Quando c'è di mezzo il lavoro... cosa si fa?

Foglia

utente viva e vegeta
Consiglio la visione di Anatomia di uno scandalo su Netflix. Nonostante l’abuso di immagini stroboscopiche (precedute da avviso perché pericolose per chi è fotosensibile e soffre di epilessia) che sono un espediente registico pesante e alcune assurdità di sceneggiatura e casting, è interessante perché scandaglia sia le relazioni sul luogo di lavoro, sia gli effetti di un tradimento. Non è un capolavoro, anche se Sienna Miller è brava, ma accenna ad alcuni temi interessanti.
Te lo sai che le mie difficoltà di concentrazione renderanno impresa ardua ciò che dici? A tacere che non ho Netflix, non guardando mai tivù :)

Però ciò che volevo dire (e sui cui alla fine concordiamo) è che l'avere accettato un caffé, piuttosto che una cena, può voler dire tutto o nulla. Quando si attacca, per strategia, bisogna anche sapere quale sia l'obiettivo da portarsi a casa. Altrimenti prendi e come un toro pensi solo ad infilzare chi hai dall'altra parte. Avere uno che sul cell. del lavoro, essendo pure gerarchicamente superiore a te, davanti a un rifiuto, ti invita alla scopata al motel, facendosi sopra anche due risate "perché tanto lo so che ti piace", in sé significa vincere facile, se l'obiettivo è quello di sputtanarlo. Se l'obiettivo è quello di far cessare determinati comportamenti e RICEVERE TUTELA, in ambito lavorativo, ebbene, occorre tenere anche in debito conto dei possibili risvolti per così dire "negativi", che può creare quella tutela, dal momento che sussistono fatti pregressi che, se evidenziati, potrebbero avere effetti non propriamente producenti per Serena. Quindi prima di fare come un toro che si avventa sulla vittima, occorre considerare se quella vittima non se ne stia con una bella pistola in mano, e nel qual caso prima disarmarlo. E' l'altro aspetto della vicenda che occorre considerare, e non escludo che lui non sia proprio un deficiente patentato da non avere tenuto conto che lei possa sentirsi sotto ricatto. Al solito qui si fanno solo ipotesi :), quel che è certo è che tenterei di mettere un punto al pregresso cessando comportamenti ambigui, e prima di muovermi valuterei come sia meglio muovermi pensando a tutelare me stessa, più che ad infilzare l'altro ;)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Te lo sai che le mie difficoltà di concentrazione renderanno impresa ardua ciò che dici? A tacere che non ho Netflix, non guardando mai tivù :)

Però ciò che volevo dire (e sui cui alla fine concordiamo) è che l'avere accettato un caffé, piuttosto che una cena, può voler dire tutto o nulla. Quando si attacca, per strategia, bisogna anche sapere quale sia l'obiettivo da portarsi a casa. Altrimenti prendi e come un toro pensi solo ad infilzare chi hai dall'altra parte. Avere uno che sul cell. del lavoro, essendo pure gerarchicamente superiore a te, davanti a un rifiuto, ti invita alla scopata al motel, facendosi sopra anche due risate "perché tanto lo so che ti piace", in sé significa vincere facile, se l'obiettivo è quello di sputtanarlo. Se l'obiettivo è quello di far cessare determinati comportamenti e RICEVERE TUTELA, in ambito lavorativo, ebbene, occorre tenere anche in debito conto dei possibili risvolti per così dire "negativi", che può creare quella tutela, dal momento che sussistono fatti pregressi che, se evidenziati, potrebbero avere effetti non propriamente producenti per Serena. Quindi prima di fare come un toro che si avventa sulla vittima, occorre considerare se quella vittima non se ne stia con una bella pistola in mano, e nel qual caso prima disarmarlo. E' l'altro aspetto della vicenda che occorre considerare, e non escludo che lui non sia proprio un deficiente patentato da non avere tenuto conto che lei possa sentirsi sotto ricatto. Al solito qui si fanno solo ipotesi :), quel che è certo è che tenterei di mettere un punto al pregresso cessando comportamenti ambigui, e prima di muovermi valuterei come sia meglio muovermi pensando a tutelare me stessa, più che ad infilzare l'altro ;)
Puoi vedere netflix, basta chiedere 😉.
È interessante perché tutta la storia è basata sul consenso.
Avrei piacere di parlarne.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Te lo sai che le mie difficoltà di concentrazione renderanno impresa ardua ciò che dici? A tacere che non ho Netflix, non guardando mai tivù :)

