Violenza sessuale

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Io sono donna e sinceramente mi sembra esagerato definire questo triste e squallido gesto una violenza anche se assolutamente gesto da cafone ed è corretto che sia ripreso criticato ecc
personalmente quando lavoravo come ombrellina hostess mi sono presa manate sul culo e le ho restituite in faccia o chiamando buttafuori ma personalmente non Le ho vissute come una violenza solo il gesto di un ennesimo coglione e con quel lavoro che facevo ne ho trovati davvero tantissimi di cretini cafoni che vedevano due ragazze in divisa e pensavano di poter commentare ( ah bona ah fata che ti farei ) o peggio

Erano lavoro delle balle ma ben pagati e nessuno ti da diritto di pensarci facili solo xche in divisa da
Hostess !!
peròsi rischia di equiparare questo a violenze ben più gravi non so ...
Da ragazza un tipo mi ha messo in mano il suo pisello sul pullman si è strusciato io sono rimasta paralizzata poi ho trovato coraggio di urlare porco di merda
Ero ragazzina nn avevo manco capito cosa fosse

invece dopo ho semore reagito subito a commenti infelici o azioni rifilando calci ecc
perfetto
Infatti si parla della possibilità di una condanna a 6 anni. Perché il termine usato è violenza sessuale.
piccolo problema, non è che poi allo stupratore ne danno 20 ma 6. Anche lo stupro è violenza sessuale. Io continuo a pensare che questo episodio andasse molto meno enfatizzato è chiamato con il corretto termine che per me nulla c’entra con la violenza sessuale
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Anche a me sembra più che altro maleducazione e cattivo gusto.
Una volta in una discoteca sono stato inseguito da un donnone che mi voleva per forza.
Cambiavo pista per liberarmene. Quando finalmente pensavo di essermene liberato, mi sento toccare le parti intime da dietro.
Era lei.
Chissà perché una donna che palpa un uomo lo trovo solo molto ridicolo.
Per altro questo non ha inseguito nessuno non ha dato seguito al gesto…
 

Marjanna

Utente di lunga data
A me fa girare le palle che ci si attacchi a un episodio così per dar sfogo alla frustrazione di lasciare fare come cazzo gli pare quelli che sono i soggetti davvero pericolosi per una donna

Quelli alla gogna mai, anzi.. liberi di arrivare fino in fondo.

E poi ogni tanto salta fuori uno scemo al quale si fa il battuto

Io non ho seguito la vicenda, parto da questo video, non ho altre informazioni.
Da donna, mi trovo come giornalista a dover svolgere un servizio fuori da uno stadio. E' lavoro.
Ho un microfono in mano e un cameraman che si presume abbia una telecamera professionale davanti a me. Sto gestendo una diretta televisiva.
Si aprono i cancelli e gli spettatori escono in massa. Il loro atteggiamento manda completamente a puttane il mio lavoro.
Come gestisco la situazione senza che mi vada a puttane il servizio? Fossi pure in grado di buttare a terra in due mosse i due uomini, cosa credo pure fattibile nel contesto perchè troppo gasati. Ok lo faccio, ma il mio servizio?
La volta dopo manderanno ancora me, o al mio posto ci sarà un uomo? Ho pochi attimi per decidere. Ecco è già passato l'attimo.
Quel che è fatto è fatto. Di me non si parlerà come giornalista, ma come quella a cui hanno toccato il culo.
Io sono quella a cui hanno toccato il culo, non la giornalista.
Quella di cui parlare se è violenza o non violenza, quella da commentare.
Ma io volevo fare la giornalista, non mi fregava niente che si parlasse di me per il mio culo.

Ho letto che qualcuno ha parlato di palpeggiata, che lei essendo di spalle e concentrata nel servizio che stava svolgendo, non ha neppure visto arrivare bene probabilmente. La sente quando arriva. Quando la incrociano altri due uomini dicendo "tanta roba" capisce in che contesto si trova. Sorride e dice "bene" (ha capito che personaggi le girano intorno). E ci prova ancora, intervistando il ragazzo, che si sente come risponde. Lì finisce il video.

Non si può certo paragonare ad uno strupro, però esce la dinamica del branco.

