Perchè ti meravigli? San Saviano, questo e altro...Minchia ma l’ha detto veramente???![]()
Certo. E ovviamente ha ragione.Minchia ma l’ha detto veramente???![]()
Io lo trovo da sempre insopportabileMinchia ma l’ha detto veramente???![]()
A parte arcaico, che io eliminerei senza troppi pensieri (salvo assumere la modernità come arcaica), concordo.Certo. E ovviamente ha ragione.
Tutti i sistemi arcaici sono strutturati intorno all'ossessione monogamica. Se le ragazzine di paese arrivano a capire che mettersi con un mafiosetto vuol dire una vita da carcerati forse la smettono di trovarli fighi...
No zia, ne abbiamo parlato 1000 volte.Peccato che la vita del carcerato piaccia molto di più di quella libera.
Vuoi mettere fare lo schiavo/a, delegare agli altri oneri e onori, potersi scagliare incazzandosi contro le ingiustizie del mondo, trovare costantemente il colpevole o il poverino della situazione, dipingersi vittima del caso, degli eventi, della sfortuna, della storia, e chi più ne ha più ne metta?
L'ossessione monogamica è l'ossessione per la sicurezza, per la stabilità, per l'eternità.
Però il senso del post di Saviano, che giustamente da intellettuale fa sintesi E diffonde cultura, in dei territori in cui per uscire di casa ti devi sposare, é che la mentalità mafiosa si poggia su un retroterra culturale che in qualche modo la sostiene.Fosse solo ossessione mafiosa, non sarebbe un problema.
La questione è che è diffusa, ovunque.
DubitereiCerto. E ovviamente ha ragione.
Tutti i sistemi arcaici sono strutturati intorno all'ossessione monogamica. Se le ragazzine di paese arrivano a capire che mettersi con un mafiosetto vuol dire una vita da carcerati forse la smettono di trovarli fighi...
Non è questione di piacere o non piacere.No zia, ne abbiamo parlato 1000 volte.
La monogamia esiste come pilastro di una cultura millenaria, dove la repressione dell'istinto delle Femmine ad assicurare una miglior opportunità di successo evolutivo alla propria discendenza accoppiandosi con più maschi è stata sostituita con la certezza di scegliere il maschio più ricco invece che quello più sano ed essere funzionale alla trasmissione della ricchezza ai discendenti dell'uomo più ricco.
Appiattire tutto sulla prospettiva psicologica di quel che piace e quel che no non è solo riduttivo, è sbagliato.
Ci sono migliaia di anni di condizionamenti sociali, culturali, religiosi, è tutto un sistema di valori e disvalori, di peccati e virtù, premi e punizioni terrene e ultraterrene.
Dai veda indù all'ultimo film del cazzo con una principessa Disney, C'è tutto un sistema che spiega alle femmine che l'auto castrazione è il modo giusto di vivere l'amore
Tra l'altro ci sono Fior Fior di psicologi e sociologi che dicono che in un sistema poligamico i conflitti aumentano Perché i maschi entrano in competizione per le femmine.
Per cui sicuramente rinchiudersi in un sistema con poca o nulla Libertà sessuale genera un sacco di infelicità dei singoli, Ma la società è più stabile.
Viceversa, al netto della guerra che devi fare contro milioni di anni di condizionamenti che secondo me ti lascia sfibrato tanto quanto, la libertà sessuale sapendo la gestire ti rende felice come individuo.
La cultura mafiosa è sostenuta non solo a livello culturale popolare spiccio.Però il senso del post di Saviano, che giustamente da intellettuale fa sintesi E diffonde cultura, in dei territori in cui per uscire di casa ti devi sposare, é che la mentalità mafiosa si poggia su un retroterra culturale che in qualche modo la sostiene.
E sicuramente una donna che scopa con chi vuole per uno che passa la vita tra carcere e ammazzamenti, salvo qualche sporadica boutade di qualche anno in cui sei sulla cresta dell'onda non va bene.
Purtroppo è un mare che va svuotato col secchiello.
D'accordo su tutto.Non è questione di piacere o non piacere.
E' solo questione di abitudine.
Sai come fanno per gestire un elefante da adulto?
Fin da cucciolo, ma cucciolo cucciolo, gli legano la zampa con una catena e legano la catena ad un palo.
Lui prova a tirarla, per liberarsi, ma ovviamente essendo un piccoletto non ci riesce. Cresce.
