La mamma totale chiama le corna?

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sì lo so zia, ma il Pinguino è la certificazione che ho ragione io: Sono anni che cerco di spiegare a Legioni di leccatori di Bernarda con lingua a Paletta che il pompino al clitoride è la base della vita...
Ma te come mai hai la fissa per il Total Black?
Non sopporto le lingue a paletta...sono anni che lo spiego pure io :)

Immaginari, in cui il nero e l'acciaio si incastrano perfettamente, nella mia testa ovviamente.
E poi mi piace vedere il contrasto con la mia pelle.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
sei biancalatte?
Non proprio bianca latte, ma ho una carnagione chiara.
G. dice "delicatamente dorata" (mi fa rotolare quando mi dice i miei colori).

Nel complesso, il nero e l'acciaio mi stanno piuttosto bene.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
:ROFLMAO::LOL:

Pensa che una delle discussioni storiche fra noi è stata riguardo il colore di un rossetto :D
Un pomeriggio intero di rotture di coglioni.
Alla fine mi ha portata in un negozio e mi ha fatto provare.
Ovviamente ero in rifiuto e quindi mi faceva tutto schifo....capricci allo stato puro praticamente (che bellezza fare la bambina 😋)
Alla fine aveva ragione lui.

Abbiamo rediretto la mia anima goth punk verso roba meno incazzosa, senza perdermi.
Ed in effetti ne è uscita una me curiosa e interessante 🙂
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
:ROFLMAO::LOL:

Pensa che una delle discussioni storiche fra noi è stata riguardo il colore di un rossetto :D
Un pomeriggio intero di rotture di coglioni.
Alla fine mi ha portata in un negozio e mi ha fatto provare.
Ovviamente ero in rifiuto e quindi mi faceva tutto schifo....capricci allo stato puro praticamente (che bellezza fare la bambina 😋)
Alla fine aveva ragione lui.

Abbiamo rediretto la mia anima goth punk verso roba meno incazzosa, senza perdermi.
Ed in effetti ne è uscita una me curiosa e interessante 🙂
bello. la consapevolezza rivernicia tutto di bello.
 

Brunetta

Utente di lunga data
:ROFLMAO::LOL:

Pensa che una delle discussioni storiche fra noi è stata riguardo il colore di un rossetto :D
Un pomeriggio intero di rotture di coglioni.
Alla fine mi ha portata in un negozio e mi ha fatto provare.
Ovviamente ero in rifiuto e quindi mi faceva tutto schifo....capricci allo stato puro praticamente (che bellezza fare la bambina 😋)
Alla fine aveva ragione lui.

Abbiamo rediretto la mia anima goth punk verso roba meno incazzosa, senza perdermi.
Ed in effetti ne è uscita una me curiosa e interessante 🙂
Apro un thread
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
bello. la consapevolezza rivernicia tutto di bello.
Sì, bello.

Oltre la consapevolezza, il piacere di potersi spalmare addosso lo sguardo dell'altro e trovarcisi dentro.
Oltre a come si crede di essere prima di quello sguardo.

Certo...sono contemplati gli spintoni.
Con me, per esempio, la delicata insistenza non funziona.
Son troppo corazzata e mi diventa petulanza e finisco per scambiare la vicinanza per invadenza.

La forza impressa nella relazione non è assoluta...credo debba essere calata sugli io coinvolti nella relazione.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Sì, bello.

Oltre la consapevolezza, il piacere di potersi spalmare addosso lo sguardo dell'altro e trovarcisi dentro.
Oltre a come si crede di essere prima di quello sguardo.

Certo...sono contemplati gli spintoni.
Con me, per esempio, la delicata insistenza non funziona.
Son troppo corazzata e mi diventa petulanza e finisco per scambiare la vicinanza per invadenza.

La forza impressa nella relazione non è assoluta...credo debba essere calata sugli io coinvolti nella relazione.
si, capisco, come con lo squirt. se ci vai delicato non funziona :)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
si, capisco, come con lo squirt. se ci vai delicato non funziona :)
Sì, esattamente 🙂

La delicatezza è tante cose.
Anche saper non usarla, che sembra una roba banale, ma non lo è per niente ;)

Certo, serve essere, come mi è stato detto, due Uno che diventano Uno.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
ma scherzi? sul romanticismo del cinghiale ci ho costruito tutto il mio immeritato successo con le donne :LOL:
:LOL:

no che non scherzo.
Mica è da tutti saltellare su quel filo, serve che il sesso e l'esplorazione della sessualità sia un divertimento, condiviso 🙂
 

brenin

Utente
Staff Forum
Ciao!!!
Sono contenta di ritrovarti @brenin :)

Sì, è come dici.
Nella mia testa il ri-comporre mi accompagna da anni ormai.
Ed è Intenzione.
Cercando di fare attenzione alle trappole della mia mente, cercando di non cadere nelle aspettative ma lasciarle lì galleggianti e fare l'esercizio che mi vien più complesso...pazienza e respiro.
Non dare spiegazioni ma lasciare che il quadro si apra ai miei occhi nel tempo.