Quindi cosa posso fare? Ho un video e denuncio. Con una denuncia in mano, metto in chiaro com'è la situazione.
Però non è che questo sia così scontato, la ragazza del video reagisce, non è che rimane paralizzata. Ma la situazione è paralizzante, altrimenti dimmi te cosa avrebbe dovuto fare per portare a termine il servizio che doveva svolgere sulla partita.
E dal video si capisce che non è tanto il tipo che arriva a toccarla, anche se quello passa un confine, ma sono tutti intorno.
 

feather

Utente tardo
un’azione fisica o verbale con la quale si intende annullare l’altro, o distruggere una parte di lui, della sua volontà.
Nella violenza il desiderio di far scomparire l’altro, di escluderlo, di ridurlo al silenzio diventa più forte e prioritario rispetto al desiderio di dialogo
Hai descritto la maggioranza delle relazioni di lavoro tra datore di lavoro e subordinato, anche molti matrimoni adesso che ci penso.
Il fatto è che le interazioni tra le scimmie, più o meno evolute, è spesso violento. Imporre la propria volontà agli altri è uno dei motori fondamentali delle relazioni, animali e umane.
A me francamente quello che ha stupito più di tutto è l'ostentanta "sorpresa", come se molti scoprissero oggi che la natura umana è, di base, violenta.
Il minorato che le ha dato una manata è solo più vicino allo stato scimmiesco e quindi ha meno filtri culturali, ma la grande sorpresa che vedo mi pare sempre fuori luogo.
E non credo sia neppure educabile uno così, al massimo si può mettere dei paletti alti abbastanza per frenarlo. La multa, il castigo o quello che è.
Condivido invece la necessità di poter parlare di violenza più apertamente, ora come ora è un argomento taboo. Sembra che si voglia far finta che non esista. Viene soppressa, nascosta e poi, quando traspare dalle crepe, tutti a far finta di meravigliarsi.
Il problema del nasconderla è che non si può educare i giovani, ma anche gli adulti, a gestirla.
Con questo cosa voglio dire? Non lo so, ero partito che volevo dire qualcosa e ne è uscita una riflessione tra me e me :)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
un omone che ti appoggia il cazzo al culo, per dire.
Successo pure quello, onestamente l'ho percepito come una goliardata.

Resta il fatto che io sono convintissimo che la molestia in generale e la violenza sessuale in particolare siamo assolutamente circoscritti, nel tempo e nello spazio.

Ci sono luoghi e momenti in cui sei a rischio violenza. O molestia.

Non è che un giorno ti bussa alla porta di casa tua il violentatore.

E quando succede all'interno di contesti come la famiglia o il posto di lavoro nessuno mi leva dalla testa che i segnali si vedono per tempo, se li vuoi vedere. Mica è un caso se gran parte (ora non mi chiedete di tirare fuori le statistiche esatte, ci sarà qualcuno più zelante in grado di farlo), degli stupri sono stupri di ex e/o fidanzati, amanti o legittimi abituati a considerare quel terreno come consensuale.

L’idea che mi sono fatto in diverso tempo a contatto con storie di questo genere, è quella di persone che si credevano sicure e padrone del mondo e si sono infilate senza accorgersene dentro ad una trappola. E attenzione, non sto parlando di chissà quale sottile trappola mentale, sto parlando di vicoli ciechi, passaggi in auto dalla persona sbagliata, zone della città che non-ci-si-passa-ma-tanto-che-vuoi-che-mi-succeda.

Figurati se sono contro la minigonna giro fregna, ma se diventa una divisa sei cretina o hai dei genitori poco attenti alla tua sicurezza.

E da padre di figlia femmina e su quella che devi lavorare.

Io questa cosa l'ho sempre avuta.

Gli unici motivi per cui mi sono sempre incazzato davvero con mia sorella è stato quando beveva troppo alle feste e si faceva riaccompagnare a casa lasciando che altri amici guidassero la sua auto, o cose simili. L'ho sempre detto che se lei non si sentiva di guidare erano gli altri a dover aspettare. E lei non l'ha mai fatto.

