danny
Utente di lunga data
Quoto la parte politica.Mi spiace tu e molti come te, si sentano nella Fortezza Bastian e credo anche di immaginare i vari perché, ma non mi sento di poterne parlare io.
Ti offro quel che io vivo, come prospettiva personale, senza alcuna pretesa.
Un po' come fosse un racconto, di pessima qualità rispetto a Buzzati.
Io sento risuonare in me l'infanzia.
Il mondo "piccolo".
Far la spesa impiegando ore con una delle mie nonne, che comprava tutto in posti differenti e aborriva il supermercato.
Le sembrava un posto senza scelta (in prima battuta sembra paradossale, ma non lo è) e a ben pensarci credo non abbia mai messo piede in un supermercato.
La giornata scandita dalle necessità della giornata: preparare il pranzo, la pasta e il pane, lavorare (lei a macchina io, oggi, al PC), un paio d'ore dedicate al movimento (viveva in città e il moto lo praticava in casa).
La sostenibilità, per lei, significava vivere "un gradino sotto la disponibilità del momento" ben sapendo che gli imprevisti sono da tenere in conto sempre. Lo sapeva sulla pelle e nel grembo, come la vita cambia anche senza che tu lo abbia potuto mettere in conto. Conosceva la fallibilità.
Gli imprevisti e gli errori si contemplano non pensando di poterli prevedere in modo elencativo, ma assumendo che potranno esserci e saranno.
Ma non era comunque una vita cupa, era frugale e attiva.
I primi quattro anni della mia infanzia, ecco, questo sento io. La parte migliore di un periodo che a tratti mi è invece sembrato un incubo.
Ho ben in mente quando e da cosa normalmente tento la fuga, cosa mi fa sentire oppressa.
E so che ora io non ho voglia di fuggire.
Non ho l'affanno di prevedere, sopratutto perché mi sembra non esista questa possibilità.
Ho voglia di stare, pur sentendo tutte le nostalgie del caso verso gli affetti.
Già.
Del resto i social sono utilizzati da tempo, dai politici, per twittare o rimbalzare hashtag (slogan in fin dei conti) in un regime di propaganda continua che da la falsa percezione di vicinanza tra comuni cittadini ed establishment politico.
La falsa percezione di dibattito.
Percezione appunto, falsa.
La propaganda politica, non è il dibattito politico, ma pare che basti cinguettare o starnazzare su un social per farci credere che la politica esiste.
Sulla nonna... Io ho vissuto anni con una nonna, in casa sua.
Non c'è nulla che me lo ricordi. Non ho memoria di un periodo così nella mia vita.
Non ho mai mancato un estate, una primavera, in campagna, sui fiumi, nei prati.
Non mi è mai mancato quel senso di gioiosa attesa per il rinnovo della vita che porta con sé la primavera, il cambiamento di colore dei boschi, gli odori, i rumori che sono peculiari di questo periodo magico e sensuale, e contenerli entro quattro mura di una brutta periferia cittadina ha un effetto deprimente.
E in tutto questo manca anche la visione di un obiettivo, di un approdo.
Ursula von der Leyen invita a non prenotare le vacanze, accenna a dicembre per gli ultrasessantenni, 'state in casa fino a dicembre'.
Stiamo scherzando?