Nell'ultimo periodo sto imparando un esercizio che mi riesce ancora più difficile della pazienza (in cui comunque sono novizia).
La gratitudine. Che non è semplicemente essere grata.
Ma accettare onestamente in me il non sapere i significati e seguir la via.
Qui emerge la mentitrice e la manipolatrice. La paura che come primo impulso spingerebbe a metter le cose dove voglio che siano.
Fermarmi alla gratitudine lasciando che il resto parli e tenendo posizione.

Sono leeenta. E meccanica.
Non so ancora sapere senza sapere.

Se però si interrompe, si cambia direzione, ne sono stata tentata parecchie volte, ultimamente poi moltissimo...ho provato a cedere alla tentazione di lasciare. La sensazione che me ne è ritornata è stata di incompletezza e ansia da sospeso.

Credo che ad un certo punto non si possa semplicemente lasciar la via.
Credo che a volte sia semplicemente impossibile tornare indietro. Che anche provandoci non si torna da dove si è venuti.


Non so se sono riuscita a spiegarmi. Anche perchè non è chiarissimo neppure a me.
Lo sento, principalmente.
Ciao ! :)

Penso che il neretto rappresenti la " risposta " alle considerazioni che hai espresso.... partendo dal presupposto che la ratio - a mio avviso - certe risposte non potrà mai darcele ( in linea di massima ) ma, al contrario, un uso costante della stesssa potrebbe sortire effetti negativi o contrari alle tue aspettative ( ancorchè latenti, ma sempre presenti.... ) . In ogni caso - e molto in generale - " mettere le cose dove voglio che siano " parzializzerebbe molto la visione del " quadro " , se non addirittura compromettere la stessa.
 

abebe

Utente di lunga data
Sì, bello.

Oltre la consapevolezza, il piacere di potersi spalmare addosso lo sguardo dell'altro e trovarcisi dentro.
Oltre a come si crede di essere prima di quello sguardo.

Certo...sono contemplati gli spintoni.
Con me, per esempio, la delicata insistenza non funziona.
Son troppo corazzata e mi diventa petulanza e finisco per scambiare la vicinanza per invadenza.

La forza impressa nella relazione non è assoluta...credo debba essere calata sugli io coinvolti nella relazione.
Su questa definizione, che ho usato per sintetizzare un lungo dialogo importante ma complicato (ma comunque adeguato a quella che era la nostra coppia in quel momento), avete montato un tale bailamme che la metà sarebbe stato più del doppio di quanto sarebbe stato opportuno. E questo senza considerare che non avete neanche idea di cosa stessi parlando, cosa che cambierebbe ulteriormente le carte in tavola.

E, beninteso, non ho intenzione di parlarne perché io sono un teorico del cazzo e mi interessa parlare della teoria, non della pratica. La pratica mi interessa farla...:)

Né avrei avuto intenzione di parlare della mia ex ma ci sono stato trascinato quasi per i capelli: possiamo quindi metterla da parte per quanto possibile e tornare a parlare di teoria?
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Su questa definizione, che ho usato per sintetizzare un lungo dialogo importante ma complicato (ma comunque adeguato a quella che era la nostra coppia in quel momento), avete montato un tale bailamme che la metà sarebbe stato più del doppio di quanto sarebbe stato opportuno. E questo senza considerare che non avete neanche idea di cosa stessi parlando, cosa che cambierebbe ulteriormente le carte in tavola.

E, beninteso, non ho intenzione di parlarne perché io sono un teorico del cazzo e mi interessa parlare della teoria, non della pratica. La pratica mi interessa farla...:)

Né avrei avuto intenzione di parlare della mia ex ma ci sono stato trascinato quasi per i capelli: possiamo quindi metterla da parte per quanto possibile e tornare a parlare di teoria?
E tu chi cazzo sei scusa? Ma fai il piacere e torna nella scatola del pupazzo a molla! :LOL: :LOL: :LOL:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A me piace pensare che ....Tanto per tornare al caro Humpty Dumpty....
E' un approccio positivo, quello dell'arrivarci fino ad un certo punto.
Si potrebbe aprire una querelle infinita su questa questione.
Che somiglia un po' a quel che accade a volte a scuola: se il prof. mi propone questo esercizio, significa che è possibile che io lo possa svolgere.
Ma questa possibilità non significa necessariamente che si sarà in grado di svolgerlo.
Che è una ragionata piuttosto sofisticata, perchè porta a definire il possibile attraverso una doppia negazione: questa cosa è possibile perchè non può essere impossibile. E si entra a ragionare nella sfera del possibile, che è ben più ampia di quella del probabile.

