abebis
Utente di lunga data
Elapeppa!Le mie son più belle.
Con l'ultima era il nome della madre.
E chi era 'sta tipa per meritarsi 'sta bastardata? La figlia della tua nota collega ABDP?
Elapeppa!Le mie son più belle.
Con l'ultima era il nome della madre.
Il senso era quello, ovviamente...
più che altro, con una safe tanto lunga e ingarbugliata...ora che arrivi in fondo e durante una punizione...
Serve disciplina![]()
Che non sai quante separazioni ho vinto contro di leiElapeppa!
E chi era 'sta tipa per meritarsi 'sta bastardata? La figlia della tua nota collega ABDP?![]()
Crescerai. Lo fanno tutti. Il dramma è che se cresci troppo tardi la paura della tua età poi ti blocca nell'abisso dei se fosse. Ask @danny for further informations.Il senso era quello, ovviamente...![]()
Però... sorry... mi dispiace deluderti ma non mi diletto in questi giochetti.
Sono un ragazzo semplice, te l'ho detto (e non scherzo!): con me ti annoieresti.
Anche se... apprezzo certi giochini... "interessanti" che ho visto passare...![]()
Embè? Ciccio funziona così quando hai i figli. Senza ti lasceresti. Coi figli cornifichi.Arci, cerco di raddrizzarti un po' il thread e ti racconto una storiella in topic che ho conosciuto pissonammente di pissona.
Solo che il protagonista non è la mamma totale ma il babbo morto di lavoro.
Lei è (era) una mia collega quando ero chez vous, un po' (ma non troppo) più grande di me con la quale sono diventato parecchio amico, lui non l'ho praticamente mai visto.
Lui era un tipo in carriera, da prima che si sposassero. Della serie lavoro tutti i giorni 8-19, spesso anche il sabato. Lei se l'è preso così, se l'è sposato così e ci ha fatto un paio di figlioli.
Lei fa la mamma (anche se continua a lavorare), lui in casa è inesistente: del resto "deve lavorare", e i soldi piacciono a tutti...
Non cambia mai un pannolino, non si alza mai la notte quando i figli si svegliano, non ha mai partecipato ad una festa né al nido, né alla materna, né alle elementari.
Non ha mai parlato con una maestra.
Aggiungi anche due settimane di ferie sempre nel solito posto, tutte le domeniche dai nonni: una di qui una di là.
Quando il carico di accudimento dei figli diminuisce (il primo in terza il secondo in seconda elementare) lei inizia a guardarsi allo specchio e realizza che sta stretta. Anche a letto stava un po' stretta.
Prova a dirlo al marito ma lui non capisce a fondo e non ci sono cambiamenti sostanziali.
Lei non insiste in modo... insistente...e alla fine si tromba il babbo di un amichetto.
Poi scoppia il bubbone e ora sono (in)felicemente separati.
Lui si è chiamato le corna? Assolutamente sì.
Però....
Anche lei ha il suo bel concorso di colpa, secondo me: non puoi prenderti uno così, dire che ti sta bene, andarci avanti per degli anni e poi svegliarti di punto in bianco e dire che non ti sta più bene e vorresti cambiare le cose con un colpo di bacchetta magica!
Se ci vuoi provare, il percorso è lungo e anche molto doloroso: probabilmente devono volare stracci!
Non puoi immaginare che con quattro discorsetti in sei mesi trasformi magicamente un morto di lavoro in un babbo presente e compagno di vita!
Ho provato a spiegarglielo ma ormai... le era partito l'embolo per il cazzo...ed è partita per la tangente!
Le commesse del supermercato secondo le rilevazioni Inail avevano un tempo una forte incidenze di sindromi del tunnel carpale.Arci, cerco di raddrizzarti un po' il thread e ti racconto una storiella in topic che ho conosciuto pissonammente di pissona.
Solo che il protagonista non è la mamma totale ma il babbo morto di lavoro.
