Calo del desiderio

danny

Utente di lunga data
Si può compendiare al di fuori della coppia; ma si deve essere predisposti ed avere un partner che accetti,o che sia disinteressato (il riferimento è a quello dei due meno coinvolto e, statisticamente ,credo che chi tradisce sia proprio l'altro, per ovvi motivi.)
Sai che non sono convinto che sia sempre l'altro, quello che viene rifiutato, a tradire?
A volte capita che chi tradisce è proprio chi rifiuta.
Non è attratto più, per cui più facilmente viene attratto da altri.
Oppure: è già fortemente attratto da un altro, di conseguenza non è più attratto dal coniuge.
Esistono anche queste situazioni.
 
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danny

Utente di lunga data
Noi siamo sempre attratti dal valore che ci viene attribuito dal partner.
Ognuno di noi predilige qualcosa che ritiene prioritario in quell'attribuzione di valore.
Nel corteggiamento l'uomo attribuisce valore alla donna attraverso alcuni gesti, un tempo prassi.
L'invito a cena, i fiori, la galanteria, la formalità di certe gestualità e lo stesso abito indossato, i gioielli regalati.
Un uomo che ti invita in pizzeria vestito come se dovesse tinteggiare la casa dà l'impressione di deprezzare chi ha davanti. Se alla fine dopo aver inoltrato l'invito e pranzato pretende di fare a mezzo, il messaggio che arriva è lampante (ancora per molte): tu, donna, non vali niente.
io colgo alcuni segnali nell'abbigliamento, di solito inequivocabili. Una donna che esce curata, con i capelli in ordine, vestita bene, dimostra di tenerci a te. Ha pensato di dare valore a sé stessa in maniera che questo si riflettesse su di te.
Se esce come se dovesse andare a fare running, o è sciatta di natura o sta uscendo con te apprezzando di più quello che farete o mangerete che la tua presenza. Sei un amico o uno come tanti o comunque uno su cui non vuole esercitare attrazione.
Certe formalità che ho descritto oggi sono passate di moda. I fiori per esempio, pochi li regalano ancora e non tutte le donne apprezzano, i gioielli resistono ma non hanno più la stessa diffusione di un tempo. Come già detto tante volte, la nostra società oggi si è concentrata sull'io, e questo ha ridimensionato tutto quello che comunicava valore all'altro.
In questi giorni passa su FB l'immagine di una donna che stira una camicia al suo uomo. Al di là delle valutazioni politiche e dell'uso strumentale che se ne è fatto, abbastanza ridicolo come la foto, chi ha una certa età ha capito bene il significato del gesto.
Oggi che le camicie si portano a stirare per 2 euro in lavanderia o si danno alla donna delle pulizie, una donna che mostra di stirare le camicie al marito sta dicendo a tutti quanto vale per lei il suo uomo. Il corrispettivo dei fiori o dei gioielli al maschile o dello sportello della macchina tenuto aperto o del galateo di coppia, ma anche di tanti piccoli gesti nel quotidiano che aiutano a far sentire l'altro una persona "valorizzata", apprezzata, stimata. E di riflesso desiderata.
Se ci pensate, queste considerazioni oggi sono completamente "obsolete" per non poche persone e trascurate anche nei matrimoni.
 
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nina

Utente di lunga data
Sai che non sono convinto che sia sempre l'altro, quello che viene rifiutato, a tradire?
A volte capita che chi tradisce è proprio chi rifiuta.
Non è attratto più, per cui più facilmente viene attratto da altri.
Oppure: è già fortemente attratto da un altro, di conseguenza non è più attratto dal coniuge.
Esistono anche queste situazioni.
Oppure è fortemente attratto da un altro, ha l'affettività di un sasso, ed è stronzo. Per dire.
 

