Ciao, come stai?
Potrei scrivere un immenso pippone su come la nostra concezione del corpo, e il suo legame con la nostra parte spirituale si sia evoluto filosoficamente, e quindi di conseguenza anche antropologicamente.
Facendola semplice, l'oscillazione fra forma e sostanza e la cristallizzazione negli estremi (forma vs sostanza reciprocamente) a mio parere, come tutte le oscillazioni che si cristallizzano, non è funzionale e più che altro non è rappresentativa del fluire.
La cura del corpo intesa come attenzione e anche prevenzione che poi sfocia in un corpo sano e reattivo e quindi anche esteticamente bello (dove bello ha comunque significato soggettivo) per me appartiene alla cura dell'altro attraverso sè.
Questo do e questo desidero.
G. è attento all'estetica come conseguenza dell'attenzione.
Io anche.
Un uomo che si scofana schifezze, che non alza il culo dal divano se non per spostarsi al tavolo o alla camera o per andare a lavoro, che quando lo fa sbuffa e straborda non mi piace.
non mi piace fisicamente. E questa è la prima cosa che i miei occhi vedono.
Ma non mi piace come persona, come intenzione alla vita.
Non mi piace la pigrizia, non mi piace il non fare, non mi piace la passività e la trascuratezza.
Il corpo esteticamente bello (forma) rappresenta la sostanza (persona attiva e presente nella vita in modo completo e integrato).
La pancia del mangiatore pigro e senza criterio (con quel che consegue in termini di prevenzione - e non prevenire le malattie per me è incuria anche della coppia oltre che del sistema sociale sanitario su cui si a pesare per pigrizia e ignoranza e trascuratezza) è la forma di una sostanza (un uomo che non si considera parte di un sistema, famiglia e sociale, che se ne fotte o comunque tira a ribasso e che non si fa scrupolo nelle sue azioni a considerare come le conseguenze peseranno sugli altri).
E quella forma mi rappresenta una sostanza che mi respinge.
Mi respinge la sostanza attraverso la forma e la forma attraverso la sostanza.
Mi spiego?
Ovviamente il tutto collocato in contesto.
E anche rivolto a me.
E' in questa concezione condivisa che lui serenamente mi dice che ama il mio culo e lo vuole, lo desidera bello.
E considera il mio tenerlo in forma un modo per occuparmi di lui e del suo piacere.
Idem per me la sua pancia.
Per usare gli esempi scemi.
La grossa differenza a mio parer sta nella non aderenza a modelli prestabiliti ma la richiesta di rimanere aderente ognuno a se stesso.
Forma e sostanza.
Non so se mi spiego.
Il corpo trascurato - io non sopporto la trascuratezza, mi sa di malattia, abbandono agli eventi, passività - richiama ben altro che l'estetica di un corpo.