Lei è (era) una mia collega quando ero chez vous, un po' (ma non troppo) più grande di me con la quale sono diventato parecchio amico, lui non l'ho praticamente mai visto.
Lui era un tipo in carriera, da prima che si sposassero. Della serie lavoro tutti i giorni 8-19, spesso anche il sabato. Lei se l'è preso così, se l'è sposato così e ci ha fatto un paio di figlioli.
Lei fa la mamma (anche se continua a lavorare), lui in casa è inesistente: del resto "deve lavorare", e i soldi piacciono a tutti...
Non cambia mai un pannolino, non si alza mai la notte quando i figli si svegliano, non ha mai partecipato ad una festa né al nido, né alla materna, né alle elementari.
Non ha mai parlato con una maestra.
Aggiungi anche due settimane di ferie sempre nel solito posto, tutte le domeniche dai nonni: una di qui una di là.
Quando il carico di accudimento dei figli diminuisce (il primo in terza il secondo in seconda elementare) lei inizia a guardarsi allo specchio e realizza che sta stretta. Anche a letto stava un po' stretta.
Prova a dirlo al marito ma lui non capisce a fondo e non ci sono cambiamenti sostanziali.
Lei non insiste in modo... insistente...e alla fine si tromba il babbo di un amichetto.
Poi scoppia il bubbone e ora sono (in)felicemente separati.
Lui si è chiamato le corna? Assolutamente sì.
Però....
Anche lei ha il suo bel concorso di colpa, secondo me: non puoi prenderti uno così, dire che ti sta bene, andarci avanti per degli anni e poi svegliarti di punto in bianco e dire che non ti sta più bene e vorresti cambiare le cose con un colpo di bacchetta magica!
Se ci vuoi provare, il percorso è lungo e anche molto doloroso: probabilmente devono volare stracci!
Non puoi immaginare che con quattro discorsetti in sei mesi trasformi magicamente un morto di lavoro in un babbo presente e compagno di vita!
Ho provato a spiegarglielo ma ormai... le era partito l'embolo per il cazzo...ed è partita per la tangente!
Ma guarda che questa cosa la capisco benissimo ed è il senso anche di quello che avevo detto tra le righe ad @ipazia: per essere libero di seguire solo te stesso, devi avere lo zaino leggero! I figli... altro che zaino leggero: vere e proprie catene!Embè? Ciccio funziona così quando hai i figli. Senza ti lasceresti. Coi figli cornifichi.
Ho finito i modi di sottolineare ed evidenziare questa frase...In uno schema in cui l'unico vero peccato mortale è arroccarsi in una scusa (dal lavoro alla stessa genitorialità) per non aprirsi all'altro e alle sue esigenze, mentre la pressione sale.
Quindi, essenzialmente, ti ha detto che più che una donna tu hai sposato l'immagine che ti eri fatto di una donna?E quando lei mi ha detto che "lei era così da sempre"
Ma tu confondi i principi con l'applicazione dei principi: io NON sono disposto a morire per dei principi, ma posso provare a vivere secondo dei principi.Ti ho sempre detto che sei una persona abbastanza risolta, ma questa aprioristica difesa della fedeltà come valore fine a te stesso ti fa sembrare uno yesman renziano. Prima la vita la vivi, poi la spieghi![]()
Ma manco per il cazzo. Le corna sono essenzialmente il modo migliore per salvare il progetto senza far saltare le teste e senza ridursi ai minimi termini. Perché molto spesso non c'è un cazzo da riconciliare, cambiano le persone, cambiano le voglie. Ma non vuoi o non puoi lasciarti. Anche solo semplicemente perché ami a sufficienza una persona per sapere che se la cercassi di evolvere anche solo con delicata insistenza la spezzeresti in due.Resta il fatto che alla fine comunque le corna sono essenzialmente la via per arrivare a lasciarsi: ti creano quella lacerazione di fronte alla quale la gente in genere getta la spugna rispetto ai tentativi di riconciliazione.
