Chiedo vostro aiuto

Eriu

Utente di lunga data
Nemmeno alla psicologa?
Ci ho provato, ma quando c'ero andata aveva cercato di parlarmi di tutto tranne che del tradimento , sul quale io l'anno scorso ero fossilizzata davvero...
 

JON

Utente di lunga data
In quel periodo eri in paranoia col tradimento (molto relativo date le circostanze). La psicologa evidentemente non lo riteneva un nodo centrale.
Sei ancora centrata sulla questione del tradimento?
 

Eriu

Utente di lunga data
In quel periodo eri in paranoia col tradimento (molto relativo date le circostanze). La psicologa evidentemente non lo riteneva un nodo centrale.
Sei ancora centrata sulla questione del tradimento?
No, perché dal momento che l'ho lasciato ci ho pensato relativamente. Ma quando stavo con lui era un chiodo fisso e mi faceva venire davvero gli attacchi di panico!
 

JON

Utente di lunga data
No, perché dal momento che l'ho lasciato ci ho pensato relativamente. Ma quando stavo con lui era un chiodo fisso e mi faceva venire davvero gli attacchi di panico!
Forse era una reazione eccessiva, tuttavia ci sta perchè un tradimento è sempre un tradimento. All'opposto ci sarebbe l'assenza di scrupoli, quindi meglio un minimo di senso della responsabilità.

Secondo me, se eviti di prenderti ancora a martellate, puoi guardare avanti con propositività. Se sei serena è più facile che le cose arrivino spontaneamente. Non crearti aspettative di cui non sei la diretta protagonista.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Guarda, io ti do pienamente ragione. Ora che ci siamo lasciati, ti dico la verità, ho un peso in meno sulle spalle. Ora voglio stare da sola proprio perché voglio stare con me stessa. Perché devo imparare a stare con me stessa, e a fidarmi di me, senza che qualcuno me lo confermi. Vorrei arrivare a bastare a me stessa. Purtroppo la mia autostima è bassissima, ma imputo tutto a quello che mi è successo 9 anni fa e alla violenza subita. Non ne sono mai veramente uscita!
Ciao

Basti già a te stessa, te ne sei accorta?
Stai già camminando.
Hai raccontato di esserti laureata, hai sperimentato una convivenza, e sei stata brava a chiudere quando hai ritenuto fosse opportuno farlo.
Ti stai raccogliendo le ossa e stai già ri-progettando.

Va bene così. Vai bene così. Sei brava. :)

Adesso forse è il momento di respirare, che ne pensi?

Desideri imparare a stare con te stessa. E' un percorso che dura tutta la vita, imparare la propria buona compagnia.
Ed è un percorso che si fa un passo per volta.

Iniziando dai segreti.
I segreti, in particolare il segreto di una violenza, nutre la vergogna e l'insicurezza.
Oltre che qualche altra sensazione poco piacevole. (per usare un eufemismo;)).

Sono stata violentata anche io, quando avevo 19 anni.
Ho taciuto per parecchi anni. Troppi. (visti da qui e ora. Quelli di cui avevo bisogno in realtà).

Siamo in tante ad esser state violentate.
Non sei sola. :)

Parlane.

Senza fretta.
Scegliendo bene il CHI.

Non tutti sono degni di ascoltare.

Ma parla.
I segreti chiusi dentro, portano marciume.

Dopo una violenza alcuni "circuiti" di percezione vanno a rovescio.
Allenati a girare lo specchio.
Dopo una violenza il mondo non è più quello di prima.
O meglio, il mondo è rimasto uguale. Ma tu no.
Allo sguardo vengono strappati dei veli, che non torneranno più al posto in cui erano.

Allena il tuo nuovo sguardo.
Tu hai imparato cose nella violenza.
Torna e impara cosa hai imparato.

Impara la TUA fierezza.

Non sarà indolore.

Forse una buona domanda è se sei pronta a soffrire PER TE.
E a divenire Padrona del TUO dolore.

Ti chiedi quando troverai qualcuno...incontrerai qualcuno che saprai riconoscere quando conoscerai il tuo dolore e ne sarai fiera.
E avrai stabilito il prezzo di quel dolore.
A quel punto potrai riconoscere chi è davvero degno di offrirti quel prezzo. (non semplicemente chi può pagare).
 

Lara3

Utente di lunga data
Ciao

Basti già a te stessa, te ne sei accorta?
Stai già camminando.
Hai raccontato di esserti laureata, hai sperimentato una convivenza, e sei stata brava a chiudere quando hai ritenuto fosse opportuno farlo.
Ti stai raccogliendo le ossa e stai già ri-progettando.

Va bene così. Vai bene così. Sei brava. :)

Adesso forse è il momento di respirare, che ne pensi?

