Voi vi farete vaccinare ?

perplesso

Administrator
Staff Forum
Sai che mi frega dello stadio...

no green pass = non vai a lavorare
no patente = non vai a lavorare

io il parallelo ce lo vedo benissimo
non vai a lavorare te. che poi nemmeno questo è corretto. perchè se sei senza patente, magari diventi matto per arrivarci, ma al lavoro puoi entrare.
se sei senza il pass verde, puoi arrivare al lavoro con l'auto che vuoi, ma non puoi entrare. mi pare semplice.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
La sensazione è che sia una minoranza destinata a crescere. Ma è un grosso ot, il che non elimina che il paragone patente-pass verde non tenga perché nessuno mi impedisce di andare allo stadio senza patente.

Per me il pass verde è più paragonabile alla carta d'identità, a livello di impedimenti alla vita sociale
Io rispondevo alla tua affermazione. Del gp importa una mazza.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io sono una fumatrice. Per scelta. Oltre che per dipendenza.
Da una trentina d'anni.

Scegliere di fumare in un mondo che discrimina chi fuma, ossia essere trattata diversamente da chi non fuma, è una scelta.
C'è chi, fumatore, sollecitato dalle immagini terroristiche sui pacchetti, dai divieti, ha smesso di fumare.
Si è convinto della scelta salutare.
Chi ha smesso perchè si è rotto i coglioni dei divieti e delle restrizioni.

Io ho scelto che fumo.
Che mi faccio carico del rischio di tumore ai polmoni.
Una mia eventuale malattia, che oltre alla genetica deriverà dalla mia scelta, peserà sulle finanze pubbliche.
A cui comunque compartecipo.
Ma resterà comunque a carico totalmente mio la responsabilità di aver fatto la scelta di continuare a fumare con quel che comporterà anche per la collettività.

Sul lavoro non posso fumare. Al bar - se non all'aperto ma non sempre, comunque - non posso fumare.
Non posso andare nei musei fumando la sigaretta. Men che meno posso concedermi il piacere di una sigaretta la ristorante dopo aver mangiato.
Se non sono all'aperto - e non sempre comunque -.
Da qualche tempo si sta ventilando l'idea che non si potrà fumare neppure nella propria auto. Propria proprietà, su cui si pagano imposte, e da soli per giunta, giusto per.

Quando fumo e nei paraggi c'è qualcuno che non fuma, lo obbligo a respirare fumo passivo. rischiando di creare danni se non mi allontano.
Quindi mi allontano, mi isolo e fumo da sola. O con altri fumatori.

Fumare ha un costo, che è esponenzialmente cresciuto negli anni. A disincentivo del fumatore e a favore degli introiti delle multinazionali del tabacco e del monopolio di stato.
Quando ho iniziato a fumare, una 30ina di anni fa, un pacchetto di sigarette lo pagavo 1200lire.
Adesso un pacchetto credo costi sui 6 euro. Io fumo tabacco, al mese spendo all'incirca 150 euro. All'anno circa 1800.
Pago la mia scelta.

Come fumatrice sono discriminata su tutti i fronti.
Anche quello sanitario.
Dal punto di vista assicurativo, il fumare pesa nella stipula di una polizza sanitaria.

Ma ci sta.
In effetti è scientificamente provato che il fumo di sigaretta provoca danni, innalza i rischi, e crea danni, indiretti, anche alla collettività.

Certo che se fumo vicino a qualcuno che non fuma, mica gli viene automaticamente il cancro.
Ma la mia scelta innalza il rischio anche sotto questo punto di vista.

Semplicemente adeguo la mia vita di fumatrice ad un mondo che vorrebbe esser di non fumatori.
Ho imparato ad ascoltare chi esprime le sue preoccupazioni rispetto al mio fumare, ho fatto il callo ai predicozzi, di chiunque non fumi, rispetto al fatto che fumo. Lascio scivolare le battute e le rotture di coglioni di quando mi accendo la sigaretta.
I discorsi sul bene sul male, le tirate moralistiche.
Non vado al ristorante, non vado al bar, non vado nei musei. E non perchè mi vittimizzo, ma per il semplice motivo che sono quegli ambienti a non esser compatibili con le mie scelte (e non viceversa)
A lavoro sono obbligata a non fumare e rispetto l'obbligo.
Appena esco mi accendo la sigaretta, comunque.

