Una lunga storia... sfogo e vostre opinioni

Lara3

Utente di lunga data
80.000 contagiati, 27.000 guariti, 2600 morti.
E gli altri ?
In tutto questo arco di tempo c’è troppa differenza fra contagiati, guariti e decessi.
50.000 sono malati da qualche settimana ? Quanto dura questa malattia?
Adesso ho letto anche che 80% dei contagiati guarisce in 2 giorni.
Ma i conti non tornano lo stesso.
 

feather

Utente tardo
Qui si parla fondamentalmente di un aspetto tipicamente umano, il non muovere il culo finché non tocca l'acqua.
Che è anche sano, fasciarsi la testa prima di rompersela è solitamente uno spreco di tempo e denaro che distoglie da compiti più urgenti e produttivi.
L'italiano porta questo all'estremo, prospera e da il meglio di sé SOLO nelle emergenze, fallendo completamente nel giorno per giorno e nella prevenzione. Altri popoli tendono all'inverso.
Detto questo, come tutte le cose, portate all'estremo fanno danni.
Finanziare e investire tempo nella ricerca di contromisure a ipotetiche e improbabili pandemie mi pare saggio.
Quello che non capisco è come una specie di ottimismo congenito porti a sbagliare sempre e in misura enorme la probabilità.
Si erano fatti test e simulazioni su nuovi coronavirus e si sapeva bene che era più una questione del quando più che del se. Eppure, in grazie di questo "ottimismo" congenito, nessuno ha alzato un dito. Fare campagna elettorale è sempre più urgente.

Ad ogni modo niente di nuovo, si sapeva che sarebbe accaduto e si sapeva che non eravamo pronti, ne che si sarebbe fatto nulla per prepararsi. Tutto noiosamente prevedibile.
Probabile anche queste "pandemie", catalogate o meno come tali dall'OMS, saranno una ricorrenza sempre più frequente nel futuro. In virtù di questo saremo più preparati ad affrontale. Già ora si vede rispetto alla SARS una migliore gestione.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Ho capito dove vuoi andare a parare.
Ma è il discorso di lanciarsi in un burrone scappando dai tuoni.

Io non ho paura, ho paurissima.
E non solo per me.
Se faccio la deficiente, in casa ho una persona che appartiene alle categorie che incorrono con più alta probabilità nell'esito mortale del virus.

Detto questo, ho anche capacità cognitive.
E la mia risposta alla paura è ascoltare la paura e poi individuare risposte sensate.

La prima risposta sensata è informarmi e non su wa o su facebook.
E quindi mi studio quel che di scientifico sta girando.

La paura è un buon indicatore, aiuta a non farla fuori dal vaso facendosi prendere da deliri di onnipotenza.
Resta un buon indicatore se non la si lascia alla guida e la si usa invece come "mitigatore" e "attentore".

Le linee guida sono comprensibili per chi ha una scolarizzazione media.
In Italia, per quanto sia bucherellata, quella media lì c'è.

E' una scelta quella di andarsi a leggere le cazzate online invece che partire dalle linee guida scientifiche.

E a questo non c'è decalogo che tenga.
Grazie Zia. Quoto pure le virgole.
 

danny

Utente di lunga data
Qui si parla fondamentalmente di un aspetto tipicamente umano, il non muovere il culo finché non tocca l'acqua.
Che è anche sano, fasciarsi la testa prima di rompersela è solitamente uno spreco di tempo e denaro che distoglie da compiti più urgenti e produttivi.
L'italiano porta questo all'estremo, prospera e da il meglio di sé SOLO nelle emergenze, fallendo completamente nel giorno per giorno e nella prevenzione. Altri popoli tendono all'inverso.
Detto questo, come tutte le cose, portate all'estremo fanno danni.
Finanziare e investire tempo nella ricerca di contromisure a ipotetiche e improbabili pandemie mi pare saggio.
Quello che non capisco è come una specie di ottimismo congenito porti a sbagliare sempre e in misura enorme la probabilità.
Si erano fatti test e simulazioni su nuovi coronavirus e si sapeva bene che era più una questione del quando più che del se. Eppure, in grazie di questo "ottimismo" congenito, nessuno ha alzato un dito. Fare campagna elettorale è sempre più urgente.