Assolutamente no. Mi ha detto semplicemente che lei si piace a a sufficienza per voler rimanere così com'è.Quindi, essenzialmente, ti ha detto che più che una donna tu hai sposato l'immagine che ti eri fatto di una donna?
I principi se non si applicano restano Nulli. E personalmente non sono convinto che le rinunce beatifichino la carne. Ho sempre considerato Madre Teresa di Calcutta una bigotta ritardata, e l'ho conosciuta personalmente.Ma tu confondi i principi con l'applicazione dei principi: io NON sono disposto a morire per dei principi, ma posso provare a vivere secondo dei principi.
Provare: riuscirci è un altro paio di maniche.E lo si può stabilire solo a posteriori...
![]()
Boh, se lo dici te....Ma manco per il cazzo. Le corna sono essenzialmente il modo migliore per salvare il progetto senza far saltare le teste e senza ridursi ai minimi termini.
Ma io li applico! E finora quando ho rinunciato a qualcosa è stato per avere "di più".I principi se non si applicano restano Nulli. E personalmente non sono convinto che le rinunce beatifichino la carne.
Le corna mica sono solo quelle scoperteBoh, se lo dici te....
Nei casi che ho conosciuto io, le corna non hanno mai salvato niente. Nelle migliori delle ipotesi hanno sempre portato alla separazione. Nelle peggiori, hanno portato a persone che hanno continuato a convivere odiandosi neanche cordialmente e non sopportandosi neanche un po'.
Altro che un progetto: un rudere!
Sarà che mi sono circondato solo di disadattati. Del resto, chi si somiglia si piglia...
Ma io li applico! E finora quando ho rinunciato a qualcosa è stato per avere "di più".
Rinunciare a qualcosa per non avere niente, anche no!
Per assicurare il buon esito della caccia, è necessario un numero variabile di individui che siano complici,risoluti e perfettamente inquadrati in una strategia improntata all'autoconservazione,Ma è altresì vero che nel branco non mancano conflitti e crudeltà.... si è roba complessa se si vuole paragonarla, per esempio, alla nostra società ( od a quella ipotizzata da Rousseau ). Però riconosciamo al comportamento dei lupi l'assenza totale di ipocrisia e meschinità che tanto contraddistinguono il modus vivendi dell'homo sapiens....![]()
Sì, è come dici.
Pensavo in questi giorni che l'altro, intendo un altro "intimo", Qualcuno e non chiunque, sia Qualcuno e lo divenga ogni giorno un po' di più, scambiandosi lo sguardo in queste circostanze.
Che altro non è che affidamento, e forse anche appartenenza.
Ti ricordi di quando parlavamo dei lupi? Di come vanno a caccia?
E' una forma della caccia anche quel non tornare indietro e impegnarsi a lasciare che il quadro si dispieghi.
O anche provare a tornare indietro - credo sia una delle strade in cui perdersi è più probabile quella dell'andare indietro alla ricerca di ciò che si è rimasto, e credo sia uno di quei percorsi infidi in cui il rischio di ritrovare qualcosa che non c'è è più elevato - e ascoltare il richiamo nella nebbia.
Ma senza affidamento e appartenenza?
solo che poi, come si fa ad affidarsi a qualcuno, ad appartenere ad un luogo comune, se in primis non ci si affida a se stessi? se non si appartiene a se stessi?
E ragionavo che affidarsi a se stessi, appartenere a se stessi è esattamente la relativizzazione della ratio e includendo l'ascolto di quel senso sottile, quel correre al buio senza vedere.
Come fa un luogo a diventare comune se ognuno - individualmente - non ci mette il "suo" luogo?
Pensavo ai lupi...corrono ognun per sè, ognuno al suo posto in connessione con il posto dell'altro.
E' roba complessa.
le bestie sono meglio delle perZoneh!!!!!1!!!!!Per assicurare il buon esito della caccia, è necessario un numero variabile di individui che siano complici,risoluti e perfettamente inquadrati in una strategia improntata all'autoconservazione,Ma è altresì vero che nel branco non mancano conflitti e crudeltà.... si è roba complessa se si vuole paragonarla, per esempio, alla nostra società ( od a quella ipotizzata da Rousseau ). Però riconosciamo al comportamento dei lupi l'assenza totale di ipocrisia e meschinità che tanto contraddistinguono il modus vivendi dell'homo sapiens....