Io desidero fumare.
E fumo. Adeguandomi al contesto in cui vivo.
Che non significa che condivido il divieto di fumo o il moraleggiante interessarsi alla mia salute (che mi fa francamente ridere quando mi vien proposto).

Potrei mettermi a portare gli studi che affermano che il fumo è una concausa ma non la causa, che il tumore ai polmoni viene anche a chi non fuma, e il pcb le polveri sottili e il metano emesso con le scoregge dai bovini negli allevamenti intensivi, etc etc.
Potrei ribadire che discriminarmi, anche in termini di giudizio sociale oltre che di norme e divieti, mi infastidisce e mi fa sentire lesa nel mio diritto di scegliere come morire e di esser libera di vivere come voglio.

Potrei...ma che due coglioni e che assoluta inutilità e spreco di risorse (mie) il negare una realtà.
Anche se io la vedo diversamente nei termini delle prescrizioni.

Io fumo e declino la mia vita sulla base delle mie scelte.
Cerco di non rompere i coglioni a chi non fa le mie stesse scelte e di coinvolgerli il meno possibile, sapendo che il non coinvolgimento totale è semplicemente impossibile.
Cerco di non farmi troppo rompere i coglioni.
riduco i danni per quanto mi è possibile.

Ma non mi racconto che il cancro che avrò sarà un cancretto leggerino, che è peggio quello al pancreas per dire.
Non mi racconto che io, per età, stile di vita, riduco il rischio di malattia e ospedalizzazione.

Ho ben presente che non dipende semplicemente da me.
Che domani potrebbero diagnosticarmi un tumore e potrei morire dopodomani.
A mio padre l'han diagnosticato 30 anni dopo che aveva smesso di fumare.

Da me dipende solo fumare o non fumare.
E adeguare il mio stile di vita alla mia scelta.
 
Ultima modifica:

Carola

Utente di lunga data
Io sono andata anni a lavorare senza auto
È un paragone che non regge.
Dipende dove lavori che sig esigenze hai
Io potrei andare in bici Adesso
E qnd posso ci vado
Prima che avevo Tre figli da scorrazzare in tre scuole diverse anche no
O se lavoro fuori città o se abiti fuori e devi venire qui i mezzi non sono sempre garanzia di transito facile
Io mi occupo anche di questo aspetti di mobilità cas a lavoro x i dip delle aziende perché rientra nel welfare e ti assicuro essere un casino
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
potrebbe essere persino interessante parlarne. in quanti, oltre che per andare a lavorare, non potrebbero avere l'amante, senza patente?
Anche questo non mi riguarda🤭
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Sai che mi frega dello stadio...

no green pass = non vai a lavorare
no patente = non vai a lavorare

io il parallelo ce lo vedo benissimo
allora, genio del male, mo ti spiego a prova di ciuco perchè hai detto una stronzata:
1. senza patente vai a lavorare lo stesso.
2. pure al paese, senza patente puoi lavorare, limiti solo le tue possibilità di scelta ad un lavoro raggiungibile non con la macchina. Magari in treno? :LOL:3. la patente è utile per lavorare, ma non indispensabile, come lo è conoscere l'italiano, e saper far di conto.
4. ci sono flotte di colfebbadanti che non parlano l''italiano, non hanno la patente e riescono comunque a lavorare a ad avere più vita sociale di te.
5. se tu non hai la macchina nessuno ti impedisce di alzarti alle 4 e andare a lavorare, se non hai il GP invece pure se ti alzi alle 4 e non ti fanno entrare sul posto di lavoro.
accendi quel neurone e fai marcia indietro che fai miglior figura









ma te guarda se per fare un flame devo parlare di green pass in un posto che si chiama tradimento.net :LOL: :LOL: :LOL:
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Dipende dove lavori che sig esigenze hai
Io potrei andare in bici Adesso
E qnd posso ci vado
Prima che avevo Tre figli da scorrazzare in tre scuole diverse anche no
O se lavoro fuori città o se abiti fuori e devi venire qui i mezzi non sono sempre garanzia di transito facile
Io mi occupo anche di questo aspetti di mobilità cas a lavoro x i dip delle aziende perché rientra nel welfare e ti assicuro essere un casino
Certo era solo per ribadire che il paragone non stava in piedi
 

Martes

Utente di lunga data
Io sono una fumatrice. Per scelta. Oltre che per dipendenza.
Da una trentina d'anni.

