Ha risposto ed è stato abbastanza esaurienteMi da abbastanza fastidio quando le persone cominciano post e poi spariscano. Veri o non veri che questi siano...
Ha risposto ed è stato abbastanza esaurienteMi da abbastanza fastidio quando le persone cominciano post e poi spariscano. Veri o non veri che questi siano...
In effetti, se aveva il modem nella casa delle vacanze il racconto torna. Siamo nel 2000 e che una relazione clandestina corra per mail più che per sms ci sta.Ha risposto ed è stato abbastanza esauriente
Scusa se ti correggo. L'unico peccato imperdonabile è "il peccato contro lo Spirito", che non è facilissimo da definire, anche se probabilmente vi rientra la disperazione della salvezza (v. Giuda, che ha tradito Gesù come Pietro, ma a differenza di lui ha disperato del perdono).Ho condensato un insegnamento del falegname d Nazareth, quando parlava dei peccati contro lo spirito santo, dicendo che l' unico peccato imperdonabile era quello del sentirsi abbandonati da Dio.
Se il fan club del falegname non avesse trasformato quello che ha detto in una gigantesca macchina di potere, magari non ci dimenticheremmo che nelle sue parole si nascondono molte verità ancora attuali.
Ciao, vedo che sei andato anche tu a catechismo da giovane (presumo). Ricordi lontani anche per me. Lo spirito santo dovrebbe essere in effetti la grazia di Dio, infatti l' espressione "uscire dalla grazia di Dio" si riferisce al fatto di commettere qualcosa di inconsueto e abominevole. Ricordo che il catechista ci spiegò che peccarecontro lo spirito, era peccare contro l' amore di Dio. etc - etc. Quello che ho scritto io è tratto liberamente ovviamente, poi i concetti sono quelli. Se è stato perdonato del resto Paolo di Tarso, che aveva passato la sua vita a perseguitare i cristiani non vedo perchè non lo dovrebbe essere il protagonista del 3d che ha commesso molti errori magari gravissimi ma non ha ucciso ancora nessuno. Vedo comunque come non ci sia nulla di nuovo sotto il sole, come perle di saggezza che vengono dal passato siano ancora attuali ai giorni nostri, se prese ed inserite nel contesto in cui viviamo, ovviamente.Scusa se ti correggo. L'unico peccato imperdonabile è "il peccato contro lo Spirito", che non è facilissimo da definire, anche se probabilmente vi rientra la disperazione della salvezza (v. Giuda, che ha tradito Gesù come Pietro, ma a differenza di lui ha disperato del perdono). "Sentirsi abbandonati da Dio" non è un peccato, è un'esperienza che tocca a tutti gli uomini, Gesù compreso: il Quale in croce grida, "Signore, Signore, perchè mi hai abbandonato?"
La disperazione della salvezza è una autocondanna ad allontanarsi dall'abbraccio accogliente?Scusa se ti correggo. L'unico peccato imperdonabile è "il peccato contro lo Spirito", che non è facilissimo da definire, anche se probabilmente vi rientra la disperazione della salvezza (v. Giuda, che ha tradito Gesù come Pietro, ma a differenza di lui ha disperato del perdono).
"Sentirsi abbandonati da Dio" non è un peccato, è un'esperienza che tocca a tutti gli uomini, Gesù compreso: il Quale in croce grida, "Signore, Signore, perchè mi hai abbandonato?"