Ad ogni modo niente di nuovo, si sapeva che sarebbe accaduto e si sapeva che non eravamo pronti, ne che si sarebbe fatto nulla per prepararsi. Tutto noiosamente prevedibile.
Probabile anche queste "pandemie", catalogate o meno come tali dall'OMS, saranno una ricorrenza sempre più frequente nel futuro. In virtù di questo saremo più preparati ad affrontale. Già ora si vede rispetto alla SARS una migliore gestione.
(y)
 

Darietto

Utente di lunga data
E quindi delegando alla socialità la propria responsabilità individuale. (supportandosi ovviamente con la propria libertà e tutta la carriolata di stronzate complottistiche che girano a sostituzione di pareri scientifici e in virtù della propria intelligenza e competenza valutativa.)
Facendo aumentare quindi i rischi per tutti di ribeccarsi una malattia che potrebbe essere debellata, fondamentalmente.
Il problema però è che la comunità scientifica stessa non è unanime sulla questione vaccini (e non solo).
Quindi non si tratta soltanto del popolo di feisbuc vs dottori, ma di dottori contro dottori.
La confusione che si crea al di fuori del dibattito scientifico non può che portare invevitabile caos tra i non esperti.

Onestamente mi infastidisce un po' l'uso ormai frequente e improprio del termine "complottista", usato più per volersi distinguere, e spesso in maniera vagamente autoreferenziale, che non per motivi concreti. Se non c'è unanimità all'interno dello stesso mondo scientifico, come può chi non ne fa parte arrogarsi il diritto di decidere chi ha torto e chi ragione? basta leggere articoli scientifici magari scritti di seconda mano da giornalisti? Che sarebbe come diventare esperti di economia leggendo il sole 24ore. Non è molto lontano dal discorso su feisbuc. Magari solo apparentemente più "colto", ma solo in apparenza. A volte ho come l'impressione che ci sia una notevole capacità di assimilazione ma poca di elaborazione.

Che poi, alla fine cosa significa complottista: è qualcuno che vede complotto ovunque o qualcuno che non prende qualunque informazione venduta come "autorevole" per oro colato? E chi addita un altro come complottista, può essere a sua volta additato come allocco?

Da non scordare che molti tra i più grandi scienziati della storia furono considerati folli, visionari (oggi diremmo complottisti), perché contrari al parere scientifico dell'epoca. Mi viene in mente un passaggio del libro autobiografico di Einstein, dove immaginava un futuro in cui non ci sarebbe più stato spazio per le menti geniali e rivoluzionarie, a favore invece di un sistema omologato del pensiero scientifico.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Il problema però è che la comunità scientifica stessa non è unanime sulla questione vaccini (e non solo).
Quindi non si tratta solo del popolo di feisbuc vs dottori, ma di dottori contro dottori.
La confusione che si crea al di fuori del dibattito scientifico non può che portare invevitabile caos tra i non esperti.

Onestamente mi infastidisce un po' l'uso ormai frequente e improprio del termine "complottista", usato più per volersi distinguere, e spesso in maniera vagamente autoreferenziale, che non per motivi concreti. Se non c'è unanimità all'interno dello stesso mondo scientifico, come può chi non ne fa parte arrogarsi il diritto di decidere chi ha torto e chi ragione? basta leggere articoli scientifici magari scritti di seconda mano da giornalisti? Che sarebbe come diventare esperti di economia leggendo il sole 24ore. Non è molto lontano dal discorso su feisbuc. Magari solo apparentemente più "colto", ma solo in apparenza. A volte ho come l'impressione che ci sia una notevole capacità di assimilazione ma poca di elaborazione.