Pecora dentro e vittima designata fuori. Infatti nessuno l'ha mai violentata, ma di mani sul culo troppe ne ha rimediate, scatenando tra l'altro diverse risse. Mi ha sempre fatto moltissimo ridere il fatto che mio padre sia dovuto andare a prendere lei che pesa 50 kg in commissariato diverse volte mentre io sono sempre stato lontano dai guai :LOL:
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
https://stannefuori.it/che-cose-la-violenza/

"La violenza è un termine oggi molto diffuso e applicabile a diverse circostanze. La sua etimologia deriva da “violare”, ovvero infrangere i limiti.
Per violenza si intente un’azione, non un’emozione, e precisamente un’azione fisica o verbale con la quale si intende annullare l’altro, o distruggere una parte di lui, della sua volontà.
Nella violenza il desiderio di far scomparire l’altro, di escluderlo, di ridurlo al silenzio diventa più forte e prioritario rispetto al desiderio di dialogo, di confronto e di conflitto. La violenza è ciò che conduce alla negazione dell’altro, al suo annientamento, alla sua uccisione, anche se non in senso letterario."


Io non capisco quale sia il problema a chiamare violenza un atto violento. Serenamente.
Violenza è violenza.

Poi si può parlare delle diverse tipologie di violenza e delle diverse conseguenze e possibili reazioni.

Se mi tocchi il culo e non siamo d'accordo che tu lo faccia, sei un violento del cazzo. ( e infatti non ti becchi un bel bacio di riconoscenza, ma ti becchi se ti va bene parole, o calci in culo o ginocchiate nei coglioni senza correre troppo il rischio di uscire dalla proporzionalità fra offesa e difesa).

Ed è innegabile che se mentre cammino mi girano i quanti per un brutto pensiero e allungo una ginocchiata nei coglioni a uno a caso che sta camminando per i fatti suoi sono una violenta del cazzo.

Che poi toccare il culo non sia paragonabile (fattualmente) ad uno stupro mi pare una evidenza di una banalità talmente banale che anche definirla banale mi sembra banale.

Se non c'è consenso e accordo, si sono violati dei limiti.
E violare i limiti è violento.

Se non c'è consenso, c'è violenza. Uno dei due è annullato.
E' proprio necessario annullarlo per davvero l'altro? Diventa come dover per forza metter le mani nel fuoco per poter dire che brucia.

Nell'immaginario del tipo probabilmente quella donna non esiste come essere senziente, è una rappresentazione di un suo giochetto mentale.
Uno sfogatoio delle tensioni accumulate durante una partita di calcio, guardata fra l'altro.

Se quell'altro genio dice "non prendertela" sta dicendo che i limiti di quella donna sono superabili, non è importante siano stati superati.
E lui stesso sta annullando il limite di quella donna.

La giornalista, in quella situazione è stata messa a tacere. Dalla toccata di culo a cui non aveva dato consenso e dal collega che le ha risposto "non prendertela". E dall'indifferenza generale intorno a lei.



E' come se la violenza dovesse esser ristretta e amplificata al massimo per esser tollerabile e osservabile.
quasi.
MA.
Viviamo oggi, ed è purtroppo una conseguenza del fatto che il nostro stato di diritto non è nient'altro che un soggetto sovraordinato a cui abbiamo delegato il monopolio della violenza, in un atteggiamento mentale in base al quale ogni volta che ci accade qualcosa che viola i nostri confini dobbiamo pensare che arrivi qualcuno dall'alto e ci difenda, io non riesco proprio a classificare una mano sul culo, oppure il famigerato catcalling come violenza perché presumo che quei confini che sono stati violati siano una mia responsabilità e che di conseguenza spetti a me difenderli. Questo è il fondamento dell'atteggiamento mentale sul quale ci siamo ampiamente confrontati. Sapere che se non ti difendi da solo in certe circostanze non ti difende nessuno. Trovarlo anche giusto, ti dirò, perché chi non sa difendersi non serve a niente a nessuno e neanche a se stesso. Se non sai prenderti cura di te, non ti prenderai mai cura degli altri in modo sano.

la presa di coscienza che i miei confini sono i miei confini ed è mio compito ributtare indietro con le mie proprie forze le violenze che mi arrivano tutti i giorni, non solo certo in ambito sessuale, la trovo altamente formativa. Ti crea quel misto di paura, sana, che ti evita di metterti in situazioni del cavolo, ti suggerisce se sei una persona debole di metterti sotto la cappella di qualcuno più forte di te riconoscendo che quel ruolo subordinato che hai nasce da una tua debolezza che hai deciso di non gestire delegando il controllo a qualcun altro invece di prendertela con il sistema brutto e cattivo, oppure se fai parte di quelle persone che realmente vogliono evolversi, lavori per costruirti una forza sufficiente a difendere quei confini.

