Non faccio eccezione

Marjanna

Utente di lunga data
Sì, anche perché chiederebbe aiuto a sua madre che si occuperebbe di pranzi, cene, bucati e spostamenti vari.
Sua madre che "sei come una figlia" e che, da quando è stata messa al corrente della situazione, è sparita dalla mia vita. Nemmeno un messaggio con "mi dispiace", "come stai?", "prendiamo un caffè?".
Sono rimasta da sola e senza forze.
No buono. :(
Dovresti farti consigliare da una psicologa. Magari chiedergli di fare delle cose (non a caso, appunto per questo mi è venuto da pensare ad una psicologa) che lo mettano in condizione di creare un rapporto con il figlio, perchè da come mi dici lui nel tempo si sarà anche avvicinato, ma sempre distante, "dopo di te".
Chiaramente se fa fare a sua madre, non serve a niente.
Mi pare lui dopo la nascita del figlio, abbia sentito come gli fosse levato una sorta di trono, e anzichè capire la situazione abbia covato astio.
Si aspetta come se tu dovessi fare come sua madre, anche il cane bastonato mi fa pensare a questo.
L’unica cosa che mi viene in mente è di metterlo a fare cose con il figlio, per quanto possa essere possibile per tuo figlio, ma non con altre persone, di gruppo, qualcosa loro due soli. Tipo pescare, o costruire qualcosa insieme, una casetta di legno, roba del genere, qualcosa che devono fare insieme dalla A alla Z, dal progetto, a comprare materiale. Puoi pensare altre cose, più adatte a tuo figlio e come detto su consiglio di una psicologa, qualcosa che gli crei motivazione, che lo faccia sentire coinvolgo, che lo spinga a voler aiutare il figlio, e che faccia sentire lui responsabile.
Solo dopo potrai valutare il perdono. Al massimo se tanto vuole la mamma, premialo quando si avvicina al figlio, e diventa fredda quando si allontana. Prima o poi gli entra in testa.
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Cara @girodigiostra , benvenuta.
del tuo post mi rimane impressa la sensazione di totale “non cura” e non amore nei vostri confronti (tuoi e di tuo figlio) da parte sua.
sei consapevole dei suoi innumerevoli difetti ((anche ante tradimento). A parte comunque il suo atteggiamento imbarazzante… tu l’hai mai amato?
 

JON

Utente di lunga data
Proprio uno stronzo, vero?
Leggo con calma e rispondo a qualcosa.
Non riesco a essere cattiva con lui, se rovino lui faccio un danno a mio figlio.
So che su un bambino una famiglia infelice fa più danni di una separazione... forse non ho le energie necessarie per affrontare il dolore che arriverà - perchè arriverà. E poi magari passerà ma nel frattempo toccherà a me esserci e lo so che non è colpa mia ma mi sento responsabile comunque.
A mio figlio fu diagnosticato un disturbo neurologico (non cognitivo ma con ricadute a livello motorio, linguistico, relazionale e comportamentale). Con tanta tanta terapia di vario genere ha superato tutto, resta un bambino molto sensibile che in situazioni stressanti può andare in ansia. Ho voluto tutelarlo da un papà "immaturo" e alla fine, la beffa. Una classica tragedia greca, non si sfugge al proprio destino.

Dovremmo iniziare una terapia di coppia, per gestire qualunque cosa ne venga fuori, ma se affronto il passato piango come una cretina senza sosta.
Non siamo sposati; lui preme per avere da me risposte sulle mie intenzioni perchè sec lui la mia indecisione ci allontanerà irrimediabilmente.
Ha capito di aver sbagliato? Boh, dice di sì, in effettti ha fatto errrori oggettivi - poi tra capire e rimediare ce ne passa.
Io poi sono troppo confusa per capire cosa abbia capito lui.
Dire di capire di aver sbagliato, di per se, può non significare assolutamente nulla. In questi casi quello che conta davvero sono i fatti. Purtroppo non sembra che ti vengano offerte delle possibilità concrete.
Penso che, piuttosto di chiederti cosa passi nella testa di lui, sia sufficiente quello che le tue sensazioni ti stanno dicendo. Se ora sei arrivata al colmo, va detto che in realtà già in passato ti sei fatta carico di problemi, che tu hai catalogato come difetti, abbastanza importanti. Tuo marito non è uno stronzo, è un povero stronzo, su questo non c'è dubbio...basti vedere l'unanimità di giudizio nei pareri che ricevi. Dal mio punto di vista non credo lui sia recuperabile. Tra l'altro, per quanto strano, il comportamento della madre messa al corrente dei fatti mi sembra piuttosto significativo.

