Bias cognitivo, dissonanza, autoinganno.

danny

Utente di lunga data
Mi spiace tu e molti come te, si sentano nella Fortezza Bastian e credo anche di immaginare i vari perché, ma non mi sento di poterne parlare io.
Ti offro quel che io vivo, come prospettiva personale, senza alcuna pretesa.
Un po' come fosse un racconto, di pessima qualità rispetto a Buzzati. 😄
Io sento risuonare in me l'infanzia.
Il mondo "piccolo".
Far la spesa impiegando ore con una delle mie nonne, che comprava tutto in posti differenti e aborriva il supermercato.
Le sembrava un posto senza scelta (in prima battuta sembra paradossale, ma non lo è) e a ben pensarci credo non abbia mai messo piede in un supermercato.
La giornata scandita dalle necessità della giornata: preparare il pranzo, la pasta e il pane, lavorare (lei a macchina io, oggi, al PC), un paio d'ore dedicate al movimento (viveva in città e il moto lo praticava in casa).
La sostenibilità, per lei, significava vivere "un gradino sotto la disponibilità del momento" ben sapendo che gli imprevisti sono da tenere in conto sempre. Lo sapeva sulla pelle e nel grembo, come la vita cambia anche senza che tu lo abbia potuto mettere in conto. Conosceva la fallibilità. :)
Gli imprevisti e gli errori si contemplano non pensando di poterli prevedere in modo elencativo, ma assumendo che potranno esserci e saranno.
Ma non era comunque una vita cupa, era frugale e attiva.
I primi quattro anni della mia infanzia, ecco, questo sento io. La parte migliore di un periodo che a tratti mi è invece sembrato un incubo.
Ho ben in mente quando e da cosa normalmente tento la fuga, cosa mi fa sentire oppressa.
E so che ora io non ho voglia di fuggire.
Non ho l'affanno di prevedere, sopratutto perché mi sembra non esista questa possibilità.
Ho voglia di stare, pur sentendo tutte le nostalgie del caso verso gli affetti.




Già.
Del resto i social sono utilizzati da tempo, dai politici, per twittare o rimbalzare hashtag (slogan in fin dei conti) in un regime di propaganda continua che da la falsa percezione di vicinanza tra comuni cittadini ed establishment politico.
La falsa percezione di dibattito.
Percezione appunto, falsa.
La propaganda politica, non è il dibattito politico, ma pare che basti cinguettare o starnazzare su un social per farci credere che la politica esiste.
Quoto la parte politica.
Sulla nonna... Io ho vissuto anni con una nonna, in casa sua.
Non c'è nulla che me lo ricordi. Non ho memoria di un periodo così nella mia vita.
Non ho mai mancato un estate, una primavera, in campagna, sui fiumi, nei prati.
Non mi è mai mancato quel senso di gioiosa attesa per il rinnovo della vita che porta con sé la primavera, il cambiamento di colore dei boschi, gli odori, i rumori che sono peculiari di questo periodo magico e sensuale, e contenerli entro quattro mura di una brutta periferia cittadina ha un effetto deprimente.
E in tutto questo manca anche la visione di un obiettivo, di un approdo.
Ursula von der Leyen invita a non prenotare le vacanze, accenna a dicembre per gli ultrasessantenni, 'state in casa fino a dicembre'.
Stiamo scherzando?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Quoto la parte politica.
Sulla nonna... Io ho vissuto anni con una nonna, in casa sua.
Non c'è nulla che me lo ricordi. Non ho memoria di un periodo così nella mia vita.
Non ho mai mancato un estate, una primavera, in campagna, sui fiumi, nei prati.
Non mi è mai mancato quel senso di gioiosa attesa per il rinnovo della vita che porta con sé la primavera, il cambiamento di colore dei boschi, gli odori, i rumori che sono peculiari di questo periodo magico e sensuale, e contenerli entro quattro mura di una brutta periferia cittadina ha un effetto deprimente.
E in tutto questo manca anche la visione di un obiettivo, di un approdo.
Ursula von der Leyen invita a non prenotare le vacanze, accenna a dicembre per gli ultrasessantenni, 'state in casa fino a dicembre'.
Stiamo scherzando?
mi passi una battuta? Noto che stai rinsavendo rispetto a discussioni di un mese fa ;)
 

isabel

Utente di lunga data
Grazie a te :)

Sì, lo penso anche io.
Una delle cose che temevo all'inizio di tutto era che la comunità scientifica non avesse la forza di attivarsi ritornando per certi versi alle origini.
Quando internet era sto pensato come luogo accademico dello scambio della conoscenza per un obiettivo comune, la Conoscenza stessa.