miagolare che mi sento violata può tranquillamente aver senso se devo sfogarmi di non aver agito.

la realtà se ne fotte delle lamentele.

quel calcio sulle palle lo hai dato o non lo hai dato, quello spray al peperoncino te lo sei portato o non te lo sei portato, sei andato in guerra con uno stuzzicadenti o con una spada in mano.

la vita questo è.

puoi tenere la guardia alzata 24 ore al giorno, oppure se sei sufficientemente intelligente ti costruisci i tuoi sancta sanctorum in cui levarti la corazza e apprezzare il tenero che c'è sotto
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Io non ho seguito la vicenda, parto da questo video, non ho altre informazioni.
Da donna, mi trovo come giornalista a dover svolgere un servizio fuori da uno stadio. E' lavoro.
Ho un microfono in mano e un cameraman che si presume abbia una telecamera professionale davanti a me. Sto gestendo una diretta televisiva.
Si aprono i cancelli e gli spettatori escono in massa. Il loro atteggiamento manda completamente a puttane il mio lavoro.
Come gestisco la situazione senza che mi vada a puttane il servizio? Fossi pure in grado di buttare a terra in due mosse i due uomini, cosa credo pure fattibile nel contesto perchè troppo gasati. Ok lo faccio, ma il mio servizio?
La volta dopo manderanno ancora me, o al mio posto ci sarà un uomo? Ho pochi attimi per decidere. Ecco è già passato l'attimo.
Quel che è fatto è fatto. Di me non si parlerà come giornalista, ma come quella a cui hanno toccato il culo.
Io sono quella a cui hanno toccato il culo, non la giornalista.
Quella di cui parlare se è violenza o non violenza, quella da commentare.
Ma io volevo fare la giornalista, non mi fregava niente che si parlasse di me per il mio culo.

Ho letto che qualcuno ha parlato di palpeggiata, che lei essendo di spalle e concentrata nel servizio che stava svolgendo, non ha neppure visto arrivare bene probabilmente. La sente quando arriva. Quando la incrociano altri due uomini dicendo "tanta roba" capisce in che contesto si trova. Sorride e dice "bene" (ha capito che personaggi le girano intorno). E ci prova ancora, intervistando il ragazzo, che si sente come risponde. Lì finisce il video.

Non si può certo paragonare ad uno strupro, però esce la dinamica del branco.

Quindi cosa posso fare? Ho un video e denuncio. Con una denuncia in mano, metto in chiaro com'è la situazione.
Però non è che questo sia così scontato, la ragazza del video reagisce, non è che rimane paralizzata. Ma la situazione è paralizzante, altrimenti dimmi te cosa avrebbe dovuto fare per portare a termine il servizio che doveva svolgere sulla partita.
E dal video si capisce che non è tanto il tipo che arriva a toccarla, anche se quello passa un confine, ma sono tutti intorno.
infatti non fa una piega.
se tra un anno starà ancora lì a lagnarsi facendo la traumatizzata, sapremo che ha cavalcato la situazione.
 

abebis

Utente di lunga data
Che poi toccare il culo non sia paragonabile (fattualmente) ad uno stupro mi pare una evidenza di una banalità talmente banale che anche definirla banale mi sembra banale.
No, non è una evidenza banale: nel momento in cui tutto finisce sotto il cappello di "violenza sessuale", ciò ha delle conseguenze: nei paesi anglofoni, per esempio, esiste la lista dei Sex Offenders. Negli USA tale lista è pubblica e comporta profonde restrizioni alla libertà di movimento di chi vi è inserito.
E se pensi di trovarci solo stupratori, o al limite palpeggiatori come il caso in questione, allora cito dalla pagina di Wikipedia: Depending on jurisdiction, offenses requiring registration range in their severity from public urination or adolescent sexual experimentation with peers, to violent sex offenses.

Tutto però va nella stessa lista che si chiama solo "Sex offenders" e ha le stesse conseguenze per tutti.