Vorrei ribattere su quanto hai scritto della ricerca su Google chiedendo come superare un tradimento. Per quanto banale, la risposta sul fatto che il grosso del lavoro spetta al tradito non mi sembra insensata. Perché non è detto che tu debba lavorare duro e di più per recuperare un deficiente, ma potrebbe semplicemente significare di lavorare su te stessa per liberarti e recuperare la tua vita. Magari per scrollarti di dosso quella che potrebbe essere una forma di dipendenza affettiva o semplicemente un senso di colpa che viene abusato da troppo tempo ormai.
 
Ultima modifica:

Marjanna

Utente di lunga data
Dire di capire di aver sbagliato, di per se, può non significare assolutamente nulla. In questi casi quello che conta davvero sono i fatti. Purtroppo non sembra che ti vengano offerte delle possibilità concrete.
Penso che, piuttosto di chiederti cosa passi nella testa di lui, sia sufficiente quello che le tue sensazioni ti stanno dicendo. Se ora sei arrivata al colmo, va detto che in realtà già in passato ti sei fatta carico di problemi, che tu hai catalogato come difetti, abbastanza importanti. Tuo marito non è uno stronzo, è un povero stronzo, su questo non c'è dubbio...basti vedere l'unanimità di giudizio nei pareri che ricevi. Dal mio punto di vista non credo lui sia recuperabile. Tra l'altro, per quanto strano, il comportamento della madre messa al corrente dei fatti mi sembra piuttosto significativo.
Può essere lui non sia recuperabile, però non è stupido quanto @girodigiostra ha detto, di "spezzare la catena" pensando al figlio.
Se il marito ha avuto un rapporto conflittuale con il padre, è possibile la madre lo abbia ultracoccolato per compensare quella che vedeva come una sofferenza del figlio, o per sensi di colpa, e lui ha preso questo atteggiamento di "vittima" e arroganza con le donne, e magari va in conflitto con figure maschili, quindi anche con il figlio maschio. Lui quando lei seguiva il piccolo le diceva di non sentirsi desiderato come prima che nascesse. Si occupa lei del figlio in tutto e per tutto. Se il figlio entra in adolescenza e diventa conflittuale il rapporto con il padre, e lei che cerca di tamponare tutte le assenze del marito, il rischio che la catena prosegua potrebbe esserci.
Sarebbe da capire se lasciandolo potrebbe spezzarsi o se sarebbe peggio.


 

Foglia

utente viva e vegeta
Nostro figlio ora sta bene, ma diciamo che visto il suo lungo percorso terapeutico è un bambino con un'emotività piuttosto delicata, questo mi preoccupa particolarmente.

Badato, 20%. Hanno condiviso più momenti ludici (colpa mia - visto che il padre non era in grado di occuparsi delle rogne senza perdere la pazienza, ho ipercompensato dividendoci non equamente i compiti).
Quindi a modo loro hanno un dialogo che riguarda soprattutto le passioni e il tempo libero. Quando è in vena riesce a farlo divertire tantissimo. Ovviamente, nelle ultime settimane la situazione è cambiata: ha preso dei permessi a lavoro per stare con lui quando io dovevo lavorare, ha chiesto il nome della pediatra, lo porta al parco perchè io ammetto che non riesco a essere leggera e divertente.
Nei 5 giorni in cui è stato dalla madre, il piccolo (non più piccolo) sentiva molto la sua mancanza.
Ciao :)
Qualche consiglio sparso.
Anzitutto, l'assegnazione della casa (fatta nell'interesse dei figli) opera anche con riguardo a genitori non coniugati. Come ti hanno già detto, informati bene (a prescindere da quel che deciderai) da un avvocato.
Secondo punto: se hai prove del suo tradimento, tienile da parte ;) : Ti auguro che non ti debbano servire, ma se per caso davanti al Giudice lui dovesse mai dire che ti è semplicemente girato l'estro della separazione, le prove saranno lì. A breve inoltre, con una riforma (abbastanza assurda, ma tant'è) il processo di famiglia contemplera' anche la presenza di un avvocato che rappresenti il figlio (a grandi linee, non l'ho ancora studiata 😛): chi lo ha sempre accudito in misura prevalente salterebbe comunque fuori ;)
Tenta pure di recuperare il tuo matrimonio, ma fagli presente che non sei disposta ad essere cornuta e mazziata, come si suol dire. Che se c'è la volontà di recuperare, questa deve essere fattivamente dimostrata da entrambi, ma direi soprattutto da lui. Se vuole parlare delle condizioni di separazione, digli che ritieni importante capire da lui la suddivisione delle tempistiche di frequentazione del figlio, in modo da lasciargli la possibilità di vederlo e di viverlo ben più del classico (e oramai vecchio) w.e. ogni due settimane. Nulla ha mai RESPONSABILIZZATO tanto il mio ex, come il trovarsi a gestire il figlio dopo la separazione ;), ovviamente se lo vuole. Ad ogni buon conto, dicevo, se ti domandasse ancora come intenderesti separarti, invitalo a proporre un calendario di gestione del figlio, e digli che - per tutto il resto - c'è il tuo avvocato a cui si potrà rivolgere il suo. Tieni più prova possibile di tutte le sue entrate, di tutti i suoi "plus", inizia (se già non lo hai) ad avere un conto separato, e per l'intanto fai pagare a lui il più possibile ;)
Di modo che capisca che essere buoni è un conto, ma che a furia di ricevere calci in culo anche i più buoni iniziano a mostrare i dentini ;)
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Benvenuta @girodigiostra...
Il tradimento, in quello che hai raccontato, lo metterei in secondo piano. L'assenza c'era già da prima. Dovresti solo perdonare te stessa per aver continuato a credere in lui, voi.
Certe persone portano serenità solo quando se ne vanno. Ce la puoi fare benissimo. Dopo tutto ce l'hai fatta finora, senza di lui.
Approvo l'uso del sacco nero.
 

