Quello che i bambini non dicono

Brunetta

Utente di lunga data
Magari si tornerà, quando i posti di lavoro non basteranno, in ogni caso... Oggi che si lavora in due e spesso con orari assurdi, ci si adegua a pochi, pochissimi figli la cui delega educativa va a scuola, nonni, coetanei, influencer, baby sitter, web e genitori. E per l'educazione sessuale ai porno. (ah, noi bambini che sbirciavamo al mare cosa c'era attraverso gli slip delle ragazze sdraiate il cui elastico poco aderente non arrivava alla pelle e non sapevamo nulla di milf, teen, threesomee e avevamo sempre una vicina di 40 anni che ci sembrava vecchia :sonar::sonar: che ci bucava un pallone.)
In futuro è nel grembo di Zeus.

Per pietà non torniamo ad analisi (pseudo) sociali, avevo fatto una provocazione per cercare di tornare al punto della difficoltà di non considerare i bambini (ma anche gli adolescenti) degli adulti e di cercare di capirne la specificità comunicativa.
Oh se interessa. Altrimenti si può anche pensare che i comandamenti inizino con Primo non rompere i cabbabisi (ho scoperto che sono piante)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma anche quando erano piccoli avevo bisogno di tempo per me. Il tempo per loro non era tempo per me
Era solo un lavoro e un impegno? Non vi era un vero piacere nel vederli crescere?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Era solo un lavoro e un impegno? Non vi era un vero piacere nel vederli crescere?
Certo che c’era il piacere. Adoro i miei figli . Ma da qui a dire che non ho sempre sentito il bisogno di spazi miei e di coppia ce ne passa.
Da qui a dire che non c’erano momento in cui ero stanca e desideravo starmene tranquilla ce ne passa
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che c’era il piacere. Adoro i miei figli . Ma da qui a dire che non ho sempre sentito il bisogno di spazi miei e di coppia ce ne passa.
Da qui a dire che non c’erano momento in cui ero stanca e desideravo starmene tranquilla ce ne passa
Ho detto un’altra cosa però. Mi sono pure dilungata oltre quello che considero il limite ragionevole per chi legge.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ho detto un’altra cosa però. Mi sono pure dilungata oltre quello che considero il limite ragionevole per chi legge.
Hai detto che il tempo per loro è tempo per te
Secondo me no
Ma che io e te abbiamo un modo diverso di vivere la maternità mi sembra evidente :)
 

danny

Utente di lunga data
Un post di Skorpio mi ha fatto pensare a come sia facile fraintendere i bambini.
Un bambino che chiede “come hai fatto a sopportare la mamma?” non sta facendo una battuta e nemmeno esprimendo o cercando solidarietà maschile.
Molto probabilmente sta cercando rassicurazione sul fatto che la tensione che ha percepito non possa portare a una rottura della coppia che costituisce la sua sicurezza.

E la risposta dovrebbe essere a quella domanda sottostante. Rispondere con una battuta non farebbe che aumentare l’insicurezza.
In futuro è nel grembo di Zeus.

Per pietà non torniamo ad analisi (pseudo) sociali, avevo fatto una provocazione per cercare di tornare al punto della difficoltà di non considerare i bambini (ma anche gli adolescenti) degli adulti e di cercare di capirne la specificità comunicativa.
Oh se interessa. Altrimenti si può anche pensare che i comandamenti inizino con Primo non rompere i cabbabisi (ho scoperto che sono piante)

Una provocazione?
A me sembrava un'affermazione (pseudo) psicologica.
Alla quale non riesco a dare ragione, in quanto priva di elementi che la caratterizzino e la definiscano nella sua specificità.
Un battuta può essere rassicurante, una spiegazione troppo complessa non essere compresa, l'età del figlio determina delle differenze, la situazione va specificata, il pregresso va precisato...
 
