Posso chiederti come fai ad esser certa di aver avuto il virus?
Immagino che non ci sia certificazione di positività e neppure di negativizzazione a seguito, poichè ho letto che non hai green pass.
Sbaglio?
E come mai lo ritieni ineludibile?
Io non mi sono mai contagiata. G. ha sempre lavorato, anche durante il primo lockdown. Abbiamo vissuto in casa senza tener distanziamento e precauzioni fra noi. Eravamo la bolla di noi stessi. E uno il controllo dell'altro.
Io mi sono fermata nel primo lock down ma poi ho ripreso a pieno ritmo e stando a contatto anche con contagiati positivi.
Nè io nè lui ci siamo mai contagiati.
Lo dico a seguito di test ripetuti.
Siamo entrambi tamponati, anche ora piuttosto spesso.
Lo steso vale per altre persone che conosco. Alcune delle quali sono state anche in focolai e ne sono uscite negative.
La letteratura raccoglie casi, curiosi e interessanti, di persone a stretto contatto con positivi e contagiosi che non si sono contagiati.
Da dove ti viene la certezza riguardo l'ineludibilità, pressochè inevitabilità?
Riguardo il vaccino, tutti i vaccini funzionano a quel modo. Proteggono dalla malattia, dall'infezione, dalla malattia, non dal virus e diminuiscono la trasmissibilità (che è la famosa immunità di gregge che protegge chi non si vaccina per svariate ragioni).
L'organismo vaccinato viene a contatto col virus, il vaccino attiva la memoria immunitaria che permette una risposta volta ad evitare l'infezione. E lo fa in tempi brevi, restringendo da molto a moltissimo la finestra di trasmissibilità.
I vaccini in generale funzionano così.
L'obiettivo del vaccino è mettere l'organismo in condizione di reagire all'azione del virus nell'organismo prima che vengano fatti troppi danni.
Potremmo definirlo un acceleratore, detta veramente malissimo
L'organismo, naturalmente, ci impiega all'incirca due settimane a rispondere ad un "attacco".
Essere vaccinati velocizza i tempi di risposta poichè "in memoria" c'è già l'organizzazione "vincente".
Alcuni vaccini, come quello per la rabbia, funzionano anche post esposizione. E viene utilizzato in questo senso.
Questo perchè il tempo di azione del virus della rabbia nell'organismo ha tempi che lo permettono.
Lo stesso vale per esempio per il vaccino per il morbillo o varicella, per esempio.
Se somministrati all'incirca entro 72 ore da un eventuale contagio, possono prevenire la malattia o quantomeno ridurre i sintomi.
Il vaccino per l'influenza, per dire, cambia di composizione ogni anno. Questo perchè sulla base delle previsioni si decide che per quell'inverno il tal ceppo sarà preponderante sugli altri e si va in quella direzione.
Qualunque vaccino pone in contatto col virus. Prima di debellarlo dall'organismo.
E infatti, per ogni vaccino, si parla di "malattie prevenibili con il vaccino". (la malattia non è il virus, la malattia è il risultato dell'interazione del virus con l'organismo).
Il vaccino covid previene o riduce la malattia.
E riduce a 72 ore la finestra di trasmissibilità, stando agli studi attuali anzichè i più di 10 giorni senza alcun mediatore.
Normalmente si è contagiosi subito prima e subito dopo l'esordio dei primi sintomi e poi all'incirca per dieci giorni. dicono gli studi revisionati.
E' una bella differenza ed è il motivo per cui la finestra di trasmissibilità, in termini di riduzione delle mutazioni, è degna di nota.
In positivo. Intendo.
Tenendo conto che in questo momento, a quanto mi è dato capire, questo virus è giovane e nel pieno delle sue energie di mutazione è un aspetto importante.
Il virus diventerà endemico quando avrà "capito" come sfruttare l'organismo per sopravvivere senza ucciderlo.
E quindi senza finire lui stesso in un vicolo cieco.
Fondamentalmente, pure al virus interessa diventare endemico.
Che è poi il motivo per cui "guerra" è una metafora che mi ha sempre fatta cagare rispetto al virus.
La strada migliore con i virus è viverci insieme.
Detta male, aiutarli a vivere in "accordo" con l'organismo in cui si stabiliscono.
Come te ho dubbi a lungo termine.
Sono relativamente nuovi, anche se non tantissimo. Come scrivevo l'mRNA è allo studio da almeno 20 anni, anche se si studiava per obiettivi diversi che non avevano fra l'altro dato i risultati sperati.
Ma ho gli stessi dubbi riguardo il virus a lungo termine.
Certo, io non parto da un assunto di ineluttabilità del contagio.
Anzi.
Se mi baso sugli studi, mi fermo a rilevare che non è chiaro come avvenga il contagio. Sì, è chiara la questione dei droplet (abbastanza ma non del tutto) ma non è chiara per esempio la questione della permanenza sulle superfici per dire, piuttosto che la predisposizione genetica al contagiarsi.
E' ancora tutto in fieri anche a questo livello.