Lara3

Utente di lunga data
Ciao a tutti. Entro qui come credo molti di voi per trovare opinioni, che siano schiaffi o conforto va bene, mi serve una scossa per uscire dal pantano sul fondo dell'abisso.
La mia è una storia come tante. Ci siamo conosciuti, amore travolgente, dopo 7 mesi ero incinta. Io avevo 34 anni, lui 30.
Lui ha una storia personale difficile, un rapporto conflittuale con un padre da cui ha ereditato difficoltà di gestione della rabbia, egocentrismo… e un atteggiamento vittimista quando è in difficoltà. Il padre tradiva la madre. Pur essendo un imbecille ha anche dei pregi.
Ho avuto una gravidanza a rischio e un figlio ad alto bisogno, piangeva e non dormiva. I primi mesi di vita di nostro figlio sono stati duri, mi ha lasciata sola. Lui non era pronto. Per 2 anni e 2 mesi, tutte le notti, io mi sono occupata di un figlio con disturbi del sonno - lui no, perché doveva lavorare. Il mio lavoro, ovviamente secondo lui, non richiedeva attenzione e lucidità quindi mi era possibile svegliarmi alle 5 del mattino dopo aver cullato la creatura tutta la notte.
Abbiamo comprato insieme una casa, viaggiato, trascorso tutto il tempo libero insieme, realizzato tanti progetti, superato ostacoli, lutti e sventure, eppure sembrava sempre insoddisfatto, sempre ad aspettare che cambiassero le condizioni che gli creavano perenne stress e nervosismo.

Nostro figlio non aveva ancora compiuto due anni quando abbiamo scoperto che aveva bisogno di cure.
Me ne occupo principalmente io. Andiamo in terapia familiare. La terapista ci aiuta a focalizzare alcuni problemi nel nostro rapporto: ci lavoriamo tra alti e bassi. Lui si sente escluso. Ha soprattutto necessità di fare sesso: spesso e bene. Quest’ultimo è uno dei frequenti motivi di incomprensioni. Mi accusa di non desiderarlo, perché non lo cerco, o non come nei mesi in cui eravamo soli io e lui. Io spesso ero semplicemente molto molto stanca, nostro figlio era estremamente difficile da gestire, e mi trovavo sola per la maggior parte della giornata (e della nottata).
Molte cose le risolviamo, su altre soprassediamo - ma quando litighiamo la sua rabbia vomita su di me offese di cui, il giorno dopo, si pente e si scusa. L’irrisolto è soprattutto questo: i precedenti, gli anni difficili, in cui per compensare le sue difficoltà di relazionarsi con nostro figlio mi sostituivo a lui più del dovuto. Non ho mai smesso di vedere il buono in lui, le cose che amavo le mettevo accanto a quelle che non andavano bene, tutti abbiamo difetti.

Sono passati 11 anni, nostro figlio è guarito da un po’.
Quasi quattro mesi fa ha iniziato a non toccarmi più, a letto si girava dall’altra parte, se mi avvicinavo rimaneva fermo come uno stoccafisso. Sempre con il cellulare in mano, spesso a chattare, tenendolo in modo che non potessi vedere cosa faceva. Si è depilato. Io ho iniziato ad avere sospetti, non dormivo, stavo talmente male che non riuscivo più a lavorare, a fare cose con mio figlio. Mi girava la testa; anzi, era il mondo che sembrava girare intorno a me, le persone deformarsi, spesso vedevo solo zoppi camminare per strada. Ho deciso di condividere con lui il sospetto che mi tradisse, senza avere le prove.

