Cosa faccio?

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Io, sono ancora quella all'antica che si pone una semplicissima ma ancestrale domanda : se ami una persona, perché tradisci?
Io ho tradito quando ho smesso di amare, e precedentemente non ci pensavo proprio.
Come puoi dire "ti amo" se, per mesi, va avanti una storia parallela?
Ora, posso capire una scopata di una notte.
Ma cinque mesi cazzarola.
Poiché vuoi essere amata tu ti sei creata una teoria adeguata.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Comunque non siamo mai contente.
Se non lascia la moglie, non va assolutamente bene perché se mi ama dovrebbe stare con me e lasciarla.
Se mi dice che non mi ama non va bene perché dopo un tot di tempo passato insieme non si può non parlare di sentimenti e blabla
Se dice "ti amo" allora non va bene perché è troppo presto e non ci credo, sei bugiardo, sei immaturo, non ci si può fidare.
Se lascia la moglie, sento la responsabilità della fine del tuo matrimonio addosso e non me la sento,scusa.

Forse per la prima volta c'è un uomo che lascia la moglie, se per te o non per te che ti importa, tu inizierai a frequentare un uomo finalmente single.
E stai a scrivere qui che ti senti responsabile?
Io davvero non ho parole....
E' che se non sai cosa vuoi tu, diventa veramente molto complesso saper cosa accettare dagli altri.

E non c'è copione che tenga al non saper cosa si desidera per se stessi.
Prima o poi il banco salta.
 

Marjanna

Utente di lunga data
E' che se non sai cosa vuoi tu, diventa veramente molto complesso saper cosa accettare dagli altri.

E non c'è copione che tenga al non saper cosa si desidera per se stessi.
Prima o poi il banco salta.
Ipazia ma come può saperlo con certezza dopo 5 mesi?
Poi mi viene una considerazione. Due persone libere escono una volta insieme. Si piacciono. Escono una seconda e così via. Magari si vedono nel fine settimana. Poi condividono i rispettivi conoscenti magari, amici parenti. L'intimità si va via via intensificando (e non parlo solo di intimità fisica ovviamente). Si fanno una vacanza insieme. Via via se va bene decidono si convivere.
Qui tra sposato e amante si passa dall'essere uscito un weekend o delle sere al "andiamo a vivere insieme". Manca tutta una parte nel mezzo e mancherà sempre.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ipazia ma come può saperlo con certezza dopo 5 mesi?
Poi mi viene una considerazione. Due persone libere escono una volta insieme. Si piacciono. Escono una seconda e così via. Magari si vedono nel fine settimana. Poi condividono i rispettivi conoscenti magari, amici parenti. L'intimità si va via via intensificando (e non parlo solo di intimità fisica ovviamente). Si fanno una vacanza insieme. Via via se va bene decidono si convivere.
Qui tra sposato e amante si passa dall'essere uscito un weekend o delle sere al "andiamo a vivere insieme". Manca tutta una parte nel mezzo e mancherà sempre.
Sapere cosa si vuole da qualcun altro, a mio parere non lo si definitivamente neanche dopo una vita. Per il semplice motivo che i bisogni relazionali cambiano, costantemente.

Salvo finire in una dimensione in cui tutto è staticizzato e allora si ha sempre bisogno della stessa cosa. (personalmente questo a me inquieta moltissimo, mi sembra contronatura).

Sapere cosa si vuole per sè, essere aggiornati di se stessi. Di questo io sto parlando.

Io, per quella che sono, per la mia storia, per i miei bisogni e per i miei desideri, per le mie paure, per le mie inibizioni, se dopo 5 mesi di frequentazione mi ritrovo uno che mi dice "mollo tutto e vengo da te. Sei sicura anche tu, vero?" la risposta più spontanea sarebbe "senti tesoro, stai dove sei."

Per la verità anche se me lo dicesse dopo anni.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
doppio.
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
Sapere cosa si vuole da qualcun altro, a mio parere non lo si sa definitivamente neanche dopo una vita.
Per il semplice motivo che i bisogni relazionali cambiano, costantemente.

Salvo finire in una dimensione in cui tutto è staticizzato e allora si ha sempre bisogno della stessa cosa. (personalmente questo a me inquieta moltissimo, mi sembra contronatura).

Sapere cosa si vuole per sè, essere aggiornati di se stessi. Di questo io sto parlando.

Io, per quella che sono, per la mia storia, per i miei bisogni e per i miei desideri, per le mie paure, per le mie inibizioni, se dopo 5 mesi di frequentazione mi ritrovo uno che mi dice "mollo tutto e vengo da te. Sei sicura anche tu, vero?" la risposta più spontanea sarebbe "senti tesoro, stai dove sei."

Per la verità anche se me lo dicesse dopo anni.

Non mi piace il "mollo tutto e vengo da te, per te".

A me non piace essere un perchè. Mi piace essere un come. Ecco.

