...sono a casa di mia madre. Non ancora fisicamente, ma da stasera dormirò nella mia vecchia cameretta. Ieri pomeriggio io e mia moglie abbiamo sistemato tutto. Mia madre è rimasta perplessa. E' abituata a mia moglie da quando aveva 55 anni, per lei è più di una figlia. E' la madre dei suoi nipoti, la persona che ha fatto le notti quando si è operata, eccetera, eccetera. Per farla breve parla più con mia moglie, (e crede più a lei), che non a me. Quindi ha chiesto A LEI cosa avevo combinato IO e poi ha continuato a parlare senza neanche aspettare una replica. E' stato surreale sentirla prendere le mie difese. Comunque, le abbiamo fatto credere che il medico di famiglia, dal momento che la sua anemia è un pizzico peggiorata, oltre a prescriverle la solita scatolina di acido folico, ci ha anche raccomandato di non lasciarla da sola la notte, almeno per qualche mese. Il fatto che fossimo li tutti e due a dirle le stesse cose la ha tranquillizzata. Per il resto, lei è abituata a vederci andare e venire continuamente, complice la vicinanza delle case. In quella che era la sala da pranzo abbiamo trasferito tutto il nostro archivio documenti, da quando facemmo l'inquietante scoperta

che in casa i bambini adoravano tagliuzzare di tutto con le forbicine da scuola materna. Quindi la ex-sala della casa di mamma è attrezzata con notebook, stampante, c'è il wi-fi e molte altre diavolerie tecnologiche. Naturalmente mia moglie si affaccerà quotidianamente per i motivi più disparati. Dal parcheggiare i figli quando nevica fino al venire a prendersi i biscotti caldi appena sfornati. Anzi, sono convinto che mia madre la chiamerà ancora più spesso del solito. La soluzione che ho accettato ha avuto il potere di rendere questo passaggio quasi indolore. Lei ha passato tutto il resto del pomeriggio a coccolarmi, dicendomi che è giusto che io mi prenda un po di tempo, ma che contemporaneamente lei si sarebbe anticipata un po di coccole che le sarebbero mancate per qualche giorno. Insomma un po come accade quando uno dei due deve partire per motivi di lavoro per qualche giorno. Adesso, rimarrei stupito se lei non mi chiamasse di continuo. A casa, con whatsapp, al cellulare. In questi casi sono abituato a sentirla/leggerla praticamente di continuo. Devo ammettere che a parti invertite, anche io la chiamo molto quando lei non c'è. Vedremo. Alla fine è tornato fuori il suo lato più duro e pragmatico. Mi ha ricordato che il nostro accordo prevede una lontananza per farmi ragionare in serenità e non per fare cazzate in ordine sparso. Quindi di valutare bene tutto e di non fare niente di irrecuperabile. poi mi ha detto che per lei è valida sempre la prima risposta che mi ha dato all'inizio di questa storia: che lei mi ha sempre amato e rispettato. Di non scordarlo mai. In pratica, sono io quello sotto esame.