Zoccola, troia, puttana e sciupa femmine e playboy

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Eh. Ma lo capisci più coi fatti che con le parole. Anche se, le parole, a saperle leggere anche tra le righe, possono dire molto.
Certo che lo capisci con i fatti. Per questo quel termine lo usi solo con la conoscenza dell’altro. Ammesso che ho scopato ben raramente con persone con cui non avevo in rapporto di conoscenza
Appunto che a quel punto una persona che so cosa pensa di me dimostrandomelo a fatti e con il quale ho un rapporto limpido può sicuramente chiamarmi troia in un certo ambito senza che io abbia il minimo dubbio del significato che gli attribuisce e soprattutto l’assoluta certezza che non uscirà quel termine in altri contesti
 

Skorpio

Utente di lunga data
@Skorpio come sempre riesci a rendere ottimamente ciò che, almeno in me, è molto chiaro a livello di movimento interiore e consapevolezza personale, ma estremamente arduo da tradurre in parole.
Volevo infatti dire a @Brunetta che anch'io comprendo il suo sentire ma non sono voluta intervenire per non impelagarmi nell'ennesimo dialogo tra sordi... e anche perché sono già stata accusata almeno una volta di essere il suo avvocato difensore 🤣🤣 cosa di cui credo tra l'altro non necessiti proprio.
A me è capitato un'unica volta, ormai quasi 30 anni fa, di accogliere con complicità questo bisogno, appunto perché all'altro era chiaro trattarsi di un suo bisogno, esplicitato e condiviso, dettato da un proprio vissuto... ed accoglierlo e giocarci diventava quasi come una cura.
Altrimenti pure io rifuggo queste modalità, che fatico a comprendere sotto un'altra ottica
Spiegare non è semplice su questi argomenti, credo ci sia anche grandissimo pudore e vergogna, a dispetto di tanti discorsi moderni e libertini.

Ma spiegare e la chiave per intendersi e eventualmente condividere un gioco in cui il piacere e il benessere sia per entrambi.

Nel tuo esempio, hai trovato spazio per rendere piacevole anche a te la situazione, che non vuol dire che ogni sciabigotto dicesse le stesse parole , sarebbe altrettanto piacevole.

La chiave è sapersi spiegare.

E..tanto per intenderci: "perché mi piace" non la considererei (da femmina quale NOn sono) una spiegazione sufficiente.

Ma è anche vero che c'è chi ha il corrispondente bisogno a incastro, e può considerare anche quella sommaria spiegazione più che adeguata

(va bene! Va benissimo! Ho capito al volo.. spiegazione meravigliosa! Ehm.. quando si comincia?? :D )
 

spleen

utente ?
Non esiste un corrispondente maschile di "troia" nel senso dell'accezione comune, per il semplice fatto che quest'accezione è il risultato di secoli di cultura maschilista e sessuofobica che attribuisce al termine un valore dispregiativo alla persona proprio in quanto "femmina", a prescindere dal motivo per il quale le venga elargito l'epiteto.

E lasciamo perdere il fatto che spesso le persone che elargiscono con maggiore cattiveria la patente di "troia" ad una donna sono esse stesse donne... Ma anche questo è un riflesso della cultura maschilista nella quale sono cresciute.
Non proprio. Dalle mie parti si usa abbondantemente anche per indicare uomini particolarmente inclini ad arruffianarsi....
 

Skorpio

Utente di lunga data
Quando si litiga, o si vuole chiudere, si tirano fuori pensieri magari fino ad allora non esplicitati, che però già stavano in latenza. Per cui sono portata a dire che non sia nemmeno "per ferire", ma perché lo si pensa. Che è il discorso che faceva @Skorpio sul dire/Non dire (chi è più bravo?). Soltanto che capisco (nel caso del "troia") una.... mancata corrispondenza? :), al maschile. Forse stronzo :), ma non l'ho mai usato a letto, magari provo 😂. Scherzi a parte :), può eccitarmi in un dato momento in cui siamo "sincronizzati, ma non ho mai avvertito il corrispondente di quel gioco, perché il corrispondente maschile non trova quella doppia accezione (esempio: se dico "sei il mio stallone", credo di andare a solleticare ben altro immaginario, o meglio, un immaginario "a senso univoco" ;) )
Sai.. il mio discorso era un semplice commento come altri, al clip della Cortellesi

Che peraltro non mi pare titolasse: "le parole che dicono i maschi alle femmine quando trombano o quando litigano"

Credo che il clip si riferisse a contesti più generici (non specificamente a dialogo di coppia e tra una coppia)

Non ho capito perché si è scivolati con quel tipo di linguaggio, a continuare a confrontarsi sotto le lenzuola.

