Una lunga storia... sfogo e vostre opinioni

spleen

utente ?
Secondo me dietro alla negazione del pericolo, a parte casi mediatici in cui c'era un certo desiderio di visibilità, c'è una discreta caga...
Quello che mi risulta difficile da capire è la non volontà di prendere atto che qualche problema probabilmente lo abbiamo. Pensare che tanto "speriamo che io me la cavo". Tacciare di inutile allarmismo qualsiasi perplessità.
Ho capito che la gente se ne sta comoda nel suo angolino confort ma ci sono degli eventi che dalla tana ti spingono fuori, volenti o nolenti.
E questo ha tutta l'aria di essere uno di quelli.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non è negazionismo riconoscere che, a parte la prudenza consigliata, non c’è molto da fare.
Nel frattempo vivo.
 

danny

Utente di lunga data
Quello che mi risulta difficile da capire è la non volontà di prendere atto che qualche problema probabilmente lo abbiamo. Pensare che tanto "speriamo che io me la cavo". Tacciare di inutile allarmismo qualsiasi perplessità.
Ho capito che la gente se ne sta comoda nel suo angolino confort ma ci sono degli eventi che dalla tana ti spingono fuori, volenti o nolenti.
E questo ha tutta l'aria di essere uno di quelli.
Purtroppo non tutti ci riescono da soli.
Sto osservando i comportamenti e gli atteggiamenti delle persone in questi giorni.
Un mio collega ansioso ha prenotato weekend in montagna per questo weekend pur avendo la figlia con la febbre, settimana scorsa pensava di poter festeggiare il carnevale etc.
La sua vita come prima, senza alcun cambiamento. Sui social ne ho lette di tutti i colori.
Gruppi che censurano i post che riguardano l'argomento, chi nega anche l'evidenza dei casi denunciati dall'ATS, chi continua a dire che l'influenza fa più morti (e non ne conoscono neppure uno), chi urla "Mi avete rotto il cazzo ci sono problemi più importanti, l'inquinamento fa più morti", chi cerca il complotto, chi pensa sia una trama ordita da Big Pharma, chi si incazza per la Stramilano sospesa e chi si preoccupa di non poter festeggiare la festa delle donne e chi fa feste di compleanno lo stesso nei locali chiusi per ordinanza perché "la vita deve andare avanti".
I cinesi invece hanno mantenuto in Italia un atteggiamento composto: hanno chiuso tutti, e chi ha potuto se ne è tornato in Cina. Hanno la chiara percezione del pericolo, Gli altri che non hanno potuto scappare li vedi in giro solo con la mascherina. Evidentemente hanno saputo negli anni mantenere dei legami tra loro che hanno rafforzato nella collettività le debolezze del singolo. Qui da noi ogni individuo lasciato a sé stesso si è aggrappato dove ha potuto.
La comunicazione governativa lo ha percepito subito. Dopo il primo momento in cui i media hanno puntato TUTTi su titoli da ansia, ha caldamente suggerito di virare su toni lievi, in completa antitesi. In Ucraina la gente in panico ha tentato di incendiare e ha preso a sassate i pullman di ritorno da Wuhan: quando ti trovi di fronte una popolazione in panico puoi aspettarti di tutto.
Questo però è stato controproducente, in quanto la negazione è stata la scappatoia di molti che non hanno saputo adeguare i loro comportamenti. In questo momento l'Italia mostra al mondo la sua totale incapacità di essere un popolo coeso e unito anche di fronte a un problema che richiede a tutti di essere responsabili. Credo ci vorrà tempo perché tutti metabolizzino quanto sta accadendo.
 

