Ma ovviamente in questi casi non si sta parlando di chissà quali relazioni!

Posto che la relazione è quella che è, ovverosia che è una relazione clandestina, destinata a non vedere la luce del sole, eccetera eccetera, cosa è meglio per tirarne fuori del buono? Procedere per "macchiette, stereotipi, luoghi comuni a gogò", oppure ammetterselo, semplicemente, che è una relazione che - per la sua stessa tipologia - non implica investimenti CONCRETI (se non quel minimo per vedersi), ma può implicare lo stesso che due, facilitati dall'intimità che si viene a creare con il sesso, riescano a parlarsi tanto liberamente a letto, quanto anche fuori, per il tempo in cui possono. Con questi limiti, ed entro questi limiti, la relazione può contenere diverse cose.
Di qui però ad ipotizzare che la fine di una storia clandestina porti ad
@Etta dolore, senso del fallimento e un bel mucchio di cosine che conosco bene TANTO QUANTO la fine di un matrimonio, o di una relazione vissuta nel quotidiano, ne corre, eh
Non ho capito cosa intendi quando dici che una relazione è, qualitativamente parlando, legata alla sua "fine" 
: parlavi dei "limiti" di cui ho parlato anch'io, o del modo in cui finisce (i famosi cadaveri che passano nel fiume?). Non so, per questa ipotesi io credo che (litigate pesanti a parte) sì, la fine sia strettamente collegata alla qualità, nel senso che relazioni qualitativamente belle, secondo me, portano a fini che se non condivise almeno sono pacifiche. E molto spesso (questo più che altro è un auspicio che rivolgo a me stessa

) portano anche due che si sono conosciuti bene a.... non dico camminare lungo gli arenili per l'eternità mano nella mano, ma per lo meno proseguire comunque un rapporto con l'altro

Poi, e parlo del mio caso, non lo so come sarà la fine (ovviamente ci sarà

): può darsi che litigheremo a sangue, può darsi che ci perderemo di vista, può darsi che io o lui ci sostituiremo col "modello nuovo" e chi si è visto si è visto. Non posso (come diceva
@Etta ) avere di queste certezze in mano. Sicuramente però penso che un rapporto che "ti dà" sia un rapporto che più facilmente, anche alla fine, ti porta a pensare che ne sia valsa comunque la pena

Un rapporto fatto di "amoreeeeee

", mentre magari pensi "anvedi che stronzate che sto a scrivere per una scopata", viceversa, è matematico che alla fine (se non prima) si rivelerà per quel che è