LipScarlett

Utente di lunga data
Noi siamo sempre attratti dal valore che ci viene attribuito dal partner.
Ognuno di noi predilige qualcosa che ritiene prioritario in quell'attribuzione di valore.
Nel corteggiamento l'uomo attribuisce valore alla donna attraverso alcuni gesti, un tempo prassi.
L'invito a cena, i fiori, la galanteria, la formalità di certe gestualità e lo stesso abito indossato, i gioielli regalati.
Un uomo che ti invita in pizzeria vestito come se dovesse tinteggiare la casa dà l'impressione di deprezzare chi ha davanti. Se alla fine dopo aver inoltrato l'invito e pranzato pretende di fare a mezzo, il messaggio che arriva è lampante (ancora per molte): tu, donna, non vali niente.
io colgo alcuni segnali nell'abbigliamento, di solito inequivocabili. Una donna che esce curata, con i capelli in ordine, vestita bene, dimostra di tenerci a te. Ha pensato di dare valore a sé stessa in maniera che questo si riflettesse su di te.
Se esce come se dovesse andare a fare running, o è sciatta di natura o sta uscendo con te apprezzando di più quello che farete o mangerete che la tua presenza. Sei un amico o uno come tanti o comunque uno su cui non vuole esercitare attrazione.
Certe formalità che ho descritto oggi sono passate di moda. I fiori per esempio, pochi li regalano ancora e non tutte le donne apprezzano, i gioielli resistono ma non hanno più la stessa diffusione di un tempo. Come già detto tante volte, la nostra società oggi si è concentrata sull'io, e questo ha ridimensionato tutto quello che comunicava valore all'altro.
In questi giorni passa su FB l'immagine di una donna che stira una camicia al suo uomo. Al di là delle valutazioni politiche e dell'uso strumentale che se ne è fatto, abbastanza ridicolo come la foto, chi ha una certa età ha capito bene il significato del gesto.
Oggi che le camicie si portano a stirare per 2 euro in lavanderia o si danno alla donna delle pulizie, una donna che mostra di stirare le camicie al marito sta dicendo a tutti quanto vale per lei il suo uomo. Il corrispettivo dei fiori o dei gioielli al maschile o dello sportello della macchina tenuto aperto o del galateo di coppia, ma anche di tanti piccoli gesti nel quotidiano che aiutano a far sentire l'altro una persona "valorizzata", apprezzata, stimata. E di riflesso desiderata.
Se ci pensate, queste considerazioni oggi sono completamente "obsolete" per non poche persone e trascurate anche nei matrimoni.


Ok..inizio a preoccuparmi.
Ti quoto di nuovo .
 

Brunetta

Utente di lunga data

stany

Utente di lunga data
Sai che non sono convinto che sia sempre l'altro, quello che viene rifiutato, a tradire?
A volte capita che chi tradisce è proprio chi rifiuta.
Non è attratto più, per cui più facilmente viene attratto da altri.
Oppure: è già fortemente attratto da un altro, di conseguenza non è più attratto dal coniuge.
Esistono anche queste situazioni.
Sostanzialmente diciamo la stessa cosa : l'altro , intendevo quello che si sente rifiutato e,di conseguenza rifiuta....Ma quando si scrive ,si scrive di noi,anche inconsciamente; rileggendomi, ho colto il riferimento alla mia situazione. Nel mio caso, se devo identificare la circostanza del "mio" rifiuto,che poi ha innescato quello di mia moglie,direi che è stato quando, dopo un periodo abbastanza lungo che il bambino per oggettive necessità ha dormito nel lettone (e quanto è diffusa questa pratica!) con conseguente mio trasloco , sono tornate le condizioni per il mio ritorno nel matrimoniale. Ebbene, credo che oggettivamente si stia meglio in un letto ,da soli : nella gestione del caldo/freddo, TV, ventole a soffitto; senza contare eventuali apnee , flatulenze ,(attive e passive ,naturalmente)ecc.... Io mi ero talmente abituato che declinai l'invito al ritorno al talamo nuziale. E pensare che mia moglie era una che diceva che per scopare non è necessario dormire assieme....Ma , evidentemente, l'allontanamento fisico condiziona anche quello psicologico/affettivo......
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Sostanzialmente diciamo la stessa cosa : l'altro , intendevo quello che si sente rifiutato e,di conseguenza rifiuta....Ma quando si scrive ,si scrive di noi,anche inconsciamente; rileggendomi, ho colto il riferimento alla mia situazione. Nel mio caso, se devo identificare la circostanza del "mio" rifiuto,che poi ha innescato quello di mia moglie,direi che è stato quando, dopo un periodo abbastanza lungo che il bambino per oggettive necessità ha dormito nel lettone (e quanto è diffusa questa pratica!) con conseguente mio trasloco , sono tornate le condizioni per il mio ritorno nel matrimoniale. Ebbene, credo che oggettivamente si stia meglio in un letto ,da soli : nella gestione del caldo/freddo, TV, ventole a soffitto; senza contare eventuali apnee , flatulenze ,(attive e passive ,naturalmente)ecc.... Io mi ero talmente abituato che declinai l'invito al ritorno al talamo nuziale. E pensare che mia moglie era una che diceva che per scopare non è necessario dormire assieme....Ma , evidentemente, l'allontanamento fisico condiziona anche quello psicologico/affettivo......
Ma va!
Ti sei sentito spodestato. Hai capito che il figlio era più importante di te. E ci mancherebbe altro! Anche per te il figlio è più importante di lei.
Ripigliati!
 