Quel giorno, decisa a dirgli tutto, quando è tornato a casa e ho controllato la sua borsa del lavoro, ho trovato dei bigliettini scritti da una donna, parlano di baci e anime gemelle; c’è un braccialetto rosso come simbolo del loro legame che non si spezzerà mai. La borsa l’ha comprata di recente. Non so perché non l’avessi controllata prima, non so perché prima di decidere di dirgli cosa stava succedendo non abbia voluto frugare nelle sue cose.
Gli ho detto dei miei sospetti, del mio malessere, del fatto che non volessi più vivere così - non gli ho detto di aver trovato i bigliettini, pensavo che se mi avesse rivelato subito la verità avrei digerito meglio le menzogne precedenti. E invece non ha confessato, piuttosto ha iniziato a chiedermi di valutare come dividerci la nostra casa, le nostre cose (la casa è in comune, lavoriamo entrambi. Io ho più soldi in banca, lui uno stipendio più alto), convinto che io avessi già preso la decisione di lasciarlo.
Il giorno dopo si arrabbia perché non gli comunico le mie intenzioni.
Il giorno dopo ancora mi dice che la verità è che non mi ama più e che da due anni sono per lui un fantasma.
Dopo un paio di giorni, incalzato, confessa di aver conosciuto una persona, un anno e mezzo fa - una sua collega “giovane, solare, appassionata”. Lei era in trasferta, è durata forse 3, 4, 5 mesi, non lo ricorda; si sono solamente dati un bacio.
Il giorno dopo mi propone di andare in terapia.
Poi mi chiede se mi sono domandata perché mi ha tradita.
Poi i baci sono stati più di uno, ma non ci è andato a letto.
La storia tra loro è finita perché “non se la sono sentita” ; credo che oltre al figlio abbiano influito considerazioni di tipo prettamente materiale. Io, l’amore e il rispetto per me, sono i grandi assenti nel suoi discorsi.
Circa 3 mesi fa la giovane amante si è sposata con il suo ex - o forse anche lei ha tradito il suo fidanzato durante la trasferta. Questo spiegherebbe lo strano recente comportamento e allontanamento da me; o forse mi ha tradita un’altra volta con un’altra donna, chi lo sa.
Sostiene di avermi detto la verità, anche se la confessione è stata tutt’altro che spontanea, e tutt’altro che immediata.
Dopo un mese su suo cellulare trovo alcune frasi salvate in archivio: parlano di amore clandestino, di affinità elettive, di sentimenti profondissimi e travolgenti, del dolore per non potersi vivere alla luce del sole. Trovo anche il braccialetto rosso e glielo incornicio, cosa che lo fa arrabbiare - che audacia, direte.
Gli chiedo di lasciarmi stare per qualche giorno, non voglio parlare con lui, sono stravolta e ho bisogno di una pausa. Lui mi chiede scusa per il male che mi ha fatto. Inizia a vedere uno psicoterapeuta: ha capito che ha sbagliato e vuole cambiare, per sé stesso, per il figlio e per noi due; ha capito che sono la donna della sua vita.
A casa fa il cane bastonato. Ciondola sospirando, si lamenta di non riuscire a dormire, ha paura che io voglia vendicarmi e rovinare la vita sua e dell’altra, che ha cercato fino all’ultimo momento di tutelare. Non sono il tipo, non me ne frega nulla, non me ne faccio nulla di una vendetta - ma non mi dispiace se soffre adesso, questa forse è la mia vendetta. Si innervosisce se esco la sera con le amiche - non crede che esca con le amiche. E’ geloso e pensa che gli nasconda cose. Il che ha del paradossale… L’altra sera mi ha controllato il telefono, ha trovato un messaggio a una mia amica in cui io lamentavo il fatto che fosse assillante con le sue domande, i suoi mazzi di fiori, i suoi complimenti… ho osato commentare questo suo modo di fare con un “che palle” che lo ha ferito; io mi sono arrabbiata per la sua mancanza di fiducia e rispetto, lui ha deciso di andare via per qualche giorno. Dopo 5 giorni ha chiesto di tornare. Se, nel fine settimana, bevo un bicchiere di troppo, discutiamo: piango e mi arrabbio, lui mi dice che se non mi fido più non può farci nulla e che vuole ricominciare lasciando da parte il passato - ma solo per le cose brutte. Ogni tanto fa battute sottilmente crudeli, o irritanti, e dice che io interpreto male le sue parole perché secondo lui ormai l’ho condannato. Mi chiede quando può prendere le ferie per organizzare le vacanze, come organizzarle. Sta iniziando a vendere alcuni oggetti per comprarsi un bel regalo per il compleanno. Non credo che dovrebbe vivere nella disperazione, ma sentirlo fare progetti di evasione e divertimento mi fa arrabbiare ancora di più. E lui pensa che la mia rabbia sia eccessiva, onnipresente, atavica.