Forse ho involontariamente fuorviato io perché ho azzardato quella spiegazione del disgusto di Brunetta vs chi le dicesse "zoccola" (evidentemente durante un rapporto sessuale, a questo punto)

Ma il clip parlava di altri contesti, secondo me, non di coppiette più o meno affiatate o sciagattate
 

spleen

utente ?
Sai.. il mio discorso era un semplice commento come altri, al clip della Cortellesi

Che peraltro non mi pare titolasse: "le parole che dicono i maschi alle femmine quando trombano o quando litigano"

Credo che il clip si riferisse a contesti più generici (non specificamente a dialogo di coppia e tra una coppia)

Non ho capito perché si è scivolati con quel tipo di linguaggio, a continuare a confrontarsi sotto le lenzuola.
Infatti.
A parte la semplificazione a me non torna il motivo per il quale si voglia a tutti i costi farne una faccenda esemplare di politicamente corretto quando immagino lo abbiano capito anche i cani che si parla in ogni caso di ruoli e di potere o disvalore attribuito a quei ruoli.

Vogliamo purificare il nostro linguaggio? Aboliamo queste turpi espressioni non più appartenenti al nostro pensare corrente?
Perfetto. Ma per me è come cancellare la povertà per decreto legge.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Infatti.
A parte la semplificazione a me non torna il motivo per il quale si voglia a tutti i costi farne una faccenda esemplare di politicamente corretto quando immagino lo abbiano capito anche i cani che si parla in ogni caso di ruoli e di potere o disvalore attribuito a quei ruoli.

Vogliamo purificare il nostro linguaggio? Aboliamo queste turpi espressioni non più appartenenti al nostro pensare corrente?
Perfetto. Ma per me è come cancellare la povertà per decreto legge.
Su questo avevamo avuto già un acceso dibattito. Da poco (cambio l'argomento ma non il concetto :) ) ho letto un libro, allegato al corriere della sera, sulle disabilita' :)
Ebbene, presentava personaggi della Paraolimipiadi, termine che conosciamo ancora assai poco :) Si sviluppava attorno al concetto del "diverso " come "ricco", e finiva con una serie di terminologie da evitare ;)
Mi sono scontrata, in questa "sequenza, con quest'ultima parte. E con la spiegazione del veniva data, nel non utilizzare questi termini. Ebbene, non sto ora a riportare l'intera sintesi, ma in quella estrema si partiva dalla persona. Persona con disabilita, piuttosto che disabile. Questioni solo di lana caprina? :)
Io dico che dipende dalla coscienza, e se la si può influenzare anche con una terminologia, beh, son convinta (avendo mutato opinione in proposito) che ciò non guasti :)
 

spleen

utente ?
Su questo avevamo avuto già un acceso dibattito. Da poco (cambio l'argomento ma non il concetto :) ) ho letto un libro, allegato al corriere della sera, sulle disabilita' :)
Ebbene, presentava personaggi della Paraolimipiadi, termine che conosciamo ancora assai poco :) Si sviluppava attorno al concetto del "diverso " come "ricco", e finiva con una serie di terminologie da evitare ;)
Mi sono scontrata, in questa "sequenza, con quest'ultima parte. E con la spiegazione del veniva data, nel non utilizzare questi termini. Ebbene, non sto ora a riportare l'intera sintesi, ma in quella estrema si partiva dalla persona. Persona con disabilita, piuttosto che disabile. Questioni solo di lana caprina? :)
Io dico che dipende dalla coscienza, e se la si può influenzare anche con una terminologia, beh, son convinta (avendo mutato opinione in proposito) che ciò non guasti :)
Non voglio innescare una deriva nella discussione. Mi limito ad osservare come nelle definizioni si passi di eufemismo in eufemismo in una corsa verso non si sa bene cosa. Handicappato - Disabile - Diversamente abile e adesso sembra non vada bene nemmeno quello...
Sono stanco di dover vagliare in continuazione il mio linguaggio per non correre il rischio di offendere nessuno. ll problema non sono io ma una pletora di gente che dovrebbe offendersi, anzi, sentirsi insultata per termini che stanno nel vocabolario della lingua italiana, senza che il sottoscritto abbia la benchè minima idea di insultare od offendere.
E stanchissimo di essere messo all' indice affermando cose ovvie, come se fossi il novello Eichman che pianifica l'esclusione di tutte le minoranze o sedicenti tali di questa società.
Chi pianificò la costruzione della via Appia antica faceva di nome Claudio (zoppo) Appio Cieco. E non mi sembra sia passato alla storia per una faccenda di eslusione o di incapacità, nè che non fosse fiero del suo nome e ruolo in quella società, ben più dura della nostra.
Preferirei che si affrontassero i concetti di fondo, forse si scoprirebbe che le parole, il significante ed il significato sono il riflesso, non la sostanza di quello che pensa una società, e se si continua a prendere questo alla rovescia si nasconde la polvere sotto il tappeto.
Per me.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Io "sei un troia" l'ho sempre sentito dire in tono scherzoso, comunque mi fido di quel che dice uno che la zona la vive :)
Prostituzione intellettuale è concetto trasversale. Poi dipende dalle inclinazioni del soggetto. C'è chi si limita a fare dei pompini metafotici e chi invece va al sodo
 

Skorpio

Utente di lunga data
Infatti.
A parte la semplificazione a me non torna il motivo per il quale si voglia a tutti i costi farne una faccenda esemplare di politicamente corretto quando immagino lo abbiano capito anche i cani che si parla in ogni caso di ruoli e di potere o disvalore attribuito a quei ruoli.

Vogliamo purificare il nostro linguaggio? Aboliamo queste turpi espressioni non più appartenenti al nostro pensare corrente?
Perfetto. Ma per me è come cancellare la povertà per decreto legge.
Sono d'accordo con te, non dire "ho fame" non cancella la fame.

A me sembrava, guardando il clip, che cmq anche la Cortellesi nel suo discorso non ne facesse tanto una questione di evitare di dire certi tipi di parole o espressioni.

Mi pareva che anche lei provasse a spostare la attenzione su quello che si muove nei cervelli di chi lo dice.

E non si riferisse affatto a giochetti di letto o cmq a manfrine private tra una coppia

A me è sembrato un invito alla riflessione a 360 gradi, che come discorso generale deve anche opportunamente fermarsi li

Lasciando libero ognuno di rifletterlo e svilupparlo dentro di sé

Io l'ho capita così
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Probabilmente ciò di cui parlava @ipazia era la capacità di "portare" quel fardello culturale. Io troia, ma tu uno che va con una troia (e quindi....? :) ). Ma credo davvero che a quel livello occorra ben più che affiatamento.
Allo stato attuale non riesco ad immaginarlo (per me) diverso da un semplice gioco. Che al momento giusto può andare (specialmente laddove alla fine non sono neanche motivata a farmi troppe domande "lessicali, e ho un contesto in sé già ridotto di - per così dire- indagine) a qualche circostanza ben delimitata, scopo animalesco è nulla più. Mi vengono in mente situazioni più estreme di giochi di ruolo, dove senz'altro il gioco funziona meglio se c'è conoscenza (e non solo del gioco in sé), ma che poi, statisticamente parlando, funzionano anche meglio laddove, abbandonato il contesto, non ci si trova ad avere a che fare con quel partner nel resto della vita. Altrimenti secondo me sono rapporti che vanno bene per equilibrare altri disequilibri di coppia, perché nel caso contrario, alla lunga, è abbastanza difficile non "esportarli". A meno appunto di non essere tra i (pochissimi, a mio avviso) che si possono permettere di giocare in coppia "fissa" a quel livello, senza dover poi spegnere non solo l'interruttore del gioco, ma del rapporto.
Mi spiace di essermi spiegata tanto male, se quel che ne esce è il grassetto con correlato il sottolineato. :)

O forse intendo male la correlazione.

