Qui si parla fondamentalmente di un aspetto tipicamente umano, il non muovere il culo finché non tocca l'acqua.
Che è anche sano, fasciarsi la testa prima di rompersela è solitamente uno spreco di tempo e denaro che distoglie da compiti più urgenti e produttivi.
L'italiano porta questo all'estremo, prospera e da il meglio di sé SOLO nelle emergenze, fallendo completamente nel giorno per giorno e nella prevenzione. Altri popoli tendono all'inverso.
Detto questo, come tutte le cose, portate all'estremo fanno danni.
Finanziare e investire tempo nella ricerca di contromisure a ipotetiche e improbabili pandemie mi pare saggio.
Quello che non capisco è come una specie di ottimismo congenito porti a sbagliare sempre e in misura enorme la probabilità.
Si erano fatti test e simulazioni su nuovi coronavirus e si sapeva bene che era più una questione del quando più che del se. Eppure, in grazie di questo "ottimismo" congenito, nessuno ha alzato un dito. Fare campagna elettorale è sempre più urgente.
Ad ogni modo niente di nuovo, si sapeva che sarebbe accaduto e si sapeva che non eravamo pronti, ne che si sarebbe fatto nulla per prepararsi. Tutto noiosamente prevedibile.
Probabile anche queste "pandemie", catalogate o meno come tali dall'OMS, saranno una ricorrenza sempre più frequente nel futuro. In virtù di questo saremo più preparati ad affrontale. Già ora si vede rispetto alla SARS una migliore gestione.
Già.
Io separerei alcuni livelli.
Uno è quello della ricerca.
Che, semplificando e di molto, è quasi del tutto asservita a logiche economiche, o forse sarebbe meglio dire finanziarie.
Qui, Italia intendo, il fare ricerca non è visto come interessante.
Ma anche innovazione eh.
Se non c'è un rinforzo positivo in breve tempo, si perde in motivazione.
Purtroppo la ricerca e l'innovazione sono fatti esattamente per chi ha la competenza di posticipazione del rinforzo costruendo comunque motivazione.
E tendenzialmente chi ha questo tipo di caratteristiche non ha a pari caratteristiche che riguardano il marketing e la vendita.
Sono tecnici. E i tecnici si scassano alla velocità di tutte le manfrine che riguardano il convincimento di chi non ha competenze, interesse specifico e intenzione agli obiettivi.
Altrettanto purtroppo a vincere è il guadagno veloce e immediato, ossia la non posticipazione del rinforzo, ma anzi.
Siamo immersi in un sistema che rinforza velocemente senza interruzione. (anche i rinforzi negativi vanno a rinforzare).
Se togli il rinforzo buona percentuale si scazza in tempo zero. E passa ad altro. Alla ricerca della velocità dell rinforzo.
La ricerca, in questo contesto, è qualcosa di complesso da sostenere. E più che altro tener pulita dalle dinamiche di cui ha comunque necessità per sostenersi.
L'andamento delle università non è, ora come ora, nella direzione del rinforzo della ricerca, asservite come sono alle dinamiche finanziarie. (talmente asservite che sfornano laureati da far impallidire, ma questo è ot).
Quindi, per certi aspetti, viva l'emergenza coronavirus. E' far suonare il campanello del fatto che senza ricerca siamo semplicemente fottuti.
Abbiamo feisbuk eh.
Ma siamo ugualmente fottuti.
L'italia come dici funziona solo col fuoco al culo.
E a forza di funzionare solo col fuoco al culo, fatica a funzionare anche quando ha il fuoco al culo perchè in ogni caso per funzionare serve formazione e competenza, che gli ultimi luunghi periodi senza fuoco al culo hanno affossato.
Per quanto riguarda invece la preparazione.
Guarda, hai mai assistito alle prove di evacuazione?
Io mi sbellico ogni volta. Ma anche mi avvilisco.
come è possibile fare due prove di evacuazione e credere di sapersi muovere in caso di effettiva evacuazione?
Equivale a guardare su youtube un tutorial su come si guida un jet e convincersi di saperlo guidare per davvero.
In una situazione di reale emergenza serve contare sul fatto che l'automatismo dei movimenti e delle procedure sia talmente consolidato da superare la paura.
Quindi ti stai cagando sotto, vorresti scappare dall'altra parte, ma il tuo corpo ha percorso talmente tante volte quella procedura che la fa anche in assenza di lucidità.
E a questo c'è da aggiungere un riconoscimento della gerarchia.
Qui in Italia sembriamo tutti adolescenti in rivolta col capo (che è il capro espiatorio a torto o a ragione poco conta delle incapacità individuali).
Se non si ubbidisce non funziona un cazzo.
Se non si riconosce un ordine gerarchico ne esce il caos (non l'anarchia. L'anarchia presupporrebbe che ognuno sappia autoregolarsi, ed è una utopia talmente lontana e irraggiungibile da far piangere).
Non a caso qui si confonde pure caos indisciplinato con anarchia. Ma questo è un altro discorso.
Quindi non ce n'è di simulazioni che possano sostituire un ordine riconosciuto interno prima che esterno.
Non a caso le prove di evacuazione in assenza di costante rispetto di regole di contesto, di ruolo e funzione di ruolo, non servono ad un cazzo.
Ed è poi il motivo per cui io non credo che sia ottimismo.
Io credo che si sappia che non c'è simulazione che tenga.
Per allenare ad una pandemia, serve una pandemia.
con G. ridacchiavamo che questa cosa del coronavirus sembra anche tanto ad una esercitazione globale.
E quindi certo che non siamo pronti.
Ecco perchè penso che non sarebbe servito a niente una preparazione di un mese.
Equivale alla prova di evacuazione una tantum.
Se in 20 anni la gente non è riuscita a capire che non deve andare al ps per le cazzate, ma davvero si pensa che in un mese avrebbe capito la questione del muoversi, dei supermercati, delle mascherine?
Non si è ancora capito una cosa facile come che se tuo figlio ha i pidocchi lo devi comunicare e che quando ti arriva la comunicazione invece che far andare la bocca a rianimare i luoghi comuni (ed errati riguardo la sporcizia) è cosa buona e giusta attuare quel che serve per ridurre il contagio. Compreso il tagliare i capelli.
E qui ce ne sarebbero di simpatiche da raccontare...ma mi limito.