Quindi è possibile entrare negli assiomi altrui perchè non può essere impossibile non riuscirci.
Altro che ragazzo semplice ;):)

Comunque, semplificando, non penso che la media sia bassa, penso che la competenza di incontrare la diversità senza cadere nelle urla di stupore e orrore che scattano nella nostra mente, sia un esercizio poco praticato fin dall'infanzia.
Si cresce alla ricerca di punti di riferimento stabili, in cui sentirsi solidi ed identificati. (non uso appositamente "riconosciuti". Per quello serve ben altro)
Ed è esattamente questo che l'educazione (mala educazione) insegna. Identificare punti di riferimento, preferibilmente esterni in cui trovare rifugio.
Dico mala educazione, perchè e-ducare ha un significato ben preciso. A livello etimologico ed a livello pedagogico.
Significato che viene spesso sbandierato nella pubblicità delle buone prassi, ma raramente applicato nel concreto.

Semplificando molto, e torniamo ai condizionamenti e all'esserne consapevoli, l'allenamento a cercare dentro invece che fuori le domande e non le risposte è ridotto ai minimi termini.
Pensare è pesante. Confrontarsi è pesante.
Entrare in conflitto è pesante.

Si cerca una apparente leggerezza, che a mio parere altro non è che girare a largo dall'immergersi in se stessi.

E tornando a bomba, si tende a preferire gli specchi.
Ma non quello di Alice...:)

Io mi sento Alice.
Saltellando qui e là attraverso lo specchio ho avuto l'onore e la fortuna di incontrare parecchi Humpty Dumpty, da cui ho potuto imparare. Ad essere meno rigida.
Pur restando rigida ho iniziato a considerare il fraintendimento come aspetto essenziale della comunicazione.

Non è casuale che ogni disciplina fondi un suo vocabolario specifico (anche giocando sull'esotericità per creare spazi di riconoscimento di ruoli e funzioni) al cui interno si muove chi può "pagare".

Quel che io trovo stupefacente, è che questo tipo di elementi, esotericità, celebrazione, ritualità, considerazione di fraintendimento e verifica, vengano scarsamente considerati in un ambito definito esclusivo da un patto formale ma non esclusivo dal punto di vista della sua fondazione.

E mi sembra ancora più stupefacente che per un qualcosa che davvero riguarda Alice, il gatto, il brucaliffo, humpty dumpty, uno spazio fantastico (nel senso di fantasie ed immaginari il più delle volte inesplorati pure per chi li "possiede"), per uno spazio esoterico e atavico come una relazione intima, ci si affidi alla forma dando per scontate domande e risposte.

Ancor più stupefacente trovo il fatto che il pagamento dell'intimità sia un tabù. Come lo è l'usarsi per scambiare.

Mi sto spiegando?

E da questo mi lego a quell'esempio della preparazione o meno ad un rapporto anale.
Perchè fa cadere la fantasia confrontarsi del corpo in quanto corpo fisico e non in quanto immagine del corpo?

Perchè il punto è che la fantasia cade quando il corpo prende fisicità.
E quindi odore, tatto, sapore. Fuor dalla vista. O vedendo a occhi chiusi.

Ho fatto quell'esempio perchè piuttosto comune. E collegato ad una pratica che, mainstream, pare essere estrema. Dal punto di vista della penetrazione dell'intimità.
Ancor più estrema, mainstream, lo è a parti invertite, ossia quando il culo è maschile e chi penetra il femminile.
E lì le immagini si moltiplicano in potenza.

Trovo stupefacente che le fantasie siano legate alla forma e non alla sostanza.
Anche se questo spiega bene quel che accade quando il noi vien trasformato in spazio in cui si trova fusione e non compenetrazione e condivisione, o l'amore diviene concretizzazione di una idea di esclusività che non è sostenuta dalla possibilità di pagamento della costruzione di quell'intimità e restano i patti - forme generalizzate - a definire il particolare.

I muri di gomma nascono quando uno o entrambi non desiderano entrare dentro e cercano fuori.
E torneremmo alla falsa, a mio parere, necessità di sovrapporsi negli assiomi. Che mi sembra un bell'alibi per non fare altro: ossia partire ognuno dai propri assiomi, esporsi nudi col cappotto e condividerli in consapevolezza dei condizionamenti e dei giudizi che li dominano.