Scegliere di fumare in un mondo che discrimina chi fuma, ossia essere trattata diversamente da chi non fuma, è una scelta.
C'è chi, fumatore, sollecitato dalle immagini terroristiche sui pacchetti, dai divieti, ha smesso di fumare.
Si è convinto della scelta salutare.
Chi ha smesso perchè si è rotto i coglioni dei divieti e delle restrizioni.

Io ho scelto che fumo.
Che mi faccio carico del rischio di tumore ai polmoni.
Una mia eventuale malattia, che oltre alla genetica deriverà dalla mia scelta, peserà sulle finanze pubbliche.
A cui comunque compartecipo.
Ma resterà comunque a carico totalmente mio la responsabilità di aver fatto la scelta di continuare a fumare con quel che comporterà anche per la collettività.

Sul lavoro non posso fumare. Al bar - se non all'aperto ma non sempre, comunque - non posso fumare.
Non posso andare nei musei fumando la sigaretta. Men che meno posso concedermi il piacere di una sigaretta la ristorante dopo aver mangiato.
Se non sono all'aperto - e non sempre comunque -.
Da qualche tempo si sta ventilando l'idea che non si potrà fumare neppure nella propria auto. Propria proprietà, su cui si pagano imposte, e da soli per giunta, giusto per.

Quando fumo e nei paraggi c'è qualcuno che non fuma, lo obbligo a respirare fumo passivo. rischiando di creare danni se non mi allontano.
Quindi mi allontano, mi isolo e fumo da sola. O con altri fumatori.

Fumare ha un costo, che è esponenzialmente cresciuto negli anni. A disincentivo del fumatore e a favore degli introiti delle multinazionali del tabacco e del monopolio di stato.
Quando ho iniziato a fumare, una 30ina di anni fa, un pacchetto di sigarette lo pagavo 1200lire.
Adesso un pacchetto credo costi sui 6 euro. Io fumo tabacco, al mese spendo all'incirca 150 euro. All'anno circa 1800.
Pago la mia scelta.

Come fumatrice sono discriminata su tutti i fronti.
Anche quello sanitario.
Dal punto di vista assicurativo, il fumare pesa nella stipula di una polizza sanitaria.

Ma ci sta.
In effetti è scientificamente provato che il fumo di sigaretta provoca danni, innalza i rischi, e crea danni, indiretti, anche alla collettività.

Certo che se fumo vicino a qualcuno che non fuma, mica gli viene automaticamente il cancro.
Ma la mia scelta innalza il rischio anche sotto questo punto di vista.

Semplicemente adeguo la mia vita di fumatrice ad un mondo che vorrebbe esser di non fumatori.
Ho imparato ad ascoltare chi esprime le sue preoccupazioni rispetto al mio fumare, ho fatto il callo ai predicozzi, di chiunque non fumi, rispetto al fatto che fumo. Lascio scivolare le battute e le rotture di coglioni di quando mi accendo la sigaretta.
I discorsi sul bene sul male, le tirate moralistiche.
Non vado al ristorante, non vado al bar, non vado nei musei. E non perchè mi vittimizzo, ma per il semplice motivo che sono quegli ambienti a non esser compatibili con le mie scelte (e non viceversa)
A lavoro sono obbligata a non fumare e rispetto l'obbligo.
Appena esco mi accendo la sigaretta, comunque.

Io desidero fumare.
E fumo. Adeguandomi al contesto in cui vivo.
Che non significa che condivido il divieto di fumo o il moraleggiante interessarsi alla mia salute (che mi fa francamente ridere quando mi vien proposto).

Potrei mettermi a portare gli studi che affermano che il fumo è una concausa ma non la causa, che il tumore ai polmoni viene anche a chi non fuma, e il pcb le polveri sottili e il metano emesso con le scoregge dai bovini negli allevamenti intensivi, etc etc.
Potrei ribadire che discriminarmi, anche in termini di giudizio sociale oltre che di norme e divieti, mi infastidisce e mi fa sentire lesa nel mio diritto di scegliere come morire e di esser libera di vivere come voglio.

Potrei...ma che due coglioni e che assoluta inutilità e spreco di risorse (mie) il negare una realtà.
Anche se io la vedo diversamente nei termini delle prescrizioni.