Vederli muovere...mi ha commossa e mi commuove.

Temevo avessero dimenticato quella cicatrice, che con qualche plastica l'avessero definitivamente nascosta....e invece no.
Non tutti.

E' una cosa bella.

L'altra cosa bella è che in questa attivazione, si stanno scoprendo parecchie cose, come al solito per serendipità.
Mi pacifica da sempre la serendipità, mi comunica ordine :)
Ricordo come un dentista amico di famiglia, da bambina, si divertisse a raccontarci un po' di storia della medicina.
Ce lo raccontava come lo si fa ai bambini. Ricordo bene le morti durante il parto, sconfitte col sapone (alle rose, diceva lui :D).
E la storia della penicillina è rimasta al top delle favole preferite per anni. :)
 

isabel

Utente di lunga data
Quoto la parte politica.
Sulla nonna... Io ho vissuto anni con una nonna, in casa sua.
Non c'è nulla che me lo ricordi. Non ho memoria di un periodo così nella mia vita.
Non ho mai mancato un estate, una primavera, in campagna, sui fiumi, nei prati.
Non mi è mai mancato quel senso di gioiosa attesa per il rinnovo della vita che porta con sé la primavera, il cambiamento di colore dei boschi, gli odori, i rumori che sono peculiari di questo periodo magico e sensuale, e contenerli entro quattro mura di una brutta periferia cittadina ha un effetto deprimente.
E in tutto questo manca anche la visione di un obiettivo, di un approdo.
Ursula von der Leyen invita a non prenotare le vacanze, accenna a dicembre per gli ultrasessantenni, 'state in casa fino a dicembre'.
Stiamo scherzando?
Che dire, mi spiace non abbia questo ricordo.
Immagino e spero ne avrai altri altrettanto nutrienti. :)

La mia sensazione è che tu abbia giustamente molta paura, addirittura più paura di qualche mese fa.
E mi sembra che, secondo te, la poltica dovrebbe in qualche modo stabilire strategie che ti facciano sentire più sicuro.
Sbaglio?
Cerco di capire.
Ma se la reputi una domanda inopportuna, non rispondermi.
 

danny

Utente di lunga data
Oh, ma insomma. Prima è una guerra, poi non è una guerra. Prima i giornali, poi la TV. Prima #andratuttobene, poi #viverealfronte. Sono tutte cose che sappiamo dai primi giorni di lockdown. Certe considerazioni sono diventate ripetitive, noiose e vuote.

Siamo partecipi di un evento epocale, questo sì. Ma questo detto, i più (voi compresi, mi sembra) non hanno troppi problemi a mettere insieme due pasti al giorno, tutti i servizi necessari sono erogati senza interruzioni, addirittura lo svago è garantito nella misura in cui è possibile.

L'età media, qui, mi sembra superiore alla mia. E della mia infanzia ricordo lo spettro dell'atomica. E mio padre mi portava a boschi a esplorare vecchie trincee, mi insegnava a leggere le tracce degli obici e delle mitragliatrici. A scovare tra la vegetazione schegge di bomba, pezzi di elmetto, frammenti di armi e divise, ossa. Ad ascoltare il silenzio dei morti. I miei nonni mi raccontavano uno di come si nascondeva dietro le paratie d'acciaio che sul ponte servivano a ripararsi dalle raffiche dei caccia, l'altro di anni di pestaggi subiti in prigionia tedesca. Le nonne della fame e degli espedienti per portare qualcosa a casa, quando era vietato, di ritorno dalla risaia o dal fiume. I loro genitori hanno vissuto l'inferno della guerra più violenta e inumana che il mondo occidentale abbia mai visto. Perchè ricordiamoci che non più di 4 generazioni fa quell'abiezione che oggi associamo alla violenza terrorista - che sgozza, stupra, annichilisce uomini e donne - era semplicemente la vita che toccava.

