Per me è stata una scoperta e, lo ammetto con la faccia a terra perché me ne vergogno, mi piace. All'inizio mi ha devastato, ho perso 7 kg nel giro di un mese e mezzo e tutta la mia famiglia (persino quella di II grado) pensava avessi qualche malattia grave.
Passata questa fase del tormento, io ho sentito un RISVEGLIO...una cosa che volevo anche io. Mi ha fatto paura, mi sta facendo paura, la voglio e non la voglio, è una sorta di TI VOGLIO ANCORA PER L'ULTIMA VOLTA E BASTA e FACCIAMO CHE SIA LA PENULTIMA PERCHè HO ANCORA BISGONO DI TE.
Non lo so che cazzo mi è preso. Forse è solo ossessione. Io ho tanto caos dentro di me e faccio fatica per cercare di non fare trapelare nulla in casa. L'unica che nota che qualcosa non va è mia madre, infatti evito per ora di andare dai miei genitori perché ho paura che inizi a mettere il tarlo nell'orecchio a mia moglie.
Parlo solo con lui (e adesso con tutti voi) e credetemi, mi capisce ma soffre. In tutto questo lui soffre e io sto male perché gli voglio bene e non voglio vederlo soffrire.
Ieri sera mi ha detto che se questa cosa mi fa star così male, possiamo chiudere e ognuno per la sua strada ma, boh.
Ho paura. La verità è che non ho voglia di perderlo ma so che devo evitare di vederlo e andare da lui. Che strazio!
Poi tutte ste etichette e definizioni del cazzo: gay, bisex, trisex...ma che cazzo???? Io non voglio essere definito da nessuna etichetta, non sono un oggetto. Ho un cuore e questo cuore batte da 20 anni per una donna e qualche mese anche per lui. Sono umano, ho dei sentimenti e non mi va di spezzare il cuore a nessuno.
Nessuno ti può definire, o meglio, possono pure definirti in tutti i modi la fantasia suggerisca..ma tu sei tu.
E neanche le tue definizioni di te possono raccoglierti fino in fondo.
Non pensi?
Se fossi al posto tuo, come prima cosa mi calmerei e uscirei dalla disquisizione gay, non gay e compagnia a cavallo.
Se anche ti piacesse la penetrazione anale, mica vorrebbe dire che sei o non sei gay....se non che sei uno di quei maschi (deo gratia

) che si godono il piacere del punto L.
Quanto all'attivo o al passivo non è una questione di pratiche, quanto una questione di posizione interiore rispetto alla pratica.
Attivo o passivo è semplicemente un modo DIVERSO (e non maggiore o minore in termini di forza e/o virilità femminilità) dell'abbandono.
Sono semplicemente modi diversi del godere.
Conoscere la propria posizione, mica serve a darsi una etichetta, è solo una consapevolezza in più per godere insieme all'altr*.
Essere gay significa provare attrazione per persone del proprio stesso genere. Semplicemente.
Niente di più, niente di meno.
La questione mi sembra che ruoti più intorno al fatto che in questo momento sei confuso e agitato.
E che gestire una storia parallela, in cui in più scopri pure preferenze che non conoscevi, è complesso e anche doloroso.
Come ti dicevo...io lascerei per un momento da parte questioni definitorie, e tutto quel che ne segue, e inizierei a cercare di sciogliere prima di tutto il come stai tu.
Segare una cosa, perchè ti fa paura, se posso permettermi, non è particolarmente arguto.
Adesso la questione è sul tavolo, un passo per volta serve scioglierla
Guarda che l'universo non si è incrinato, è ancora tutto come era prima di tutto