Nel frattempo gli danno anche qualche premietto, cibo, acqua, se è fortunato c'ha pure la sua pozza per farsi il bagno. O lo portano a fare il bagno, qualche frustata...ma poca cosa rispetto all'acqua.
Prova a tirare la catena, vince il legame della catena al palo.
E via premietto. Bagnetto. Cibo.
Se gli va di culo, pure qualche coccola.
E lui memorizza. Volta dopo volta.
Il palo diventa invincibile. La catena indistruttibile.
Il premietto diviene premio. La coccola godere.
La pozza una spa.
E te ti ritrovi davanti una bestia che oscilla fra i 4000 e i 7000 kg legato ad una catena che è legata ad un palo che potrebbe esser sradicato senza neanche fatica.
Ma sta lì.
Potrebbe devastare ogni cosa...e sta lì. Con la testa bassa.
Magari ornata di zanne che pesano ciascuna un 90 kg per una lunghezza di 3 metri circa.
Ma sta lì.
Poi ogni tanto qualcuno invece di provarci...lo fa.
Ecco.
Questo è lo schiavo umano a cui facevo riferimento.
E sai che succede se prendi quell'elefante e lo liberi?
Muore. Se va all'avventura.
Spesso si muove come se avesse ancora la catena al piede.
Non sa neppure immaginarlo un mondo senza la sua catena e il palo.
Oltre quel palo non c'è mondo.
Un po' come quelli che dopo un po' di anni (non ne servono molti, già due annetti sono sufficienti) in carcere camminano ancora col fianco destro rivolto al muro e si incazzano se incontrano qualcuno che li devia. Manco se ne accorgono, se non glielo si fa notare.
Sono semplicemente abitudini.
Prendi un uomo, condizionalo, e poi liberalo.
9 su 10, torna da dove è venuto.
Non sa pensare. Non sa cosa farsene della libertà.
Non è piacere.
E' semplicemente incapacità al pensiero che va oltre quello spazio. Conosciuto.
E abitudine. Sicura. Rassicurante.
Gli studiati la chiamano comfort zone.
E' una delle cose più amaramente ridicole della storia umana.
Condiziona, dal primo asciugamano che si usa per coprire il corpo di un neonato, crescilo immerso in premietti e insegnagli la punizione, catene invisibili, promettigli la libertà, lascia che la sogni, nutri il sogno, fai che sradichi il palo...fatti un caffè e accendi una sigaretta.
In quel tempo, o poco più, ci sarà un palo nuovo nuovo e una bella catena, belli lucidi, magari decorati, magari ci mettono pure i fiocchetti.
E attesa del premietti, più buoni però!
Chiama il tutto libertà e riempi di significato (anche riciclato va bene, basta cambiare qualche parola, toglierne alcune, vietarne altre con lo scopo di non ripetere i vecchi errori). Di solito per un po' funziona.
Poi si ricomincia.
Quello che intendevo nel mio precedente post è tutto sommato riassumibile in "la gente non si sa schierare da sola".
(e qui si aprirebbe l'interessantissimo discorso riguardante i devianti e chi, pur essendo deviante sfrutta le falle e i bug di sistema per esser deviante ma senza etichetta, preferibilmente sfruttando il sistema a suo vantaggio e imparando il camaleontismo e l'adattamento...e qui, forse, ci si sposta un pochetto verso la libertà).
La cultura mafiosa è sostenuta non solo a livello culturale popolare spiccio.
E' vantaggio pratico, concreto e quotidiano. Per cui val bene anche qualche anno di carcere. (che da quella prospettiva è una rottura di coglioni fra le tante...tipo rischiare la mano al tornio. Rischi del mestiere. Mica è la galera come la puoi intendere tu o io che siam dei fighetti tutto sommato interessati a rimanere nel sistema.)
Esser la donna di uno in carcere a quel modo è anche onore.
Fra l'altro, mica ti capita come se ti muore il marito in catena che ti prendi pure gli sberleffi e magari oltre a rimaner senza marito ti tocca pure pagarti il funerale, le tasse e qualche multa per mancato rispetto della procedura sailcazzo.
Costruendo sugli ideali, tali pure nella cultura generalista non mafiosa (mi riferisco al prendersi la libertà di fare il cazzo che si vuole senza voler per forza farla giusta, tipo il tradire o lo scopare a giro un tanto al kg, per esempio, senza dover cercare giustificazioni adeguate e funzionali all'accettazione), manco con le idrovore.
