Passata le festa, gabbato lu Santo!
Dopo aver passato un paio di giorni di serenità i nodi sono tornati al pettine. Onestamente sono stato fin troppo bene e questo paradossalmente mi ha fatto star male. Ho fatto fatica ad accettare la normalità di un paio di giorni di vacanza in relax assoluto, lontano dagli stress quotidiani e da tutto il resto. Probabilmente non riesco neanche a spiegarmi come vorrei, ma il vero problema è stata, da parte mia, l'ostinata non accettazione del fatto che con la mia famiglia sto bene. Giocare con i bambini, fare sesso rilassati. Insomma tutte piacevolezze che ritengo fuori posto. E' come se la rabbia che ho dentro resistesse nonostante la felicità. Come se non volesse andare via da me.
Mia moglie ha notato questa mia ambivalenza ed ieri mattina, approfittando del fatto che google la ha avvertita di una connessione alla sua posta elettronica effettuata dal mio cellulare, me ne ha chiesto la ragione.
Ho controllato la sua posta, cosa che tra l'altro abbiamo sempre fatto vicendevolmente, ma sempre per un motivo concreto, perchè cercavo di scavare alla ricerca di non so neanche bene io cosa. Questa cosa lei l'ha capita.
così è uscito fuori il numero di cellulare degli sms. Lei mi ha ricordato che fu un numero attivato dall'ufficio nei primi tempi che veniva utilizzato per gli incarichi volanti che arrivavano mentre loro erano in giro per i vari uffici a svolgere i compiti assegnati. In questo modo erano sempre rintracciabili e sull'sms rimanevano i dettagli tecnici dell'intervento richiesto, cosa impossibile da memorizzare con una semplice telefonata. Era una cosa di cui ero perfettamente a conoscenza, ma che avevo dimenticato, perchè risaliva a tanti anni fa. Mi ha anche mostrato la vecchissima mail con cui il servizio veniva annunciato e dove veniva chiesto il loro numero di cellulare per potergli inviare gli sms.
Poi mi ha chiesto di smetterla. Mi ha detto che lei ha commesso un errore dieci anni fa, poi un altro a non dirmelo ed infine adesso a non parlarmi subito e con sincerità. Ma aveva visto subito che avevo sclerato ed allora presa dal panico ha cercato di aggiustare le cose, in modo maldestro, per evitare guai peggiori. Lei riconosce tutti questi errori ma adesso mi chiede di andare avanti e cercare di recuperare, oppure di andare via e rifarmi una vita altrove. Da parte sua in sede di separazione vorrebbe solo che continuassi a pagare la metà del mutuo ed un assegno per i figli di 1200/1500 euro. Potremmo addirittura non separarci, ma semplicemente andarcene ognuno per i fatti propri.
Lei non vuole che questo accada. Ha accettato il fatto che io sia come impazzito al punto da andare con una escort, ha accettato il clima da Santa Inquisizione instaurato dentro casa, i continui controlli casuali, con telefonate o messaggi whatsapp, gli improvvisi inviti durante la mattinata a bissare i caffè appena presi a distanza di 5-10 minuti, (ovviamente in altri bar, per salvare la faccia). Ha rinunciato ad andare in palestra, dove con un paio di amiche si limitavano a dei goliardici commenti sui ragazzi che si allenavano, perchè ha accettato il fatto che non era più il caso di stressarmi ulteriormente. Mi ha anche comunicato che non andrà in nessuna palestra fino a dopo l'estate. Se per quel periodo la nostra situazione sarà sufficientemente migliorata, allora ne riparleremo insieme, in caso contrario rinuncerà definitivamente.
Era molto scossa. Lei non vuole separarsi. Mi ha detto che sta cercando di essere forte, di prendersi carico del fatto che la situazione è questa per colpa sua, ma che non sa come fare a farmi calmare. Se non potrò più fidarmi di lei, allora dobbiamo lasciarci. L'incarico dato all'investigatore l'ha davvero molto scossa. Mi ha chiesto se avevo in programma altre iniziative. Allora le ho detto di Fabiana, che volevo contattarla. Si è scurita in volto. Mi ha chiesto di smetterla quasi urlando. Mi ha detto che non devo e non posso coinvolgere anche persone che all'epoca erano all'oscuro di tutto. che non ha senso e non è giusto. Che sarebbe uno sputtanamento totale e completo. Mi ha detto che Fabiana non sa nulla di più di qualche pettegolezzo che di sicuro si sarà diffusa all'epoca ed io non ho bisogno di pettegolezzi, dal momento che ho saputo la versione originale delle cose.
Le ho detto che se ci sono stati pettegolezzi, allora la cosa è durata più di un paio di volte.
Ma lei ha detto di no. L'ha ripetuto tante volte. Mi ha detto che non avrebbe avuto senso chiudere la stalla quando i buoi erano scappati. Mi ha detto che questo potrebbe essere sensato se fino ad ora lei avesse sostenuto una versione da cui appariva innocente e non in questo caso che lei ha comunque confessato al sua colpa. Una o cento volte, non cambia molto.