Violenza sessuale

JON

Utente di lunga data
La mercificazione -è- un aspetto della violenza, anzi delle definizioni e rivendicazioni del potere dentro una società.
So bene quali e quante siano le forme della violenza.

Parecchi anni fa, di notte, soccorsi una donna per strada. Non ti dico come era ridotta, aveva un trauma alla testa che era gonfia da sembrare deforme. La caricai e la portai in ospedale al pronto soccorso.
Li, dove ne vedono di tutti i colori, un medico con fare cinico ci teneva a farmi presente che si trattasse in definitiva di una prostituta, come se non lo avessi capito.

Il fatto che svendesse il suo corpo e le condizioni in cui versava non potevano essere riconducibili in alcun modo.
 

Skorpio

Utente di lunga data
La mercificazione avviene anche in maniera consenziente.
La violenza no.
Dubito che la giornalista non abbia nemmeno studiato, comunque eh.
Guarda che nessuno mette in dubbio che quanto è avvenuto sia un reato e oltre a un reato
anche un gesto deprecabile da parte di un coglione, che da coglione pagherà.

L'idea era di saltare oltre un qualche centimetro da questo schema ampiamente condiviso,

E saltare oltre non vuol dire affatto "suvvia ma in fondo che ha fatto, ha toccato un culo di una"
 

spleen

utente ?
Non hai parlato degli studi, ma hai detto che in quei ruoli ci vanno solo quelle fighe. Che è una gran verità, ma ti continuo a ripetere che tra il fare la velina (la modella o quel che vuoi) vendendo un'immagine (e certamente guadagnandoci) e l'accettare che ciò comporti la violenza "perché tanto è il sistema che la porta, secondo me, corre parecchia acqua sotto i ponti.
Continui a parlare di ipocrisia: ipocrisia di chi?
Secondo te, tra una giornalistra brava e figa e una brava e basta chi va avanti?
C'è qualcuno che parla di questa discriminazione? Questa discriminazione ha effetti sulla vita di quella brava e basta o no?
Vogliamo parlare dello zoo regolarmente ospitato a programmini di largo ascolto quali uomini e donne?
Lo sai quando vengono trasmessi? Nelle ore di punta dell'ascolto degli adolescenti. Figo no?
Devo continuare con gli esempi?
Ipocrita mia cara è questa società. Ipocrita è chi usa il maglio della fisicità per fare fuori la concorrenza, lamentandosi come certi influencer di non riuscire ad avere una privacy.
Ipocrita ed irresponsabile è quello che passa valoriarmente il sistema dei media, in continua contraddizione, che prima ti spara il culo in tv in primo piano per solleticare i tuoi istinti e poi si batte il petto perchè le ragazzine tentano di scalare il successo con il culo medesimo.
Hai capito?
 

Foglia

utente viva e vegeta
Guarda che nessuno mette in dubbio che quanto è avvenuto sia un reato e oltre a un reato
anche un gesto deprecabile da parte di un coglione, che da coglione pagherà.

L'idea era di saltare oltre un qualche centimetro da questo schema ampiamente condiviso,

E saltare oltre non vuol dire affatto "suvvia ma in fondo che ha fatto, ha toccato un culo di una"
Ma quindi cosa vogliamo dire?
Oh. Non è che io sia particolarmente avvenente, direi tutt'altro. Eppure è toccato pure a me, a volte, incappare in quelle classiche situazioni che non sai come possano evolvere. Poi ti ripeto, io son brutta e cattiva, capitato di ricambiare certe "battute " o sguardi, o avvicinamenti, con qualche sguardo in tralice, e finita lì. Partecipo anch'io al sistema ipocrita quando faccio sport con il top sportivo? Dovrei girare con il ben più democratico burqa? :D
 

spleen

utente ?
Guarda che nessuno mette in dubbio che quanto è avvenuto sia un reato e oltre a un reato
anche un gesto deprecabile da parte di un coglione, che da coglione pagherà.

L'idea era di saltare oltre un qualche centimetro da questo schema ampiamente condiviso,

E saltare oltre non vuol dire affatto "suvvia ma in fondo che ha fatto, ha toccato un culo di una"
Quoto
 

spleen

utente ?
Ecco qua, appena pubblicato, visto che evidentemente le considerazioni di cui sopra non sono il solo a farle.
 