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danny

Utente di lunga data
Hai detto che il tempo per loro è tempo per te
Secondo me no
Io sono d'accordo con te.
Nel senso che il tempo che trascorri nel ruolo di "padre" non può sostituirsi a quello di "amante", "marito", "moglie", "uomo", "donna" etc.
a meno di non considerare il sacrificio totale di queste parti qualcosa di desiderabile, ma è una scelta personale, sulla base delle proprie inclinazioni.
Oh, ci sono donne che fanno le mamme a tempo pieno, trovano pienezza di sé e soddisfazione in questo ruolo, ci stanno bene, non vedono altro, tralasciano tutto il resto.
Non sono tutte e forse neppure tante, però.
 
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Nocciola

Super Moderatore
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Io sono d'accordo con te.
Nel senso che il tempo che trascorri nel ruolo di "padre" non può sostituirsi a quello di "amante", "marito", "moglie", "uomo", "donna" etc.
a meno di non considerare il sacrificio totale di queste parti qualcosa di desiderabile, ma è una scelta personale, sulla base delle proprie inclinazioni.
Oh, ci sono donne che fanno le mamme a tempo pieno, trovano pienezza di sé in questo ruolo, ci stanno bene, non vedono altro, tralasciano tutto il resto.
Non sono tutte e forse neppure tante, però.
Certo che ce ne sono. Ci discuto costantemente :D
 

Brunetta

Utente di lunga data
Una provocazione?
A me sembrava un'affermazione (pseudo) psicologica.
Alla quale non riesco a dare ragione, in quanto priva di elementi che la caratterizzino e la definiscano nella sua specificità.
Un battuta può essere rassicurante, una spiegazione troppo complessa non essere compresa, l'età del figlio determina delle differenze, la situazione va specificata, il pregresso va precisato...
La provocazione era citare Skorpio.
Poi io non intendo mai provocazione come una sorta di offesa, insulto o pizzicotto, ma come stimolo a una discussione.
Ma se ogni volta si evita l’argomento forse vuol solo dire che vi è una resistenza a voler accettare la specificità dei bambini e degli adolescenti.
Pazienza. Il thread si esaurirà come tanti altri o continuerà per strade più interessanti.
 

danny

Utente di lunga data
Certo che ce ne sono. Ci discuto costantemente :D
Hai voglia!
Ciò non significa che debba essere per tutti così.
Se i genitori trovano soddisfazione nel girare il mondo in roulotte, il figlio crescerà avendo questo modello.
Come i cugini francesi di una mia amica: sono hippy, vivono in un gigantesco camper, hanno figli, girano il mondo.
E' la loro vita, sono felici, i figli sono sereni.
Loro sono quello che desideravano essere: è il miglior modo per essere genitori.
 