Dove cazzo siete stati finora?
Quindi?
I miei nonni non immaginavano tutto quello che per noi è storia.
Sono entrati in un conflitto bellico pensando fosse una cosa temporanea.
Continuavano a lavorare, a fare figli (i miei genitori sono stati concepiti in guerra, alcuni miei nonni pure).
A mangiare, a cambiare casa, ad andare in bicicletta, a fare l'amore. Quanti figli nacquero nel 43 o nel 44.
Come era fare l'amore nel 43, quando vi furono i bombardamenti angloamericani?
Mia nonna andava a ballare.
I sacrifici in guerra erano sofferenza.
La gente voleva vivere, non gliene fregava niente di andare a combattere. Aveva paura, però.
Mia nonna andò ripetendo per decenni che i tedeschi erano cattivi.
Cattivi.
Questo le lasciò la guerra, e non volle darmi spiegazioni.
I miei sfollarono in campagna, vivendo in un granaio.
Non erano felici, ovviamente, perché vi erano stati costretti.
Infatti colui che giudicarono colpevole di tutto questo venne appeso e rinnegato, insieme ai suoi accoliti.
Fu il capro espiatorio dopo tanta violenza e tanto dolore.
Non c'è nulla di catartico né di affascinante nella guerra, nella miseria che produsse in tanti.
E non c'è nulla di paragonabile con la situazione odierna, che è alienante, non terrorizzante.
 

danny

Utente di lunga data
Che dire, mi spiace non abbia questo ricordo.
Immagino e spero ne avrai altri altrettanto nutrienti. :)

La mia sensazione è che tu abbia giustamente molta paura, addirittura più paura di qualche mese fa.
E mi sembra che, secondo te, la poltica dovrebbe in qualche modo stabilire strategie che ti facciano sentire più sicuro.
Sbaglio?
Cerco di capire.
Ma se la reputi una domanda inopportuna, non rispondermi.
Non è paura, è sfiducia.
Credo che a livello politico non sappiano che fare, che si siano resi conto dell'impossibilità di gestire la situazione con le risorse e le capacità disponibili e che tirino a campare, ignari delle realtà che non conoscono né comprendono.
Una chiusura del 50% delle attività produttive e la totale limitazione della libertà personale, che include anche l'impossibilità per i fidanzati e i parenti di vedersi, per i single di approcciare eventuali partner, per i nonni di vedere i nipoti, di uscire con gli amici, DEVE avere carattere temporaneo per essere gestibile.
Ovvero deve avere un inizio e una fine determinati: due, tre mesi. Deve prevedere misure di compensazione: se chiudo un'attività devo poter avere degli sgravi fiscali, anche a livello di IMU fabbricati, IRAP, se non uso una flotta di auto devo poter in qualche modo compensare un contratto di leasing inutile etc etc, altrimenti a livello economico creo fallimenti a effetto domino nel giro di mesi.
Noi ad oggi sappiamo solo che le misure sono per l'ennesima volta prorogate al 3 maggio, mentre Ursula von der Leyen afferma buttandola li che gli anziani dovranno stare in casa almeno fino a dicembre e che non bisogna prenotare le vacanze.
Questo non è affatto rassicurante.
Non è una comunicazione progettuale, condivisa, responsabile.
Ti viene fatto capire che ci vorranno mesi, tanti, ancora, ma non ti viene spiegato come hanno intenzione di gestirli. E che tu non hai più margini decisionali. No, così non è più quell'emergenza temporanea annunciata all'inizio.
Così diventa un'altra cosa.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Quindi il "come possono pretendere che viviamo così" a me sembra puro travisamento di quella realtà, quando ti ordinavano di andare a farti ammazzare, e se non ci andavi ti ammazzavano loro.

D'altra parte ho sempre avuto, sin da bambino, la netta impressione che quello che mi raccontavano i miei nonni fosse il mondo, e che quello che si è voluto raccontare da lì in poi - cercando di cancellare quel mondo - fosse soltanto Plastica.