JON

Utente di lunga data
Guarda che nessuno mette in dubbio che quanto è avvenuto sia un reato e oltre a un reato
anche un gesto deprecabile da parte di un coglione, che da coglione pagherà.

L'idea era di saltare oltre un qualche centimetro da questo schema ampiamente condiviso,

E saltare oltre non vuol dire affatto "suvvia ma in fondo che ha fatto, ha toccato un culo di una"
Ma davvero ritieni che il contesto, che nel caso specifico attiene alla speculazione che gravita intorno al calcio in una delle tante sue forme, passi così inosservato tanto da richiedere un approfondimento che permetta di andare oltre le apparenze?
Anche dal punto di vista della ragazza?

Bastava improntare il thread in modo adeguato e discuterne in maniera circoscritta e avremmo discusso per pagine di questioni tanto banali quanto palesi.

Si è saltati oltre e ci si è concentrati sulla violenza proprio perché adducevi a situazioni che analogamente producevano danni più importanti.
 

Lostris

Utente Ludica
Secondo te, tra una giornalistra brava e figa e una brava e basta chi va avanti?
C'è qualcuno che parla di questa discriminazione? Questa discriminazione ha effetti sulla vita di quella brava e basta o no?
Vogliamo parlare dello zoo regolarmente ospitato a programmini di largo ascolto quali uomini e donne?
Lo sai quando vengono trasmessi? Nelle ore di punta dell'ascolto degli adolescenti. Figo no?
Devo continuare con gli esempi?
Ipocrita mia cara è questa società. Ipocrita è chi usa il maglio della fisicità per fare fuori la concorrenza, lamentandosi come certi influencer di non riuscire ad avere una privacy.
Ipocrita ed irresponsabile è quello che passa valoriarmente il sistema dei media, in continua contraddizione, che prima ti spara il culo in tv in primo piano per solleticare i tuoi istinti e poi si batte il petto perchè le ragazzine tentano di scalare il successo con il culo medesimo.
Hai capito?
Ma perché sei così aggressivo?
 

JON

Utente di lunga data
Ecco qua, appena pubblicato, visto che evidentemente le considerazioni di cui sopra non sono il solo a farle.
E quindi? Sull'argomento in se non puoi che trovare tutti d'accordo.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ecco qua, appena pubblicato, visto che evidentemente le considerazioni di cui sopra non sono il solo a farle.
Io ho conosciuto una ragazza che ora è una giornalista Mediaset.
Era affascinata dal mondo della tv, si proponeva continuamente come modella, rispondendo a varie candidature. Diceva che la scartavano perchè troppo bassa, ma lei continuava a provarci, rispondendo un poco alla qualunque. Non era neppure spinta da questioni economiche, poichè proveniva da una famiglia molto benestante. Non le fregava particolarmente di scrivere, era proprio in fissa con entrare in quel mondo (di Mediaset, non altri), lei ne era affascinata. Le venne data occasione di partecipare ad un programma Mediaset, anche con qualche risvolto culturale rispetto ad altri, ma di fatto le selezionate erano tutte bellissime ragazze. Quella fu la sua porta d'entrata. Poi fece dei corsi interni, per quel poco che seppi.
Ti dirò che la sua dote non era tanto la bellezza, di cui era consapevole e sapeva gestire con gli uomini (l'avesse data, come si pensa, al primo che si trovava davanti, non sarebbe arrivata dove è arrivata, per dire che non era una che ammiccava, era moltoo più lesta, cosa che le conferiva anche una certa eleganza di portamento) ma proprio di avere presenza scenica.

Io non so molto ma a naso ad una giornalista Mediaset non sarebbe accaduto di trovarsi in una scena in diretta, plateale come quella accaduta alla giornalista di ToscanaTv.
All'aldilà di quel che si può dire di dove si è voluta portare la cultura dei media, si tratta sempre di aziende.
Un'azienda seria avrebbe considerato che mandare la bella ragazza in un certo contesto, senza formarla prima su come reagire, su come gestire la situazione, ed eventualmente calcolare che potesse accadere, e preparare un cuscino proprio per la trasmissione, oltre che per lei che in quel momento la rappresenta come volto, avrebbe portato ad una situazione come quella che si è vista.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A dir la verità, non mi è del tutto chiara quale sarebbe la risposta alle mie domande ma immagino da questo



di poterne dedurre che sia la stessa (mancherebbe il reato con relativa pena che si merita il giornalista ma non importa).