Direi quindi che è importante definire chiaramente cosa è cosa, alla luce di vari commenti che sono usciti, visto che importiamo tutto dagli USA e prima o poi importeremo anche questo.

Questa volta ho cancellato il resto del tuo messaggio non perché era troppo lungo, ma scientemente: il thread parla dell'episodio allo stadio; i commenti giudicano l'episodio allo stadio. Non stiamo dissertando di quanto sia odioso lo stupro, almeno a me non interessa dissertarne, perché per quanto non possa arrivare a comprenderlo appieno, in quanto maschio, mi è comunque sufficientemente chiaro che sia odioso.

E così come tu non hai nessuna intenzione di accollarti la colpa per chi muore di fame in Africa solo perché hai il piatto pieno a tavola, allo stesso modo io non ho nessuna intenzione di accollarmi la colpa di un gesto che io non ho mai commesso né mai commetterei solo perché sono maschio anch'io. E qui mi riferisco alla sola pacca sul culo, ovviamente: non certo allo stupro, che non prendo neanche in considerazione!

Mi interessa capire i fatti in questione. Fatti che, nella circostanza, sono documentati da un video e quindi incontrovertibili nell'oggettività del loro svolgimento.

Ci sono due denunce per violenza sessuale su cui i giudici si dovranno pronunciare.

Poi emetteranno anche le motivazioni, ma io vorrei il giudizio: è quello che deciderà le conseguenze per le persone coinvolte.
Giudizio che possiamo dare tutti noi, per quel che ci riguarda, e io il mio l'ho dato.

Ora chiedo il vostro: il giudizio, non le motivazioni. Il giudizio è lapidario e risponde alle domande:

È reato?
1. Se sì, quale?
2. Se sì, qual è la pena?

E a queste domande bisogna rispondere per ognuna delle due denunce: il primo, che le ha dato la manata; il secondo, che si è strusciato. E ci aggiungo anche il giornalista, che a te e @Vera suscita ancora più ribrezzo (e anche lui è già sotto accusa, essendo stato per il momento sospeso dal lavoro).

Domande semplici, risposte semplici.
Come quelle che emetterà un giudice.
Le considerazioni sono riservate alle motivazioni della sentenza, che vengono pubblicate a parte.
 
Ultima modifica:

Foglia

utente viva e vegeta
No, non è una evidenza banale: nel momento in cui tutto finisce sotto il cappello di "violenza sessuale", ciò ha delle conseguenze: nei paesi anglofoni, per esempio, esiste la lista dei Sex Offenders. Negli USA tale lista è pubblica e comporta profonde restrizioni alla libertà di movimento di chi vi è inserito.
E se pensi di trovarci solo stupratori, o al limite palpeggiatori come il caso in questione, allora cito dalla pagina di Wikipedia: Depending on jurisdiction, offenses requiring registration range in their severity from public urination or adolescent sexual experimentation with peers, to violent sex offenses.

Tutto però va nella stessa lista che si chiama solo "Sex offenders" e ha le stesse conseguenze per tutti.

Direi quindi che è importante definire chiaramente cosa è cosa, alla luce di vari commenti che sono usciti, visto che importiamo tutto dagli USA e prima o poi importeremo anche questo.

Questa volta ho cancellato il resto del tuo messaggio non perché era troppo lungo, ma scientemente: il thread parla dell'episodio allo stadio; i commenti giudicano l'episodio allo stadio. Non stiamo dissertando di quanto sia odioso lo stupro, almeno a me non interessa dissertarne, perché per quanto non possa arrivare a comprenderlo appieno, in quanto maschio, mi è comunque sufficientemente chiaro che sia odioso.

E così come tu non hai nessuna intenzione di accollarti la colpa per chi muore di fame in Africa solo perché hai il piatto pieno a tavola, allo stesso modo io non ho nessuna intenzione di accollarmi la colpa di un gesto che io non ho mai commesso né mai commetterei solo perché sono maschio anch'io. E qui mi riferisco alla sola pacca sul culo, ovviamente: non certo allo stupro, che non prendo neanche in considerazione!

Mi interessa capire i fatti in questione. Fatti che, nella circostanza, sono documentati da un video e quindi incontrovertibili nell'oggettività del loro svolgimento.

Ci sono due denunce per violenza sessuale su cui i giudici si dovranno pronunciare.