Ma non è quello il significato. (mio, sia beninteso).

Io troia, tu uno che va con una troia è la gara della svalutazione di entrambi. Un giudizio e un allontanamento del tema.
Una guerra puerile e infantile.
di adolescenti che non sapendo come altro intendersi, si lanciano la pallina da ping pong del contendere.
Era un giochetto che facevo da ragazzina, dandola o non dandola poco importa...solo per esercitare il mio potere. :D

Che è poi il motivo per cui se mi si appella come troia, nell'ambito del politically correct & incorrect mi fa pure sorridere.
Per me dirmi troia, intelligente, simpatica, stronza...cambia zero. E' un costume sociale, come darsi i tre bacetti.
Posso semmai chiedere il come e il perchè io possa far nascere quelle immagini di me...ma tutto sommato, le immagini che di me scattano in qualcuno che non sono io, mi riguardano solo nei termini di condivisine, di cui ringrazio semmai. O non mi interessano semplicemente.

Decido io in che sguardi specchiarmi. E questo dipende dall'interesse delle informazioni che mi offrono.
Se non sei interessante per i miei standard, se le tue informazioni non mi arricchiscono...semplicemente mi dimentico della tua esistenza.
Non importa. Fai tu come vuoi tu.

Il MIO punto è che in quanto donna, figlia di questa cultura e dei suoi condizionamenti (che conosco e di cui sono consapevole), sono figlia anche delle dicotomie di questa cultura.
Fra cui moglie/troia.

A me, alla mia libertà di pensiero, alla mia capacità di conoscenza e assunzione del rischio di conoscenza, assumermi la gestione dei condizionamenti, dei tabù, delle dicotomie.

Personalmente, sono semplicemente ad un punto in cui assumo le dicotomie, i condizionamenti, i tabù, la cultura di cui provengo (femmina, donna cristiana cattolica romana) e per questo non ho il minimo problema ad assumere il fatto che in questa cultura (non è la sola, anzi) io proprio in quanto femmina e donna cristiana romana italiana, culturalmente da un punto di vista sociale, sono anche troia, è il contrappasso sociale della società di cui faccio parte riservato alle femmine.
Per i maschi ci sono tutti i loro contrappassi personalizzati, eh...tutta la menata della cazzo grosso e piccolo, l'esser maschio, l'esser zerbino, l'esser cornuto...ai voglia!!! Ce n'è per tutti.

Quel che cambia è solo la collocazione nello spettro sociale, dove si colloca il potere del maschio e della femmina.


(che è poi il motivo per cui, per esempio, un cuckold è definito un pervertito...perverte (ossia trasforma, ribalta) il gioco di potere per cui un maschio NON può esser zerbino collocando invece il suo potere esattamente nel cedere potere)

Giusto, sbagliato...non conta e non lo trovo neppure molto interessante. E' un fatto. Di identità collettiva.
(che poi si possa far finta che non sia così, ci si perda nel giusto sbagliato, non venga dichiarato, venga aggiustato, ricollocato, combattuto anche...poco conta, sono discorsi da bar fondamentalmente, come il discorso della cortellesi che fondamentalmente è scritto per esser "venduto"...negli immaginari generali, quel fatto, resta lì nonostante il politically correct e la trasgressione).

Quindi quella a cui facevo riferimento non è la guerra fra maschi e femmine, ma è un sottolineare il fatto che guardando le dicotomie etc etc è possibile godersi la propria personale declinazione di quell'aspetto identitario in compenetrazione con tutti gli altri aspetti individuali e sociali.

Non è un qualcosa che ritengo riservato al sesso.
Non mi interessano più di tanto le pratiche sessuali.
E il sesso in sè lo trovo personalmente molto riduttivo. E noioso a breve.

E' espressione di sessualità, ed è qui che a mio parere e esperienza le cose sono interessanti e stimolanti.