Desideri imparare a stare con te stessa. E' un percorso che dura tutta la vita, imparare la propria buona compagnia.
Ed è un percorso che si fa un passo per volta.

Iniziando dai segreti.
I segreti, in particolare il segreto di una violenza, nutre la vergogna e l'insicurezza.
Oltre che qualche altra sensazione poco piacevole. (per usare un eufemismo;)).

Sono stata violentata anche io, quando avevo 19 anni.
Ho taciuto per parecchi anni. Troppi. (visti da qui e ora. Quelli di cui avevo bisogno in realtà).

Siamo in tante ad esser state violentate.
Non sei sola. :)

Parlane.

Senza fretta.
Scegliendo bene il CHI.

Non tutti sono degni di ascoltare.

Ma parla.
I segreti chiusi dentro, portano marciume.

Dopo una violenza alcuni "circuiti" di percezione vanno a rovescio.
Allenati a girare lo specchio.
Dopo una violenza il mondo non è più quello di prima.
O meglio, il mondo è rimasto uguale. Ma tu no.
Allo sguardo vengono strappati dei veli, che non torneranno più al posto in cui erano.

Allena il tuo nuovo sguardo.
Tu hai imparato cose nella violenza.
Torna e impara cosa hai imparato.

Impara la TUA fierezza.

Non sarà indolore.

Forse una buona domanda è se sei pronta a soffrire PER TE.
E a divenire Padrona del TUO dolore.

Ti chiedi quando troverai qualcuno...incontrerai qualcuno che saprai riconoscere quando conoscerai il tuo dolore e ne sarai fiera.
E avrai stabilito il prezzo di quel dolore.
A quel punto potrai riconoscere chi è davvero degno di offrirti quel prezzo. (non semplicemente chi può pagare).
Molto bello e saggio quello che dici.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Diciamo che se non altro avrei voluto il suo appoggio!
Una cosa vi chiedo: al momento, come vi dicevo, dopo meno di un mese da quando ci siamo separati, lui si è trovato un'altra casa. Io sto traslocando dalla casa in cui eravamo in affitto (da sola non ce l'avrei fatta) e sono momentamente tornata dai miei. Non intendo stare qua moltissimo, direi qualche mese, tempo di trovare un'altra sistemazione (vorrei comprare). Purtroppo però mia madre in particolare non accetta la mia decisione, anzi, più volte l'ho "pizzicata" con le sue amiche a sparlare dicendo che non capisce come i Giovani d'oggi si mettono insieme con l'idea di lasciarsi (???). Io mi dico, va bene, ma già è un momento difficile, ma almeno non farmelo pesare... secondo voi è normale rimanerci male? Mi guarda quasi con pena...
Tua madre è un po' una stronza :D

Ma non puoi comunque "toglierle" la sua percezione della situazione.
Che è SUA.

Non fartene carico tu.

E, se la pizzichi ancora, trova un modo per prenderla un po' in giro sul fatto che ti sputtana con le amiche e tu non ne hai piacere. (che no, non va bene che lei racconti i cazzi tuoi senza rispetto per il fatto che è un dolore tuo e che sono fondamentalmente cazzi tuoi e non suoi..ma se lo fa, evidentemente non sa fare la dovuta tara alle sue patturnie ;)).

Ma ricordati che sono problemi suoi.
Paletta i tuoi spazi.

Io ho il sospetto che la pena che leggi nel suo sguardo non sia propriamente sua...che ne pensi?
 

Eriu

Utente di lunga data
Tua madre è un po' una stronza :D

Ma non puoi comunque "toglierle" la sua percezione della situazione.
Che è SUA.

Non fartene carico tu.

E, se la pizzichi ancora, trova un modo per prenderla un po' in giro sul fatto che ti sputtana con le amiche e tu non ne hai piacere. (che no, non va bene che lei racconti i cazzi tuoi senza rispetto per il fatto che è un dolore tuo e che sono fondamentalmente cazzi tuoi e non suoi..ma se lo fa, evidentemente non sa fare la dovuta tara alle sue patturnie ;)).

Ma ricordati che sono problemi suoi.
Paletta i tuoi spazi.