stany

Utente di lunga data
Ma va!
Ti sei sentito spodestato. Hai capito che il figlio era più importante di te. E ci mancherebbe altro! Anche per te il figlio è più importante di lei.
Ripigliati!
Hai detto una cosa vera , e che ho capito solo col secondo figlio....Il primo,per il lavoro di mia moglie (ex), che tornava tardissimo la sera, era "gestito" dalla nonna materna (tant'è che mio figlio, quello grande, naturalmente, oggi dice di essere più affezionato alla nonna che alla mamma). E li, io avevo un ruolo di "maschio" riconosciuto e non filtrato dal mio comportamento col figlio. Ora è diverso: un poco perché una donna che ha un figlio (il primo) a quarantacinque anni probabilmente è più apprensiva ed esperta della vita di una trentenne e, conseguentemente forse si dedica in modo diverso e più specifico ai figli (ma dipende dai soggetti), ed anche, forse, il fatto che in fondo "l'amore" a cinquant'anni è più esperto e meno tollerante di quello dei vent'anni. La compagna di mio padre mi disse: "lasci una che ti ama per metterti con una che "non" ti ama"..... Forse aveva capito fin dall'inizio,forse è vero.....
 

Brunetta

Utente di lunga data
Hai detto una cosa vera , e che ho capito solo col secondo figlio....Il primo,per il lavoro di mia moglie (ex), che tornava tardissimo la sera, era "gestito" dalla nonna materna (tant'è che mio figlio, quello grande, naturalmente, oggi dice di essere più affezionato alla nonna che alla mamma). E li, io avevo un ruolo di "maschio" riconosciuto e non filtrato dal mio comportamento col figlio. Ora è diverso: un poco perché una donna che ha un figlio (il primo) a quarantacinque anni probabilmente è più apprensiva ed esperta della vita di una trentenne e, conseguentemente forse si dedica in modo diverso e più specifico ai figli (ma dipende dai soggetti), ed anche, forse, il fatto che in fondo "l'amore" a cinquant'anni è più esperto e meno tollerante di quello dei vent'anni. La compagna di mio padre mi disse: "lasci una che ti ama per metterti con una che "non" ti ama"..... Forse aveva capito fin dall'inizio,forse è vero.....
Non si può misurare l’amore perché ognuno lo dimostra a modo suo.
Però è evidente che un figlio dopo i quarant’anni è un regalo tale che credo che l’amore per lui somigli a quello per un nipotino (mi raccontano...non l’ho ancora provato) ma dare priorità al suo benessere non significa non amarne il padre!
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Sostanzialmente diciamo la stessa cosa : l'altro , intendevo quello che si sente rifiutato e,di conseguenza rifiuta....Ma quando si scrive ,si scrive di noi,anche inconsciamente; rileggendomi, ho colto il riferimento alla mia situazione. Nel mio caso, se devo identificare la circostanza del "mio" rifiuto,che poi ha innescato quello di mia moglie,direi che è stato quando, dopo un periodo abbastanza lungo che il bambino per oggettive necessità ha dormito nel lettone (e quanto è diffusa questa pratica!) con conseguente mio trasloco , sono tornate le condizioni per il mio ritorno nel matrimoniale. Ebbene, credo che oggettivamente si stia meglio in un letto ,da soli : nella gestione del caldo/freddo, TV, ventole a soffitto; senza contare eventuali apnee , flatulenze ,(attive e passive ,naturalmente)ecc.... Io mi ero talmente abituato che declinai l'invito al ritorno al talamo nuziale. E pensare che mia moglie era una che diceva che per scopare non è necessario dormire assieme....Ma , evidentemente, l'allontanamento fisico condiziona anche quello psicologico/affettivo......
Oggettive necessità ? Puoi spiegare ?
 

stany

Utente di lunga data
Oggettive necessità ? Puoi spiegare ?
Per seguirlo in quanto soffriva di epistassi , poi passata (così possono riconoscermi meglio).....Ben inteso ,il figlio è bello e sano! Non mi incontro con mia moglie sull'educazione alimentare e sulle abitudini di addormentarsi dopo la mezzanotte, quasi sempre,anche quando l'indomani c'è scuola...... E questo è fonte di litigi!
Io credo di venire dopo cane,gatto,criceto, pesce rosso.....
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per seguirlo in quanto soffriva di epistassi , poi passata (così possono riconoscermi meglio).....Ben inteso ,il figlio è bello e sano! Non mi incontro con mia moglie sull'educazione alimentare e sulle abitudini di addormentarsi dopo la mezzanotte, quasi sempre,anche quando l'indomani c'è scuola...... E questo è fonte di litigi!
Io credo di venire dopo cane,gatto,criceto, pesce rosso.....
Avete fatto turni per l’assistenza notturna? :rolleyes:
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Per seguirlo in quanto soffriva di epistassi , poi passata (così possono riconoscermi meglio).....Ben inteso ,il figlio è bello e sano! Non mi incontro con mia moglie sull'educazione alimentare e sulle abitudini di addormentarsi dopo la mezzanotte, quasi sempre,anche quando l'indomani c'è scuola...... E questo è fonte di litigi!
Io credo di venire dopo cane,gatto,criceto, pesce rosso.....
Scusa se ho chiesto. Pensavo a un problema serio. Anche i miete figli ne hanno sofferto. Non so se ci sono gradi diversi ma mi lascia perplessa che tu abbia dovuto dormire sul divano per questo
Leggere queste cose mi fa capire perché allo stato attuale sono così incazzata con mio marito
 

danny

Utente di lunga data
Hai detto una cosa vera , e che ho capito solo col secondo figlio....Il primo,per il lavoro di mia moglie (ex), che tornava tardissimo la sera, era "gestito" dalla nonna materna (tant'è che mio figlio, quello grande, naturalmente, oggi dice di essere più affezionato alla nonna che alla mamma). E li, io avevo un ruolo di "maschio" riconosciuto e non filtrato dal mio comportamento col figlio. Ora è diverso: un poco perché una donna che ha un figlio (il primo) a quarantacinque anni probabilmente è più apprensiva ed esperta della vita di una trentenne e, conseguentemente forse si dedica in modo diverso e più specifico ai figli (ma dipende dai soggetti), ed anche, forse, il fatto che in fondo "l'amore" a cinquant'anni è più esperto e meno tollerante di quello dei vent'anni. La compagna di mio padre mi disse: "lasci una che ti ama per metterti con una che "non" ti ama"..... Forse aveva capito fin dall'inizio,forse è vero.....
Non affidarti a queste teorie categorizzanti, che tentano di ridurre e giustificare le responsabilità delle scelte individuali affidandole a "entità collettive" eterogenee.
Ogni individuo vive la coppia e l'essere genitore in maniera diversa.
Ci sono 30enni madri molto più apprensive di altre più anziane. Devi guardare sempre e solo alla singola persone: lei è così, indipendentemente dall'età che ha.
Leggendoti in questo post mi viene da pensare che l'orologio biologico sia stato determinante per lei nelle sue scelte.
Voleva un figlio, aveva già una certa età, tu le piacevi ed eri disponibile a farlo. Dopodiché il figlio è diventato più importante di te, perché nella sua scala di valori tu e il fare coppia non eravate già da prima prioritari. In ogni caso, il figlio nel lettone non dovrebbe venire mai.
 
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stany

Utente di lunga data
Scusa se ho chiesto. Pensavo a un problema serio. Anche i miete figli ne hanno sofferto. Non so se ci sono gradi diversi ma mi lascia perplessa che tu abbia dovuto dormire sul divano per questo
Leggere queste cose mi fa capire perché allo stato attuale sono così incazzata con mio marito
Quale divano? Ci dormiva lei sul divano ,o sulle sedie....fin quando dal lettino, ha potuto venire ,il bambino,nel matrimoniale; ma si sa che in tre è scomodo (e quanti ne conosco che anche con figli di dodici anni dormono in tre!). E così, la soluzione è stata: io nel matrimoniale e mia moglie in cameretta col figlio. E mi sono abituato così! Come dicevo,il distacco fisico influisce sull'intimità e sulla psiche...
 

stany

Utente di lunga data
Non affidarti a queste teorie categorizzanti, che tentano di ridurre e giustificare le responsabilità delle scelte individuali affidandole a "entità collettive" eterogenee.
Ogni individuo vive la coppia e l'essere genitore in maniera diversa.
Ci sono 30enni madri molto più apprensive di altre più anziane. Devi guardare sempre e solo alla singola persone: lei è così, indipendentemente dall'età che ha.
Leggendoti in questo post mi viene da pensare che l'orologio biologico sia stato determinante per lei nelle sue scelte.
Voleva un figlio, aveva già una certa età, tu le piacevi ed eri disponibile a farlo. Dopodiché il figlio è diventato più importante di te, perché nella sua scala di valori tu e il fare coppia non eravate già da prima prioritari. In ogni caso, il figlio nel lettone non dovrebbe venire mai.
Ho detto : dipende dai soggetti; mia moglie è come dici.
Comunque hai centrato , credo,la mia situazione.
Io ,fin dai sei mesi avevo la mia cameretta,e li ci stavo. Salvo soffrire di incubi notturni. Sul non stare assieme nella 'grotta' ci sarebbe molto da dire.....l'uomo è un animale che dovrebbe vivere nella grotta, appunto,come ci dicono gli antropologi... Attaccati l'un l'altro...
 