Che poi, alla fine cosa significa complottista: è qualcuno che vede complotto ovunque o qualcuno che non prende qualunque informazione venduta come "autorevole" per oro colato? E chi addita un altro come complottista, può essere a sua volta additato come allocco?

Da non scordare che molti tra i più grandi scienziati della storia furono considerati folli, visionari (oggi diremmo complottisti), perché contrari al parere scientifico dell'epoca. Mi viene in mente un passaggio del libro autobiografico di Einstein, dove immaginava un futuro in cui non ci sarebbe più stato spazio per le menti geniali e rivoluzionarie, a favore invece di un sistema omologato del pensiero scientifico.
La ricerca costa.
Ho amici ricercatori. Una mia ex. Mia moglie era in un laboratorio chimico.
Non è una materia che puoi approcciare se sei fuori dall'ambiente, non ci capisci nulla.
Le pubblicazioni sono per addetti al settore.
Il resto interpretazioni, più o meno veritiere, quasi sempre datate, a volte pure baggianate.
Poi va detto che dietro la ricerca ci sono anche interessi privati e politici.
Il CNR per esempio è una colonia PD, con un centro di comando a Napoli.
Però non lo trovi scritto sui giornali, eh.
Ci devi lavorare per saperlo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Qui si parla fondamentalmente di un aspetto tipicamente umano, il non muovere il culo finché non tocca l'acqua.
Che è anche sano, fasciarsi la testa prima di rompersela è solitamente uno spreco di tempo e denaro che distoglie da compiti più urgenti e produttivi.
L'italiano porta questo all'estremo, prospera e da il meglio di sé SOLO nelle emergenze, fallendo completamente nel giorno per giorno e nella prevenzione. Altri popoli tendono all'inverso.
Detto questo, come tutte le cose, portate all'estremo fanno danni.
Finanziare e investire tempo nella ricerca di contromisure a ipotetiche e improbabili pandemie mi pare saggio.
Quello che non capisco è come una specie di ottimismo congenito porti a sbagliare sempre e in misura enorme la probabilità.
Si erano fatti test e simulazioni su nuovi coronavirus e si sapeva bene che era più una questione del quando più che del se. Eppure, in grazie di questo "ottimismo" congenito, nessuno ha alzato un dito. Fare campagna elettorale è sempre più urgente.

Ad ogni modo niente di nuovo, si sapeva che sarebbe accaduto e si sapeva che non eravamo pronti, ne che si sarebbe fatto nulla per prepararsi. Tutto noiosamente prevedibile.
Probabile anche queste "pandemie", catalogate o meno come tali dall'OMS, saranno una ricorrenza sempre più frequente nel futuro. In virtù di questo saremo più preparati ad affrontale. Già ora si vede rispetto alla SARS una migliore gestione.
Già.

Io separerei alcuni livelli.
Uno è quello della ricerca.
Che, semplificando e di molto, è quasi del tutto asservita a logiche economiche, o forse sarebbe meglio dire finanziarie.

Qui, Italia intendo, il fare ricerca non è visto come interessante.
Ma anche innovazione eh.

Se non c'è un rinforzo positivo in breve tempo, si perde in motivazione.
Purtroppo la ricerca e l'innovazione sono fatti esattamente per chi ha la competenza di posticipazione del rinforzo costruendo comunque motivazione.
E tendenzialmente chi ha questo tipo di caratteristiche non ha a pari caratteristiche che riguardano il marketing e la vendita.
Sono tecnici. E i tecnici si scassano alla velocità di tutte le manfrine che riguardano il convincimento di chi non ha competenze, interesse specifico e intenzione agli obiettivi.

Altrettanto purtroppo a vincere è il guadagno veloce e immediato, ossia la non posticipazione del rinforzo, ma anzi.
Siamo immersi in un sistema che rinforza velocemente senza interruzione. (anche i rinforzi negativi vanno a rinforzare).
Se togli il rinforzo buona percentuale si scazza in tempo zero. E passa ad altro. Alla ricerca della velocità dell rinforzo.

La ricerca, in questo contesto, è qualcosa di complesso da sostenere. E più che altro tener pulita dalle dinamiche di cui ha comunque necessità per sostenersi.
L'andamento delle università non è, ora come ora, nella direzione del rinforzo della ricerca, asservite come sono alle dinamiche finanziarie. (talmente asservite che sfornano laureati da far impallidire, ma questo è ot).

Quindi, per certi aspetti, viva l'emergenza coronavirus. E' far suonare il campanello del fatto che senza ricerca siamo semplicemente fottuti.
Abbiamo feisbuk eh.
Ma siamo ugualmente fottuti.

L'italia come dici funziona solo col fuoco al culo.
E a forza di funzionare solo col fuoco al culo, fatica a funzionare anche quando ha il fuoco al culo perchè in ogni caso per funzionare serve formazione e competenza, che gli ultimi luunghi periodi senza fuoco al culo hanno affossato.

Per quanto riguarda invece la preparazione.
Guarda, hai mai assistito alle prove di evacuazione?
Io mi sbellico ogni volta. Ma anche mi avvilisco.

come è possibile fare due prove di evacuazione e credere di sapersi muovere in caso di effettiva evacuazione?
Equivale a guardare su youtube un tutorial su come si guida un jet e convincersi di saperlo guidare per davvero.

In una situazione di reale emergenza serve contare sul fatto che l'automatismo dei movimenti e delle procedure sia talmente consolidato da superare la paura.
Quindi ti stai cagando sotto, vorresti scappare dall'altra parte, ma il tuo corpo ha percorso talmente tante volte quella procedura che la fa anche in assenza di lucidità.
E a questo c'è da aggiungere un riconoscimento della gerarchia.

Qui in Italia sembriamo tutti adolescenti in rivolta col capo (che è il capro espiatorio a torto o a ragione poco conta delle incapacità individuali).

Se non si ubbidisce non funziona un cazzo.
Se non si riconosce un ordine gerarchico ne esce il caos (non l'anarchia. L'anarchia presupporrebbe che ognuno sappia autoregolarsi, ed è una utopia talmente lontana e irraggiungibile da far piangere).
Non a caso qui si confonde pure caos indisciplinato con anarchia. Ma questo è un altro discorso.

Quindi non ce n'è di simulazioni che possano sostituire un ordine riconosciuto interno prima che esterno.
Non a caso le prove di evacuazione in assenza di costante rispetto di regole di contesto, di ruolo e funzione di ruolo, non servono ad un cazzo.

Ed è poi il motivo per cui io non credo che sia ottimismo.
Io credo che si sappia che non c'è simulazione che tenga.

Per allenare ad una pandemia, serve una pandemia.
con G. ridacchiavamo che questa cosa del coronavirus sembra anche tanto ad una esercitazione globale. :)

E quindi certo che non siamo pronti.
Ecco perchè penso che non sarebbe servito a niente una preparazione di un mese.
Equivale alla prova di evacuazione una tantum.

Se in 20 anni la gente non è riuscita a capire che non deve andare al ps per le cazzate, ma davvero si pensa che in un mese avrebbe capito la questione del muoversi, dei supermercati, delle mascherine?
Non si è ancora capito una cosa facile come che se tuo figlio ha i pidocchi lo devi comunicare e che quando ti arriva la comunicazione invece che far andare la bocca a rianimare i luoghi comuni (ed errati riguardo la sporcizia) è cosa buona e giusta attuare quel che serve per ridurre il contagio. Compreso il tagliare i capelli.
E qui ce ne sarebbero di simpatiche da raccontare...ma mi limito.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il problema però è che la comunità scientifica stessa non è unanime sulla questione vaccini (e non solo).
Quindi non si tratta soltanto del popolo di feisbuc vs dottori, ma di dottori contro dottori.
La confusione che si crea al di fuori del dibattito scientifico non può che portare invevitabile caos tra i non esperti.