Sono passati tre mesi dalla scoperta e ancora non riesco a fidarmi, tra l’altro non credo che abbia detto tutta la verità.
Chiedo a google “come si supera un tradimento” e mi irrita leggere gli psicoterapeuti che spiegano che tutto il lavoro sporco e difficile per recuperare un rapporto è a carico della persona tradita. Non ce la faccio a immaginarmi su un divanetto ad ascoltare lui che elenca i validi motivi per i quali si è avvicinato a un’altra.
Io non vivo nelle favole, capisco che ci si possa innamorare di qualcun altro: ma per me l’onestà è imprenscindibile. Ecco, io non riesco ad accettare che sia stato bugiardo, con me, mentre curavo e crescevo nostro figlio, mentre dormivo accanto a lui, mentre compravo ristrutturavo e arredavo - da sola - una casa per trascorrere insieme le vacanze; mentre mi accusava di non essere accogliente e fuori casa baciava un’altra; mentre gli lasciavo tutto il tempo di cui aveva bisogno per lavorare, ovvero per farsi un’amante, facendo cose anche al posto suo.

Se nel rapporto non stava più bene sicuramente è per motivi che dipendono da entrambi. Se ha scelto di “cedere” alle attenzioni di un’altra e di non dirlo, quello non dipende da me. Nella mia vita non ho mai tradito, forse anche per questo non trovo in me le risorse per superare questo momento e ripartire da qualcosa. Anzi: alla luce di quello che lui ha detto e fatto DOPO averlo scoperto, io impasto il tradimento insieme a tutto il passato e lo schifo coinvolge anche quelli che prima erano difetti su cui in qualche modo riuscivo a restare in equilibrio. E da questo impasto deforme e bitorzoluto non so come ottenere qualcosa di commestibile. Non sapere cosa voglio, adesso, è la cosa peggiore per me. Sento però che non sono più disposta ad accettare le sue battute volutamente mortificanti o giudicanti in nome dell’amore che potrei tornare a provare per lui.
Ciao… mi dispiace 😞
Un immenso abbraccio e ti auguro di avere tanta forza per arrivare a trovare la serenità.
Non devi sforzarti di avere ancora fiducia in lui; sei abbastanza lucida per capire che rischi di essere ancora ingannata.
Chi sa mentire così …
 

CIRCE74

Utente di lunga data
buongiorno @girodigiostra e benvenuta...hai un bel casino da sistemare ma di primo acchito mi sembri una donna abbastanza forte da saper affrontare questa situazione, sei riuscita a gestire la malattia di tuo figlio praticamente da sola, non penso quindi che la crisi con tuo marito possa metterti in ginocchio.
Riguardo al tuo matrimonio io oltre che rivolgermi ad un avvocato mi informerei dai dottori che hanno in cura tuo figlio su quale potrebbe essere il miglior modo per fare affrontare al bambino la possibilità che i suoi genitori si separino...il tuo bambino ha come punto debole da quello che ho letto la sfera emotiva, può avere ricadute se sottoposto a stress, metterei quindi prima lui al riparo da questo facendomi consigliare e seguire da un professionista ed in seconda battuta affronterei la separazione ovviamente seguita da un avvocato.
 

danny

Utente di lunga data
Cosa che ha sospettato potessi fare per vendetta, reputandolo comprensibile.
Non so, mi dicono che sono bellina e simpatica, quindi in teoria non avrei problemi. Non ho mai creato le condizioni perchè si realizzasse una conoscenza con un altro. Sono limitata da questo punto di visra, ma il tradimento non lo considero un'opzione, a maggior ragione se si hanno figli.
Lascia perdere, non ti incasinare ulteriormente adesso.
 

Warlock

Utente di lunga data
Premesso che mi piacerebbe sentire anche l'altra campana perchè della stessa situazione si avrebbero due modi di affrontarla e comprenderla diversi, non essendo possibile analizziamo quello che ci hai fatto sapere.

Io posso capire lui perchè un pò mi ci rivedo. Un figlio cambia gli equilibri, un figlio con problemi come il vostro cambia MOLTO gli equilibri, è un'occasione di crescita che se fatta insieme rinsalda la coppia, se fatta separatamente qualcuno rimane indietro.

Io ad esempio ho sempre avuto problemi a rapportarmi con bambini piccoli, mi sono dovuto "fare violenza" quando mio figlio è nato ed era piccolo.
Mi sono sentito molto più a mio agio dai 15 anni in su, ma comunque ho combattuto una cosa che era in conflitto con il mio carattere in modo da poter aiutare mia moglie, che comunque, per lui, si sbatteva molto di più.

Ora, nel vostro rapporto io vedo te e tuo marito come me e mia moglie; solo che noi abbiamo avuto il culo o l'intelligenza, di aiutarci e aspettarci se uno rimaneva indietro rispetto all'altro.