E' come pensare di destrutturare "migliaia di anni di condizionamenti sociali, culturali, religiosi, è tutto un sistema di valori e disvalori, di peccati e virtù, premi e punizioni terrene e ultraterrene. Dai veda indù all'ultimo film del cazzo con una principessa Disney".
La comfort zone è ogni posto in cui ci si colloca per sentirsi al sicuro, diversi e speciali.D'accordo su tutto.
Ma
Io che mi ritengo dalla parte del manico se parliamo di ruoli di sistema, il sistema lo posso destrutturare a mio piacimento, per farmi i cazzi miei.
Basta aver chiaro in mente che il fine è il potere. Sugli altri.
Io mi comporto in un certo modo perché adoro che gli altri facciano quello che dico io perché lo ho detto io.
Diverso per coloro che ho scelto di proteggere.
Quelli cresceranno imponendo la loro visione sovraordinata su quella dei loro simili.
È sovraordinata soprattutto perché avranno chiaro che le regole del sistema sono un gioco, e sapranno giocarci. Questo la rende "pura". Una visione che viene giudicata da altri non lo è mai.
Prendi l'occhio di un dio astratto e lo sostituisci con qualcosa di concreto. Limitato sicuramente, ma concreto.
Sempre perché tu puoi portare gli altri al massimo a dove sei arrivato tu.
La confort zone mica è solo la catena. É anche ammantarsi di una supposta giustizia sociale fissando per se stessi obiettivi sempre troppo in là per poter realmente fare qualcosa. Orizzonti troppo ampi per potercisi muovere davvero.
Tipo quello che sbraita su internet contro l'infedeltà della cultura moderna, ma intanto molla allegramente peti in casa davanti alla moglie.
Prendi tutto troppo serio, come se facesse davvero una qualche differenzaComunque era una battuta.
La mia.
Noi siamo, quando parliamo di tradimento, tutti ripiegati sul dibattito sulle scelte personali.Prendi tutto troppo serio, come se facesse davvero una qualche differenza
Io per esempio la trovo una scusa esemplare.
E mi fa ridere un sacco.
Tradito/a: <<"Mi hai tradito!!!>>
Traditore/ice:<<Scusami tesoro, ma come puoi non comprendere che sto combattendo per un mondo più equo?
Come puoi non cogliere lo scopo superiore delle mie scelte? Il mio impegno? La mia devozione?
Anche a te e ai nostri figli!!!! Sto combattendo per noii!!!!
Non mi capisci! Non mi sai stare vicino/a. Mi stai lasciando solo/a.
Come puoi anteporre il tuo egoistico dolore al bene del mondo??? Non ti stimo più!!!! >>
Mi immagino un dialogo di questo genere, e lo trovo davvero simpaticissimo!
(e mi fa venire in mente l'elefante che gioca con la catena)
anche su questo non mi trovi d'accordo. È per questo che esistono le competizioni e i sistemi di valutazione. La blockchain sta cambiando il mondo perché è il primo sistema di valutazione dove non si può barare.Ognuno decide quel che conta per sè.
Penso che la discriminante sia essere consapevoli o meno che l'importanza, la specialità, non sono altro che pensiero. Ideale.
E' questo il bello!! e il ridicolo!!!anche su questo non mi trovi d'accordo. È per questo che esistono le competizioni e i sistemi di valutazione. La blockchain sta cambiando il mondo perché è il primo sistema di valutazione dove non si può barare.
Sei speciale se vinci.
Se ti collochi nel meglio o peggio rispetto agli altri.
Non se ti maceri nell'autocontemplazione di te stesso e di come sei rispetto a te stesso che ti osserva e ti valuta.
Non sarei mai un giudice imparziale di te stesso, per eccesso o per difetto.
Già.Noi siamo, quando parliamo di tradimento, tutti ripiegati sul dibattito sulle scelte personali.
Solo pochi anni fa sarebbe stata una discussione persino ridicola, quello che contava da sempre era la funzione sociale del matrimonio e della famiglia.
Quanto alle libertà personali se ne discute spesso come se fossero scelte scevre di condizionamento.
Ma la nostra vita è piena di condizionamenti, di tutti i tipi. Tanti che ci dicono di stare zitti e buoni.
Tanti come quelli del Saviano di turno che vorrebbero spingerci altrove.
Il tutto ovviamente in visioni differenti e alternative.
Ma pur sempre visioni, dove non c'è meglio o peggio, ma solo un differente grado di adattamento all' economia della compagine sociale.