Loser

Utente di lunga data
Io ,fin dai sei mesi avevo la mia cameretta,e li ci stavo. Salvo soffrire di incubi notturni. Sul non stare assieme nella 'grotta' ci sarebbe molto da dire.....l'uomo è un animale che dovrebbe vivere nella grotta, appunto,come ci dicono gli antropologi... Attaccati l'un l'altro...
Sono d'accordo, d'accordissimo. Per la mia esperienza, noi abbiamo vissuto "nella grotta" fino a quando il bambino non ha compiuto 3 anni più o meno, e non c'è mai stato nessun calo di desiderio. Paradossalmente quello è arrivato quando il bambino ha cominciato a dormire nella sua camera...Di sicuro non è stata la condivisione del lettone a separarci, anzi ci ha unito molto e io credo che sia una cosa bellissima da fare, almeno nei primissimi anni di vita dei figli. Se la coppia è unita e condivide questo desiderio (cioè di passare la notte tutti insieme, per far sentire alla prole la sensazione di sicurezza), non è quello che causa il calo del desiderio.
Un bambino piccolo in media dorme molto, ci sono tanti momenti e luoghi (anche all'interno della stessa casa) dove poter sviluppare la sessualità. Se uno smette di scopare solo perché la notte c'è un bimbo piccolo nel lettone forse la causa la deve cercare altrove, forse la scintilla del desiderio mancava già da prima.

Almeno questa è la mia esperienza
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Sono d'accordo, d'accordissimo. Per la mia esperienza, noi abbiamo vissuto "nella grotta" fino a quando il bambino non ha compiuto 3 anni più o meno, e non c'è mai stato nessun calo di desiderio. Paradossalmente quello è arrivato quando il bambino ha cominciato a dormire nella sua camera...Di sicuro non è stata la condivisione del lettone a separarci, anzi ci ha unito molto e io credo che sia una cosa bellissima da fare, almeno nei primissimi anni di vita dei figli. Se la coppia è unita e condivide questo desiderio (cioè di passare la notte tutti insieme, per far sentire alla prole la sensazione di sicurezza), non è quello che causa il calo del desiderio.
Un bambino piccolo in media dorme molto, ci sono tanti momenti e luoghi (anche all'interno della stessa casa) dove poter sviluppare la sessualità. Se uno smette di scopare solo perché la notte c'è un bimbo piccolo nel lettone forse la causa la deve cercare altrove, forse la scintilla del desiderio mancava già da prima.

Almeno questa è la mia esperienza
forse perchè una volta trasferito il bimbo, non c'erano più scuse.Perchè di scuse se ne trovano, c'è il bimbo in mezzo si sveglia etc.Tutte attenuanti. Che giustificavano il salto di quella sera.
 

Loser

Utente di lunga data
forse perchè una volta trasferito il bimbo, non c'erano più scuse.Perchè di scuse se ne trovano, c'è il bimbo in mezzo si sveglia etc.Tutte attenuanti. Che giustificavano il salto di quella sera.
Mi sa che hai frainteso quello che volevo dire.

Nei primi tre anni di vita il bambino ha sempre dormito con noi la notte, e NONOSTANTE quello abbiamo avuto una vita sessuale frequente e vivace. Al limite il bambino poteva essere la scusa per andare in salotto, in cucina ecc...

Quando il bambino è andato a dormire in camera sua, paradossalmente ci siamo allontanati, ma non per quello, bensì per altri motivi. è stata solo una coincidenza che il nostro "raffreddamento" abbia coinciso con il bambino che ha voluto andare ad addormentarsi nella sua camera.

Intendevo dire che il bambino nel letto non può essere la causa del calo del desiderio. Non credo a chi dice "mai il bambino nel lettone perché sennò non si scopa più". Se il desiderio c'è, i modi si trovano anche con un nano tra le palle... basta alzarsi e andare in un'altra stanza, tanto per fare un esempio.

Che poi il bambino possa diventare una scusa, ci credo, anche se non è stato il mio caso.
 
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