Non so davvero da dove cominciare ma provo a sintetizzare.
Ho due sorelle, la più piccola , 53 anni, "grazie" a una reazione avversa al vaccino antipolio a 6 mesi ha contratto l'encefalite.
Fino ai 3 anni è vissuta in uno sorta di stato vegetativo , grazie poi a delle cure mirate, è rinata.Quasi di colpo ha cominciato a parlare, camminare, a vivere una vita normale . Va da se che, perdendo gli anni più importanti il suo sviluppo psico-fisico ne ha risentito. Ad oggi è una donna apparentemente normale ma con delle serie difficoltà cognitive anche se a chi si approccia a lei superficialmente appaiono come dei lati caratteriali E' solare, espansiva ma piuttosto invadente, pigra e disinteressata alle cose pratiche, parla solo delle cose che le interessano ed è logorroica e ripetitiva.
Ha una voce meravigliosa che ha cura con impegno e passione , una presenza scenica e una dote naturale per il ballo tanto che le sue difficoltà in altri ambiti fanno quasi pensare che siano scuse. In verità le è stata riconosciuta un'invalidità del 70% che le ha permesso di essere inserita ( a 40 anni circa ) nelle liste speciali per il lavoro.
Ma veniamo al dunque; Da 25 anni ha una relazione con un uomo ( inizialmente sposato, da circa 15 anni separato)
Mia madre ha sempre avuto un atteggiamento nei confronti di questa figlia di cura e controllo, discreto e amorevole. Spesso ha "usato" l'ascendente che quest'uomo aveva su di lei per farla ragionare conscia delle difficoltà e della dipendenza affettiva di mia sorella . Si rendeva conto che per lei questa relazione era benevola con tutte le criticità del caso. Da quando nostra madre è morta, lei ci ha praticamente escluse dalla sua vita ( finalmente libera ) quasi terrorizzata che potessimo sostituire nostra madre nel controllo. Come sospettavamo il suo " uomo" ( finalmente libero ) si è rivelato un manipolatore. (Per non tediarvi i dettagli che concretizzano le nostre sensazioni potremo svilupparli se la discussione avrà un seguito ).
In breve ,forte della dipendenza di mia sorella e senza più il controllo di nostra madre ( gli avrebbe fatto un culo tanto e la temeva), l'ha resa più fragile che mai, impedendole di fatto , ad esempio di lavorare, dettando sempre e solo lui i tempi e i modi della loro frequentazione, criticandola sul modo di vestire, di muoversi, di parlare, decidendo al posto suo cosa cantare e non Quando vanno a ballare la lascia a far tapezzeria e le dice , ad esempio, che è normale che nessuno la inviti perchè è troppo grande e grassa. Qualche volta ha reagito , nell'unico modo che conosce poverina, urlando, facendo scenate sfogando rabbia e frustrazione e sono partite in automatico le punizioni . Per fortuna sono riuscita a intercettare la sua sofferenza e a riprendere il dialogo a riavere la sua fiducia . Lei è spaventata a morte che lui la lasci , si sente inadeguata, brutta, incapace e solo ora ( dopo due anni) sta elaborando il lutto della mamma.
Fra poco comincerà una terapia psicologica per fortuna grazie all' assistente sociale . Nel frattempo ho scoperto , casualmente , che lui ha una relazione con un'amica comune che è sposata e ipovedente ( evidentemente .. no comment ). Ho provato a parlare con lui, non della sua relazione extra, ma ha solo cercato di intortarmi, adulandomi e rassicurandomi sulle sue buone intenzioni. Non so veramente che pesci pigliare e con l'altra sorella , per ora, non voglio parlare perchè conoscendola, partirebbe come un caterpilar nel far la guerra a lui e a me rimarrebbero solo da raccogliere i pezzi.
Ho due sorelle, la più piccola , 53 anni, "grazie" a una reazione avversa al vaccino antipolio a 6 mesi ha contratto l'encefalite.
Fino ai 3 anni è vissuta in uno sorta di stato vegetativo , grazie poi a delle cure mirate, è rinata.Quasi di colpo ha cominciato a parlare, camminare, a vivere una vita normale . Va da se che, perdendo gli anni più importanti il suo sviluppo psico-fisico ne ha risentito. Ad oggi è una donna apparentemente normale ma con delle serie difficoltà cognitive anche se a chi si approccia a lei superficialmente appaiono come dei lati caratteriali E' solare, espansiva ma piuttosto invadente, pigra e disinteressata alle cose pratiche, parla solo delle cose che le interessano ed è logorroica e ripetitiva.
Ha una voce meravigliosa che ha cura con impegno e passione , una presenza scenica e una dote naturale per il ballo tanto che le sue difficoltà in altri ambiti fanno quasi pensare che siano scuse. In verità le è stata riconosciuta un'invalidità del 70% che le ha permesso di essere inserita ( a 40 anni circa ) nelle liste speciali per il lavoro.
Ma veniamo al dunque; Da 25 anni ha una relazione con un uomo ( inizialmente sposato, da circa 15 anni separato)
Mia madre ha sempre avuto un atteggiamento nei confronti di questa figlia di cura e controllo, discreto e amorevole. Spesso ha "usato" l'ascendente che quest'uomo aveva su di lei per farla ragionare conscia delle difficoltà e della dipendenza affettiva di mia sorella . Si rendeva conto che per lei questa relazione era benevola con tutte le criticità del caso. Da quando nostra madre è morta, lei ci ha praticamente escluse dalla sua vita ( finalmente libera ) quasi terrorizzata che potessimo sostituire nostra madre nel controllo. Come sospettavamo il suo " uomo" ( finalmente libero ) si è rivelato un manipolatore. (Per non tediarvi i dettagli che concretizzano le nostre sensazioni potremo svilupparli se la discussione avrà un seguito ).
In breve ,forte della dipendenza di mia sorella e senza più il controllo di nostra madre ( gli avrebbe fatto un culo tanto e la temeva), l'ha resa più fragile che mai, impedendole di fatto , ad esempio di lavorare, dettando sempre e solo lui i tempi e i modi della loro frequentazione, criticandola sul modo di vestire, di muoversi, di parlare, decidendo al posto suo cosa cantare e non Quando vanno a ballare la lascia a far tapezzeria e le dice , ad esempio, che è normale che nessuno la inviti perchè è troppo grande e grassa. Qualche volta ha reagito , nell'unico modo che conosce poverina, urlando, facendo scenate sfogando rabbia e frustrazione e sono partite in automatico le punizioni . Per fortuna sono riuscita a intercettare la sua sofferenza e a riprendere il dialogo a riavere la sua fiducia . Lei è spaventata a morte che lui la lasci , si sente inadeguata, brutta, incapace e solo ora ( dopo due anni) sta elaborando il lutto della mamma.
Fra poco comincerà una terapia psicologica per fortuna grazie all' assistente sociale . Nel frattempo ho scoperto , casualmente , che lui ha una relazione con un'amica comune che è sposata e ipovedente ( evidentemente .. no comment ). Ho provato a parlare con lui, non della sua relazione extra, ma ha solo cercato di intortarmi, adulandomi e rassicurandomi sulle sue buone intenzioni. Non so veramente che pesci pigliare e con l'altra sorella , per ora, non voglio parlare perchè conoscendola, partirebbe come un caterpilar nel far la guerra a lui e a me rimarrebbero solo da raccogliere i pezzi.
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