danny

Utente di lunga data
La provocazione era citare Skorpio.
Poi io non intendo mai provocazione come una sorta di offesa, insulto o pizzicotto, ma come stimolo a una discussione.
Ma se ogni volta si evita l’argomento forse vuol solo dire che vi è una resistenza a voler accettare la specificità dei bambini e degli adolescenti.
Pazienza. Il thread si esaurirà come tanti altri o continuerà per strade più interessanti.
Sì, ma dato che non si è capito una mazza di quello che ha raccontato lui, figuriamoci se si riescono a esprimere considerazioni di carattere generale partendo da un episodio che, se devo essere sincero, io ho stentato di capire anche nella sua specificità.
Oh, sarò tardo io...
Certo che bambini e adolescenti sono specifici, lo abbiamo visto tutti e ce lo ricordiamo bene.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Io sono d'accordo con te.
Nel senso che il tempo che trascorri nel ruolo di "padre" non può sostituirsi a quello di "amante", "marito", "moglie", "uomo", "donna" etc.
a meno di non considerare il sacrificio totale di queste parti qualcosa di desiderabile, ma è una scelta personale, sulla base delle proprie inclinazioni.
Oh, ci sono donne che fanno le mamme a tempo pieno, trovano pienezza di sé e soddisfazione in questo ruolo, ci stanno bene, non vedono altro, tralasciano tutto il resto.
Non sono tutte e forse neppure tante, però.
Ma io ho detto che fare il genitore è una attività esclusiva?
Ho detto che non capisco come possa essere considerato un fardello.
Nei decenni scorsi in America e Gran Bretagna, per contrastare un boom gravidanze precoci, pur in presenza di una educazione sessuale che ritenevano efficaci per dare informazioni sui contraccettivi, sono state attuate progetti di cura di “bambini di farina”. Gli adolescenti e le adolescenti si vedevano affidati dei sacchetti di farina come una sorta di tamagochi materiali di cui avere cura, perché acquisissero la consapevolezza che un bambino non è un carino e coccoloso bambolotto da ammirare, ma anche un “peso” che limita tutte le attività, cosa molto onerosa per un adolescente.
Ecco io ho accennato al fatto che i figli non sono un fardello, un peso, un sacchetto di farina da scaricarsi i genitori, ma sono persone in crescita e occuparsi di loro non è solo un impegno, ma un arricchimento senza il quale saremmo persone diverse.
In questa ottica l’attenzione al loro specifico modo di comunicare i loro bisogni mi sembra importante.
Come ha riportato Jacaranda, lei ha ben capito che il figlio che la esortava a trovarsi un fidanzato non desiderava che questo accadesse, ma era la comunicazione di un disagio di coppia che temeva che portasse alla disgregazione della coppia genitoriale.
 

Nocciola

Super Moderatore
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La provocazione era citare Skorpio.
Poi io non intendo mai provocazione come una sorta di offesa, insulto o pizzicotto, ma come stimolo a una discussione.
Ma se ogni volta si evita l’argomento forse vuol solo dire che vi è una resistenza a voler accettare la specificità dei bambini e degli adolescenti.
Pazienza. Il thread si esaurirà come tanti altri o continuerà per strade più interessanti.
Ma che argomento si evita? Stiamo parlando di figli solo che qualcuno di noi la vede diversamente da te
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Ma io ho detto che fare il genitore è una attività esclusiva?
Ho detto che non capisco come possa essere considerato un fardello.
Nei decenni scorsi in America e Gran Bretagna, per contrastare un boom gravidanze precoci, pur in presenza di una educazione sessuale che ritenevano efficaci per dare informazioni sui contraccettivi, sono state attuate progetti di cura di “bambini di farina”. Gli adolescenti e le adolescenti si vedevano affidati dei sacchetti di farina come una sorta di tamagochi materiali di cui avere cura, perché acquisissero la consapevolezza che un bambino non è un carino e coccoloso bambolotto da ammirare, ma anche un “peso” che limita tutte le attività, cosa molto onerosa per un adolescente.
Ecco io ho accennato al fatto che i figli non sono un fardello, un peso, un sacchetto di farina da scaricarsi i genitori, ma sono persone in crescita e occuparsi di loro non è solo un impegno, ma un arricchimento senza il quale saremmo persone diverse.
In questa ottica l’attenzione al loro specifico modo di comunicare i loro bisogni mi sembra importante.
Come ha riportato Jacaranda, lei ha ben capito che il figlio che la esortava a trovarsi un fidanzato non desiderava che questo accadesse, ma era la comunicazione di un disagio di coppia che temeva che portasse alla disgregazione della coppia genitoriale.
Nessuno qui ha parlato di fardello ma del fatto che ogni tanto si sta bene anche senza di loro.
E si ogni tanto tornare a casa dopo una giornata di lavoro, rientrare dopo 12 ore e sentirsi chiamare mamma 100 volte in effetti è un tantino pesante
 

danny

Utente di lunga data
Ma io ho detto che fare il genitore è una attività esclusiva?

Ecco io ho accennato al fatto che i figli non sono un fardello, un peso, un sacchetto di farina da scaricarsi i genitori, ma sono persone in crescita e occuparsi di loro non è solo un impegno, ma un arricchimento senza il quale saremmo persone diverse.

