Era la risposta che mi aspettavo, un po' da tutti a dire il vero.
Nella realtà nessuno di noi può scegliere avendo la fedeltà e la lealtà come parametri.
Nessuno si dichiara manifestamente infedele o sleale ed è difficile avere riscontri in merito in genere.
Ognuno di noi sceglie avendo altri parametri, quelli che si cercano di promuovere: la bellezza, la simpatia, l'intelligenza, l'empatia, le affinità, i soldi.
Lealtà e fedeltà restano celati, e la fiducia sopperisce a questa ignoranza.
Noi quindi vogliamo un partner che corrisponda ai nostri desideri e ci fidiamo (perché non abbiamo riscontri in merito) che lui sia solo e soltanto nostro.
Il valore che noi attribuiamo al partner è pertanto di riflesso anche quello che stimiamo di noi stessi.
Però noi tutti sappiamo che esistono persone infedeli, sleali ma anche uomini e donne promiscui.
Sappiamo anche che una persona per stare bene in una coppia deve stare bene con sé stessa.
Non dovremmo stupirci che possa capitare di aver riposto male la fiducia in qualcuno, perché statisticamente non è affatto raro possa accadere.
Per logica, deduco essere fondamentale in una coppia per mantenere l'equilibrio nel tempo la conservazione dei parametri con i quali ci si è conosciuti, quelli palesatisi e desiderati, mantenendo comunque la fiducia posta inizialmente.
Coma la si mantenga non è però dato saperlo. In una certa percentuale può anche essere vero nascondendo bene la storia, esattamente come si è detto sopra. Ovvero conservando quell'ipocrisia che è generalmente alla base di quasi tutte le interazioni umane, in cui auspicare la perfezione non è garanzia di felicità.