danny

Utente di lunga data
Non è negazionismo riconoscere che, a parte la prudenza consigliata, non c’è molto da fare.
Nel frattempo vivo.
Teoricamente dovresti farti portare la spesa a casa, secondo le indicazioni del mio comune...
Ma a parte questo, tutti noi viviamo.
Io lavoro, devo prendere i mezzi, faccio tutto quello a cui sono obbligato.
Per il resto spero, perché arrivare per scempiaggine a quello che è lo scenario peggiore, ovvero quello che di fronte a 10 persone un ospedale ne può scegliere solo 2 o 3 da salvare mentre il resto lo lascia morire per mancanza di risorse, non è quello che mi auguro e non è nulla di paragonabile a ciò che si è mai vissuto finora.
E questo è semplicemente un modello matematico, quello che definisce lo scenario peggiore, ovvero quello necessario per approntare le strategie da adottare.
Poi magari ci andrà di culo, eh.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Teoricamente dovresti farti portare la spesa a casa, secondo le indicazioni del mio comune...
Ma a parte questo, tutti noi viviamo.
Io lavoro, devo prendere i mezzi, faccio tutto quello a cui sono obbligato.
Per il resto spero, perché arrivare per scempiaggine a quello che è lo scenario peggiore, ovvero quello che di fronte a 10 persone un ospedale ne può scegliere solo 2 o 3 da salvare mentre il resto lo lascia morire per mancanza di risorse, non è quello che mi auguro e non è nulla di paragonabile a ciò che si è mai vissuto finora.
E questo è semplicemente un modello matematico, quello che definisce lo scenario peggiore, ovvero quello necessario per approntare le strategie da adottare.
Poi magari ci andrà di culo, eh.
Mi faccio portare la spesa a casa da mesi. Comodissimo, soprattutto per i prodotti pesanti.
 

abebis

Utente di lunga data
Un mio collega ansioso ha prenotato weekend in montagna per questo weekend pur avendo la figlia con la febbre, settimana scorsa pensava di poter festeggiare il carnevale etc.
La sua vita come prima, senza alcun cambiamento.
Vabbeh, ma chi si comporta così è un idiota: nessuno nega la peculiarità del momento contingente e il fatto che per po' bisogna adattarsi e cambiare un po' di abitudini, ci mancherebbe.

Per dire: io questa settimana avrei dovuto andare all'estero per lavoro. Viaggio annullato. Amen. Con buona pace di tutta quella gente che avrà un guadagno ridotto o che potrà veder a rischio il suo lavoro per il mio mancato viaggio (che comunque è anche questo un gran bel problema, eh?).

Per un po' bisogna fare di necessità virtù. Ma senza iniziare a dare la testa nel muro!
 

danny

Utente di lunga data
Appena ricevuta la notizia che un amico della mia collega che lei ha visto un dieci giorni fa è positivo ed è ricoverato in ospedale.
Wow.
 

danny

Utente di lunga data
nessuno nega la peculiarità del momento contingente e il fatto che per po' bisogna adattarsi e cambiare un po' di abitudini, ci mancherebbe.
Hai voglia quanti lo negano...
Hanno chiuso le sauna da noi? Organizziamo in Svizzera?
Perché rinunciare a cantare nel coro, ma che sarà mai?
Il mio bambino non può rinunciare alla festa di compleanno con tutta la sua classe, i nonni, i parenti...
 

danny

Utente di lunga data
La collega come sta ?
La collega ti sta vicino ?
Bene. Lei è in un coro, come me (io ne ho due). I cori sono dei meravigliosi veicoli di trasmissione, fosse anche solo per gli sputacchi della fase di riscaldamento. 'Sto tizio qui non aveva sintomi, è andato ovunque (come al solito è uno con una vita molto attiva e che viaggia molto) poi all'improvviso è stato male. Nell'ospedale dove p ricoverato stanno chiudendo alcuni reparti per far spazio ai malati di Coronavirus.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Quello che mi risulta difficile da capire è la non volontà di prendere atto che qualche problema probabilmente lo abbiamo. Pensare che tanto "speriamo che io me la cavo". Tacciare di inutile allarmismo qualsiasi perplessità.
Ho capito che la gente se ne sta comoda nel suo angolino confort ma ci sono degli eventi che dalla tana ti spingono fuori, volenti o nolenti.
E questo ha tutta l'aria di essere uno di quelli.
Ma tu vedi davvero qualcuno che nega che vi sia un problema?
 

Brunetta

Utente di lunga data
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