Lo sbaglio che vedo è che tu hai fatto troppo, lui ha fatto poco. Tu sei cresciuta ad una velocità, lui col freno a mano tirato.
Lui si incazzava per il poco sesso, non capendo la tua stanchezza e il rancore per il poco aiuto, tu gliela davi poco e male per quel rancore e stanchezza.
Gli step di crescita di coppia sono saltati.

Poi lui, che è quello cresciuto meno, ovviamente si sente trascurato (non pensando che magari aiutando di più lo sarebbe stato di meno, visto che tu avresti avuto più tempo e meno dente avvelenato.)
E questo tradimento, che comunque, alla fine, avrebbe dovuto farlo crescere e maturare, non è servito a niente.

Quindi che fare?

Tu lo conosci, se lo reputi intelligente puoi farlo sedere e spiegare questi motivi, dando magri del tempo perchè anche lui possa evolvere la sua persona e arrivare al tuo livello, altrimenti, decisione dolorosa ma necessaria, ognuno per la sua strada.

Ovviamante questo si può fare sempre se tu riuscirai a superare il tradimento, è passato troppo poco tempo per averlo metabolizzato
 

JON

Utente di lunga data
Può essere lui non sia recuperabile, però non è stupido quanto @girodigiostra ha detto, di "spezzare la catena" pensando al figlio.
Se il marito ha avuto un rapporto conflittuale con il padre, è possibile la madre lo abbia ultracoccolato per compensare quella che vedeva come una sofferenza del figlio, o per sensi di colpa, e lui ha preso questo atteggiamento di "vittima" e arroganza con le donne, e magari va in conflitto con figure maschili, quindi anche con il figlio maschio. Lui quando lei seguiva il piccolo le diceva di non sentirsi desiderato come prima che nascesse. Si occupa lei del figlio in tutto e per tutto. Se il figlio entra in adolescenza e diventa conflittuale il rapporto con il padre, e lei che cerca di tamponare tutte le assenze del marito, il rischio che la catena prosegua potrebbe esserci.
Sarebbe da capire se lasciandolo potrebbe spezzarsi o se sarebbe peggio.


Certo, concordo su questo aspetto che poi è una parte determinante, anche se non la sola.
Le parole di lei nel primo post erano già alquanto eloquenti su questo fatto, in sostanza il "tradimento" del padre nel periodo dell'infanzia e adolescenza lo ha plasmato e probabilmente condizionato.

Io penso che il danno sul figlio sia stato già fatto abbondantemente, il padre è stato davvero assente.
C'è il rischio effettivo che il figlio erediti i problemi del padre, ma arrivati a questo punto non so quanto il padre possa rimediare, sempre ammesso che maturi la consapevolezza necessaria. Semmai l'unica speranza risiede nella possibilità che il bambino abbia in se le risorse per venirne fuori con tutta la fatica che gli costerà.

Per esperienza personale posso dire che i condizionamenti esterni non attecchiscono allo stesso modo sugli tutti gli individui in maniera sistematica, esiste appunto una parte individuale in grado di controbilanciare certo eventi. Non è mai semplice, certo, ma la genetica svolge una parte importante in certi contesti. Ecco, mi auguro che quel bambino sia diverso dal padre nella sostanza. Temo che il padre svolgerà per sempre il ruolo di un fastidioso e scomodo antagonista.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao a tutti. Entro qui come credo molti di voi per trovare opinioni, che siano schiaffi o conforto va bene, mi serve una scossa per uscire dal pantano sul fondo dell'abisso.
La mia è una storia come tante. Ci siamo conosciuti, amore travolgente, dopo 7 mesi ero incinta. Io avevo 34 anni, lui 30.
Lui ha una storia personale difficile, un rapporto conflittuale con un padre da cui ha ereditato difficoltà di gestione della rabbia, egocentrismo… e un atteggiamento vittimista quando è in difficoltà. Il padre tradiva la madre. Pur essendo un imbecille ha anche dei pregi.
Ho avuto una gravidanza a rischio e un figlio ad alto bisogno, piangeva e non dormiva. I primi mesi di vita di nostro figlio sono stati duri, mi ha lasciata sola. Lui non era pronto. Per 2 anni e 2 mesi, tutte le notti, io mi sono occupata di un figlio con disturbi del sonno - lui no, perché doveva lavorare. Il mio lavoro, ovviamente secondo lui, non richiedeva attenzione e lucidità quindi mi era possibile svegliarmi alle 5 del mattino dopo aver cullato la creatura tutta la notte.
Abbiamo comprato insieme una casa, viaggiato, trascorso tutto il tempo libero insieme, realizzato tanti progetti, superato ostacoli, lutti e sventure, eppure sembrava sempre insoddisfatto, sempre ad aspettare che cambiassero le condizioni che gli creavano perenne stress e nervosismo.