Nei thread che ho ritrovato qui, in queste settimane, sento la mancanza di JB, massa di disagiati!!! [cit.]
 

danny

Utente di lunga data
mi passi una battuta? Noto che stai rinsavendo rispetto a discussioni di un mese fa ;)
È molto diverso lo scenario.
Un mese fa io usavo il principio di precauzione.
Non so nulla, mi trovo in emergenza, uso la massima attenzione possibile rapportandomi allo scenario peggiore.
Dopo un mese non si dovrebbe più parlare di emergenza, ma di scelte.
Dovrei avere già una visione di quello che è accaduto e saper prendere decisioni più consapevoli.
Invece siamo all'assurdo che la forestale multa i passeggiatori solitari nel parco del Ticino, dove rischi di trovare più cinghiali che esseri umani, che si usano i droni contro i poveretti che fanno running di nascosto in campagna. Ma che cosa serve questa caccia alle streghe?
 

danny

Utente di lunga data
Quindi il "come possono pretendere che viviamo così" a me sembra puro travisamento di quella realtà, quando ti ordinavano di andare a farti ammazzare, e se non ci andavi ti ammazzavano loro.

D'altra parte ho sempre avuto, sin da bambino, la netta impressione che quello che mi raccontavano i miei nonni fosse il mondo, e che quello che si è voluto raccontare da lì in poi - cercando di cancellare quel mondo - fosse soltanto Plastica.

Nei thread che ho ritrovato qui, in queste settimane, sento la mancanza di JB, massa di disagiati!!! [cit.
Finché non ha avuto le armi in mano anche quella parte a cui veniva ordinato di andare a combattere.
Allora sì si è visto di tutto.
Vorresti rivedere lo stesso film?
O preferisci una vita più tranquilla in cui anche tanto per inventarmi un esempio un tipo pelato col doblo' cotto di una commessa può venire a chiedere consigli su un forum facendo il figo.
Insomma un mondo dove c'è giustamente posto per tutti.
Disagiati e più disagiati.
 

isabel

Utente di lunga data
Non è paura, è sfiducia.
Credo che a livello politico non sappiano che fare, che si siano resi conto dell'impossibilità di gestire la situazione con le risorse e le capacità disponibili e che tirino a campare, ignari delle realtà che non conoscono né comprendono.
Una chiusura del 50% delle attività produttive e la totale limitazione della libertà personale, che include anche l'impossibilità per i fidanzati e i parenti di vedersi, per i single di approcciare eventuali partner, per i nonni di vedere i nipoti, di uscire con gli amici, DEVE avere carattere temporaneo per essere gestibile.
Ovvero deve avere un inizio e una fine determinati: due, tre mesi. Deve prevedere misure di compensazione: se chiudo un'attività devo poter avere degli sgravi fiscali, anche a livello di IMU fabbricati, IRAP, se non uso una flotta di auto devo poter in qualche modo compensare un contratto di leasing inutile etc etc, altrimenti a livello economico creo fallimenti a effetto domino nel giro di mesi.
Noi ad oggi sappiamo solo che le misure sono per l'ennesima volta prorogate al 3 maggio, mentre Ursula von der Leyen afferma buttandola li che gli anziani dovranno stare in casa almeno fino a dicembre e che non bisogna prenotare le vacanze.
Questo non è affatto rassicurante.
Non è una comunicazione progettuale, condivisa, responsabile.
Ti viene fatto capire che ci vorranno mesi, tanti, ancora, ma non ti viene spiegato come hanno intenzione di gestirli. E che tu non hai più margini decisionali. No, così non è più quell'emergenza temporanea annunciata all'inizio.
Così diventa un'altra cosa.
Ora ho capito. Ti ringrazio per avermi risposto. :)
Sulla evidente mancanza di un progetto sono più che d'accordo.
A me sembra che abbiano anche difficoltà a capire il ruolo che hanno, figurati!

Però Danny, di fatto, non si sa come andranno le cose e se un politico stabilisse un termine sarebbe un buffone conclamato.
ISS e Consiglio Superiore di sanità non sanno quasi nulla e lo dichiarano in ogni conferenza stampa.
Ora, davanti a questa indeterminazione, come può un termine fittizio rassicurare?
E soprattutto, cosa all'inizio faceva pensare ad una emergenza temporanea?
Le epidemie anche influenzali, per quanto temporanee (come la SARS) durano almeno qualche mese.
E' storia. E' noto.
 
