è deresponsabilizzante per i bimbi e impegnativo per i genitori.
Da bambina pensavi questo?Per quanto riguarda i metodi educativi con i bambini, per me è stato importante scoprire il libro di T. Gordon "Genitori efficaci".
Ancora oggi organizzano corsi in tutta Italia e sono abbastanza pragmatici e spendibili.
In giorni più recenti è stato scritto un libro di facile lettura più contestualizzato nella nostra società, Genitori Coach, Guida per diventare gentori efficaci
Con i neonati-bambini molto piccoli, non si possono utilizzare perchè prevedono un'interazione cognitiva basata sul linguaggio verbale.
Personalmente da piccola ho preso diverse sberle potenti. Non ne capivo nè la necessità nè il fine e mi hanno sempre fatto pensare che mia madre (la mano della punizione corporale) non avesse strumenti migliori per interagire ed educare.
Ad oggi la penso allo stesso modo.
Detto questo, tra i 16 e i 25 anni ho lavorato tanto nei grest & co. e ritengo che urlare o alzare le mani sia una strumentalizzazione del proprio senso di frustazione ed impotenza. Gli effetti sui bambini sono momentanei, generano paura e non rispetto e non creano alcun clima collaborativo o di crescita.
A me suona come "venditore efficace".Discutevo solo in linea generale l'idea di un titolo così pocì poco "efficace" per me... Non posso nemmeno discutere, come dire i termini di comunicazione che lui tende a spiegare, ma è proprio il porsi del libro che ho trovato inquietante come approccio. Se il titolo fosse stato "Come migliorare la comunicazione genitori/figli" avrebbe acquisito sicuramente maggior valore al mio sguardo. Ecco mi chiedevo se anche voi a un titolo in cui si parla di Efficacia dei genitori ha avuto la stessa sensazione di "unghie sulla lavagna".
Presto per dirlo, ma alcuni miglioramenti ci sono stati anche se piccoli. Comunque almeno non ci sono stati peggioramenti !!!!Funziona?
He sì.Da bambina pensavi questo?
Da qualcuno avrai preso.He sì.
Non ho ricordi di giudizi sul suo metodo educativo in età prescolare, ma dai 6 in su ricordo che mi sembrava una donna "limitata", perchè non sapeva gestire con le parole le situazioni problematiche e doveva rincorrermi attorno al tavolo tondo lanciando ciabatta o tirando sberle.
Poi però in famiglia mi si diceva "gioco di mano, gioco da villano" :facepalm: (e no, non è un'allusione alla masturbazione ma ai giochi in cui c'è una qualche strumentalizzazione della forza fisca). Oppure mi si diceva che "devi saper sostenere la tua idea senza gridare, grida solo chi non ha altri mezzi per far sentire la propria voce".. etc. etc.
Non che sia stata traumatizzata per questo, ma ammiravo infinitamente di più mio padre che non mi ha mai picchiato ma si faceva rispettare utilizzando "solo" le sue parole e la comunicazione non verbale.
Ma come si fa cosa?Da qualcuno avrai preso.
Ma come si fa?!:incazzato: