Quoto.Non riesco a capire questa interpretazione negativa di una minima strategia per tutelare la riservatezza di fronte a un uomo che se ne sta andando via di casa per un tradimento avvenuto dieci anni prima 8n un momento difficile.
:rofl:Oggi mi sono preso il pomeriggio libero. Ho accompagnato a casa i bambini da scuola, ho rintuzzato i tentativi di mia moglie di appiopparmi qualche compito extra e le ho comunicato che sarei andato al cinema poco lontano da li, in un Centro Commerciale. Poi sono andato effettivamente in quel grande Centro commerciale, con negozi, cinema, tanta gente. Insomma il mio primo pomeriggio da single. Ed ho incontrato una tipa. Faccio un passo indietro per raccontarvi un episodio molto singolare.
All'inizio di dicembre, mi sono offerto volontario per una questione di ufficio per andare a Bologna. Bologna è la città dove ho studiato e mi sono laureato, dove ho vissuto la mia prima storia d'amore. Non è lontanissima, ma neanche vicina. Purtroppo a mia moglie non è mai andata a genio per le stesse ragioni per cui io la adoro. Di conseguenza, ci siamo andati quasi zero volte. Personalmente non la visitavo da oltre dieci anni. Quindi non mi sono lasciato scappare l'occasione di tornarci con tutte le spese pagate. Con un pizzico di fortuna, se le cose fossero andate per le lunghe, potevo addirittura dormirci per poi girarmela in santa pace al mattino dopo. Invece nel pomeriggio al centro incontro questa tipa: Silvia, 35 anni, davvero bella. Portava al collo il mio stesso sciarpone di lana della squadra della mia città. Mi identifica come suo concittadino ed incredibilmente attacca a parlarmi. Io quasi faccio fatica a crederci. Ma lei imperterrita, tra un caffè ed una passeggiata, mi racconta il motivo per il quale si trova li, confessa di conoscere pochissimo la città, mi chiede informazioni ed infine mi chiede di scambiare il numero di cellulare, nel caso le servisse qualcosa...Sento una strana euforia che mi pervade. Sono consapevole del fatto che noi maschietti identifichiamo come "approcci potenzialmente sessuali", cose in realtà molto più banali. Inoltre la mia esperienza in materia, oltre che datata è anche abbastanza scarsa. Tuttavia sono turbato dall'accaduto, nel dubbio decido di affrettarmi a concludere i miei impegni e decido di riprendere il treno delle 20,00, accontentandomi di un panino alla stazione. Sul treno, vengo assalito anche da una serie infinita di ulteriori dubbi e paranoie, quindi per non rischiare davvero nulla cancello anche il suo numero di cellulare e seppellisco l'accaduto nell'angolo più lontano della mia memoria.
Oggi l'ho rivista. Adesso sono sicuro che ci sta provando. Per quando possa essere incredibile. Era con un'amica a fare shopping. Ma ha salutato l'amica in un nanosecondo e si è incollata a me. Domande, domande, alcune anche indiscrete. La promessa di rivederci e lo scambio, di nuovo, ("casomai te lo fossi perso"), del cellulare. Mentre tornavo a casa, in macchina, ossia 5 minuti dopo esserci lasciati mi ha chiamato. Mi ha praticamente estorto un invito a cena per il fine settimana. Quando le ho spiegato che sabato e domenica per me è impossibile, ha ripiegato per venerdì, in un ristorante del centro, così dopo ci potremo fare una camminata, (se non nevica, ovviamente).
Non vi nascondo che sono perplesso. Di solito non ho mai creduto a questi eventi casuali.
che ridi , vedi che se uno si sente libero nell'animo le occasioni capitano basta saperle riconoscere poi se nella vita famigliare ci sono casini ancora meglio:rofl:
E questo conferma che non vedevi l’ora di mollarla tua moglieOggi mi sono preso il pomeriggio libero. Ho accompagnato a casa i bambini da scuola, ho rintuzzato i tentativi di mia moglie di appiopparmi qualche compito extra e le ho comunicato che sarei andato al cinema poco lontano da li, in un Centro Commerciale. Poi sono andato effettivamente in quel grande Centro commerciale, con negozi, cinema, tanta gente. Insomma il mio primo pomeriggio da single. Ed ho incontrato una tipa. Faccio un passo indietro per raccontarvi un episodio molto singolare.
All'inizio di dicembre, mi sono offerto volontario per una questione di ufficio per andare a Bologna. Bologna è la città dove ho studiato e mi sono laureato, dove ho vissuto la mia prima storia d'amore. Non è lontanissima, ma neanche vicina. Purtroppo a mia moglie non è mai andata a genio per le stesse ragioni per cui io la adoro. Di conseguenza, ci siamo andati quasi zero volte. Personalmente non la visitavo da oltre dieci anni. Quindi non mi sono lasciato scappare l'occasione di tornarci con tutte le spese pagate. Con un pizzico di fortuna, se le cose fossero andate per le lunghe, potevo addirittura dormirci per poi girarmela in santa pace al mattino dopo. Invece nel pomeriggio al centro incontro questa tipa: Silvia, 35 anni, davvero bella. Portava al collo il mio stesso sciarpone di lana della squadra della mia città. Mi identifica come suo concittadino ed incredibilmente attacca a parlarmi. Io quasi faccio fatica a crederci. Ma lei imperterrita, tra un caffè ed una passeggiata, mi racconta il motivo per il quale si trova li, confessa di conoscere pochissimo la città, mi chiede informazioni ed infine mi chiede di scambiare il numero di cellulare, nel caso le servisse qualcosa...Sento una strana euforia che mi pervade. Sono consapevole del fatto che noi maschietti identifichiamo come "approcci potenzialmente sessuali", cose in realtà molto più banali. Inoltre la mia esperienza in materia, oltre che datata è anche abbastanza scarsa. Tuttavia sono turbato dall'accaduto, nel dubbio decido di affrettarmi a concludere i miei impegni e decido di riprendere il treno delle 20,00, accontentandomi di un panino alla stazione. Sul treno, vengo assalito anche da una serie infinita di ulteriori dubbi e paranoie, quindi per non rischiare davvero nulla cancello anche il suo numero di cellulare e seppellisco l'accaduto nell'angolo più lontano della mia memoria.
Oggi l'ho rivista. Adesso sono sicuro che ci sta provando. Per quando possa essere incredibile. Era con un'amica a fare shopping. Ma ha salutato l'amica in un nanosecondo e si è incollata a me. Domande, domande, alcune anche indiscrete. La promessa di rivederci e lo scambio, di nuovo, ("casomai te lo fossi perso"), del cellulare. Mentre tornavo a casa, in macchina, ossia 5 minuti dopo esserci lasciati mi ha chiamato. Mi ha praticamente estorto un invito a cena per il fine settimana. Quando le ho spiegato che sabato e domenica per me è impossibile, ha ripiegato per venerdì, in un ristorante del centro, così dopo ci potremo fare una camminata, (se non nevica, ovviamente).
Non vi nascondo che sono perplesso. Di solito non ho mai creduto a questi eventi casuali.
E questo conferma che non vedevi l’ora di mollarla tua moglie
E mi raccomando il pompino senza ingoio eh
Fammi capire, al centro di Bologna incontri una per caso e poi la reincontri nel centro commerciale della tua città?Oggi mi sono preso il pomeriggio libero. Ho accompagnato a casa i bambini da scuola, ho rintuzzato i tentativi di mia moglie di appiopparmi qualche compito extra e le ho comunicato che sarei andato al cinema poco lontano da li, in un Centro Commerciale. Poi sono andato effettivamente in quel grande Centro commerciale, con negozi, cinema, tanta gente. Insomma il mio primo pomeriggio da single. Ed ho incontrato una tipa. Faccio un passo indietro per raccontarvi un episodio molto singolare.
All'inizio di dicembre, mi sono offerto volontario per una questione di ufficio per andare a Bologna. Bologna è la città dove ho studiato e mi sono laureato, dove ho vissuto la mia prima storia d'amore. Non è lontanissima, ma neanche vicina. Purtroppo a mia moglie non è mai andata a genio per le stesse ragioni per cui io la adoro. Di conseguenza, ci siamo andati quasi zero volte. Personalmente non la visitavo da oltre dieci anni. Quindi non mi sono lasciato scappare l'occasione di tornarci con tutte le spese pagate. Con un pizzico di fortuna, se le cose fossero andate per le lunghe, potevo addirittura dormirci per poi girarmela in santa pace al mattino dopo. Invece nel pomeriggio al centro incontro questa tipa: Silvia, 35 anni, davvero bella. Portava al collo il mio stesso sciarpone di lana della squadra della mia città. Mi identifica come suo concittadino ed incredibilmente attacca a parlarmi. Io quasi faccio fatica a crederci. Ma lei imperterrita, tra un caffè ed una passeggiata, mi racconta il motivo per il quale si trova li, confessa di conoscere pochissimo la città, mi chiede informazioni ed infine mi chiede di scambiare il numero di cellulare, nel caso le servisse qualcosa...Sento una strana euforia che mi pervade. Sono consapevole del fatto che noi maschietti identifichiamo come "approcci potenzialmente sessuali", cose in realtà molto più banali. Inoltre la mia esperienza in materia, oltre che datata è anche abbastanza scarsa. Tuttavia sono turbato dall'accaduto, nel dubbio decido di affrettarmi a concludere i miei impegni e decido di riprendere il treno delle 20,00, accontentandomi di un panino alla stazione. Sul treno, vengo assalito anche da una serie infinita di ulteriori dubbi e paranoie, quindi per non rischiare davvero nulla cancello anche il suo numero di cellulare e seppellisco l'accaduto nell'angolo più lontano della mia memoria.
Oggi l'ho rivista. Adesso sono sicuro che ci sta provando. Per quando possa essere incredibile. Era con un'amica a fare shopping. Ma ha salutato l'amica in un nanosecondo e si è incollata a me. Domande, domande, alcune anche indiscrete. La promessa di rivederci e lo scambio, di nuovo, ("casomai te lo fossi perso"), del cellulare. Mentre tornavo a casa, in macchina, ossia 5 minuti dopo esserci lasciati mi ha chiamato. Mi ha praticamente estorto un invito a cena per il fine settimana. Quando le ho spiegato che sabato e domenica per me è impossibile, ha ripiegato per venerdì, in un ristorante del centro, così dopo ci potremo fare una camminata, (se non nevica, ovviamente).
Non vi nascondo che sono perplesso. Di solito non ho mai creduto a questi eventi casuali.
Nemmeno io.Oggi mi sono preso il pomeriggio libero. Ho accompagnato a casa i bambini da scuola, ho rintuzzato i tentativi di mia moglie di appiopparmi qualche compito extra e le ho comunicato che sarei andato al cinema poco lontano da li, in un Centro Commerciale. Poi sono andato effettivamente in quel grande Centro commerciale, con negozi, cinema, tanta gente. Insomma il mio primo pomeriggio da single. Ed ho incontrato una tipa. Faccio un passo indietro per raccontarvi un episodio molto singolare.
All'inizio di dicembre, mi sono offerto volontario per una questione di ufficio per andare a Bologna. Bologna è la città dove ho studiato e mi sono laureato, dove ho vissuto la mia prima storia d'amore. Non è lontanissima, ma neanche vicina. Purtroppo a mia moglie non è mai andata a genio per le stesse ragioni per cui io la adoro. Di conseguenza, ci siamo andati quasi zero volte. Personalmente non la visitavo da oltre dieci anni. Quindi non mi sono lasciato scappare l'occasione di tornarci con tutte le spese pagate. Con un pizzico di fortuna, se le cose fossero andate per le lunghe, potevo addirittura dormirci per poi girarmela in santa pace al mattino dopo. Invece nel pomeriggio al centro incontro questa tipa: Silvia, 35 anni, davvero bella. Portava al collo il mio stesso sciarpone di lana della squadra della mia città. Mi identifica come suo concittadino ed incredibilmente attacca a parlarmi. Io quasi faccio fatica a crederci. Ma lei imperterrita, tra un caffè ed una passeggiata, mi racconta il motivo per il quale si trova li, confessa di conoscere pochissimo la città, mi chiede informazioni ed infine mi chiede di scambiare il numero di cellulare, nel caso le servisse qualcosa...Sento una strana euforia che mi pervade. Sono consapevole del fatto che noi maschietti identifichiamo come "approcci potenzialmente sessuali", cose in realtà molto più banali. Inoltre la mia esperienza in materia, oltre che datata è anche abbastanza scarsa. Tuttavia sono turbato dall'accaduto, nel dubbio decido di affrettarmi a concludere i miei impegni e decido di riprendere il treno delle 20,00, accontentandomi di un panino alla stazione. Sul treno, vengo assalito anche da una serie infinita di ulteriori dubbi e paranoie, quindi per non rischiare davvero nulla cancello anche il suo numero di cellulare e seppellisco l'accaduto nell'angolo più lontano della mia memoria.
Oggi l'ho rivista. Adesso sono sicuro che ci sta provando. Per quando possa essere incredibile. Era con un'amica a fare shopping. Ma ha salutato l'amica in un nanosecondo e si è incollata a me. Domande, domande, alcune anche indiscrete. La promessa di rivederci e lo scambio, di nuovo, ("casomai te lo fossi perso"), del cellulare. Mentre tornavo a casa, in macchina, ossia 5 minuti dopo esserci lasciati mi ha chiamato. Mi ha praticamente estorto un invito a cena per il fine settimana. Quando le ho spiegato che sabato e domenica per me è impossibile, ha ripiegato per venerdì, in un ristorante del centro, così dopo ci potremo fare una camminata, (se non nevica, ovviamente).
Non vi nascondo che sono perplesso. Di solito non ho mai creduto a questi eventi casuali.
Olo, Olo, capisci a me.che ridi , vedi che se uno si sente libero nell'animo le occasioni capitano basta saperle riconoscere poi se nella vita famigliare ci sono casini ancora meglio
ma dai!!!Nemmeno io.
Ho come l' impressione ... che so.... di essere preso ....
...adesso me lo "giuri" che l'incontro era casualeOggi mi sono preso il pomeriggio libero. Ho accompagnato a casa i bambini da scuola, ho rintuzzato i tentativi di mia moglie di appiopparmi qualche compito extra e le ho comunicato che sarei andato al cinema poco lontano da li, in un Centro Commerciale. Poi sono andato effettivamente in quel grande Centro commerciale, con negozi, cinema, tanta gente. Insomma il mio primo pomeriggio da single. Ed ho incontrato una tipa. Faccio un passo indietro per raccontarvi un episodio molto singolare.
All'inizio di dicembre, mi sono offerto volontario per una questione di ufficio per andare a Bologna. Bologna è la città dove ho studiato e mi sono laureato, dove ho vissuto la mia prima storia d'amore. Non è lontanissima, ma neanche vicina. Purtroppo a mia moglie non è mai andata a genio per le stesse ragioni per cui io la adoro. Di conseguenza, ci siamo andati quasi zero volte. Personalmente non la visitavo da oltre dieci anni. Quindi non mi sono lasciato scappare l'occasione di tornarci con tutte le spese pagate. Con un pizzico di fortuna, se le cose fossero andate per le lunghe, potevo addirittura dormirci per poi girarmela in santa pace al mattino dopo. Invece nel pomeriggio al centro incontro questa tipa: Silvia, 35 anni, davvero bella. Portava al collo il mio stesso sciarpone di lana della squadra della mia città. Mi identifica come suo concittadino ed incredibilmente attacca a parlarmi. Io quasi faccio fatica a crederci. Ma lei imperterrita, tra un caffè ed una passeggiata, mi racconta il motivo per il quale si trova li, confessa di conoscere pochissimo la città, mi chiede informazioni ed infine mi chiede di scambiare il numero di cellulare, nel caso le servisse qualcosa...Sento una strana euforia che mi pervade. Sono consapevole del fatto che noi maschietti identifichiamo come "approcci potenzialmente sessuali", cose in realtà molto più banali. Inoltre la mia esperienza in materia, oltre che datata è anche abbastanza scarsa. Tuttavia sono turbato dall'accaduto, nel dubbio decido di affrettarmi a concludere i miei impegni e decido di riprendere il treno delle 20,00, accontentandomi di un panino alla stazione. Sul treno, vengo assalito anche da una serie infinita di ulteriori dubbi e paranoie, quindi per non rischiare davvero nulla cancello anche il suo numero di cellulare e seppellisco l'accaduto nell'angolo più lontano della mia memoria.
Oggi l'ho rivista. Adesso sono sicuro che ci sta provando. Per quando possa essere incredibile. Era con un'amica a fare shopping. Ma ha salutato l'amica in un nanosecondo e si è incollata a me. Domande, domande, alcune anche indiscrete. La promessa di rivederci e lo scambio, di nuovo, ("casomai te lo fossi perso"), del cellulare. Mentre tornavo a casa, in macchina, ossia 5 minuti dopo esserci lasciati mi ha chiamato. Mi ha praticamente estorto un invito a cena per il fine settimana. Quando le ho spiegato che sabato e domenica per me è impossibile, ha ripiegato per venerdì, in un ristorante del centro, così dopo ci potremo fare una camminata, (se non nevica, ovviamente).