La mia opinione è diversa e ho già espresso su quale principio si basa.

Non ho capito se il resto che dici è un cazziarmi perché leggi nella mia opinione una (qualsiasi) forma di accettazione o normalizzazione del fatto specifico.
Se così fosse, partendo dal fatto che non ho alcuna forma di accettazione e quindi non posso aver avuto l'intenzione di mettercela, o mi sono espresso male io o hai interpretato male tu.

Sappi solo che se l'intento è educare le persone e far capire gli errori che fanno nella speranza che non li rifacciano più, allora trattando la manata sul culo come uno stupro il rischio è di ottenere il risultato opposto.
Se invece l'intento è semplicemente punire sperando che punendone uno se ne educhino cento, allora apposto così. Certo, è una strategia che non ha mai funzionato nella storia dell'uomo: se proprio ti va bene bene, ottieni l'obbedienza di cento, non la loro educazione. Ma si può sempre sperare che stavolta invece funzioni.

Per il resto, la discussione sta scivolando su corde che non mi appartengono, pertanto senza rimpianto lascio a voi la continuazione.
I riferimenti di legge li conosce meglio @Foglia di me. Quindi le citazioni a riguardo le lascio volentieri a lei.
Quanto a decisioni riguardo il reato e relativa pena, spetta al tribunale.

Non ho opinioni a riguardo che possano spostare di millimetri o più quello che è lo stato delle cose dal punto di vista legislativo.
Di sicuro non penso che ammorbidire gesti comunque violenti possa portare ad una diversa considerazione di quelli più gravi.
Anzi.
Tirare al ribasso non ha mai portato da nessuna parte.

Il resto che ho scritto non è una cazziata a te. Chissà perchè te la sei sentita addosso.

Ho solo sottolineato quale è la situazione.

Fino al 1981 era riconosciuto il delitto d'onore.
Da lì in avanti non è più stato riconosciuto come opzione per punire una persona (donna in quel caso).

Chiunque dal 1982 in avanti se ne è avvalso è andato contro la legge.
Ogni tanto qualcuno viene anche punito.

50 anni fa era normale lasciare un bambino sotto i 10 anni a casa da solo.
Se lo fai oggi rischi una denuncia per abbandono di minore.

allora era normale prendere a schiaffoni i figli. E ritenuto pure educativo farlo.
Oggi ti becchi una denuncia per maltrattamento.

50 anni fa una manata sul culo era non solo permessa ma applaudita.
Ad una donna non sarebbe mai venuto in mente di fare altro da "non prendersela" allungare il passo e sparire alla svelta per diminuire il rischio che la situazione degenerasse.

Adesso succede che più di una ti porta in tribunale e lì rischi che ti facciano il mazzo.
Se poi hai pensato bene di fare il tutto pure davanti ad una telecamera...vabbè....è tipo quello che va a rubare e si fa il selfie nell'appartamento e poi lo posta su facebook...e si stupisce lo vadano a prendere a casa.
Questo è solo darwin awards. Non c'è rimedio.

L'innovazione vera è che succede che alle donne viene proprio in mente di portare in tribunale. (io per esempio in tribunale non ci ero andata. E ho assistito a parecchie situazioni in cui al tribunale una donna non ci arriva perchè la rifanno a pezzetti altre mille volte prima anche solo di avvicinarsi per non parlare del potere economico di cui serve disporre per avere a fianco un avvocato abbastanza cane da tirare insieme qualcosa, e la disponibilità economica è una delle cose di cui solo recentemente le donne hanno iniziato ad avere disposizione).

E la cosa parecchio interessante è che le donne stiano imparando ad usare un sistema che nei tribunali le faceva a fettine per ricambiare il favore.
E che lo facciano fondamentalmente iniziando a fottersene delle etichette che si prendono facendolo. Anzi...che inizino a sfruttarle e a riderne oprattutto.