Onestamente mi infastidisce un po' l'uso ormai frequente e improprio del termine "complottista", usato più per volersi distinguere, e spesso in maniera vagamente autoreferenziale, che non per motivi concreti. Se non c'è unanimità all'interno dello stesso mondo scientifico, come può chi non ne fa parte arrogarsi il diritto di decidere chi ha torto e chi ragione? basta leggere articoli scientifici magari scritti di seconda mano da giornalisti? Che sarebbe come diventare esperti di economia leggendo il sole 24ore. Non è molto lontano dal discorso su feisbuc. Magari solo apparentemente più "colto", ma solo in apparenza. A volte ho come l'impressione che ci sia una notevole capacità di assimilazione ma poca di elaborazione.

Che poi, alla fine cosa significa complottista: è qualcuno che vede complotto ovunque o qualcuno che non prende qualunque informazione venduta come "autorevole" per oro colato? E chi addita un altro come complottista, può essere a sua volta additato come allocco?

Da non scordare che molti tra i più grandi scienziati della storia furono considerati folli, visionari (oggi diremmo complottisti), perché contrari al parere scientifico dell'epoca. Mi viene in mente un passaggio del libro autobiografico di Einstein, dove immaginava un futuro in cui non ci sarebbe più stato spazio per le menti geniali e rivoluzionarie, a favore invece di un sistema omologato del pensiero scientifico.
La non unanimità è uno dei pochi segnali della residua vitalità di cervelli funzionanti.
Ma la comunità scientifica fornisce linee di indirizzo riconosciute e valide.

Ed a quelle, chi non ha le competenze, avrebbe da attenersi.

Senza le linee condivise e comuni non ci sarebbe dibattito, ci sarebbe quello che si vede fare dai politici, ricerca di attenzione e riconoscimento.
Non si può dibattere costruttivamente senza una base comune, ossia linguaggio comune, vocabolario comune, contesto di riferimento in comune, conoscenze e competenze comuni.

Poi si può assistere al dibattito, ma come si assiste all'opera.
Non è che mi metto a cantare perchè ho ascoltato cantare.
o meglio, lo faccio, ma sotto la doccia! o nel pub del paese.
con l'umiltà di sapere, come appunto dici, che non è che leggere articoli rielaborati, magari pure in modo inesatto, mi mette nella posizione di avere le competenze necessarie per prendere alcune decisioni.

Certo è che da fuori, e dopo che l'altro ha già sbagliato, la sappiamo tutti come è quella giusta ;)
Se la scelta è binaria.
già se le possibili scelte escono dal binario è il delirio.

Complottista è chi, invece di ammettere semplicemente di essere ignorante e che per certe cose non può che restare ignorante e umilmente in ascolto cercando di comprendere almeno qualcosa, si trova un nemico esterno a cui dire "aaahhhh!! lo so che mi stai fottendo!! sono fuuuurba io! ti ho beccato).
Chi usa il nemico esterno per sfuggire la propria paura di non avere e cedere il controllo.

Il tuo discorso è scivoloso.
Io penso sia una opportunità assistere ad un dibattito scientifico, ritengo sia una fortuna non essere in un posto dove i dibattiti (proprio per evitare che la stupidità la faccia da padrona) vengono svolti a porte chiuse.

L'informazione non è solo un diritto, è anche una responsabilità.
Se la si usa male, è conseguente che venga tolta.

Però poi non ci si lamenti della censura.

direi che questo non è un mondo del pensiero scientifico omologato.
Somiglia più al mondo del pensiero stupido omologato. dove se non sei stupido, ti prendi pure parole, perchè minchia...addirittura le fonti?????che pesantezza.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Questo è un articolo interessante, che rimanda al concetto di infodemia.
Anch'essa interessante argomento per chi possa aver desiderio e voglia di leggere scritti più lunghi di 10 righe.
Più corti lo sconsiglio, non avrebbe senso.

https://www.scienzainrete.it/artico...emia/ernesto-carafoli-enrico-bucci/2020-02-09


e anche questo è un altro articolo interessante, in una prospettiva di prevenzione. Prevenzione vera però.
E quindi su lungo termine (che significa non dal 1 dicembre 2019)

https://www.scienzainrete.it/artico...-che-curare/luca-carra-sergio-cima/2020-02-21

Il dominio in cui ci si muove (dalle prime informazioni dalla Cina a oggi), non è quello della prevenzione.
Si è già nell'ambito della riduzione dei comportamenti a rischio e del danno.