Poi emetteranno anche le motivazioni, ma io vorrei il giudizio: è quello che deciderà le conseguenze per le persone coinvolte.
Giudizio che possiamo dare tutti noi, per quel che ci riguarda, e io il mio l'ho dato.

Ora chiedo il vostro: il giudizio, non le motivazioni. Il giudizio è lapidario e risponde alle domande:

È reato?
1. Se sì, quale?
2. Se sì, qual è la pena?

E a queste domande bisogna rispondere per ognuna delle due denunce: il primo, che le ha dato la manata; il secondo, che si è strusciato. E ci aggiungo anche il giornalista, che a te e @Vera suscita ancora più ribrezzo (e anche lui è già sotto accusa, essendo stato per il momento sospeso dal lavoro).

Domande semplici, risposte semplici.
Come quelle che emetterà un giudice.
Le considerazioni sono riservate alle motivazioni della sentenza, che vengono pubblicate a parte.
Ti rispondo da non penalista :)
Credo sia una fattispecie a cavallo tra le molestie sessuali, e la violenza sessuale (forse ricade in quest'ultima):
Art. 609 bis codice penale - Violenza sessuale - Brocardi.it

Aggiungo una considerazione: uno stupro non è odioso. Odioso è il vicino di casa snob, odioso è il collega che sa tutto lui, odiosa è la sciura petulante che non si fa mai i cazzi suoi. Almeno per me.
Lo stupro è qualcosa in grado di inciderti l'anima, non di scivolarti sulla pelle.

Così eh, tanto per chiarire ;)
 

Marjanna

Utente di lunga data
infatti non fa una piega.
se tra un anno starà ancora lì a lagnarsi facendo la traumatizzata, sapremo che ha cavalcato la situazione.
Che venga invitata in qualche trasmissione televisiva a parlarne potrebbe capitare.
Che torni a fare l'inviata fuori da uno stadio potrebbe anche esserle concesso, ma il rischio è che gli uomini la scansino.
Cosa poteva fare in alternativa, stare zitta e la volta dopo andare col cappotto fino ai piedi?
Forse "cavalcarla" le conviene a sto punto, sfruttare l'occasione per svolgere il suo lavoro in altri contesti.
Beccarsi uno stigma non è piacevole, poi che lei lo usi e lo faccia diventare un marchio di fabbrica, se rende, se lei ci riesce, non mi viene da condannarlo.

Rimane che se nessuno le rompeva le balle, lei faceva la sua intervista e se tornava a casa tranquilla.

Lo spray al peperoncino ce l'ho avuto anche io in borsa per un periodo, poi è scaduto. Però in un contesto di pericolo dimmi quanto è fattibile prendere uno spray (cercarlo in borsa, magari al buio) e riuscire a spruzzarlo proprio sugli occhi. Sarebbe più pratico un coltello, da affondare direttamente. Ma anche lì ci vuole allenamento, non è che ti improvvisi. Qualsiasi arma ti può essere rivoltata contro.
A me capitò in autobus di vedere una ragazza a cui si era seduto vicino un marocchino, e la stava molestando. Non la stava violentando, le si buttava contro a tratti, le faceva sentire l'alito, per dove si era seduto "incastrava" l'uscita (posti da 2). Lei era completamente bloccata. Io che ero seduta dietro l'ho vista. Non potevo certo affrontare l'uomo per difenderla. Mi sono alzata, l'ho guardata e l'ho salutata, e poi ho guardato lui dicendo "fai passare la mia amica?". Lei così si è alzata, non mi ha detto una parola ne io a lei (o almeno non ho ricordi particolari del dopo). Ci siamo avvicinate all'uscita e siamo rimaste ferme lì.

La volta che ti capita di passare per la zona buia, in cui ti trovi sola in un parcheggio, capitano eh... pur stando attenti.
 

Ulisse

Utente di lunga data
quello del video è solo un cretino che pensava di fare lo spiritoso.
Ciò non toglie che va castigato perchè certi comportamenti vanno sempre puniti duramente.
Con un minimo di sfortuna (per lui) ricorderà molto bene la stronzata che ha fatto.
L'attenzione mediatica che ha generato gli potrebbe costare molto caro e finirà per pagare un prezzo molto alto.