Nostro figlio non aveva ancora compiuto due anni quando abbiamo scoperto che aveva bisogno di cure.
Me ne occupo principalmente io. Andiamo in terapia familiare. La terapista ci aiuta a focalizzare alcuni problemi nel nostro rapporto: ci lavoriamo tra alti e bassi. Lui si sente escluso. Ha soprattutto necessità di fare sesso: spesso e bene. Quest’ultimo è uno dei frequenti motivi di incomprensioni. Mi accusa di non desiderarlo, perché non lo cerco, o non come nei mesi in cui eravamo soli io e lui. Io spesso ero semplicemente molto molto stanca, nostro figlio era estremamente difficile da gestire, e mi trovavo sola per la maggior parte della giornata (e della nottata).
Molte cose le risolviamo, su altre soprassediamo - ma quando litighiamo la sua rabbia vomita su di me offese di cui, il giorno dopo, si pente e si scusa. L’irrisolto è soprattutto questo: i precedenti, gli anni difficili, in cui per compensare le sue difficoltà di relazionarsi con nostro figlio mi sostituivo a lui più del dovuto. Non ho mai smesso di vedere il buono in lui, le cose che amavo le mettevo accanto a quelle che non andavano bene, tutti abbiamo difetti.

Sono passati 11 anni, nostro figlio è guarito da un po’.
Come si fa a perdonare? O a non perdonare ma ricominciare? Da cosa si riparte? Quanto tempo ci vuole?
Sono tornata a leggere perché il tuo post è davvero molto lungo (Addirittura è impossibile rispondere citandolo, perché va oltre i 1000 caratteri) e c’è il rischio che si perdano pezzi.
Infatti questa parte è significativa. Tu tieni tutto in memoria. Lui no.
Per te tutte le difficoltà, tutto il vissuto costituiscono la vostra storia.
Temo che per lui invece il passato sia passato e non sia necessario rivederlo e ripensarlo.
Questa cosa l’ho vissuta anch’io, come se il passato non fosse una ragione per non tradire, ugualmente il tradimento passato non è una ragione per non cancellare il possibile futuro, ora che le anime gemelle non le vede come una prospettiva possibile.
Hai capito che è fatto così.
La terapia di coppia però vi può accompagnare nella separazione, però con le idee chiarite da un avvocato.
 

girodigiostra

Utente di lunga data
Gli sarebbe servito per pareggiare i conti e sentirsi molto meno in colpa.
È un classico.
esatto, l'ho pensato anche io. In aggiunta credo che al posto mio lui avrebbe fatto così. Come aggravante, dimostra di non conoscermi affatto.

Per esperienza personale posso dire che i condizionamenti esterni non attecchiscono allo stesso modo sugli tutti gli individui in maniera sistematica, esiste appunto una parte individuale in grado di controbilanciare certo eventi. Non è mai semplice, certo, ma la genetica svolge una parte importante in certi contesti. Ecco, mi auguro che quel bambino sia diverso dal padre nella sostanza. Temo che il padre svolgerà per sempre il ruolo di un fastidioso e scomodo antagonista.
Mi appello anche io alla speranza di una base genetica che ha la meglio sui fattori ambientali. Anche se questi ultimi sono stati determinanti per i suo percorso di riabilitazione, spero che non sia troppo tardi.

Temo che per lui invece il passato sia passato e non sia necessario rivederlo e ripensarlo.
sì, sul passato vuole mettere una pietra sopra e concentrarsi sul presente. In questo presente io però ritrovo ancora troppo del passato per immaginare un futuro diverso. Mi chiedo quanto tempo devo concedermi, o se attendendo peggioro le cose.
 

ivanl

Utente di lunga data
Basandomi su quello che ho letto, direi che il tradimento sia il problema minore. Io mi domanderei se proseguire pensando a tutto il resto letto fin qui, dei suoi comportamenti come marito e padre ben prima del tradimento
 

girodigiostra

Utente di lunga data
Premesso che mi piacerebbe sentire anche l'altra campana perchè della stessa situazione si avrebbero due modi di affrontarla e comprenderla diversi, non essendo possibile analizziamo quello che ci hai fatto sapere.

Io posso capire lui perchè un pò mi ci rivedo. Un figlio cambia gli equilibri, un figlio con problemi come il vostro cambia MOLTO gli equilibri, è un'occasione di crescita che se fatta insieme rinsalda la coppia, se fatta separatamente qualcuno rimane indietro.

Io ad esempio ho sempre avuto problemi a rapportarmi con bambini piccoli, mi sono dovuto "fare violenza" quando mio figlio è nato ed era piccolo.
Mi sono sentito molto più a mio agio dai 15 anni in su, ma comunque ho combattuto una cosa che era in conflitto con il mio carattere in modo da poter aiutare mia moglie, che comunque, per lui, si sbatteva molto di più.