In questa ottica l’attenzione al loro specifico modo di comunicare i loro bisogni mi sembra importante.
Come ha riportato Jacaranda, lei ha ben capito che il figlio che la esortava a trovarsi un fidanzato non desiderava che questo accadesse, ma era la comunicazione di un disagio di coppia che temeva che portasse alla disgregazione della coppia genitoriale
.
Neretto: vero.

Corsivo: altrettanto vero. Sull'interpretazione del figlio di Jaca non ne sono così convinto, mi sembra sempre azzardato fare una valutazione avendo pochi dati a disposizione. Potrebbe anche essere semplice curiosità, ovvero il chiedersi come mai il padre avesse una fidanzata mentre la madre no, i bambini sono sempre alla ricerca di spiegazioni. Oppure il bambino inconsciamente notando il disequilibrio ha tentato di consigliare la stessa cosa alla mamma che vedeva meno serena. Il concetto di fedeltà non è sempre comprensibile o assimilato da chi è piccolo, che però vede chi ha e chi non ha.
 

danny

Utente di lunga data
Nessuno qui ha parlato di fardello ma del fatto che ogni tanto si sta bene anche senza di loro.
E si ogni tanto tornare a casa dopo una giornata di lavoro, rientrare dopo 12 ore e sentirsi chiamare mamma 100 volte in effetti è un tantino pesante
... un tantino....:sonar::sonar:

Al centesimo da noi volano i coltelli.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma che argomento si evita? Stiamo parlando di figli solo che qualcuno di noi la vede diversamente da te
Ho proposto di parlare della comunicazione dei bambini.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Neretto: vero.

Corsivo: altrettanto vero. Sull'interpretazione del figlio di Jaca non ne sono così convinto, mi sembra sempre azzardato fare una valutazione avendo pochi dati a disposizione. Potrebbe anche essere semplice curiosità, ovvero il chiedersi come mai il padre avesse una fidanzata mentre la madre no, i bambini sono sempre alla ricerca di spiegazioni. Oppure il bambino inconsciamente notando il disequilibrio ha tentato di consigliare la stessa cosa alla mamma che vedeva meno serena. Il concetto di fedeltà non è sempre comprensibile o assimilato da chi è piccolo, che però vede chi ha e chi non ha.
Ovviamente il bambino non sapeva che il padre avesse un'amante.
La soluzione di disgregare la coppia genitoriale per il benessere dei singoli genitori è proprio estranea al pensiero di un bambino. Questo è proprio un esempio di una interpretazione letterale delle parole di un bambino su cui cercavo di porre l’attenzione.
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Ovviamente il bambino non sapeva che il padre avesse un'amante.
La soluzione di disgregare la coppia genitoriale per il benessere dei singoli genitori è proprio estranea al pensiero di un bambino. Questo è proprio un esempio di una interpretazione letterale delle parole di un bambino su cui cercavo di porre l’attenzione.
Ma il bambino non sa che la "fidanzata" del papà può disgregare la coppia e neppure sa cosa è un'amante.
Lui vede papà e mamma insieme e percepisce che al papà o alla mamma può piacere qualcuno o se vanno o meno d'accordo. Questo è il dato di fatto che accolgono.
I bambini spesso hanno più di una/un fidanzato, ovviamente nel significato che loro attribuiscono al termine. Non hanno introiettato il concetto di fedeltà.
Il bambino potrebbe anche aver compreso che al papà sarebbe piaciuto avere una donna, ma nel significato che loro danno a questo, ovvero privo di alcun risvolto sessuale o sentimentale.
Diverso invece sarebbe se il bambino fosse un dodicenne come mia figlia.
In lei il concetto di fedeltà, sesso e relazione è già ben definito.
Una ragazzina di quell'età non accetterebbe mai che il papà o la mamma avessero una relazione clandestina perché comprenderebbero la slealtà della cosa e i rischi che essa comporta anche per loro.
 
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