La cosa è sbilanciata?
Certo che sì.
E non può esser diversamente.
Era sbilanciata anche prima, solo in un'altra direzione. Prevedo parecchie oscillazioni prima che si trovi un bilanciamento.

Questa è una delle evoluzioni interessanti degli ultimi decenni.

si vedrà come evolverà.
Io sono parecchio curiosa.
Il sistema in tribunale è stato costruito intorno alle esigenze maschili e alla vittimizzazione della femmina (prima ancora che della donna).
E' in atto un ribaltamento e quel sistema con i suoi stereotipi è usato in modo sempre più consapevole.

Siccome i darwin awards non sono riservati al genere maschile...sono proprio curiosa di vedere dove porta.

Questo ho detto in tutto il resto.

Quanto all'educabilità.
Il discorso di educabilità parte da una cultura del consenso, non dalla cultura della violenza. E men che meno dalla tassonomia della violenza.
che è cultura non solo consolidata ma anche stratificata e millenaria, anzi...direi che sia biologicamente parte della specie.

E questo sarebbe l'altro punto di partenza.
Non sono gli altri ad esser violenti ma è la violenza a definirci come specie. (ma sono sempre gli altri ad essere violenti però...)

Il nostro sistema giudiziario è un sistema retributivo e non riparativo.
Pensare che diventi riparativo tutto d'un tratto e senza neppure aver chiaro cosa ci sia da riparare, la vedo proprio impossibile.

io prendo semplicemente atto di un dato di fatto.

Tanto che anche nei commenti, si va in retribuzione per lo stupro.
Ma in riparazione per la pacca sul culo.

E si pensa che la riparazione possa influire sulla retribuzione.

E' un bel carpiato.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
E daje.
Non è una giustificazione del deficente che tocca il culo, è difficile da capire?
Chiedetevi solo perchè vengono messi lì quei culi.
A me un sistema che titilla il mio aspetto scimmiesco e mette sulla graticola il cretino di turno fa schifo.
Hai capito?
Il corpo femminile è stato usato, ed è usato, come rinforzo per una molteplicità di situazioni - bottino di guerra, sfregio ad un popolo, scambio economico fra famiglie, affermazione di identità, sfogo, latrina -

L'uso del corpo di una donna è storicamente considerato una forma di potere.

Da sempre il corpo delle donne è stato usato dalle società, quindi donne e uomini insieme, non solo da questa, come rinforzo per incanalare i comportamenti disfunzionali di chi è meno autonomo nella gestione dei suoi impulsi.
E da sempre è stato considerato la causa dell'incapacità di governare se stessi.

Da sempre è stato sacrificabile. Da sempre è stato annullabile. E negabile.

Da sempre si è sovrapposto il consenso con la mercificazione.

E anche questo è particolarmente comodo ad una società ipocrita che usa i corpi delle donne come zuccherini ma si permette di decidere al posto di una donna del suo corpo. Tanto che se è una donna a decidere di divenire uno zuccherino per i suoi propri scopi, è come minimo considerata da compatire, problematica. Se va bene.

I minus habens sono equamente distribuiti fra maschi e femmine. Quindi come non è il minus che assegna manate ad esser segno del mondo maschile così non è la minus che usa il suo corpo senza averne consapevolezza ad esser segno di un mondo femminile che decide del suo corpo e pretende la consensualità. Anche a costo di usare violenza in un contesto violento.

Non si può parlare di violenza e nemmeno di ipocrisia, se non si inizia a parlare di consenso.

E se non la si smette di considerare un minus il consenso di una donna sul suo corpo.
Anche quando decide di venderlo o svenderlo.

Quando sarà acquisito che è la donna a metter lì quel culo per suo volere, per suoi scopi, quel culo sarà uno zuccherino diverso dallo zuccherino che è ora.
Sempre zuccherino sarà.

Un bel culo resta comunque un bel culo. E continuerà a far scattare impulsi di diverso genere in chi lo guarda. E lo desidera.
E continuerà a far venir voglia di prenderlo.

Solo che un discorso è prenderlo perchè vuoi. E quel tuo volere è socialmente una modalità di affermazione valida e riconosciuta e rinforzata collettivamente.