Ultima modifica:

isabel

Utente di lunga data
È molto diverso lo scenario.
Un mese fa io usavo il principio di precauzione.
Non so nulla, mi trovo in emergenza, uso la massima attenzione possibile rapportandomi allo scenario peggiore.
Dopo un mese non si dovrebbe più parlare di emergenza, ma di scelte.
Dovrei avere già una visione di quello che è accaduto e saper prendere decisioni più consapevoli.
Invece siamo all'assurdo che la forestale multa i passeggiatori solitari nel parco del Ticino, dove rischi di trovare più cinghiali che esseri umani, che si usano i droni contro i poveretti che fanno running di nascosto in campagna. Ma che cosa serve questa caccia alle streghe?
Penso, magari sbaglio, che il grassetto sia parte della guerra cui alludeva @Skorpio.
Quando una cosa distrae, di solito serve a distrarre. Secondo me.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Finché non ha avuto le armi in mano anche quella parte a cui veniva ordinato di andare a combattere.
Allora sì si è visto di tutto.
Vorresti rivedere lo stesso film?
O preferisci una vita più tranquilla in cui anche tanto per inventarmi un esempio un tipo pelato col doblo' cotto di una commessa può venire a chiedere consigli su un forum facendo il figo.
Insomma un mondo dove c'è giustamente posto per tutti.
Disagiati e più disagiati.
Tu ed io non abbiamo nessuna scelta, se non lavorare con quello che abbiamo. Soprattutto quando è la natura a ricordarti qual è il vero equilibrio dei poteri. Pretendere è semplicemente tragicomico. Quello che arriva, arriva. Così vanno le cose, così devono andare.
 

isabel

Utente di lunga data
Quindi il "come possono pretendere che viviamo così" a me sembra puro travisamento di quella realtà, quando ti ordinavano di andare a farti ammazzare, e se non ci andavi ti ammazzavano loro.

D'altra parte ho sempre avuto, sin da bambino, la netta impressione che quello che mi raccontavano i miei nonni fosse il mondo, e che quello che si è voluto raccontare da lì in poi - cercando di cancellare quel mondo - fosse soltanto Plastica.

Nei thread che ho ritrovato qui, in queste settimane, sento la mancanza di JB, massa di disagiati!!! [cit.]
Il grassetto. Condivido la sensazione a livello sociale e "intimo".
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le anziane della mia vita sono tutte un piccolo patrimonio per me.
Tra noi si è chiuso un cerchio in un certo senso.
Le ho accompagnate alla morte che ero già abbondantemente adulta, ben oltre la metà dei miei anni, e ho restituito loro la presenza emotiva e le "braccia" che che loro avevano offerto a me.
Poterne parlare è, per certi versi, farle rivivere al mondo oltre che in me. :)

Eh, Gino Strada è lucidissimo in quello stralcio.
Ma a me sembra invece che si parli più diffusamente di "patentini" e "fase 2" che di realtà concreta, di responsabilità, di cosa ha determinato cosa o concorso a determinarlo.
Si vuole che l'erba possa ancora crescere senza essere obbligati ad accorgersene.
Da qualche altra parte parlavi di benzodiazepine, un accenno...ecco, in alcuni casi che conosco, secondo me, succede qualcosa di simile.
Persone che senza una ventina di gocce non si sentono a posto e che delle volte diventano quaranta.
Come siano passate da dieci a venti, poi a quaranta...non lo sanno. Sanno che alle volte hanno avuto "attacchi di panico" e hanno ritenuto la cosa insostenibile. Punto. Fine.
Come se la smazzeranno nel tempo? Boh.
Io non ho alcuna competenza per muovere ipotesi. Posso limitarmi a constatare.
Alcuni funzionano così.
Quel che conta è poter non vedere l'erba che cresce, alle volte non vedere l'erba in toto.
E guai anche solo a menzionarla l'erba.
Gino Strada sta indicando l'erba.
Mi chiedo quanta risonanza avranno le sue parole.

anche per me @isabel

Tutte. Anche la nonna che vedeva le donne come emanazione del demonio e mi diceva che ero una malnata (mancina perdipiù) :LOL:
Eppure...anche questa. Un patrimonio di storie ed esperienze.
Lei mi raccontava della guerra. Di come si fosse sposata mio nonno giusto due giorni prima che partisse e poi era rimasta lì, senza notizie, senza niente ad aspettare.

E' morta cattiva. Arrabbiata.
Rifiutando i baci. E' morta esattamente come è vissuta.
E ricordo benissimo la sensazione di felicità per lei vedere la sua espressione finalmente rilassata nella morte.
O forse era per me. una volta tanto vederla distesa è stato un sollievo.

