Perché i cani li conosciamo e sappiamo che, se aggressivi, potrebbero fare del male a noi.
Degli orsi abbiamo una idea vaga, come dei boschi.
Un bosco nei pressi di un borgo montano si impara a conoscere. Alberi, vegetazione, guadi, rocce e detriti scesi verso valle, più ci vai più conosci (la tempesta Vaia ha reso irriconoscibili certi boschi).
Più ti avvicini a ciò che potremmo definire come "selvatico" più ti presti a trovarti di fronte ad un elemento che potremmo definire come "sorpresa". Qualcosa che crea sorpresa, che sorprende. Ci sorprende un’apertura tra la vegetazione che ci permette di vedere il panorama, ci sorprende sentire il fischio di una marmotta, vedere uno scoiattolo su un abete, ci sorprende un temporale. Ci piace quando la sorpresa è bella, e genera emozioni che valutiamo come positive, non ci piace quando si trovano quelle negative.
Conoscendo, possiamo operare per fare il possibile affinchè la sorpresa non sia tale, perlomeno per gestire nella nostra mente un evento negativo, senza ci porti uno stato di panico.
Poi ognuno è fatto a suo modo, ma per me, guardare sotto un profilo scientifico all’orso, e fermarsi al scientifico senza schizzare in fantasie, è fondamentale. Noi l’orso non lo conosciamo, non ne abbiamo bisogno, lo davamo per estinto, fino a crearne un peluche da associare a qualcosa di tenero, una figurina per animazioni per bambini. Non è questo.
Ogni creatura vivente nella sua struttura anatomica, e nella sue caratteristiche, è una creatura stupenda e magnifica, non meno degna di noi, non imperfetta rispetto a noi, leggi solo questa pagina:
https://it.wikipedia.org/wiki/Ursidae e poi guarda questo video:
Osserva come l’anatomia crea perfezione dentro il bosco, lo slancio nel salire nel tronco, gli spostamenti, valuta questo considerando il peso e i piedi plantigradi (come noi), pensa all’olfatto, qualcosa di completamente diverso dalla nostra struttura.
Personalmente se mi levi questo elemento di studio, e mi metti davanti un bianco o nero, non si sta parlando di orso ma di qualcosa di angelico o terrifico.
Scrivo questo perchè a prescindere dalle sorti di questo orso, che non saremo certo noi a decidere, è verso un’ottica di convivenza che bisogna guardare. (Parlo proprio concretamente, per chi nei boschi ci va)