Altro discorso è prenderlo perchè è concesso il permesso di farlo. Ed questo comportamento ad esser rinforzato.

Ed è rinforzato pure il fatto che quel permesso deriva solo ed esclusivamente dalla considerazione che a governo di quel culo c'è solo chi lo indossa o chi, chi lo indossa, ha delegato.

Ma di consenso si continua a non voler parlare. Ipocritamente.
(sorvolo sull'ipocrisia del legare l'uso del corpo al sentimento come passaporto per un benestare moralistico negando al contempo l'emozione del corpo usato in consensualità...che è un bell'ingrediente pure questo al corpo come zuccherino e contenimento sociale)
 
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Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
@spleen ha evidenziato una grande verità. Spero infatti che tutto il polverone serva a rivalutare il ruolo della donna in ambito sportivo, soprattutto in quello calcistico. In tutti i talk show sportivi vengono ammesse come spalla del conduttore, donne per fare le belle statuine. Il classico soprammobile messo lì per attirare l'attenzione.
Questo sarebbe meno grave perché accettato dalla morale comune?
 

feather

Utente tardo
Secondo te, tra una giornalistra brava e figa e una brava e basta chi va avanti?
C'è qualcuno che parla di questa discriminazione? Questa discriminazione ha effetti sulla vita di quella brava e basta o no?
Secondo me mescoli cose diverse.
Lei usa il suo corpo per fare carriera fino a dove le fa comodo. Perché lo può fare. E la discriminazione ipocrita ne è conseguenza.
Altro discorso invece sono gli istinti sui quali lei fa leva ma che sono una tua responsabilità gestire.

Ma sono due cose distinte. Stavamo parlando della seconda, non della prima.
 

spleen

utente ?
Il corpo femminile è stato usato, ed è usato, come rinforzo per una molteplicità di situazioni - bottino di guerra, sfregio ad un popolo, scambio economico fra famiglie, affermazione di identità, sfogo, latrina -

L'uso del corpo di una donna è storicamente considerato una forma di potere.

Da sempre il corpo delle donne è stato usato dalle società, quindi donne e uomini insieme, non solo da questa, come rinforzo per incanalare i comportamenti disfunzionali di chi è meno autonomo nella gestione dei suoi impulsi.
E da sempre è stato considerato la causa dell'incapacità di governare se stessi.

Da sempre è stato sacrificabile. Da sempre è stato annullabile. E negabile.

Da sempre si è sovrapposto il consenso con la mercificazione.

E anche questo è particolarmente comodo ad una società ipocrita che usa i corpi delle donne come zuccherini ma si permette di decidere al posto di una donna del suo corpo. Tanto che se è una donna a decidere di divenire uno zuccherino per i suoi propri scopi, è come minimo considerata da compatire, problematica. Se va bene.

I minus habens sono equamente distribuiti fra maschi e femmine. Quindi come non è il minus che assegna manate ad esser segno del mondo maschile così non è la minus che usa il suo corpo senza averne consapevolezza ad esser segno di un mondo femminile che decide del suo corpo e pretende la consensualità. Anche a costo di usare violenza in un contesto violento.

Non si può parlare di violenza e nemmeno di ipocrisia, se non si inizia a parlare di consenso.

E se non la si smette di considerare un minus il consenso di una donna sul suo corpo.
Anche quando decide di venderlo o svenderlo.

Quando sarà acquisito che è la donna a metter lì quel culo per suo volere, per suoi scopi, quel culo sarà uno zuccherino diverso dallo zuccherino che è ora.
Sempre zuccherino sarà.

Un bel culo resta comunque un bel culo. E continuerà a far scattare impulsi di diverso genere in chi lo guarda. E lo desidera.
E continuerà a far venir voglia di prenderlo.

Solo che un discorso è prenderlo perchè vuoi. E quel tuo volere è socialmente una modalità di affermazione valida e riconosciuta e rinforzata collettivamente.

Altro discorso è prenderlo perchè è concesso il permesso di farlo. Ed questo comportamento ad esser rinforzato.

Ed è rinforzato pure il fatto che quel permesso deriva solo ed esclusivamente dalla considerazione che a governo di quel culo c'è solo chi lo indossa o chi, chi lo indossa, ha delegato.