Ci credo! Non hanno le competenze cognitive per poterlo essere.Per assicurare il buon esito della caccia, è necessario un numero variabile di individui che siano complici,risoluti e perfettamente inquadrati in una strategia improntata all'autoconservazione,Ma è altresì vero che nel branco non mancano conflitti e crudeltà.... si è roba complessa se si vuole paragonarla, per esempio, alla nostra società ( od a quella ipotizzata da Rousseau ). Però riconosciamo al comportamento dei lupi l'assenza totale di ipocrisia e meschinità che tanto contraddistinguono il modus vivendi dell'homo sapiens....
ne conosco parecchi di mariti con ruolo di figli supplementari. Alcuni entrano anche in competizione con i loro stessi figli per le attenzioni della madre.boh, magari il contesto in provincia è diverso, ma quelle che diventeranno mamme totali si vedono già in fase di fidanzamento, basta parlar loro di prospettive future.
ne ho sottomano diversi casi pure io. va detto che in almeno 2-3 di questi casi, il marito è in effetti un figlio supplementare e nel ruolo ci sta anche bene
Vero. Concordo.Per assicurare il buon esito della caccia, è necessario un numero variabile di individui che siano complici,risoluti e perfettamente inquadrati in una strategia improntata all'autoconservazione,Ma è altresì vero che nel branco non mancano conflitti e crudeltà.... si è roba complessa se si vuole paragonarla, per esempio, alla nostra società ( od a quella ipotizzata da Rousseau ). Però riconosciamo al comportamento dei lupi l'assenza totale di ipocrisia e meschinità che tanto contraddistinguono il modus vivendi dell'homo sapiens....
Questo è sacrosanto. Se un maschio non chiede attenzioni in quei periodi può anche andare a scopare fuori che è la stessa cosa: una donna quando fa un figlio si centra sul figlio.Alcuni entrano anche in competizione con i loro stessi figli per le attenzioni della madre.
Quando in una una coppia subentra un figlio (che non è proprietà esclusiva della donna), la coppia si centra anche sul figlio. Come è giusto che sia.Questo è sacrosanto. Se un maschio non chiede attenzioni in quei periodi può anche andare a scopare fuori che è la stessa cosa: una donna quando fa un figlio si centra sul figlio.
La natura é fatta bene.
E il maschio, in una società in cui non puoi prentendere alcunché da una femmina altrimenti diventa metoo deve chiedere.
Se per orgoglio non chiedi ti allontani.
Se elemosini ti svaluti.
Se stai scopando e il pupo piange, il pupo aspetta che papino abbia fatto orgasmare mammina. Se mammina si deconcentra, papino va a fare orgasmare un'altra, che tanto a mammina di papino jenefottencazzo.
Sarebbe opportuno chiarire questo passaggio direttamente in chiesa invece di tutte quelle stronzate sul finché morte non ci separi.
Estremizzi, sono convinto che esitstano due entità diverse che sono "coppia" e "famiglia". Poi viste le inevitabili iterazioni una è sottoinsieme dell'altra.Quando in una una coppia subentra un figlio (che non è proprietà esclusiva della donna), la coppia si centra anche sul figlio. Come è giusto che sia.
La natura è senza dubbio fatta bene.
Il maschio nella società a cui appartengo io condivide con la propria "femmina", non pretende.
Concetti come orgoglio, elemosinare ecc. riferiti ad un contesto familiare, li trovo estremamente squallidi, e nei modi in cui li descrivi anche estremamente misogeni. Ma in linea con quello che scrivi in corsivo: se papino torna a casa stressato dal lavoro, mammina deve svuotare le palle a papino, altrimenti papino si arrabbia e va a farsele svuotare in un centro massaggi.