Sono andato a catechismo da ragazzo, e poi ho continuato a studiare la religione cristiane e le altre religioni sia per interesse personale, sia per interesse professionale, perchè la religione/le religioni presentano nel modo più perspicuo e più bello le forme e i contenuti più profondi della psiche; come l'arte e le sapienze.Ciao, vedo che sei andato anche tu a catechismo da giovane (presumo). Ricordi lontani anche per me. Lo spirito santo dovrebbe essere in effetti la grazia di Dio, infatti l' espressione "uscire dalla grazia di Dio" si riferisce al fatto di commettere qualcosa di inconsueto e abominevole. Ricordo che il catechista ci spiegò che peccarecontro lo spirito, era peccare contro l' amore di Dio. etc - etc. Quello che ho scritto io è tratto liberamente ovviamente, poi i concetti sono quelli. Se è stato perdonato del resto Paolo di Tarso, che aveva passato la sua vita a perseguitare i cristiani non vedo perchè non lo dovrebbe essere il protagonista del 3d che ha commesso molti errori magari gravissimi ma non ha ucciso ancora nessuno. Vedo comunque come non ci sia nulla di nuovo sotto il sole, come perle di saggezza che vengono dal passato siano ancora attuali ai giorni nostri, se prese ed inserite nel contesto in cui viviamo, ovviamente.
Ti ho replicato nel post precedente.La disperazione della salvezza è una autocondanna ad allontanarsi dall'abbraccio accogliente?
Per me si.La disperazione della salvezza è una autocondanna ad allontanarsi dall'abbraccio accogliente?
Grazie!Ti ho replicato nel post precedente.
Attenzione al loopGrazie!
Interessante...andrò a cercarmi da leggere
Il tribunale interiore...l'anima che giudica se stessa...
Già...l' abbraccio...Per me si.
Una delle cose più grandi che possa fare una persona, sempre secondo la mia opinione, è riscattarsi dai suoi errori, rientrare in quell' abbraccio non solo accogliente, ma anche pacificatore.
L'errore dei nostri giorni è pretenderlo per indulgenza e non per riscatto quell' abbraccio. Non a caso i giorni scorsi parlavo di espiazione. (Concetti vecchi come l 'uomo).
Ma anche leggendo Delitto e Castigo ad esempio.Sono andato a catechismo da ragazzo, e poi ho continuato a studiare la religione cristiane e le altre religioni sia per interesse personale, sia per interesse professionale, perchè la religione/le religioni presentano nel modo più perspicuo e più bello le forme e i contenuti più profondi della psiche; come l'arte e le sapienze.
Secondo l'insegnamento di Gesù nei Vangeli, e secondo la teologia cristiana (di tutte le confessioni maggiori), qualunque colpa può essere perdonata da Dio, e con qualunque si intende qualunque, omicidio e molto peggio compreso. Le condizioni sono "il sincero pentimento e il fermo proposito di non peccare più". A quanto mi risulta, Dio non perdona sempre e comunque, probabilmente nel senso che NON PUO' perdonare sempre, visto che ci ha fatto liberi, e non può dunque concederci il perdono se non lo vogliamo con un atto libero, che si manifesta appunto con il pentimento, il proposito di non peccare più, e, naturalmente, l'apertura fiduciosa al perdono divino.
Il rifiuto/disperazione del perdono/amore di Dio pare essere "imperdonabile", e quindi garantire la dannazione, probabilmente perchè la dannazione, che per analogia intendiamo come punizione comminata da un giudice, è piuttosto frutto di un atteggiamento fondamentale della persona/anima al cospetto della maestà trascendente di Dio; che - esprimendoci con una metafora - per l'anima salvata si presenta sotto forma di Luce, per l'anima dannata sotto forma di Fuoco. In sintesi, è probabilmente l'anima che giudica se stessa di fronte alla pietra di paragone divina, accettandola o rifiutandola.
Su questo tema scrive pagine teologiche molto belle Hans Urs von Balthasar, e anche, in forma letteraria, C.S. Lewis.
Credo di aver già dato, sai...Attenzione al loop![]()
Grazie!
Interessante...andrò a cercarmi da leggere
Il tribunale interiore...l'anima che giudica se stessa...
Ma certo. Anche Bernanos, un altro grande scrittore cristiano.Ma anche leggendo Delitto e Castigo ad esempio.