Ma di consenso si continua a non voler parlare. Ipocritamente.
(sorvolo sull'ipocrisia del legare l'uso del corpo al sentimento come passaporto per un benestare moralistico negando al contempo l'emozione del corpo usato in consensualità...che è un bell'ingrediente pure questo al corpo come zuccherino e contenimento sociale)
Secondo me non basta. Il discorso che fai è parziale, nel senso che la consensualità è solo un aspetto della faccenda, inportante finchè si vuole ma non esclusivo.
La consensualità da sola è nulla se non è abbinata ad un ragionamento - sempre- di responsabilità sociale.
Storicamente siamo solo noi che pensiamo al solito in questa società di avere il diritto di fare quello che ci pare senza dover rendere conto a niente e a nessuno. Ma come diceva Dostojevsky tutto quello che accade in una società ci riguarda, sempre.
A ogni diritto corrisponde sempre un dovere. E il dovere è quello del rispetto.

Quello che è accaduto è una mero regolamento di conti in una società malata che ha come unico interesse la gestione del flusso del potere che in certi ambiti è anche l'utilizzo del corpo come arma.
Non conosco il caso specifico della giornalista in questione e non è mia intenzione parlare di lei in particolare ma sono sicuro che qualche belloccia è arrivata al suo posto "utilizzando" il suo corpo, e facendo fuori in questo modo altre persone magari più qualificate di lei. E questa è un'altra forma di sopraffazione se permetti, per la quale nessuno si straccerà le vesti in tv.
E' questa l'ipocrisia di fondo che io vedo nella cosa e non riguarda la semplicistica regoletta - Guarda lo zuccherino ma non toccarlo- che presumo tutti condividiamo.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.

Secondo me mescoli cose diverse.
Lei usa il suo corpo per fare carriera fino a dove le fa comodo. Perché lo può fare. E la discriminazione ipocrita ne è conseguenza.
Altro discorso invece sono gli istinti sui quali lei fa leva ma che sono una tua responsabilità gestire.

Ma sono due cose distinte. Stavamo parlando della seconda, non della prima.
Per me non sono poi così distinte, rispondendo a Ipazia appena sopra credo di spiegare il perchè.

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feather

Utente tardo
sono sicuro che qualche belloccia è arrivata al suo posto "utilizzando" il suo corpo, e facendo fuori in questo modo altre persone magari più qualificate di lei. E questa è un'altra forma di sopraffazione se permetti,
E vogliamo parlare di chi ha fatto carriera solo perché è figlio di? O di chi l'ha fatta leccando culi senza pudore?
Continuano a sembrarmi due cose distinte.
Se una è nata con un bel culo e lo usa per far carriera non lo vedo di diverso da chi è diventato CEO perché l'azienda è di papà. Entrambi hanno avuto dei vantaggi ingiusti e quindi? Cosa vogliamo fare?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Secondo me non basta. Il discorso che fai è parziale, nel senso che la consensualità è solo un aspetto della faccenda, inportante finchè si vuole ma non esclusivo.
La consensualità da sola è nulla se non è abbinata ad un ragionamento - sempre- di responsabilità sociale.
Storicamente siamo solo noi che pensiamo al solito in questa società di avere il diritto di fare quello che ci pare senza dover rendere conto a niente e a nessuno. Ma come diceva Dostojevsky tutto quello che accade in una società ci riguarda, sempre.
A ogni diritto corrisponde sempre un dovere. E il dovere è quello del rispetto.

Quello che è accaduto è una mero regolamento di conti in una società malata che ha come unico interesse la gestione del flusso del potere che in certi ambiti è anche l'utilizzo del corpo come arma.
Non conosco il caso specifico della giornalista in questione e non è mia intenzione parlare di lei in particolare ma sono sicuro che qualche belloccia è arrivata al suo posto "utilizzando" il suo corpo, e facendo fuori in questo modo altre persone magari più qualificate di lei. E questa è un'altra forma di sopraffazione se permetti, per la quale nessuno si straccerà le vesti in tv.
E' questa l'ipocrisia di fondo che io vedo nella cosa e non riguarda la semplicistica regoletta - Guarda lo zuccherino ma non toccarlo- che presumo tutti condividiamo.
Spero di essere riuscito a spiegarmi.
Concordo, non basta.