Però ciò che volevo dire (e sui cui alla fine concordiamo) è che l'avere accettato un caffé, piuttosto che una cena, può voler dire tutto o nulla. Quando si attacca, per strategia, bisogna anche sapere quale sia l'obiettivo da portarsi a casa. Altrimenti prendi e come un toro pensi solo ad infilzare chi hai dall'altra parte. Avere uno che sul cell. del lavoro, essendo pure gerarchicamente superiore a te, davanti a un rifiuto, ti invita alla scopata al motel, facendosi sopra anche due risate "perché tanto lo so che ti piace", in sé significa vincere facile, se l'obiettivo è quello di sputtanarlo. Se l'obiettivo è quello di far cessare determinati comportamenti e RICEVERE TUTELA, in ambito lavorativo, ebbene, occorre tenere anche in debito conto dei possibili risvolti per così dire "negativi", che può creare quella tutela, dal momento che sussistono fatti pregressi che, se evidenziati, potrebbero avere effetti non propriamente producenti per Serena. Quindi prima di fare come un toro che si avventa sulla vittima, occorre considerare se quella vittima non se ne stia con una bella pistola in mano, e nel qual caso prima disarmarlo. E' l'altro aspetto della vicenda che occorre considerare, e non escludo che lui non sia proprio un deficiente patentato da non avere tenuto conto che lei possa sentirsi sotto ricatto. Al solito qui si fanno solo ipotesi :), quel che è certo è che tenterei di mettere un punto al pregresso cessando comportamenti ambigui, e prima di muovermi valuterei come sia meglio muovermi pensando a tutelare me stessa, più che ad infilzare l'altro ;)
Concordo con te.

E per fare quello che dici io penso sia necessario che @serena78 sia accompagnata passo a passo.

Non è lucida, ha paura e i piani in gioco sono parecchi.
Le serve uno sguardo esterno che la aiuti a tener fermo il punto e a non trasformare l'acqua nel bicchiere in tempesta come a non trasformar una tempesta in acqua nel bicchiere.

Qui ci può aggiornare, se la aiuta a buttar fuori ansia e compressione.
Ma da qui non la possiamo più di tanto aiutare.

Non la conosciamo.
Non abbiamo niente in mano per fare valutazioni sensate.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Comunque credo che noi donne si compia spesso l’errore di attribuirci il ruolo di “motore immobile“.
Crediamo che chi ci pressa con richieste lo faccia perché noi abbiamo suscitato una attrazione che il tipo non sa controllare. Se poi ci è piaciuto scherzarci, da oggetto del desiderio passiamo a sentirci inconsapevoli o consapevoli seduttrici e magari con una parte di responsabilità o addirittura colpa.
Invece il più delle volte i poveri sedotti sono in realtà predatori seriali che hanno ripetuto lo stesso schema più volte.
È solo per l’atteggiamento colpevolizzante nostro che hanno ripetuto, anche imprudentemente, lo stesso schema che li gratifica in sé, indipendentemente dal nostro fascino.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Concordo con te.

E per fare quello che dici io penso sia necessario che @serena78 sia accompagnata passo a passo.

Non è lucida, ha paura e i piani in gioco sono parecchi.
Le serve uno sguardo esterno che la aiuti a tener fermo il punto e a non trasformare l'acqua nel bicchiere in tempesta come a non trasformar una tempesta in acqua nel bicchiere.

Qui ci può aggiornare, se la aiuta a buttar fuori ansia e compressione.
Ma da qui non la possiamo più di tanto aiutare.