E torneremmo anche all'educere a cui facevo riferimento.

Fra l'altro, se ci si pensa, ducere è un termine che rappresenta potere.
E non casualmente, l'educazione, è un percorso sofisticato di gestione del potere nella relazione.
E della violenza.
Compresa la delicatezza a cui facevi riferimento.

Ed è una scelta di onore fra vessazione e conduzione condivisa e reciproca.

Certo...se si esclude il potere dalla relazione, se si esclude il fatto che in qualunque relazione esiste un aspetto di educazione - come minimo di sè all'altro - allora tutto questo decade, come decade la ricchezza della parola e la possibilità di trovare punti di snodo in cui scambiare "potere".
Dove "potere" è anche informazione" di sè per l'altro.

E la violenza qui trova casa accogliente.
La sua declinazione, in accettazione della sua presenza trova spazio nel "ne vale la pena".
Ne vale la pena modulare la violenza relazionale dell'espressione dei miei desideri?
Oppure esercito la violenza di rifiutare i miei stessi desideri - che questo sia lasciando che l'altro li calpesti nelle urla di stupore ed orrore e nel giudizio oppure che sia proponendo aut aut o vessazione per realizzarli -?

per tornare alla lingua...non lo so. :)
Probabilmente una domanda più adeguata sarebbe se c'è il desiderio di costruirla. :)

Io, come dicevo, sono violenta.
Più o meno delicatamente ;)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Su questa definizione, che ho usato per sintetizzare un lungo dialogo importante ma complicato (ma comunque adeguato a quella che era la nostra coppia in quel momento), avete montato un tale bailamme che la metà sarebbe stato più del doppio di quanto sarebbe stato opportuno. E questo senza considerare che non avete neanche idea di cosa stessi parlando, cosa che cambierebbe ulteriormente le carte in tavola.

E, beninteso, non ho intenzione di parlarne perché io sono un teorico del cazzo e mi interessa parlare della teoria, non della pratica. La pratica mi interessa farla...:)

Né avrei avuto intenzione di parlare della mia ex ma ci sono stato trascinato quasi per i capelli: possiamo quindi metterla da parte per quanto possibile e tornare a parlare di teoria?
Guarda che la questione della delicatezza sarebbe qualcosa di cui parlare ampiamente. E altrettanto da sperimentare.

Non a caso è entrata in gioco la violenza. :)

Se io e te siamo in relazione e tu esplori i miei blocchi, o il consenso è costantemente rinnovato o non basta il fantomatico amore per averlo confermato.
E confermare il consenso significa essere consapevoli che la delicatezza ha diverse esplicitazioni.
Tanto che a volte delicatezza diventa non usar delicatezza.

Un po' come per lo squirt :D

Personalmente ho trovato interessante il tuo accenno allo spingere delicatamente l'altro.
E' quello che a mio parere da il senso di una relazione.
Roba che compone il "ne vale la pena".

Una relazione in cui non ci si spinge delicatamente "di là" dal mio punto di vista è morta.
E' la concretizzazione del mantenimento di un ideale.
L'amore è un buon optional per barricarsi.

Oppure, una forte motivazione ad andare. A fidarsi.
A riconoscere dentro di sè le forme della delicatezza.
Proporle e riceverle reciprocamente.
Che la delicatezza non è qualcosa di scolpito nella pietra e nemmeno di immutabile.
Dipende da infinite variabili: genere, età, storia culturale e storia personale, conoscenze, elaborazioni, difese, solo per citarne alcune.

Certo è che parlare di delicatezza senza parlare di limiti, senza distinguere fra limiti oggettivi e limiti soggettivi, attese e aspettative, immaginari e fantasie (e mi lego all'esempio della penetrazione anale che esclude ogni riferimento al corpo fisico e alle esigenze legate a quel corpo fisico da entrambe le parti) diviene semplicisticamente andare a parare in ciò che per ciascuno è tollerato oppure no.
E anche di questo è complesso parlare se non ci si parla riguardo i bisogni e il percorso che porta a riconoscere che spesso e volentieri quel che si vuole non ha nulla a che vedere con quello di cui si ha bisogno.
E dell'offerta reciproca di tutto questo.

In tutto questo, dove si colloca l'esclusività? ;)

Perchè se l'esclusività diviene che non desidero altri all'infuori di te, oppure che non scopo altri all'infuori di te...io ci vedo una illusione che cerca realtà nella verità della forma senza occuparsi della sostanza.
 
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