Anche se la questione del consenso non è così semplice, non è semplicemente il dire sì/no e che il sì/no venga rispettato.

E in questo aspetto entra la responsabilità sociale che citi.

Che è quella a cui ho fatto riferimento dicendo che nel video è evidente la complicità di chi era lì e guardava accadere senza minimamente intervenire, compreso il collega da studio che risponde "non prendertela".

E la questione del consenso entra a pieno titolo nel dovere di rispetto.
E prima ancora di condivisione di un assetto rispetto alla concezione della dignità della persona.

Hai presenza la sentenza "Fortezza da Basso"?
Il giochetto è scivolato sul consenso facile, andando a recuperare comportamenti precedenti della ragazza per valutare i comportamenti di quella sera che si sono aggiunti al comportamento della sera specifica.

Una delle questioni è il retaggio del fatto che tutta la giurisprudenza, italiana in fatto di violenza, e nello specifico di violenza sessuale, discende dalla considerazione del fatto che sottolineava @Arcistufo: se non ti sai difendere in modo deciso e veemente, non stai dimostrando il tuo dissenso. (e quindi non stai negando il consenso e contestualmente negando alcuni meccanismi fisiologici rilevabili e misurabili, come quello del funzionamento dell'amigdala e di conseguenza negando per l'ennesima volta il corpo).

Il tutto in un sistema ipocrita che si ostina a considerare pari maschi e femmine, come se lo fossero davvero.
Anche soltanto a livello muscolare.

E questo è il motivo per cui io mi riferisco alla violenza e non nello specifico alla violenza sessuale.

Ed è il motivo per cui concordo che una visione ristretta del consenso, separata dalla questione della responsabilità sociale e dal rispetto della dignità delle scelte della persona si riduce a "vuoi una tazza di tè? si....o no".

Che è uno schemino bello e facile.
Ma che da solo non è sufficiente.

La questione dello zuccherino è strettamente legata sia al consenso sia alla concezione sociale del consenso.

Lo zuccherino è lì semplicemente perchè a livello commerciale un bel culo, un bel paio di tette, delle belle gambe sono un attrattore. Lo zuccherino per l'appunto.
E altrettanto probabilmente perchè quel tipo di pubblico risponde a quell'immagine della donna.

Poi.
Lo zuccherino è lì facendo finta che non sia uno zuccherino.
Si fa finta che servano altre competenze diverse da quelle fisiche per fare cornice in quei contesti.
Il punto è che semplicemente non è vero. E in questa illusione si vanno a frammentare le percezioni di realtà.

Si costruisce una storia di discriminazione su un immaginario di inclusione, che non include la libera scelta di una donna di usare e dare un prezzo a sua caratteristiche fisiche e usarle per costruirci sopra uno stipendio e anche una storia lavorativa.

Se per fare un lavoro serve essere alta 1,65 e io sono 1,60 non è discriminante il fatto che non mi assumano.
Semplicemente anche la fisicità è un requisito per quel genere di lavoro.
Se peso 80 kg e per quel lavoro ne devo pesare 50 non è discriminante che venga assunta una che pesa 49 e non io che ne peso 80.
Se servono competenze informatiche e io non le ho è naturale che venga assunta chi le ha.
SE in quel ristorante il gestore vuole le cameriere in micro mini perchè quello è parte del prodotto che vende, non è discriminante che venga assunta chi indossa degnamente una micromini e non assunta una che non vuole indossarla. Il prodotto in vendita è anche la fantasia.
O che ci siano maschi tartarugati con muscoli in vista. Si vende la fantasia.
Allo stesso modo in cui si vendono altre competenze intellettive.

Ma si fa finta che non sia così e il politically correct deve a tutti i costi mostrare il fatto che anche nel caso in cui siano richieste semplicemente doti fisiche non è mica vero. Specialmente se sono donne.
Alle donne deve esser richiesto anche il cervello. In alternativa è lesa la loro dignità (o.m.i.o.d.i.o.!!!!!!)
Sono puttane senza cervello che svendono il loro corpo.
E quindi serve il culo e nient'altro. Ma a cornice ci mettiamo che servono anche competenze giornalistiche. (è vero? ma chi cazzo se ne frega...su questo ci possiamo fare altri commerci, fra cui le battaglie contro la discriminazione).