Non la conosciamo.
Non abbiamo niente in mano per fare valutazioni sensate.
Se la persona da cui è andata è una professionista valida, qualsiasi consiglio non potrà prescindere da una valutazione di tutto ciò che è stato messo per iscritto :)
Peraltro, sempre in tema di pregresso, la mancanza di lucidità è emersa anche qui: ha descritto un rapporto come una quasi violenza, ha dichiarato che non le è piaciuto, ma nei giorni seguenti è andata in cerca del suo.... molestatore? Te capisci che un conto è considerare certe dinamiche in un'ottica molto sottile, psicologica. Ben altro conto è poi quel che emerge dai fatti.
Per cui sì, prima di muoversi credo sia bene esaminare tutto. Anche gli obiettivi: perché non ho compreso con chiarezza se lei intenda far partecipe il suo compagno di questa vicenda. Anche solo questo "capitolo" meriterebbe considerazioni a parte ;)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se la persona da cui è andata è una professionista valida, qualsiasi consiglio non potrà prescindere da una valutazione di tutto ciò che è stato messo per iscritto :)
Peraltro, sempre in tema di pregresso, la mancanza di lucidità è emersa anche qui: ha descritto un rapporto come una quasi violenza, ha dichiarato che non le è piaciuto, ma nei giorni seguenti è andata in cerca del suo.... molestatore? Te capisci che un conto è considerare certe dinamiche in un'ottica molto sottile, psicologica. Ben altro conto è poi quel che emerge dai fatti.
Per cui sì, prima di muoversi credo sia bene esaminare tutto. Anche gli obiettivi: perché non ho compreso con chiarezza se lei intenda far partecipe il suo compagno di questa vicenda. Anche solo questo "capitolo" meriterebbe considerazioni a parte ;)
Primo grassetto: esattamente.
Valutato, ricontestualizzato e riadattato per una funzione ben precisa.
Obiettivi chiari a breve, medio e lungo termine.

Secondo grassetto: lo capisco bene.
E fra l'altro, proprio quella descrizione la mette in una posizione di debolezza nel caso dovesse dover combattere sul serio.
E' un aspetto da collocare e integrare, in una narrazione.

Separando i piani.
Da un lato l'aspetto psicologico, di cui lei si deve far carico. Questa situazione potrebbe essere una opportunità per lei, per rafforzarsi e consolidarsi. Che di imbecilli come quello di cui narra è pieno il mondo.

Dall'altro l'aspetto "reputazione": una donna che si muove come lei si è mossa, lo si è letto bene anche in alcuni interventi qui dentro, viene prima di tutto giudicata e poi discussa, non in positivo. Lei voleva, alla fine...ha fatto per ottenere...e tutte le puttanate che neanche mi metto ad elencare.
Tutte figlie di una certa visione del maschio e della femmina e delle relazioni che possono intercorrere. Tutte figlie della vittimizzazione fondamentalmente, del maschio soprattutto.

Poi c'è il piano gestionale. Lei ha fato le sue mosse. Adesso sono da ordinare e gestire in prospettiva.
Muoversi sull'onda dell'emozione non è il massimo.

La questione del marito è altra questione non di poco conto.
Per questo le chiedevo che tipo fosse.

Se penso al mio ex, o al maschio medio, ti fanno un casino. Sono un problema da gestire e contenere. Aggiuntivo.
Un impiccio. Meglio non dire niente ed arrangiarsi.

Se penso ad altri maschi...allora penso ad alleati.
Che alleviano e sostengono in piena fiducia.

Poi c'è la "bomba" della scopata pregressa.
Anche lì, dipende dal maschio che hai.
Dalla sua capacità di separare i piani e dare priorità.

Un maschio insicuro comincia a farsi giri immensi su quanto è vero e quanto non lo è....ed è un impiccio.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
mpf....

avresti preferito una cosa del tipo

"il signor Capo quando si siede sul trono ed evacua, a seconda del lavorio dei batteri presenti nel tenue potrebbe emettere gas con un'alta concentrazione di zolfo da cui potrebbe derivare il tipico odore di uovo marcio.

Le feci, durante la fuoriuscita lasciano traccia nella zona circostante l'ano, questo anche a seconda che siano ben formate oppure morbide o liquide.

Nel caso in cui le feci siano povere di acqua e fibre metterebbero il signor Capo in condizione di dover affrontare la fatica di contrarre maggiormente gli sfinteri per agevolarne l'uscita con un conseguente arrossamento della pelle del viso, contrazione dei muscoli facciali e, di nuovo, emissione di gas

La differenza sostanziale nel processo di evacuazione fra il signor Capo e una scimmia è la stanza in cui è collocato il "trono", eventualmente di design e la morbidezza carta igienica (che si sa...con l'avanzare dell'età la pelle diviene sensibile "

?
già meglio
 

JON

Utente di lunga data
Comunque volevo ringraziarvi perché parlare con voi mi ha fatto prendere sicurezza. Oggi sono al lavoro ma sono più tranquilla, tranquilla del fatto che possa dire di no e che le conseguenze, se ci saranno, si affronteranno. Vi posso tenere aggiornati? 😌
A volte non saper dire di no rende le situazioni peggiori di quelle che sono. Permette agli altri di sconfinare oltremisura e impone a te stessa uno stress ulteriore e pesantissimo. Questo in generale, se aggiungi anche il problema della molestia, più o meno invasiva che sia, la questione diventa pericolosa anche per la tua salute.