Io ho il sospetto che la pena che leggi nel suo sguardo non sia propriamente sua...che ne pensi?
Si, mia madre lo è davvero.
Non so se rifletto la pena che sento io per me stessa, ma più che altro il fatto che sto malissimo a sapere che ho deluso i miei genitori. So che non è una vera e propria "delusione ", ma io la vivo davvero così. È stata dura tornare a casa, e mi infastidisce stare a casa nei weekend perché non ho più nessuno con cui passare il mio tempo libero. Sto pensando le peggio cose, che non avrò mai famiglia e che i miei sono anziani, non avranno altri nipoti o se fosse magari non riusciranno mai a conoscerli. Ecco, quando entro in questo trip è la fine...
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Si, mia madre lo è davvero.
Non so se rifletto la pena che sento io per me stessa, ma più che altro il fatto che sto malissimo a sapere che ho deluso i miei genitori. So che non è una vera e propria "delusione ", ma io la vivo davvero così. È stata dura tornare a casa, e mi infastidisce stare a casa nei weekend perché non ho più nessuno con cui passare il mio tempo libero. Sto pensando le peggio cose, che non avrò mai famiglia e che i miei sono anziani, non avranno altri nipoti o se fosse magari non riusciranno mai a conoscerli. Ecco, quando entro in questo trip è la fine...
se vuoi, vengo a darti na legnata sulla schiena, almeno soffri per un motivo valido.

il resto sono considerazioni da Rossella O'Hara fuori tempo massimo. vai dal parrucchiere e chiama un'amica, te ne sarà ben rimasta una ed andate a fare un giro, ora che si può, per negozi. magari incontri un commesso simpatico
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si, mia madre lo è davvero.
Non so se rifletto la pena che sento io per me stessa, ma più che altro il fatto che sto malissimo a sapere che ho deluso i miei genitori. So che non è una vera e propria "delusione ", ma io la vivo davvero così. È stata dura tornare a casa, e mi infastidisce stare a casa nei weekend perché non ho più nessuno con cui passare il mio tempo libero. Sto pensando le peggio cose, che non avrò mai famiglia e che i miei sono anziani, non avranno altri nipoti o se fosse magari non riusciranno mai a conoscerli. Ecco, quando entro in questo trip è la fine...
Cosa intendi per averli delusi?

non importa se è una vera e propria delusione. Non fermarti a giudicare il vero o il falso. TU senti questo, è il tuo percepito.
E' importante che lo ascolti. Per poter poi, SOLO POI, decidere se validarlo oppure no.

Non sono peggio cose @Eriu...sono le tue paure :)
Non c'è nulla di male ad averne.
Ascoltale e dai loro un nome.
Falle tue.

Ma ricorda che le paure sono paure.
E non realtà.

La paura fra l'altro può essere una buona compagna.
Basta darle la sua posizione. Nella sfera della percezione della realtà.

La paura è paura.
Avverte quando serve alzare la guardia.
Mette in movimento il tuo sistema nervoso e ti prepara all'azione.

Tieni presente che come vittima di violenza...questo tipo di meccanismi, potrebbero essere, come dire, un po' "spinti"...è una delle conseguenze di una violenza. Serve tarare i circuiti di cui ti dicevo.

Anche la paura, dopo una violenza, ha da esser ricollocata.

La violenza mette in condizione di dover partecipare ad un atto a cui non si vuole partecipare.
Improvvisamente. E senza possibilità di evitamento.
Ci si trova lì dentro e si sperimenta il "fallimento" di tutti i sistemi difensivi che normalmente scattano in caso di pericolo.
E' una sovversione non indifferente di equilibrio e posizionamento nel mondo e nella relazione col mondo.
Che mette in discussione praticamente ogni cosa...a partire dalla propria capacità di valutazione di chi sta di fronte e dall'affidabilità dei propri sistemi difensivi.

Una reazione è l'iper allarme.
Ossia un sovradimensionamento della Paura.

E' uno degli assetti su cui lavorare quando si subisce violenza questo...
 

Eriu

Utente di lunga data
Cosa intendi per averli delusi?

non importa se è una vera e propria delusione. Non fermarti a giudicare il vero o il falso. TU senti questo, è il tuo percepito.
E' importante che lo ascolti. Per poter poi, SOLO POI, decidere se validarlo oppure no.

Non sono peggio cose @Eriu...sono le tue paure :)
Non c'è nulla di male ad averne.
Ascoltale e dai loro un nome.
Falle tue.

Ma ricorda che le paure sono paure.
E non realtà.

La paura fra l'altro può essere una buona compagna.
Basta darle la sua posizione. Nella sfera della percezione della realtà.

La paura è paura.
Avverte quando serve alzare la guardia.
Mette in movimento il tuo sistema nervoso e ti prepara all'azione.

Tieni presente che come vittima di violenza...questo tipo di meccanismi, potrebbero essere, come dire, un po' "spinti"...è una delle conseguenze di una violenza. Serve tarare i circuiti di cui ti dicevo.

Anche la paura, dopo una violenza, ha da esser ricollocata.