La prima nonna morta, mi ero arrampicata nella bara...e la mia zia, quella che scambiavano per mia nonna, aveva detto "lasì stà la pitina" (lasciate stare la bambina). Ricordo ancora l'odore della morte in quella bara, col retrogusto di mele sulla stufa che mi aveva insegnato lei.

E' sempre stato un onore per me poter accompagnare alla morte.
Continuare a seguire l'istinto che mi ha portata fin da bambina ad arrampicarmi nella bara per quell'abbraccio.
Salutare.

Come te sento anche il il cerchio e la mia appartenenza. E rivivere in me quei ricordi, quelle sensazioni...sì, è Vita. :)
Ed è consolazione interiore. Casa. Un posto sicuro in cui stare ed essere a prescindere da ciò che accade fuori.
Libertà fondamentalmente.

Già. E' lucidissimo.
Non ho molta fiducia nel fatto che quelle sue parole avranno un eco.
Non sono parole da eco. Sono scomode.

Non portano sicurezza. Anzi.
discutono l'individuo e la posizione dell'individuo in una società.
Richiamano alla partecipazione individuale attraverso scelte consapevoli.

Penso verranno ignorate dai più :)

L'importanza individuale che rieccheggia è scomoda.
Il passato e il presente sono ben più complessi del futuro.
Che il futuro sia speranza o apocalisse, non importa.

In quelle parole non c'è promessa di gloria, redenzione. Non promette partecipazione.
Non promette utilità.

Chiede fatica. Discussione.
In prima persona.
Senza passare da nessuno se non se stessi.

Meglio le goccine (che siano figurate o metaforiche poco conta...basta facciano effetto e in fretta.) :sneaky:
 

ologramma

Utente di lunga data
Coronavirus, Ursula Von der Leyen: “Aspettate a prenotare le ferie estive. Gli anziani forse a casa fino a dicembre”
la vedo brutta
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quoto la parte politica.
Sulla nonna... Io ho vissuto anni con una nonna, in casa sua.
Non c'è nulla che me lo ricordi. Non ho memoria di un periodo così nella mia vita.
Non ho mai mancato un estate, una primavera, in campagna, sui fiumi, nei prati.
Non mi è mai mancato quel senso di gioiosa attesa per il rinnovo della vita che porta con sé la primavera, il cambiamento di colore dei boschi, gli odori, i rumori che sono peculiari di questo periodo magico e sensuale, e contenerli entro quattro mura di una brutta periferia cittadina ha un effetto deprimente.
E in tutto questo manca anche la visione di un obiettivo, di un approdo.
Ursula von der Leyen invita a non prenotare le vacanze, accenna a dicembre per gli ultrasessantenni, 'state in casa fino a dicembre'.
Stiamo scherzando?
E' una stima ottimistica.

E' di questa settimana la scoperta del passaggio del virus fra paziente 4 e 5 in Germania.
Una saliera.
Due tavoli diversi, persone di spalle, si son passati la saliera.

La verità che stanno dicendo è che non sanno niente.
Non sanno fare stime.
E non per semplice incompetenza...proprio per mancanza di informazioni.

E per fortuna stanno smettendo di coccolare le notizie.

Immagino sia terribile stare chiusi fra quattro mura.
E immagino sia spaventosa la prospettiva "non si sa fino a quando".

La visione, purtroppo o per fortuna, è esattamente quello che dici.
La mancanza di un approdo.

In alternativa ci si può incazzare, ci si può distrarre con la rabbia.

Ma è distrazione.

Poi restano i fatti.

Ossia che non è una gara di velocità questa.
E' una maratona.
E serve trovare un ritmo per starci dentro con il minimo delle perdite.

Credi per esempio che, partendo dallo stato delle scuole italiane antepandemia, con bagni in comune ridicoli, classi in sovrannumero, si potrà pensare ad un rientro a settembre?
Credo 9 milioni di studenti e famiglie.

E sapendo poco o niente delle modalità di passaggio del virus.
Si ferma sulle superfici? che interventi di sanificazione sono richiesti?
Si possono fare i turni? Come?

Presente?

E a cascata tutti quegli ambienti di lavoro che già prima erano a norma sul filo del rasoio e che non sono in grado di riattrezzarsi.

Serve rallentare.
Se non rallentiamo ci facciamo male per davvero.

Una seconda ondata farebbe a pezzi quel che resta della salute mentale di medici e operatori e del sistema sanitario.
Oltre che di tutti.
Compresi quelli di cui in questo momento non si dice nulla.