Ho avuto modo di assistere a ben più gravi atti di violenza:
collega che non potevamo lasciare sola con il dirigente.
amica cameriera molestata pesantemente.
collega universitaria sotto costante stalking (per dire poco..) del professore e relativa dichiarazione di guerra se nn si abbassava le mutande.

Questi episodi, se possibile, sono ancora più schifosi perchè in un contesto di sudditanza dove la vittima è frenata nelle reazioni perchè sa bene quali ritorsioni possono essere messe in pratica dal carnefice.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
È già stata invitata.
Diventera‘ famosa, scriverà un libro, andrà all’isola dei famosi, trovo tutto ciò molto normale essendo in Italia.
 

Lostris

Utente Ludica
Che venga invitata in qualche trasmissione televisiva a parlarne potrebbe capitare.
Che torni a fare l'inviata fuori da uno stadio potrebbe anche esserle concesso, ma il rischio è che gli uomini la scansino.
Cosa poteva fare in alternativa, stare zitta e la volta dopo andare col cappotto fino ai piedi?
Forse "cavalcarla" le conviene a sto punto, sfruttare l'occasione per svolgere il suo lavoro in altri contesti.
Beccarsi uno stigma non è piacevole, poi che lei lo usi e lo faccia diventare un marchio di fabbrica, se rende, se lei ci riesce, non mi viene da condannarlo.

Rimane che se nessuno le rompeva le balle, lei faceva la sua intervista e se tornava a casa tranquilla.

Lo spray al peperoncino ce l'ho avuto anche io in borsa per un periodo, poi è scaduto. Però in un contesto di pericolo dimmi quanto è fattibile prendere uno spray (cercarlo in borsa, magari al buio) e riuscire a spruzzarlo proprio sugli occhi. Sarebbe più pratico un coltello, da affondare direttamente. Ma anche lì ci vuole allenamento, non è che ti improvvisi. Qualsiasi arma ti può essere rivoltata contro.
A me capitò in autobus di vedere una ragazza a cui si era seduto vicino un marocchino, e la stava molestando. Non la stava violentando, le si buttava contro a tratti, le faceva sentire l'alito, per dove si era seduto "incastrava" l'uscita (posti da 2). Lei era completamente bloccata. Io che ero seduta dietro l'ho vista. Non potevo certo affrontare l'uomo per difenderla. Mi sono alzata, l'ho guardata e l'ho salutata, e poi ho guardato lui dicendo "fai passare la mia amica?". Lei così si è alzata, non mi ha detto una parola ne io a lei (o almeno non ho ricordi particolari del dopo). Ci siamo avvicinate all'uscita e siamo rimaste ferme lì.

La volta che ti capita di passare per la zona buia, in cui ti trovi sola in un parcheggio, capitano eh... pur stando attenti.
Beh ma se passo per una strada non sicura non è che aspetto la minaccia per cercare lo spray nella borsa …
Lo tengo già bello pronto (e con il verso giusto, che si sa mai 🙄)

Non ho mai avuto lo spray, comunque.
Diciamo che quando capita che ho timore tengo le chiavi pronte (mirerei agli occhi) e sto all’erta rispetto all’ambiente (eventuali vie di fuga/possibilità di essere sentita se urlo/ecc).
Ah, maledico anche i tacchi, se li indosso.
 

abebis

Utente di lunga data
Ti rispondo da non penalista :)
Credo sia una fattispecie a cavallo tra le molestie sessuali, e la violenza sessuale (forse ricade in quest'ultima):
Art. 609 bis codice penale - Violenza sessuale - Brocardi.it
La mia domanda non era tanto su quello che dice la legge quanto sulla percezione dei singoli.
Ne deduco che la tua percezione coincide con la legge: per te è violenza sessuale e i due tipi si devono prendere dai 6 ai 12 anni di carcere.

Ne prendo atto.

Non ti sei espressa sul giornalista, però.

Io, per conto mio, mi ritrovo molto nelle parole di una donna, giornalista e collega della involontaria protagonista di questa storia


che mi sembra molto equilibrato.

Aggiungo una considerazione: uno stupro non è odioso. Odioso è il vicino di casa snob, odioso è il collega che sa tutto lui, odiosa è la sciura petulante che non si fa mai i cazzi suoi. Almeno per me.
Lo stupro è qualcosa in grado di inciderti l'anima, non di scivolarti sulla pelle.