Prendila di petto, punta i piedi, non è detto che di risposta riceverai delle minacce. Tra l'altro minacce concrete sono quelle che, anche se solo paventate, hai subito finora. In ogni caso punta a risolvere, ma anche a lasciare fuori tuo marito da questa storia. Potresti chiudere un capitolo ma rischiare di aprirne un altro altrettanto scomodo.
 

JON

Utente di lunga data
Se la persona da cui è andata è una professionista valida, qualsiasi consiglio non potrà prescindere da una valutazione di tutto ciò che è stato messo per iscritto :)
Peraltro, sempre in tema di pregresso, la mancanza di lucidità è emersa anche qui: ha descritto un rapporto come una quasi violenza, ha dichiarato che non le è piaciuto, ma nei giorni seguenti è andata in cerca del suo.... molestatore? Te capisci che un conto è considerare certe dinamiche in un'ottica molto sottile, psicologica. Ben altro conto è poi quel che emerge dai fatti.
Per cui sì, prima di muoversi credo sia bene esaminare tutto. Anche gli obiettivi: perché non ho compreso con chiarezza se lei intenda far partecipe il suo compagno di questa vicenda. Anche solo questo "capitolo" meriterebbe considerazioni a parte ;)
L'ideale sarebbe tenere fuori il marito.
Altrimenti si aprirebbe un'altra criticità, diversa ma ugualmente difficile e su questioni di cui preferirebbe farne a meno.
 