Non mi serve tempo per saperlo. Lo so. Sono io. :)

Dell'altro io valuto i comportamenti. Altro non si può fare.
E li valuto in base a me.
Un come? che intendi?
E in 5 mesi puoi diventare un come?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Un come? che intendi?
E in 5 mesi puoi diventare un come?
Mi piace essere fonte di ispirazione. Mi piace che chi sta con me abbia il desiderio di scoprirsi, che mi usi anche per farlo. Per incontrare se stesso.

(poi mi piace essere "adorata" che è poi quella parte in cui quella scoperta mi viene "donata", svelata nella condivisione).

Un perchè è il motivo per cui scegli di fare una cosa piuttosto che un'altra.
E questo io invece non desidero esserlo.

mi piace che le scelte vengano fatte in sè e per sè.
A prescindere dalla mia presenza o meno.

Ovviamente la presenza condiziona. Pensieri, opere e pure omissioni.

Ma dopo.
Dopo di sè.

L'unica motivazione che desidero essere è la motivazione al miglioramento di sè.

In questa situazione per dire, quello che suggerirei se il mio amante mi dicesse "mollo tutto e vengo da te" sarebbe "stai dove sei. E se vuoi mollare tutto, vai da te. Poi di me e te ne riparliamo". :)

E il come non lo sono per l'altro, lo sono per me.

Se poi l'altro lo coglie, allora è un altro che può diventare interessante.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Mi piace essere fonte di ispirazione. Mi piace che chi sta con me abbia il desiderio di scoprirsi, che mi usi anche per farlo. Per incontrare se stesso.

(poi mi piace essere "adorata" che è poi quella parte in cui quella scoperta mi viene "donata", svelata nella condivisione).

Un perchè è il motivo per cui scegli di fare una cosa piuttosto che un'altra.
E questo io invece non desidero esserlo.

mi piace che le scelte vengano fatte in sè e per sè.
A prescindere dalla mia presenza o meno.

Ovviamente la presenza condiziona. Pensieri, opere e pure omissioni.

Ma dopo.
Dopo di sè.

L'unica motivazione che desidero essere è la motivazione al miglioramento di sè.

In questa situazione per dire, quello che suggerirei se il mio amante mi dicesse "mollo tutto e vengo da te" sarebbe "stai dove sei. E se vuoi mollare tutto, vai da te. Poi di me e te ne riparliamo". :)

E il come non lo sono per l'altro, lo sono per me.

Se poi l'altro lo coglie, allora è un altro che può diventare interessante.
La penso come te in gran parte. Ma mi rimane il dubbio su quella fetta (di vissuto) che manca tra coniugato amante. In alcuni casi. Nel senso che è una considerazione che mi è venuta leggendo le varie fazioni del forum che si dibattono tra "amante che vuole gareggiare con la moglie", "sposato scopatore e contapalle". Se si fa una considerazione di vissuto temporale, decadono entrambe.
Specificando sempre che non è realtà universale e ci sono casi e casi che andrebbero valutati a se.
 

Foglia

utente viva e vegeta
La penso come te in gran parte. Ma mi rimane il dubbio su quella fetta (di vissuto) che manca tra coniugato amante. In alcuni casi. Nel senso che è una considerazione che mi è venuta leggendo le varie fazioni del forum che si dibattono tra "amante che vuole gareggiare con la moglie", "sposato scopatore e contapalle". Se si fa una considerazione di vissuto temporale, decadono entrambe.
Specificando sempre che non è realtà universale e ci sono casi e casi che andrebbero valutati a se.
Io se proprio devo vedere "fazioni" qui (che francamente vedo in veramente minima parte, ma tant'è che ho letto diversi che le percepiscono molto più marcate...) le vedo tra "sposato, scopatore, contapalle" e "tradito, insensibile e colpevole".
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La penso come te in gran parte. Ma mi rimane il dubbio su quella fetta (di vissuto) che manca tra coniugato amante. In alcuni casi. Nel senso che è una considerazione che mi è venuta leggendo le varie fazioni del forum che si dibattono tra "amante che vuole gareggiare con la moglie", "sposato scopatore e contapalle". Se si fa una considerazione di vissuto temporale, decadono entrambe.
Specificando sempre che non è realtà universale e ci sono casi e casi che andrebbero valutati a se.
Sai che non capisco bene cosa intendi?

Il grassetto in particolare.

TI riferisci al tempo di conoscenza che corre fra amante e amante e amante e suo coniuge?
 

Mariben

Utente di lunga data
se sono piccoli no. Se sono grandi, e per grandi intendo over 14, assolutamente sì. Altrimenti non è una convivenza, è un accollo.

Perchè con degli adolescenti la convivenza fila liscia come l'olio ?

No mi spiace ma se decidiamo di vivere insieme ( io te i miei e i tuoi figli ) un progetto d' insieme è d'uopo o il fallimento è ineluttabile. Che non significa che io debba fare le veci del padre/madre assenti ( fisicamente assenti ) ma che io debba rapportarmi con la tua prole è fisiologico e sano..
 
Top