Fare prevenzione, rispetto a situazioni di questo genere, non parlo necessariamente del coronavirus sia chiaro, significherebbe aver iniziato come minimo vent'anni fa.
E sto bassa.

Per quanto riguarda le riunioni, capita anche a me.
Uso il consenso per quel che mi serve quando mi serve.
Ma lo trovo estremamente noioso e ripetitivo.
Poi, per fortuna, c'è il lavoro vero. :)

EDIT: trovo simpaticissima la foto del tipo bardato di mascherina che spruzza chissà che per strada...anni 20.:ROFLMAO:
Ho letti entrambi e sono molto interessanti..
Ma non vedo contraddizione con quanto già scritto, e cioè (riprendo da mio precedente post

"Se questo tempo si fosse usato per preparare la gestione (o il governo) di una emergenza possibile, preparare spot informativi da passare ogni 20 minuti sulle reti nazionali (ne hai visto uno? Io no) forse sarebbe stata una gestione meno figa, ma più efficace."

Efficace, NON risolutiva

E chi ha governo e gestitone di masse (anche di ignoranti) se è un buon gestore ne deve tener conto

Anche questo link del Ministero della salute io trovo interessante

Non parla né di norme né di mascherine, ma di quel che sto parlando io

E Ci sono voluti NON 30 giorni, ma meno di 5 (e sto largo)

Basta aver voglia, e non nascondersi dietro la comunicazione istituzionale

 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Il problema però è che la comunità scientifica stessa non è unanime sulla questione vaccini (e non solo).
Quindi non si tratta soltanto del popolo di feisbuc vs dottori, ma di dottori contro dottori.
La confusione che si crea al di fuori del dibattito scientifico non può che portare invevitabile caos tra i non esperti.

Onestamente mi infastidisce un po' l'uso ormai frequente e improprio del termine "complottista", usato più per volersi distinguere, e spesso in maniera vagamente autoreferenziale, che non per motivi concreti. Se non c'è unanimità all'interno dello stesso mondo scientifico, come può chi non ne fa parte arrogarsi il diritto di decidere chi ha torto e chi ragione? basta leggere articoli scientifici magari scritti di seconda mano da giornalisti? Che sarebbe come diventare esperti di economia leggendo il sole 24ore. Non è molto lontano dal discorso su feisbuc. Magari solo apparentemente più "colto", ma solo in apparenza. A volte ho come l'impressione che ci sia una notevole capacità di assimilazione ma poca di elaborazione.

Che poi, alla fine cosa significa complottista: è qualcuno che vede complotto ovunque o qualcuno che non prende qualunque informazione venduta come "autorevole" per oro colato? E chi addita un altro come complottista, può essere a sua volta additato come allocco?

Da non scordare che molti tra i più grandi scienziati della storia furono considerati folli, visionari (oggi diremmo complottisti), perché contrari al parere scientifico dell'epoca. Mi viene in mente un passaggio del libro autobiografico di Einstein, dove immaginava un futuro in cui non ci sarebbe più stato spazio per le menti geniali e rivoluzionarie, a favore invece di un sistema omologato del pensiero scientifico.
Mamma guarda un rettiliano!
 

void

Utente di lunga data
Adesso ho letto anche che 80% dei contagiati guarisce in 2 giorni.
Ma i conti non tornano lo stesso.
Non tutti i contagiati, cioè quelli risultati positivi al test, contraggono la malattia.
Tanti sviluppano gli anticorpi in modo asintomatico fino a che il virus sparisce.
 