E se lui dice di essere una persona molto conosciuta, e non è un paese, ma una cittàDice di essere una persona molto conosciuta,se il paese non è una città,aspettano solo questo per chiacchierarci sopra,purtroppo è una delle peculiarita negative dei paesini.
Grazie ancora!Prego. Di Lewis è molto bella la trilogia fantasy/teologica "Lontano dal pianeta silenzioso", "Perelandra", "Quell'orribile forza", di recente ripubblicata da Adelphi. Nella saggistica cristiana, Le due vie del pellegrino, Jaca Book, Milano, 1981, e Riflessioni cristiane, Gribaudi, Rimini 1997.
L'opera di von Balthasar è sterminata. Direttamente sul tema c'è Breve discorso sull'Inferno, Queriniana, Brescia 1993. A me piace molto Il tutto nel frammento, edito da Jaca Book.
Il tema dell'anima che si giudica da sè non è presente solo nel cristianesimo, ma in moltissime religioni. In una civiltà come la greco-romana, che dà molto rilievo al giure, la metafora più spesso impiegata è quella del tribunale. Ma l'aspetto importante da cogliere è l'oggettività del giudizio. Il giudizio divino è perfettamente oggettivo e perfettamente giusto perchè Dio è perfettamente reale. Se ci rifletti un attimo, è molto semplice e logico: se accetti la premessa che la trascendenza esiste, e che ha un rapporto reale e necessario con l'immanenza (nel cristianesimo, attraverso sia la creazione, sia l'Incarnazione) allora l'immanenza, il mondo che percepiamo ed esperiamo in questa vita, è meno reale del mondo che esperiremo dopo la morte, quando incontreremo faccia a faccia Chi ci trascende incommensurabilmente, Dio (S. Tommaso dice che Dio è "Ens realissimus").
E' di fronte a questa Realtà che ci giudicheremo. E siccome il peccato, che si manifesta negli atti ma non è un atto bensì un orientamento di fondo, è "privatio boni", privazione del bene, cioè sostanzialmente irreale, perchè realtà e bene nella visione platonico-cristiana coincidono, può accadere che l'anima peccatrice, fatta irreale dal suo peccato, non riesca a tollerare il confronto con la Realtà, e la rifugga/rifiuti. Ecco: nella visione di questi due pensatori, e non solo nella loro, l'inferno è questo: rifuggire/rifiutare la Realtà divina.
Eddai,che quello che può far allungare qualsiasi parte del corpo.....
mi sa che non ho proprio capito niente:rotfl::rotfl:
Ehm.. no. Non l'hai capita.
Mr. Fantastic.. proprio di metallo non era..
Diceva il povero papa Luciani (che durò in carica un mesetto, qualcuno dice per cause non naturali) che "Dio è anche mamma".Grazie ancora!
Me li vado a procurare.
La questione del "tribunale" interiore è legata alle aspettative interiorizzate, sia di ordine familiare sia di ordine sociale sia di ordine storico culturale, vero?
Divina o non divina, nella mia esperienza, quando si rifugge/rifiuta la propria realtà interiore si finisce in una sorta di inferno...e anche nel terreno, riconoscere il "reale" dall' "irreale", dove per reale intendo il posto in cui la propria interiorità è al "suo" posto, è fondamentale
Tenendo conto del fatto che spesso la mente, mente.
In tutto questo non ho ancora capito che posizione ha esattamente quello che io ho sempre chiamato l'abbraccio primario, mescolando un po' di teorie per la verità, ma riferendomi a quell'abbraccio in cui si è a Casa, quella dentro...e nel riconoscerlo, la mente, a volte, fa dei gran pasticci.
E torno alla Madre, quando mi sperdo in queste riflessioni :singleeye:![]()
Sempre Marvel.. ma i fantastici 4mi sa che non ho proprio capito niente:rotfl::rotfl:
stavamo parlando di magneto...mr fantastic non me lo ricordo in XMen, non c'era mi sa in XMen...
ufff :carneval: