oriente70
Utente di lunga data
O.T ??? Queste abbreviazioni non sono il mio forte..O.T. Oriente fai il tassista?
O.T ??? Queste abbreviazioni non sono il mio forte..O.T. Oriente fai il tassista?
Se sostieni la capacità delle donne di agire ed esprimere il loro potere di genere a prescindere da qualsiasi adesione etica non ti puoi poi lamentare se lo fanno gli uomini.
Guardate che il fare e disfare nel concetto di piena libertà ha bisogno di una definizione mediata, etica e concettuale di questa libertà. Dire "faccio così perchè mi pare e piace" impone anche di subire agiti da parte altrui che applicano lo stesso concetto.
Tutto quello che di buono ha la nostra civiltà nasce da questo concetto di adesione e mediazione delle regole e dei valori. La vera libertà non è mai nè fuga nè rigetto a prescindere.
O.T ??? Queste abbreviazioni non sono il mio forte..
Je serve un passaggio??
Hai un nick che suona come il nome di un taxi: "Oriente70 a piazza della Repubblica cinque minuti "Vado a caricare clienti
VeroDubito rimanga molle a lungo![]()
Le leonesse non hanno creste...a che io sappiaCondivido tutto, ma c'è un ma. Se la leonessa non abbassa anche lei la cresta va tutto a rotoli. Il tuo discorso su come dev'essere un uomo si può rigirare anche per le donne.
Orie' beccati questa.Hai un nick che suona come il nome di un taxi: "Oriente70 a piazza della Repubblica cinque minuti "
non ho capito la cosa del primo tempo e della partitaPer Ginevra 65 mi riferivo a questa discussione
Ora ho capito anche ioGrazie!
Forse ho capito...provo a rispiegare quel che intendo.
Se io affermo che l'apparato muscolare maschile è più potente di quello femminile e che questo è un fatto, dico qualcosa di offensivo per qualcuno?
(per me lo era, un tempo, quando sentivo di dover dimostrare che non c'era differenza fra uomini e donne, mascherando dietro una richiesta di parità un timore di non essere riconosciuta nella mia forza).
Non mi sembra sia offensivo. Più che altro non mi sembra che possa essere più di tanto disquisito poichè è un fatto.
I maschi sono muscolarmente più potenti di una femmina.
Questo significa che, siccome sono più potenti e io lo riconosco, sto affermando che concedo anche l'abuso di quel potere e di quella forza?
Non mi sembra.
Un maschio sa di essere più potente di una femmina.
Ne è consapevole. Sa che è la sua Natura.
Consapevolmente decide di dosare il suo potere all'interno di una relazione con una femmina.
Lo stesso per me vale rispetto alla procreazione.
La donna ha un apparato che le permette di più, più potere rispetto ad un uomo.
Questo non significa che ne abusa. L'affermazione non è abuso.
Si riconosce il suo potere e lo dosa all'interno di una relazione con il maschio.
Mi spiego meglio?
Affermare che una donna, una femmina ha il potere di creare e quindi anche quello di distruggere (ogni cosa, ha il suo rovescio) non significa annullare il potere di compartecipazione maschile.
Significa semplicemente affermare quello che una donna ha il potere di fare.
Come un maschio può abusare della sua potenza muscolare nei confronti di una donna, così una donna può abusare del suo potere vitale nei confronti di un maschio.
E' potere anche questo.
Ed è qui che entra in gioco la condivisione e il rispetto.
(ricordo che il potere di dare la vita è stato secolarmente utilizzato come scambio anche fra famiglie potenti, e anche come modo per "intrappolare" il maschio...giusto per ricordare il rovescio della medaglia).
Ed è qui che entra in gioco la pari DIGNITA' degli individui che si giocano, per scelta e per necessità insieme.
Ma è una parità, quella fra uomo e donna che non si gioca sulle uguaglianze di potere, si gioca esattamente sul contrario, ossia sulle diseguaglianze del potere di ognuno che possono essere terreno di crescita comune oppure terreno di guerra.
La scelta, anche etica, è qui. Come giocare i rispettivi poteri. E per farlo serve riconoscerseli vicendevolmente.
Negare il potere...è insensato. Ed è frutto della paura stessa del potere.
Come femmina per me è non solo pacificatorio, ma anche liberatorio affermare pienamente il mio potere.
E trovo sia lo stesso per i maschi che fanno lo stesso.
Ed è il posto dove ci si incontra disarmati. Perchè il potere, riconosciuto ognuno a se stesso e poi, di conseguenza, all'altro è messo in mezzo. E condiviso. Di conseguenza anche nelle decisioni.
Ma per essere disarmati bisogna riporre le armi. Se si fa finta che le armi non esistano, non ci si può disarmare.
A me, quando avevo in piedi la sfida coi maschi, il fatto che venissero definiti più potenti di una femmina, e anche di me quindi, mi mandava in sfida nera.Ora ho capito anche io
Il termine "Potere" viene forse percepito e vissuto come un "affronto" .. una sfida..
Si sa, ma no si dice.. (più o meno..)...
Sono dei begli esempi.. e sono dei bei percorsiA me, quando avevo in piedi la sfida coi maschi, il fatto che venissero definiti più potenti di una femmina, e anche di me quindi, mi mandava in sfida nera.
Sintomo di mie insicurezze. Ovviamente. Ma allora non me ne accorgevo. Ero troppo presa dal dover dimostrare il mio potere (e ne ero schiava, ovviamente...)
Mi ricordo i primi tempi in palestra quando vedevo questi qui che mi usavano mille cautele. E io mi incazzavo a mina. E mi lamentavo col su to che mi facevano attenzione.
Era una cosa che mi imbarazzava profondamente. E mi faceva sentire anche inadeguata. (ovvio anche qui che passavo per loro per definire me).
Quindi un giorno l'altro maestro mi ha presa per combattere e mi ha letteralmente corcata.
Ne ho prese veramente una carriola. Tanto che alla fine ero "suonata" e non stavo neanche in piedi.
Alla fine mi ha detto che aveva usato forse il 30% della sua potenza muscolare e il 3% della sua tecnica.
Poi mi ha presa, mi ha portata davanti allo specchio e mi ci ha fatto guardare dentro: e l'immagine era anche ridicola.
Io alta 1,58 e lui 1,90 e rotti.
Io 47 kg, lui quasi 90.
Le mie mani rispetto alle sue sembravano cucchiaini da te. E i miei piedi erano minuscoli.
Io ero minuscola. E sembravo una bambinetta a suo confronto.
Poi mi ha fatto vedere per quanto tempo avevamo combattuto. E che ero ancora intera.
E mi ha sottolineato che non ero arretrata. Nonostante lui fosse evidentemente in grado di spaccarmi in due. Con due dita, fra l'altro. Tenendo conto della tecnica.
Ci ho pensato e ripensato per mesi...Ho iniziato ad avere rispetto per i maschi che mi usavano premura. A non sentirlo come un affronto e una mancanza di considerazione. E mano a mano io riconoscevo questo (e riconoscevo quindi il loro potere), loro mi usavano meno premura e iniziavo a divertirmi a combattere. E anche loro.
Io ho imparato che la loro premura poteva essere un'arma per me. E la saggezza era il modo in cui si utilizzava quell'arma.
(e io quell'arma, la premura maschile, l'immagine maschile della donna angelicata l'ho ripetutamente usata senza pietà coi maschi).
Ecco...credo che il percorso di reciproco riconoscimento vada in questa direzione.
Riconoscimento delle rispettive potenzialità, dei rispettivi poteri.
Il su to mi ha poi spiegato che essendo io piccolina posso usare altre cose che non siano la potenza, e che la potenza non è l'unica via, anzi, il più delle volte non è una via.
etc etc....![]()
Si, così si, è più o meno quello che intendo anch'io.Grazie!
Forse ho capito...provo a rispiegare quel che intendo.
Se io affermo che l'apparato muscolare maschile è più potente di quello femminile e che questo è un fatto, dico qualcosa di offensivo per qualcuno?
(per me lo era, un tempo, quando sentivo di dover dimostrare che non c'era differenza fra uomini e donne, mascherando dietro una richiesta di parità un timore di non essere riconosciuta nella mia forza).
Non mi sembra sia offensivo. Più che altro non mi sembra che possa essere più di tanto disquisito poichè è un fatto.
I maschi sono muscolarmente più potenti di una femmina.
Questo significa che, siccome sono più potenti e io lo riconosco, sto affermando che concedo anche l'abuso di quel potere e di quella forza?
Non mi sembra.
Un maschio sa di essere più potente di una femmina.
Ne è consapevole. Sa che è la sua Natura.
Consapevolmente decide di dosare il suo potere all'interno di una relazione con una femmina.
Lo stesso per me vale rispetto alla procreazione.
La donna ha un apparato che le permette di più, più potere rispetto ad un uomo.
Questo non significa che ne abusa. L'affermazione non è abuso.
Si riconosce il suo potere e lo dosa all'interno di una relazione con il maschio.
Mi spiego meglio?
Affermare che una donna, una femmina ha il potere di creare e quindi anche quello di distruggere (ogni cosa, ha il suo rovescio) non significa annullare il potere di compartecipazione maschile.
Significa semplicemente affermare quello che una donna ha il potere di fare.
Come un maschio può abusare della sua potenza muscolare nei confronti di una donna, così una donna può abusare del suo potere vitale nei confronti di un maschio.
E' potere anche questo.
Ed è qui che entra in gioco la condivisione e il rispetto.
(ricordo che il potere di dare la vita è stato secolarmente utilizzato come scambio anche fra famiglie potenti, e anche come modo per "intrappolare" il maschio...giusto per ricordare il rovescio della medaglia).
Ed è qui che entra in gioco la pari DIGNITA' degli individui che si giocano, per scelta e per necessità insieme.
Ma è una parità, quella fra uomo e donna che non si gioca sulle uguaglianze di potere, si gioca esattamente sul contrario, ossia sulle diseguaglianze del potere di ognuno che possono essere terreno di crescita comune oppure terreno di guerra.
La scelta, anche etica, è qui. Come giocare i rispettivi poteri. E per farlo serve riconoscerseli vicendevolmente.
Negare il potere...è insensato. Ed è frutto della paura stessa del potere.
Come femmina per me è non solo pacificatorio, ma anche liberatorio affermare pienamente il mio potere.
E trovo sia lo stesso per i maschi che fanno lo stesso.
Ed è il posto dove ci si incontra disarmati. Perchè il potere, riconosciuto ognuno a se stesso e poi, di conseguenza, all'altro è messo in mezzo. E condiviso. Di conseguenza anche nelle decisioni.
Ma per essere disarmati bisogna riporre le armi. Se si fa finta che le armi non esistano, non ci si può disarmare.
Ipazia se mentre vedi un film lo trastulli di solito non si arriva a vedere il primo temponon ho capito la cosa del primo tempo e della partita![]()
Mo piazza della Repubblica 5 minuti mica voloHai un nick che suona come il nome di un taxi: "Oriente70 a piazza della Repubblica cinque minuti "
:rotfl::rotfl:Ipazia se mentre vedi un film lo trastulli di solito non si arriva a vedere il primo tempo
sono contenta di essermi spiegataSi, così si, è più o meno quello che intendo anch'io.
Ogni individuo esercita forza o violenza secondo le sue capacità e caratteristiche nel suo habitat, non ho mai sottovalutato il potere femminile, dal momento che spesso hanno esercitato anche su di me questa loro capacità.
Il punto è appunto rendere forza la violenza, cioè legittimare il potere attraverso delle regole etiche condivise.
In questo 3d a volte mi è sembrato un confronto poco costruttivo, una gara.
E ti dirò che comunque non ho mai inviato le donne per la loro capacità di generare....![]()
Quando si teme un potere, se ne è schiavi.Sono dei begli esempi.. e sono dei bei percorsi
Anche perché come ben emerge dalle esperienze che racconti, riconoscere un potere non vuol dire affatto chinare il capo o esser condannati a sbraitare con la bava alla bocca dalla rabbia...
Insomma.. c'è da riflettere, e da spalmare a vari livelli..
Maternità e paternità inclusi (tornando a oggi)![]()
Mentre si scopa non ho mai fumato avrei problemi dove buttare la cenere [emoji15]:rotfl::rotfl:
uh...adesso ho capito.
Noi guardiamo anche tutto il film...se è per quello
Ci si trastulla per il piacere del trastullo..mica necessariamente serve arrivare, non pensi?
Non è un obbligo intendo. A volte è molto piacevole anche quella tensione che tiene lì...intimità.
Mai chiacchierato mentre ci si masturba reciprocamente? O fumato una sigaretta mentre si scopa?![]()
Modello dolce stil novo?sono contenta di essermi spiegata
Anche a me sembra una gara, ecco perchè continuavo a chiedere del senso di esclusione nel momento in cui si afferma un dato di fatto fisiologico.
La condivisione delle regole arriva dopo il riconoscimento dei partecipanti al gioco. E dopo la condivisione del gioco che si intende giocare.
Affermare il potere femminile è anche affermare quello maschile e viceversa.
Capisco che veniamo da secoli in cui il potere maschile si è costruito su un apparente, lo sottolineo, APPARENTE, non potere femminile...un grande inganno. Fondamentalmente.
Io invece credo che maschi e femmine siano dispari e che sia esattamente nella disparità, assunta come risorse da mettere in comune, il potere della Vita, a cui, entrambi, insieme e sullo stesso piano si inchinano.
Ma quello stesso piano è possibile e reale solo se si riconosce la disparità e si esce dalla guerra di chi è superiore a chi e dove.
Si può essere pari nella disparità. Se il potere è messo in mezzo. Per metterlo in mezzo però serve saperlo. Se no, non si mette in mezzo niente.
Se devo dirti la verità...a me piace molto essere femmina e avere il potere di creare la vita. E anche quello di distruggerla. E parte della mia fierezza è riuscire a non cadere nella superbia dell'uno e dell'altro.
Poi nella superbia e nella presunzione ci cado spessissimo, però
E imparo a riconoscermi umilmente la mia umanità...
(anche se preferisco la mia immagine divina:carneval
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