Un uomo che mi riconosce nel mio esser troia...beh. E' fondamentalmente un uomo che non è schiavo del cazzo. Che conosce i suoi retaggi e i suoi punti bui, che non ha paura di guardarsi allo specchio.

Altro che uno che va con una troia...sono buoni tutti ad andare con una troia.
E' un semplice agito...spesso e volentieri mal elaborato e infossato in una miriade di cazzate giustificatorie e spaventate.

Riconoscerla e interagirci come maschio uomo cristiano romano italiano integrato in se stesso....è tutto un altro paio di maniche. :)

E non c'è ping pong...c'è sparring partners e complicità.
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Sai.. il mio discorso era un semplice commento come altri, al clip della Cortellesi

Che peraltro non mi pare titolasse: "le parole che dicono i maschi alle femmine quando trombano o quando litigano"

Credo che il clip si riferisse a contesti più generici (non specificamente a dialogo di coppia e tra una coppia)

Non ho capito perché si è scivolati con quel tipo di linguaggio, a continuare a confrontarsi sotto le lenzuola.

Forse ho involontariamente fuorviato io perché ho azzardato quella spiegazione del disgusto di Brunetta vs chi le dicesse "zoccola" (evidentemente durante un rapporto sessuale, a questo punto)

Ma il clip parlava di altri contesti, secondo me, non di coppiette più o meno affiatate o sciagattate
Non siamo però a comparti stagni. E mi chiedo (Anche perché ho avuto, ho consentito anche) esperienza del contrario, fino a che punto sia una dinamica producente all'interno di un rapporto "strutturato. Dove per strutturato intendo (forse sbagliando parola, ma non me ne vengono in mente altre per ora) un rapporto con continuità nel futuro, progettuale, in cui non si dividono soltanto i momenti "belli". E allora ci troviamo di fronte a una parola (troia, puttana) carica di significati potenzialmente passibili di essere sdoganati in altri contesti. Per come mi trovo io ora :), penso che possa essere eccitantein un "apice", ma vada bene in contesti dove non so indaga troppo cosa porta in sé quella parola. Semplicemente non si indaga troppo, e la si piglia, per quel che è, in quel momento. Perché tanto più che tante verifiche non occorrono. Ieri al mare con la mia amica abbiamo conosciuto un po' di tipe strampalate, e non so bene come, ma abbiamo iniziato a raccontarci, più o meno come capita qui :) Una di queste, che aveva avuto una relazione con uno impegnato, a conclusione della stessa, si è sentita addirittura rinfacciare il tempo "perso per stare dietro a lei. Tradotto in soldi eh, visto che lui rinunciava a guadagni per vederla, o almeno così le ha detto. Nel durante, trattata come una regina, cito testualmente ciò che ha detto lei. Quando questo mascheramento non è servito più, oplà che sono saltate fuori tutte le rinunce finanziarie del poveretto, e di qui che lei era costata come, se non più di una puttana. Non so se la chiamasse troia nel durante 😂, ma il succo è che lei non aveva avuto mai modo di.... io lo chiamo "avere esperienza, delle parole di lui". E niente.... Nel mentre, se giochi, non puoi che avere fiducia, ma senz'altro ben più ascolto dell'altro nel caso in cui queste parole vengano usate da chi non è semplice accompagnatore, ma compagno di vita. Però devo anche dire che sono in una fase è in condizioni in cui, se la parola viene detta al momento giusto, e mi eccita, poche menate è va bene così. Se al contrario pensassi a una relazione più profonda (completa) starei molto più in guardia sui fatti ;). Vero senz'altro che vale pure il contrario. Ma non vedo una così abissale differenza di contesti (cioè tra lo scopare è il resto del vivere in relazione). Probabilmente il tutto sta, per me (ripeto, per me, ora) in come mi sento. Il resto? Così rispondo anche a @Nocciola : è già dura conoscere noi stessi, che una conoscenza così approfondita degli abissi dell'altro io non me la sogno neanche :) Posso solo stare ai fatti, e dove non ce ne sono, o ce ne sono pochi, basarmi sulle mie sensazioni. Giuste o sbagliate che siano, pazienza quando non lasciano troppi rimpianti :)
Comunque per dire (anche in altro campo): vi ho raccontato cose che mi hanno profondamente ferita, dette da mia madre. Io, quelle cose, le sapevo comunque di già. È solo che non ho più chiuso gli occhi.
 