La violenza mette in condizione di dover partecipare ad un atto a cui non si vuole partecipare.
Improvvisamente. E senza possibilità di evitamento.
Ci si trova lì dentro e si sperimenta il "fallimento" di tutti i sistemi difensivi che normalmente scattano in caso di pericolo.
E' una sovversione non indifferente di equilibrio e posizionamento nel mondo e nella relazione col mondo.
Che mette in discussione praticamente ogni cosa...a partire dalla propria capacità di valutazione di chi sta di fronte e dall'affidabilità dei propri sistemi difensivi.

Una reazione è l'iper allarme.
Ossia un sovradimensionamento della Paura.

E' uno degli assetti su cui lavorare quando si subisce violenza questo...
La cosa che mi fa "paura" del dolore è che credo, a distanza di un mese, di non averlo ancora provato (certo, sono triste, non faccio i salti di gioia, ma leggevo di persone che ci hanno messo mesi a riprendersi, perdendo kg e neuroni). È inevitabile pensare a lui, abbiamo bene o male condiviso 8 anni insieme e ci siamo fatti forza a vicenda. Ora mi sento completamente sola, è come se avessi perso il mio migliore amico (forse era quello che era davvero per me). A volta penso che non lo vedrò mai più e mi sale un groppone in gola. Mi mette ansia dirlo alle persone e farmi compatire, perché so che lo fanno. Vorrei essere forte ma al momento la mia vita è ferma e vivo trascinandomi senza uno scopo.
 
Ultima modifica:

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Tua madre lo avrà vissuto come un sul fallimento per il quale cerca una giustificazione con le amiche.
Hai bisogno dell’approvazione di tua madre che oltretutto nulla sa della tua relazione?
L’approvazione forse no ma sicuramente è importante il pensiero della propria madre. A me stupisce sempre che una volta adulti si debba non tener più conto delle opinioni di chi ci ha messo al mondo. Come se quel legame finisse
Non è proprio riferito a questo tuo intervento ma in generale mi resta incomprensibile
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
L’approvazione forse no ma sicuramente è importante il pensiero della propria madre. A me stupisce sempre che una volta adulti si debba non tener più conto delle opinioni di chi ci ha messo al mondo. Come se quel legame finisse
Non è proprio riferito a questo tuo intervento ma in generale mi resta incomprensibile
I miei figli mi mettono al corrente a cose fatte. Non chiedono mai pareri. A me piacerebbe solo essere messa al corrente più che altro per essere in qualche modo partecipe. Mi rendo conto che chiedere pareri implica il sorgere di dubbi che possano frenare le scelte.
Io per esempio, so già le risposte che mi potrebbero dare i miei.
Mio padre è sempre contro per cui non vale la pena coinvolgerlo.
Mia mamma è paurosa, per cui su certi argomenti meglio tenerla all'oscuro.
 

Eriu

Utente di lunga data
I miei figli mi mettono al corrente a cose fatte. Non chiedono mai pareri. A me piacerebbe solo essere messa al corrente più che altro per essere in qualche modo partecipe. Mi rendo conto che chiedere pareri implica il sorgere di dubbi che possano frenare le scelte.
Io per esempio, so già le risposte che mi potrebbero dare i miei.
Mio padre è sempre contro per cui non vale la pena coinvolgerlo.
Mia mamma è paurosa, per cui su certi argomenti meglio tenerla all'oscuro.
Capisco, ma tu come madre - sapendo che sono infelici - non preferiresti accusare il colpo sapendo che prima facevano finta di stare bene per non far preoccupare famigliari ecc?
 

Brunetta

Utente di lunga data
L’approvazione forse no ma sicuramente è importante il pensiero della propria madre. A me stupisce sempre che una volta adulti si debba non tener più conto delle opinioni di chi ci ha messo al mondo. Come se quel legame finisse
Non è proprio riferito a questo tuo intervento ma in generale mi resta incomprensibile
Dipende dai genitori, dalle madri.
Mia figlia mi racconta che è spesso in imbarazzo con le colleghe quando parlano delle madri. Ne parlano come di donne che non le apprezzano, che non le valorizzano e che criticano costantemente le loro scelte e non le sostengono mai. Lei finge di essere distratta perché è antipatico dire “io il contrario “.
Quando una madre è come quelle delle colleghe di mia figlia è meglio non considerarne l’opinione.
Come è la madre di Eriu si intuisce dai suoi scritti. Quale madre che apprezza una figlia sosterrebbe un suo rapporto di otto anni con incontri sporadici?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Capisco, ma tu come madre - sapendo che sono infelici - non preferiresti accusare il colpo sapendo che prima facevano finta di stare bene per non far preoccupare famigliari ecc?
Ma poi, santo cielo, non hai ancora trent’anni!
Fai in tempo a sposarti tre volte e avere quattro figli! 😁
 
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