Non vi nascondo che sono perplesso. Di solito non ho mai creduto a questi eventi casuali.
Di la verita', sei uno sceneggiatore di centovetrine o qualche soap opera del genere e stai testando nuove idee su di noi per vedere se siano credibiliOggi mi sono preso il pomeriggio libero. Ho accompagnato a casa i bambini da scuola, ho rintuzzato i tentativi di mia moglie di appiopparmi qualche compito extra e le ho comunicato che sarei andato al cinema poco lontano da li, in un Centro Commerciale. Poi sono andato effettivamente in quel grande Centro commerciale, con negozi, cinema, tanta gente. Insomma il mio primo pomeriggio da single. Ed ho incontrato una tipa. Faccio un passo indietro per raccontarvi un episodio molto singolare.
All'inizio di dicembre, mi sono offerto volontario per una questione di ufficio per andare a Bologna. Bologna è la città dove ho studiato e mi sono laureato, dove ho vissuto la mia prima storia d'amore. Non è lontanissima, ma neanche vicina. Purtroppo a mia moglie non è mai andata a genio per le stesse ragioni per cui io la adoro. Di conseguenza, ci siamo andati quasi zero volte. Personalmente non la visitavo da oltre dieci anni. Quindi non mi sono lasciato scappare l'occasione di tornarci con tutte le spese pagate. Con un pizzico di fortuna, se le cose fossero andate per le lunghe, potevo addirittura dormirci per poi girarmela in santa pace al mattino dopo. Invece nel pomeriggio al centro incontro questa tipa: Silvia, 35 anni, davvero bella. Portava al collo il mio stesso sciarpone di lana della squadra della mia città. Mi identifica come suo concittadino ed incredibilmente attacca a parlarmi. Io quasi faccio fatica a crederci. Ma lei imperterrita, tra un caffè ed una passeggiata, mi racconta il motivo per il quale si trova li, confessa di conoscere pochissimo la città, mi chiede informazioni ed infine mi chiede di scambiare il numero di cellulare, nel caso le servisse qualcosa...Sento una strana euforia che mi pervade. Sono consapevole del fatto che noi maschietti identifichiamo come "approcci potenzialmente sessuali", cose in realtà molto più banali. Inoltre la mia esperienza in materia, oltre che datata è anche abbastanza scarsa. Tuttavia sono turbato dall'accaduto, nel dubbio decido di affrettarmi a concludere i miei impegni e decido di riprendere il treno delle 20,00, accontentandomi di un panino alla stazione. Sul treno, vengo assalito anche da una serie infinita di ulteriori dubbi e paranoie, quindi per non rischiare davvero nulla cancello anche il suo numero di cellulare e seppellisco l'accaduto nell'angolo più lontano della mia memoria.
Oggi l'ho rivista. Adesso sono sicuro che ci sta provando. Per quando possa essere incredibile. Era con un'amica a fare shopping. Ma ha salutato l'amica in un nanosecondo e si è incollata a me. Domande, domande, alcune anche indiscrete. La promessa di rivederci e lo scambio, di nuovo, ("casomai te lo fossi perso"), del cellulare. Mentre tornavo a casa, in macchina, ossia 5 minuti dopo esserci lasciati mi ha chiamato. Mi ha praticamente estorto un invito a cena per il fine settimana. Quando le ho spiegato che sabato e domenica per me è impossibile, ha ripiegato per venerdì, in un ristorante del centro, così dopo ci potremo fare una camminata, (se non nevica, ovviamente).
Non vi nascondo che sono perplesso. Di solito non ho mai creduto a questi eventi casuali.
Io la vedo come un ulteriore controllo. Riservatezza di cosa? Ma i colleghi devono sapere dove dorme? Per quale motivo?Non riesco a capire questa interpretazione negativa di una minima strategia per tutelare la riservatezza di fronte a un uomo che se ne sta andando via di casa per un tradimento avvenuto dieci anni prima 8n un momento difficile.
Evidentemente sono in una situazione in cui si nota.Io la vedo come un ulteriore controllo. Riservatezza di cosa? Ma i colleghi devono sapere dove dorme? Per quale motivo?
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Amen...pensassero quello che vogliono. Abito in provincia...piccola. Ma non esiste che mi faccio condizionare dai colleghiEvidentemente sono in una situazione in cui si nota.