Psichiatrici in casa. Donne che stan suonando come tamburi.
Disabili.
 
Ultima modifica:

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
È molto diverso lo scenario.
Un mese fa io usavo il principio di precauzione.
Non so nulla, mi trovo in emergenza, uso la massima attenzione possibile rapportandomi allo scenario peggiore.
Dopo un mese non si dovrebbe più parlare di emergenza, ma di scelte.
Dovrei avere già una visione di quello che è accaduto e saper prendere decisioni più consapevoli.
Invece siamo all'assurdo che la forestale multa i passeggiatori solitari nel parco del Ticino, dove rischi di trovare più cinghiali che esseri umani, che si usano i droni contro i poveretti che fanno running di nascosto in campagna. Ma che cosa serve questa caccia alle streghe?
Oh, puoi sempre uscire e fare la rivoluzione se non ti sta bene.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Penso, magari sbaglio, che il grassetto sia parte della guerra cui alludeva @Skorpio.
Certo!
Un "fronte" di guerra.. E se ne aprono di nuovi con scenari nuovi, assai interessanti dal mio punto di vista (tutto mio, voglio precisare)

Ho notizie dalla Versilia dove alcuni ristoratori stanno tagliando i viveri a persone che hanno raggiunto la costa nelle scorse ore, in loro seconde case, rifiutandosi di portar loto cibo pronto a casa per il pranzo pasquale.

E i negozi di alimentari qui sono chiusi oggi e domani 🤣

E anche di perquisizioni" porta a porta" sulle situazioni sospette, in base a "soffiate" di presunti "collaborazionisti"

Ovviamente, escludo che seguiranno fucilazioni di piazza :)

E non ci sono bombe che volano in aria :)

È una metafora
 

isabel

Utente di lunga data
anche per me @isabel

Tutte. Anche la nonna che vedeva le donne come emanazione del demonio e mi diceva che ero una malnata (mancina perdipiù) :LOL:
Eppure...anche questa. Un patrimonio di storie ed esperienze.
Lei mi raccontava della guerra. Di come si fosse sposata mio nonno giusto due giorni prima che partisse e poi era rimasta lì, senza notizie, senza niente ad aspettare.

E' morta cattiva. Arrabbiata.
Rifiutando i baci. E' morta esattamente come è vissuta.
E ricordo benissimo la sensazione di felicità per lei vedere la sua espressione finalmente rilassata nella morte.
O forse era per me. una volta tanto vederla distesa è stato un sollievo.

La prima nonna morta, mi ero arrampicata nella bara...e la mia zia, quella che scambiavano per mia nonna, aveva detto "lasì stà la pitina" (lasciate stare la bambina). Ricordo ancora l'odore della morte in quella bara, col retrogusto di mele sulla stufa che mi aveva insegnato lei.

E' sempre stato un onore per me poter accompagnare alla morte.
Continuare a seguire l'istinto che mi ha portata fin da bambina ad arrampicarmi nella bara per quell'abbraccio.
Salutare.

Come te sento anche il il cerchio e la mia appartenenza. E rivivere in me quei ricordi, quelle sensazioni...sì, è Vita. :)
Ed è consolazione interiore. Casa. Un posto sicuro in cui stare ed essere a prescindere da ciò che accade fuori.
Libertà fondamentalmente.

Già. E' lucidissimo.
Non ho molta fiducia nel fatto che quelle sue parole avranno un eco.
Non sono parole da eco. Sono scomode.

Non portano sicurezza. Anzi.
discutono l'individuo e la posizione dell'individuo in una società.
Richiamano alla partecipazione individuale attraverso scelte consapevoli.

Penso verranno ignorate dai più :)

L'importanza individuale che rieccheggia è scomoda.
Il passato e il presente sono ben più complessi del futuro.
Che il futuro sia speranza o apocalisse, non importa.

In quelle parole non c'è promessa di gloria, redenzione. Non promette partecipazione.
Non promette utilità.

Chiede fatica. Discussione.
In prima persona.
Senza passare da nessuno se non se stessi.

Meglio le goccine (che siano figurate o metaforiche poco conta...basta facciano effetto e in fretta.) :sneaky:
In quell'accompagnare sta (ben nascosta) la mia femminilità più genuina.
Concessa a pochi nella sua forma più morbida. :)

In fretta. Esatto. :/
 
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