Così eh, tanto per chiarire ;)
Va bene: abbiamo capito che noi uomini non siamo in grado di capire. Ora vogliamo farla diventare una discussione tra persone civili e non violente o deve restare un confronto tra generi? Perché in quest'ultimo caso mi defilo volentieri.
 

JON

Utente di lunga data
Si vede che non sei una donna. Ma forse non sei neanche un uomo sei un bulletto che crede di essere superfigo. Una volta sul lavoro un mio capo mi palpeggio il seno e mi sono sentita umiliata, violata. Lui fortunatamente non era un cretino come te e mi chiese scusa per mesi, scuse che percepivo sincere
Invece lo era eccome, e lo resta, stai tranquilla.
A prescindere da quella che potesse essere la situazione o il rapporto che poteva essere tra voi confidenziale, prendere una simile iniziativa è un comportamento che non ha granché di risonanza emotiva. La percezione di sbagliato che può esserci in un atteggiamento è, purtroppo, ampiamente variabile da soggetto a soggetto. L'unica cosa certa è che in quel momento il tu capetto si è spaventato per le conseguenze in cui sarebbe incorso.
Alla fine, più che chiederti scusa, ha ringraziato per mesi.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Che venga invitata in qualche trasmissione televisiva a parlarne potrebbe capitare.
Che torni a fare l'inviata fuori da uno stadio potrebbe anche esserle concesso, ma il rischio è che gli uomini la scansino.
Cosa poteva fare in alternativa, stare zitta e la volta dopo andare col cappotto fino ai piedi?
Forse "cavalcarla" le conviene a sto punto, sfruttare l'occasione per svolgere il suo lavoro in altri contesti.
Beccarsi uno stigma non è piacevole, poi che lei lo usi e lo faccia diventare un marchio di fabbrica, se rende, se lei ci riesce, non mi viene da condannarlo.

Rimane che se nessuno le rompeva le balle, lei faceva la sua intervista e se tornava a casa tranquilla.

Lo spray al peperoncino ce l'ho avuto anche io in borsa per un periodo, poi è scaduto. Però in un contesto di pericolo dimmi quanto è fattibile prendere uno spray (cercarlo in borsa, magari al buio) e riuscire a spruzzarlo proprio sugli occhi. Sarebbe più pratico un coltello, da affondare direttamente. Ma anche lì ci vuole allenamento, non è che ti improvvisi. Qualsiasi arma ti può essere rivoltata contro.
A me capitò in autobus di vedere una ragazza a cui si era seduto vicino un marocchino, e la stava molestando. Non la stava violentando, le si buttava contro a tratti, le faceva sentire l'alito, per dove si era seduto "incastrava" l'uscita (posti da 2). Lei era completamente bloccata. Io che ero seduta dietro l'ho vista. Non potevo certo affrontare l'uomo per difenderla. Mi sono alzata, l'ho guardata e l'ho salutata, e poi ho guardato lui dicendo "fai passare la mia amica?". Lei così si è alzata, non mi ha detto una parola ne io a lei (o almeno non ho ricordi particolari del dopo). Ci siamo avvicinate all'uscita e siamo rimaste ferme lì.

La volta che ti capita di passare per la zona buia, in cui ti trovi sola in un parcheggio, capitano eh... pur stando attenti.
ma chi scansa una che si incazza per una pacca sul culo non richiesta?
Essú.
Se invece sei una persona che per fare carriera arma un linciaggio, e Dio solo sa quanta gente ci sta così nei giri della Rai, ti scanso a prescindere.
Sull'autobus sei stata perfetta. Disinnescare l'aggressività è sempre la strategia migliore. Anche se sei enorme comunque la rissa non é lo scenario che paga.
Io non le ho mai prese da uno più grosso di me, sempre da qualche nano maledetto :LOL:
 

JON

Utente di lunga data
È mio padre che, mentre mi accompagnava a scuola elementare, abbassa il finestrino e grida ad una donna che camminava sul marciapiede “Bel ciapì”.

Era la mia maestra di matematica.



(Bel ciapì, nella squisita cadenza orobica, è un modo per dire bel culo)
Gesù!
 
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