Mi sto spiegando?

La discriminazione di cui parli discende da una illusione per cui dove serve un bel culo si racconta che no!!!! al bel culo è associato un ventaglio di competenze anche intellettive.
E quando i fatti dimostrano che quella è una illusione, allora si passa alla discriminazione.

anche la discriminazione, a questo punto non è reale ma creata per sostenere anche la controparte che si scaglia contro l'ipocrisia, dirigendola e governandola.
Serve la discriminazione per mantenere l'equilibrio fra le diverse visioni che il contenitore della collettività non può interamente sintetizzare.

A me pare naturale che in un contesto sportivo, dove la forma fisica è fondamentale per la prestazione, non si affianchino corpi non in forma per quanto sostenuti da intelletto brillante.
Nello sport si usa primariamente il corpo. Ed è il corpo usato per dare prestazioni che vien celebrato.

Sarebbe come mettere una obesa a fare la pubblicità della pancia piatta.

Io ribadisco che fino a quando mente e corpo sono considerate entità con diversa dignità e non un unicum, fino a quando una femmina non può semplicemente prezzare il suo corpo e la sua femminilità come competenza e requisito per determinate prestazioni, anche la questione della violenza non può esser affrontata in modo sereno.

EDIT: e guarda che molto probabilmente il tipo ha dato la manata e poi lha chiamata goliardata proprio perchè è talmente succube e sottodotato di strumenti di analisi che ciuccia passivamente quel che vede e il messaggio nascosto senza saperli distinguere.
Quindi lui ha semplicemente considerato quella donna un bel culo. E ha collocato il bel culo in un contesto di assenza della dignità della persona. Senza esserne consapevole.
che è poi quello che viene trasmesso....se vendi il culo, sei una puttana che non ha dignità. Eliminando il consenso della donna (e quindi il rispetto e la responsabilità sociale nella considerazione del rispetto) e anche la possibilità di una educazione alla distinzione fra la vendita dell'immagine di un bel culo e la vendita del culo fisico con possibilità di toccarlo. ( e quindi tutta la parte di contrattazione sociale che comprende la responsabilità sociale e il rispetto delle parti coinvolte nel contratto).

E per forza che poi per lui è una goliardata...e come il puttan tour notturno.
Credo sia davvero basito e che neppure riesca a comprendere in che casino si è ficcato.


Che è un po' l'esempio che faceva @JON con la puttana al pronto soccorso.
quel che si vede è la puttana, non il corpo segnato dalla violenza.

io non vedo differenza fra il vendere un bel culo e il vendere un bel cervello o specifiche competenze.
Solo che non si può dire....tutti intelligenti si ha da essere.
E cade il consenso nella caduta della contrattazione.
 
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spleen

utente ?
E vogliamo parlare di chi ha fatto carriera solo perché è figlio di? O di chi l'ha fatta leccando culi senza pudore?
Continuano a sembrarmi due cose distinte.
Se una è nata con un bel culo e lo usa per far carriera non lo vedo di diverso da chi è diventato CEO perché l'azienda è di papà. Entrambi hanno avuto dei vantaggi ingiusti e quindi? Cosa vogliamo fare?
Certo, incontestabile.
Ma allora vedi che parlare di giustizia ed equità sociale è mettere insieme queste cose e non separarle perchè in definitiva sono solo apetti diversi di un unico problema.
 

spleen

utente ?
io non vedo differenza fra il vendere un bel culo e il vendere un bel cervello o specifiche competenze.
Solo che non si può dire....tutti intelligenti si ha da essere.
No, non condivido. Perchè io non ho parlato di commercio di culi o di cervelli, ma ho parlato dell' uso dei culi e dei cervelli in un contesto di responsabilità sociale che è una cosa profondamente diversa.
Non a caso tu parli di merce ed io invece di violenza e sopraffazione.
Se fosse semplice ricollocazione di aree di potere si potrebbe anche smetterla di fare le vergini violentate dal troglodita di turno.
 
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