danny

Utente di lunga data
ma quindi? Ok l'ho gestita a culo e ora devo subirla così tutta la vita? Sì mi sentivo gratificata, si sono mischiati mille aspetti, il lavoro, le pressione emotiva, una grossa ricerca che stavo portando avanti con lui, la sua disponibilità a capire certe mie fragilità di quel momento, il sostegno.
Bene.
E' già qualcosa che tu stia riconoscendo questo.
L'hai gestita a culo perché ti piaceva e perché avevi interesse nel portare avanti la cosa, anche dal punto di vista professionale per i vantaggi che ti dava.
Dal momento che lo ammetti, comincia a tirare fuori le palle.
Con te stessa, in primis. Con gli altri sarà diretta conseguenza.
Il resto - tutte le digressioni su di lui - sono sostanzialmente lagne per tentare di ridurre le tue responsabilità e celare la tua volontà.
La mia percezione è che tu comunque continui a stare in una posizione da "limbo" perché ancora ritieni valide tutte le ragioni che hai elencato sopra.
E questo rende il tuo "no" assolutamente poco deciso...
Questo perché in fin dei conti non vuoi perdere i vantaggi dati dal "forse".
E lui continua a percepire vaghe aperture in te, come nei peggiori casi di profumeria.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Nella ditta di mio padre, multinazionale USA, era uso che le segretarie si scopassero i capi (dirò anche di più, in un caso la moglie di un dipendente si fece il capo di lui).
No, non volevo scrivere il contrario, la situazione era esattamente questa.
Quando una di queste storie emerse i big imposero il divieto di avere rapporti sessuali tra dipendenti dell'impresa, pena il licenziamento.
Ora, che il luogo di lavoro promiscuo sia lo spazio principe per tradire lo sanno anche i più ingenui.
Che questo possa avere delle conseguenze... Beh, è ovvio.
Diciamo che a me stanno sul culo quelli che ottengono favori (o si divertono) grazie all'attività sessuale e poi si atteggiano a vittime.
Si possono scavalcare schiere di lavoratori grazie alle potenzialità di una scopata: apprezzo chi dichiara di farlo intenzionalmente, meno chi si lagna di non riuscire a gestire la situazione, dopo.
Scoparsi il capo ha sempre delle conseguenze. Anche scoparsi la collega pure.
Prima della scopata ci sono tanti modi per denunciare qualcuno che vi costringe a farlo pena la perdita del lavoro o il mobbing.
Se accade, fatelo.
Ma se ci state, vi sentite anche gratificate dalla cosa, ottenete dei vantaggi, non rompete i coglioni dopo con la scusa che finita la storia vi trovate una rogna nel lavoro.
Ve la siete creata.
Dal mio punto di vista, imparando si impara. Le rogne si gestiscono, ma il mea culpa è essenziale.
E, soprattutto, qualcosa si deve pur perdere, in questa partita.
Se la storia viene fuori ci saranno problemi col marito, che sicuramente non crederà affatto alla storia delle molestie, ma sarà più portato a pensare di essere stato tradito, come giustamente è avvenuto. Lei ha le mani legate e lo sa.
E non è affatto detto che risulti credibile se denunciasse pubblicamente il capo: giustamente lui non lancia messaggi espliciti. Quale giudice troverebbe esecrabile un invito a prendere un caffè tra colleghi?
Siamo seri: lei ha tante prove quante ne ha lui, probabilmente, perché sono abbastanza convinto che messaggi più espliciti in cui lei esprime un consenso lui li avrà anche conservati.
L'unica possibilità che ha secondo me è di abbozzare attendendo che lui si stufi oppure mollare tutto e cambiare lavoro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nella ditta di mio padre, multinazionale USA, era uso che le segretarie si scopassero i capi (dirò anche di più, in un caso la moglie di un dipendente si fece il capo di lui).
No, non volevo scrivere il contrario, la situazione era esattamente questa.
Quando una di queste storie emerse i big imposero il divieto di avere rapporti sessuali tra dipendenti dell'impresa, pena il licenziamento.
Ora, che il luogo di lavoro promiscuo sia lo spazio principe per tradire lo sanno anche i più ingenui.
Che questo possa avere delle conseguenze... Beh, è ovvio.
Diciamo che a me stanno sul culo quelli che ottengono favori (o si divertono) grazie all'attività sessuale e poi si atteggiano a vittime.
Si possono scavalcare schiere di lavoratori grazie alle potenzialità di una scopata: apprezzo chi dichiara di farlo intenzionalmente, meno chi si lagna di non riuscire a gestire la situazione, dopo.
Scoparsi il capo ha sempre delle conseguenze. Anche scoparsi la collega pure.
Prima della scopata ci sono tanti modi per denunciare qualcuno che vi costringe a farlo pena la perdita del lavoro o il mobbing.
Se accade, fatelo.
Ma se ci state, vi sentite anche gratificate dalla cosa, ottenete dei vantaggi, non rompete i coglioni dopo con la scusa che finita la storia vi trovate una rogna nel lavoro.
Ve la siete creata.
Dal mio punto di vista, imparando si impara. Le rogne si gestiscono, ma il mea culpa è essenziale.
E, soprattutto, qualcosa si deve pur perdere, in questa partita.
Se la storia viene fuori ci saranno problemi col marito, che sicuramente non crederà affatto alla storia delle molestie, ma sarà più portato a pensare di essere stato tradito, come giustamente è avvenuto. Lei ha le mani legate e lo sa.
E non è affatto detto che risulti credibile se denunciasse pubblicamente il capo: giustamente lui non lancia messaggi espliciti. Quale giudice troverebbe esecrabile un invito a prendere un caffè tra colleghi?
Siamo seri: lei ha tante prove quante ne ha lui, probabilmente, perché sono abbastanza convinto che messaggi più espliciti in cui lei esprime un consenso lui li avrà anche conservati.
L'unica possibilità che ha secondo me è di abbozzare attendendo che lui si stufi oppure mollare tutto e cambiare lavoro.
È vero quello che dici.
Perché è vero che cercare di ottenere vantaggi attraverso il sesso è una cosa diffusa. Ma è anche vero che c’è chi approfitta di una situazione di potere.
Oggi, se non si acconsente, ci sono altri mezzi oltre sbattere la porta, come aveva fatto mia madre, e perdere il lavoro.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
È vero quello che dici.
Perché è vero che cercare di ottenere vantaggi attraverso il sesso è una cosa diffusa. Ma è anche vero che c’è chi approfitta di una situazione di potere.
Oggi, se non si acconsente, ci sono altri mezzi oltre sbattere la porta, come aveva fatto mia mare, e perdere il lavoro.
Direi.
Di fronte ai ricatti si denuncia.
 
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