patroclo

Utente di lunga data
Io il bisogno di considerarlo il mio puttano non ce l'ho. Capisco ciò che vuoi dire, ma capisco anche che sia abbastanza difficile riuscire a non portar fuori dal contesto del sesso "la puttana". Non siamo fatti a comparti stagni, facilissimo che dal gioco si possa passare a qualcosa che si insinua tra due a livelli più profondi. E allora pensare al "reciproco" non è che alla fine della fiera venga per così dire in soccorso.... Spero di essermi spiegata, son concetti in cui penso sia molto facile incartarsi....
...come quei ragazzini che passano le ore a giocare a giochi di guerra alla PS e poi escono e fanno le stragi perchè non distinguono più il gioco dalla realtà?
Esempio estremo, ma semplicemente per dire con un minimo di maturità i due piani non si possono confondere.

Cioè, tu sosterresti che io dico che sono un puttano per giustificare il fatto che le darei della puttana? ...la bollo come ipotesi fantasiosa

Il concetto è donarsi e prendersi con una tale totale totalità (rafforzativo) che si fanno cose che effettivamente secondo una certa morale potrebbero sembrare da porci/puttane/troie, ecc.... Ma se c'è identità di vedute, rifiuto di quel concetto bigotto di moralità e desiderio comune, l'appellarsi in questo modo lo vedo come un'esaltazione del reciproco possedersi
 

patroclo

Utente di lunga data
Le parole hanno il significato che una persona attribuisce loro; però hanno anche un significato condiviso e dato che alla fin fine servono per comunicare, nella maggior parte dei casi, ogni persona assimila e fa suo spontaneamente il significato condiviso in modo trasparente, senza starci a questionare su; altrimenti... finché lo fa per gioco Humpty Dumpty è un conto, ma se no sai che palle a dover sindacare sul significato di ogni frase!! :)

.............
Ma si continua a fare esempi "pubblici", qui si parla di dirty talking nell'intimità della coppia. Siamo tutti d'accordo che possono essere offese nel 99,99% dei casi in cui si usano...ma c'è questo 0.01% in cui si vivono in un territorio dove è consentito, la discussione è nata perchè per qualcuno non esiste e non deve esistere neanche questo 0.01%
Non credo che qualcuno si metta a discutere se in un gruppo di gay li sentisse chiamare tra loro "froci" o in un gruppo di afroamericani "negri"... e sono parole pesanti
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
...come quei ragazzini che passano le ore a giocare a giochi di guerra alla PS e poi escono e fanno le stragi perchè non distinguono più il gioco dalla realtà?
Esempio estremo, ma semplicemente per dire con un minimo di maturità i due piani non si possono confondere.

Cioè, tu sosterresti che io dico che sono un puttano per giustificare il fatto che le darei della puttana? ...la bollo come ipotesi fantasiosa

Il concetto è donarsi e prendersi con una tale totale totalità (rafforzativo) che si fanno cose che effettivamente secondo una certa morale potrebbero sembrare da porci/puttane/troie, ecc.... Ma se c'è identità di vedute, rifiuto di quel concetto bigotto di moralità e desiderio comune, l'appellarsi in questo modo lo vedo come un'esaltazione del reciproco possedersi
🤣🤣🤣mio figlio allora dovrebbe aver già sterminato la famiglia intera il vicinato e magari anche il sindaco che ci sta amabilmente sui coglioni 🤣🤣🤣🤣
Al momento per evitare stragi ha deciso di giocare a football ...
Sta migliorando....
Sul discorso degli insulti o dipendenti dal contesto e consideriamoli vezzeggiativi...
Preferisco non rispondere...su certe cose sono super riservata..😬😬😬

Infatti non sono intervenuta prima.....
Ma posso io evitare di dare risposte a caso???🤣🤣🤣🤣...ma l esempio dei videogiochi mi è piaciuto tanto...😬😬😬
 
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