Luoghi comuni a go-go.
Riconosciamo l’essere vittime del nostro giudizio.
Osservavo ultimamente donne “in età“ in tv, non soubrette o aspiranti tali, per intenderci non parlo di Simona Ventura o di Ornella Muti che deve avere sofferto molto per interventi plastici, che comunque non possono cancellare tutte le ingiurie del tempo, ma parlavo di donne con competenze specifiche che vengono cercate per queste.
E poi osservavo uomini “in età”. Gli uomini sono rilassati esprimono le loro competenze incuranti di borse sotto gli occhi e doppio mento.
Le donne si guardano sul monitor e cercano l’angolazione migliore e atteggiano le mani con finta noncuranza per coprire il doppio mento.
Ovviamente ognuna di noi (mica mi tiro fuori! Solo ci penso su) è ben consapevole che a cinquant’anni non può pensare di piacere a un ventenne o a un trentenne, come può piacere una ventenne o una trentenne. Del resto non credo proprio che la maggioranza delle cinquantenni sia interessata a una relazione con un ventenne o un trentenne. Quindi è perfettamente consapevole che un uomo pari età non è ugualmente interessato a una relazione con una ragazza, se non a livello sessuale. O comunque non le interessa un uomo che la valutasse sul piano fisico che la mettesse a confronto con una ragazza di venti o trent’anni di meno.
Quindi perché c’è questa ricerca di un aspetto fuori dal tempo. Ricerca che non può che causare frustrazione perché non si potrà mai essere all’altezza della nostra versione di noi ventenne o trentenne. Infatti io credo che si ricerchi la versione di noi che più ci piaceva. Però se abbiamo figli, ma soprattutto figlie, vediamo la nostra versione giovane, esiste già e invecchierà anche lei.
Quando dico queste cose mi si oppone la salute o la sciatteria (definizione che fa pensare a casalinghe in vestaglietta e ciabatte che non esistono più da quarant'anni) ma curare la salute è un’altra cosa e lavarsi e vestirsi in modo decente è altra cosa dal “mettersi da gara”. Anche i calciatori riconoscono che a una certa età non ce la fanno più. Sono contenti? No. Piangono e vanno in depressione. Non sentire il proprio corpo corrispondere alla immagine e alla memoria che ne abbiamo è doloroso. Tutti i cambiamenti sono dolorosi, ma il flusso della vita è cambiamento, nuotare controcorrente ci fa consumare energie.
Non so perché ti sorprendi.
A me piace cantare e cerco di mantenere allenate le corde vocali.
Ci sono tanti modi per farlo.
Anche loro come tutta la muscolatura invecchiano: GIANNI MORANDI con un'ottima tecnica vocale è riuscito a mantenere a un buon livello la sua voce, altri molto più giovani l'hanno distrutta usandola male.
Dipende che cosa hai ottenuto e cosa vuoi col corpo.
Per una donna il corpo può essere uno strumento di esercizio dell'attrazione sessuale.
Qualsiasi donna l'ha compreso a 12/13 anni, al limite a 15, ha visto lo sguardo dei maschi su di lei e ha compreso come questo poteva essere utile a lei nella vita. Dal niente a tutto.
E da quel momento ci ha fatto l'abitudine o ha misurato la tua vita.
Se hai cantato fino ai 50, non ti rassegni a non farlo più dopo. Cerchi in tutti i modi di mantenere quella che è una parte fondamentale della tua vita.
Se non lo è, puoi anche diventare afono che non ti cambia nulla. Ma se lo è, che ci metti al suo posto?
La raccolta di francobolli?
E' un po' come avere la patente e guidare l'auto tutta la vita, poi arrivato agli 80 te la tolgono.
E come ti senti, a quel punto? Ovvio che fai di tutto per mantenerti in forma per continuare a guidare.
Rassegnarsi non è facile, ma soprattutto a volte dannoso e inutile. Si va avanti, a cercare di mantenere ciò che si ha finché si può.
L'importante è avere chiaro che cosa si vuole mantenere e nel frattempo prepararsi l'alternativa.