Darietto

Utente di lunga data
La non unanimità è uno dei pochi segnali della residua vitalità di cervelli funzionanti.
Ma la comunità scientifica fornisce linee di indirizzo riconosciute e valide.

Ed a quelle, chi non ha le competenze, avrebbe da attenersi.

Senza le linee condivise e comuni non ci sarebbe dibattito, ci sarebbe quello che si vede fare dai politici, ricerca di attenzione e riconoscimento.
Non si può dibattere costruttivamente senza una base comune, ossia linguaggio comune, vocabolario comune, contesto di riferimento in comune, conoscenze e competenze comuni.


Poi si può assistere al dibattito, ma come si assiste all'opera.
Non è che mi metto a cantare perchè ho ascoltato cantare.
o meglio, lo faccio, ma sotto la doccia! o nel pub del paese.
con l'umiltà di sapere, come appunto dici, che non è che leggere articoli rielaborati, magari pure in modo inesatto, mi mette nella posizione di avere le competenze necessarie per prendere alcune decisioni.


Certo è che da fuori, e dopo che l'altro ha già sbagliato, la sappiamo tutti come è quella giusta ;)
Se la scelta è binaria.
già se le possibili scelte escono dal binario è il delirio.

Complottista è chi, invece di ammettere semplicemente di essere ignorante e che per certe cose non può che restare ignorante e umilmente in ascolto cercando di comprendere almeno qualcosa, si trova un nemico esterno a cui dire "aaahhhh!! lo so che mi stai fottendo!! sono fuuuurba io! ti ho beccato).
Chi usa il nemico esterno per sfuggire la propria paura di non avere e cedere il controllo.

Il tuo discorso è scivoloso.
Io penso sia una opportunità assistere ad un dibattito scientifico, ritengo sia una fortuna non essere in un posto dove i dibattiti (proprio per evitare che la stupidità la faccia da padrona) vengono svolti a porte chiuse.

L'informazione non è solo un diritto, è anche una responsabilità.
Se la si usa male, è conseguente che venga tolta.

Però poi non ci si lamenti della censura.

direi che questo non è un mondo del pensiero scientifico omologato.
Somiglia più al mondo del pensiero stupido omologato. dove se non sei stupido, ti prendi pure parole, perchè minchia...addirittura le fonti?????che pesantezza.
Il punto, a mio avviso, è che non puoi assistere ad un dibattito scientifico "come si assiste all'opera".
Per me assistere ad un dibattito scientifico è come assistere ad una lezione di contrappunto, o armonia cromatica, senza avere nemmeno le basi del solfeggio. Puoi cogliere qualche informazione, o pensi di aver capito ma in realtà hai frainteso. E il guaio arriva quando cerchi di spiegare ad altri qualcosa che tu stesso non hai capito.

Prima di continuare però, non ho capito se tu fai parte della "comuntà scientifica" o no? Perché nel caso questa conversazione sarebbe solo ridicola e senza senso. Per quanto mi riguarda ho seguito indirizzi artistici, e quello è il mio ramo.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
"Se questo tempo si fosse usato per preparare la gestione (o il governo) di una emergenza possibile, preparare spot informativi da passare ogni 20 minuti sulle reti nazionali (ne hai visto uno? Io no) forse sarebbe stata una gestione meno figa, ma più efficace."

Efficace, NON risolutiva]
Quoto.
 

stany

Utente di lunga data
Ma..... Tutti i tossici delle zone rosse ,precluse allo scambio di merci se non attraverso l'interposizione delle forze di polizia, come fanno ad approvvigionarsi? 🤔😂
 

feather

Utente tardo
Quindi, per certi aspetti, viva l'emergenza coronavirus. E' far suonare il campanello del fatto che senza ricerca siamo semplicemente fottuti.
Abbiamo feisbuk eh.
Ma io credo che i bisogni delle persone siano soddisfatti più da fb che da un eventuale vaccino, che infatti verebbe rifiutato dai novax e tutte le "mamme informate".
Credo che le persone abbiano bisogno di rassicurarsi, più che di stare in salute.
 
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