Io fumo e declino la mia vita sulla base delle mie scelte.
Cerco di non rompere i coglioni a chi non fa le mie stesse scelte e di coinvolgerli il meno possibile, sapendo che il non coinvolgimento totale è semplicemente impossibile.
Cerco di non farmi troppo rompere i coglioni.
riduco i danni per quanto mi è possibile.

Ma non mi racconto che il cancro che avrò sarà un cancretto leggerino, che è peggio quello al pancreas per dire.
Non mi racconto che io, per età, stile di vita, riduco il rischio di malattia e ospedalizzazione.

Ho ben presente che non dipende semplicemente da me.
Che domani potrebbero diagnosticarmi un tumore e potrei morire dopodomani.
A mio padre l'han diagnosticato 30 anni dopo che aveva smesso di fumare.

Da me dipende solo fumare o non fumare.
E adeguare il mio stile di vita alla mia scelta.
Forse la patente non era un paragone calzante, ma questo sì.
Estremamente direi
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum

void

Utente di lunga data
Forse la patente non era un paragone calzante, ma questo sì.
Estremamente direi
A favore di quale tesi?
Non mi risulta che attualmente i fumatori non possano lavorare, esattamente come fanno i non fumatori.
Non mi sembra che qualcuno abbia detto: o smetti di fumare o non vai più in ufficio.
E nessuno lo farà, almeno finché ciò che entra al monopolio di stato non sarà inferiore a ciò che lo stato spende per la sanità a causa del fumo.
Però sono onesti, ti avvisano che "il fumo nuoce gravemente alla salute"
 

Foglia

utente viva e vegeta
A favore di quale tesi?
Non mi risulta che attualmente i fumatori non possano lavorare, esattamente come fanno i non fumatori.
Non mi sembra che qualcuno abbia detto: o smetti di fumare o non vai più in ufficio.
E nessuno lo farà, almeno finché ciò che entra al monopolio di stato non sarà inferiore a ciò che lo stato spende per la sanità a causa del fumo.
Però sono onesti, ti avvisano che "il fumo nuoce gravemente alla salute"
Il paragone poteva essere calzante nel senso che anche fumare trova divieti e limitazioni.
Il problema è che se non puoi andare al ristorante, o al lavoro, perché ogni 3x2 devi fumare, ovviamente questo resta un problema che non può impattare sul datore di lavoro, o sul ristoratore: i quali appunto per tutelarsi sono garanti del rispetto di un divieto. E' ovviabile non fumando. O è ovviabile (se proprio non ti chiami Funari :D) usando quel tanto di buon senso che consente tanto al lavoratore di uscire nelle pause, quanto all'avventore di fumare 5 minuti fuori dal ristorante. E' vero che si sta parlando sempre di rispetto di imposizioni, e di tutela della salute.
Ma il divieto di fumo nei luoghi chiusi risponde a un "non facere", mentre il divieto connesso al vaccino corrisponde a un "facere". Un astenersi (simile all'astenersi dal frequentare i social imposto da molte aziende, che può in alcuni casi intaccare la produttività, in questo caso) vs un dover fare.
Comportamento omissivo ("vietato" fumare) vs comportamento attivo ("obbligo" di vaccino o di g.p.). Astensione vs azione. Nel caso del covid ristoratori e datori di lavoro, sono garanti sì, ma non di un divieto, bensì di un vero e proprio obbligo attivo. E se lo si vuole rendere "intermittente", tipo il fumo (non fumo mentre lavoro, ma in pausa sì; non fumo mentre ceno al chiuso, ma fuori dal ristorante sì) pure oneroso, nel caso dei tamponi. Il vaccino, una volta fatto, è fatto. Non è che lo fai solo quando entri al lavoro, e che fuori dal lavoro non abbia più impatti su di te. Positivi o negativi che siano. Come il fumo, soltanto che il momento per fumare una sigaretta, se uno vuole, lo trova senza per questo contravvenire a regole.
 

Vera

Supermod disturbante
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perplesso

Administrator
Staff Forum
Non ci provare, paraculo.
La tua domanda era: "Quanti non potrebbero avere l'amante senza avere la patente?"
Appunto. Sarebbe da fare un sondaggio perché tu dici no, secondo me invece magari non tutti, ma molti sarebbero impediti. Chissà che ne salta fuori
 
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