Ora, nel vostro rapporto io vedo te e tuo marito come me e mia moglie; solo che noi abbiamo avuto il culo o l'intelligenza, di aiutarci e aspettarci se uno rimaneva indietro rispetto all'altro.

Lo sbaglio che vedo è che tu hai fatto troppo, lui ha fatto poco. Tu sei cresciuta ad una velocità, lui col freno a mano tirato.
Lui si incazzava per il poco sesso, non capendo la tua stanchezza e il rancore per il poco aiuto, tu gliela davi poco e male per quel rancore e stanchezza.
Gli step di crescita di coppia sono saltati.

Poi lui, che è quello cresciuto meno, ovviamente si sente trascurato (non pensando che magari aiutando di più lo sarebbe stato di meno, visto che tu avresti avuto più tempo e meno dente avvelenato.)
E questo tradimento, che comunque, alla fine, avrebbe dovuto farlo crescere e maturare, non è servito a niente.

Quindi che fare?

Tu lo conosci, se lo reputi intelligente puoi farlo sedere e spiegare questi motivi, dando magri del tempo perchè anche lui possa evolvere la sua persona e arrivare al tuo livello, altrimenti, decisione dolorosa ma necessaria, ognuno per la sua strada.

Ovviamante questo si può fare sempre se tu riuscirai a superare il tradimento, è passato troppo poco tempo per averlo metabolizzato
C'è anche un'altra questione, quando si sentiva trascurato mi rispondeva in maniera sgarbata o tirava fuori sarcasmo, quindi io glielo facevo notare o diventavo "acida", a fine giornata il suo comportamento non mi suscitava particolare desiderio di intimità. Un cane che si morde la coda.
Ne abbiamo discusso tante tante volte, ma alla fine ha prevalso il carattere, l'abitudine, l'incapacità di modificare certi schemi.
Se sono cresciuta più velocemente di lui è perché non potevo fare altrimenti, nessuno mi ha dato il tempo, il bimbo era lì e qualcuno doveva occuparsene. Se l'ho aiutato? sì, certamente, ma spesso era convinto che quello che faceva andasse bene, non ha mai voluto lavorarci su alcune cose e non accetta facilmente critiche o consigli. L'ho aspettato? parecchio e parecchie volte, per questo il tradimento è doppiamente doloroso; sicuramente è la mia versione, lui dirà che non l'ho aspettato e che in fondo non l'ho mai amato ecc ecc.

Dare del tempo, non so come, tipo mettere tutto in stand-by e mandarlo dalla mamma? quanto tempo ci vorrà poi? la situazione in casa è piuttosto pesante, ovviamente. Lui aspetta che io mi decida, io non so nemmeno cosa aspetto in realtà. Come ho già detto, ora mi sento troppo vulnerabile per iniziare una terapia di coppia subito, pur avendone tutte le intenzioni.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
lui aspetta che tu decida, ma lui che intenzioni avrebbe? far finta di niente?
 

girodigiostra

Utente di lunga data
Cara @girodigiostra , benvenuta.
del tuo post mi rimane impressa la sensazione di totale “non cura” e non amore nei vostri confronti (tuoi e di tuo figlio) da parte sua.
sei consapevole dei suoi innumerevoli difetti ((anche ante tradimento). A parte comunque il suo atteggiamento imbarazzante… tu l’hai mai amato?
io credo di sì, forse non è stato il tipo di amore di cui lui aveva bisogno, quello che desiderava, o che gli serviva. Mi sono innamorata dei suoi pregi e forse mi sono fatta bastare quelli per andare oltre i suoi difetti, i suoi limiti. Lui invece i miei pregi li ha un po' dimenticati, vorrebbe ritrovare la persona che ero dieci anni fa. Quello che lui ha fatto mi ha trasformato in una persona che a un certo punto ha smesso di amare; quello che lui ha fatto, tradimento compreso, ha oscurato ogni suo pregio quindi oggi non lo so davvero se potrei amarlo ancora.
 

girodigiostra

Utente di lunga data
lui aspetta che tu decida, ma lui che intenzioni avrebbe? far finta di niente?
ha iniziato ad andare dallo psicoterapeuta, inizia a occuparsi un po' di più di suo figlio (dimostrandomi che poteva farlo benissimo anche prima ma preferiva dire "tu hai più tempo di me"). Non sbuffa più quando rientra a casa, si sforza di essere allegro e propositivo; fa promesse. Per ora, tutto qui.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
ha iniziato ad andare dallo psicoterapeuta, inizia a occuparsi un po' di più di suo figlio (dimostrandomi che poteva farlo benissimo anche prima ma preferiva dire "tu hai più tempo di me"). Non sbuffa più quando rientra a casa, si sforza di essere allegro e propositivo; fa promesse. Per ora, tutto qui.
E tu cosa vorresti?
 
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