Alphonse02
Utente di lunga data
Mi interrogavo su cosa succede nel traditore, a livello di volontà, allorquando decide di tradire e quanto possa essere illusoria ogni mossa del tradito nel cercare di impedire la consumazione del tradimento (ipotesi estremamente rara) o la prosecuzione del tradimento che sia avvenuto. La decisione di tradire è un atto di affermazione della propria autonomia (se vogliamo, dell’ego-ismo) ed a quel punto ogni patto formativo del precedente rapporto di coppia viene travolto.
Finisce il rapporto di coppia, in ogni caso, come era stato concepito sul nascere. Questa è la mia conclusione.
Ho provato a chiedere all'AI (intelligenza artificiale) cosa ne pensasse e la risposta finale (per me insoddisfacente) è stata:
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… la decisione di tradire può essere influenzata da diversi fattori come la mancanza di comunicazione nella coppia, la noia o la routine, la ricerca di nuove emozioni e l’insoddisfazione sessuale. Inoltre, il tradimento può essere un modo per affermare la propria autonomia e indipendenza.
Tuttavia, il tradimento può avere conseguenze negative sulla relazione di coppia e sulla salute mentale dei partner coinvolti
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Chiaramente, nel tradimento occasionale (che si esaurisce in una o due volte) la formazione della volontà di tradire è molto accelerata – essendo provocata dalle circostanze del momento – e, quindi, la percezione del tradimento da parte del tradito è molto difficile. Si dice che quel tipo di tradimento tende a non incidere fortemente sul rapporto di coppia (a parte chi sostiene che aiuti la “sopportazione” del rapporto di coppia normale) se non viene scoperto o confessato. Peraltro, se si tratta di accadimento realmente occasionale (una “scappatella”) non si pone nemmeno il problema della prosecuzione del tradimento. Semmai, insorge il problema della potenziale ripetitività del tradimento occasionale, a fronte di una crisi del rapporto di coppia che viene vissuta malamente e sempre meno tollerata.
Invece, quando si verifica nel traditore l’innamoramento per il nuovo partner (evento che può capitare a tutti) se non soccorre in via preventiva un sofferto autocontrollo nel potenziale traditore che rimuova il desiderio di soddisfare la tentazione ovvero, una volta iniziato il tradimento, sovvenga un forte rimorso che ne impedisce la prosecuzione, non c’è niente da fare. Una volta travolti dalla nuova passione la si deve consumare ed il risultato è spesso quello dell’auto-alimentazione passionale, cioè del consolidamento del rapporto con l’amante, che diviene relazione a tutti gli effetti, parallela a quella normale di coppia e persino tendente a sostituirla.
Tenderei ad escludere che vi possa essere confusione o incertezza nel partner traditore (che spesso la invoca come condizione esistenziale che lo ha condotto al tradimento). Il tradire comporta empre una decisione di soddisfare una propria esigenza, vissuta come preponderante rispetto agli impegni presi nella formazione della coppia originale.
Il partner tradito, in quei casi nei quali si accorge del tradimento, poco può fare se non assistere – impotente – alla prosecuzione del tradimento e cercare di autodifendersi (magari in previsione della separazione/divorzio). Eppure, e le esperienze riportate nel forum lo dimostrano, in gran parte dei casi si invoca, da parte del partner tradito, un ripensamento/pentimento del traditore nella illusione che, ove avvenga (e sia genuino), in qualche modo le cose continuino ad andare come prima. Non è così.
In realtà, ogni tradimento implica la rottura del rapporto di coppia originale e l’esito non può che essere la fine del medesimo ovvero la sua trasformazione in un rapporto nuovo, basato almeno sulla consapevolezza e ricordo del tradimento. E la ricostruzione della fiducia – ammesso che riesca, anche in parte – si basa su una diversa percezione dell’altro. Lo si è conosciuto come diverso da quello originariamente incontrato e scelto.
Conosco coppie che hanno superato il tradimento e sono rimaste insieme. Nei loro comportamenti sociali, però, qualcosa è cambiato e lo si percepisce.
Poi ci sono coppie che sono saltate, subito dopo la scoperta del tradimento o dopo infruttuosi tentativi di riconciliazione, e, per quanto mi riguarda, sono la maggioranza.
Finisce il rapporto di coppia, in ogni caso, come era stato concepito sul nascere. Questa è la mia conclusione.
Ho provato a chiedere all'AI (intelligenza artificiale) cosa ne pensasse e la risposta finale (per me insoddisfacente) è stata:
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… la decisione di tradire può essere influenzata da diversi fattori come la mancanza di comunicazione nella coppia, la noia o la routine, la ricerca di nuove emozioni e l’insoddisfazione sessuale. Inoltre, il tradimento può essere un modo per affermare la propria autonomia e indipendenza.
Tuttavia, il tradimento può avere conseguenze negative sulla relazione di coppia e sulla salute mentale dei partner coinvolti
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Chiaramente, nel tradimento occasionale (che si esaurisce in una o due volte) la formazione della volontà di tradire è molto accelerata – essendo provocata dalle circostanze del momento – e, quindi, la percezione del tradimento da parte del tradito è molto difficile. Si dice che quel tipo di tradimento tende a non incidere fortemente sul rapporto di coppia (a parte chi sostiene che aiuti la “sopportazione” del rapporto di coppia normale) se non viene scoperto o confessato. Peraltro, se si tratta di accadimento realmente occasionale (una “scappatella”) non si pone nemmeno il problema della prosecuzione del tradimento. Semmai, insorge il problema della potenziale ripetitività del tradimento occasionale, a fronte di una crisi del rapporto di coppia che viene vissuta malamente e sempre meno tollerata.
Invece, quando si verifica nel traditore l’innamoramento per il nuovo partner (evento che può capitare a tutti) se non soccorre in via preventiva un sofferto autocontrollo nel potenziale traditore che rimuova il desiderio di soddisfare la tentazione ovvero, una volta iniziato il tradimento, sovvenga un forte rimorso che ne impedisce la prosecuzione, non c’è niente da fare. Una volta travolti dalla nuova passione la si deve consumare ed il risultato è spesso quello dell’auto-alimentazione passionale, cioè del consolidamento del rapporto con l’amante, che diviene relazione a tutti gli effetti, parallela a quella normale di coppia e persino tendente a sostituirla.
Tenderei ad escludere che vi possa essere confusione o incertezza nel partner traditore (che spesso la invoca come condizione esistenziale che lo ha condotto al tradimento). Il tradire comporta empre una decisione di soddisfare una propria esigenza, vissuta come preponderante rispetto agli impegni presi nella formazione della coppia originale.
Il partner tradito, in quei casi nei quali si accorge del tradimento, poco può fare se non assistere – impotente – alla prosecuzione del tradimento e cercare di autodifendersi (magari in previsione della separazione/divorzio). Eppure, e le esperienze riportate nel forum lo dimostrano, in gran parte dei casi si invoca, da parte del partner tradito, un ripensamento/pentimento del traditore nella illusione che, ove avvenga (e sia genuino), in qualche modo le cose continuino ad andare come prima. Non è così.
In realtà, ogni tradimento implica la rottura del rapporto di coppia originale e l’esito non può che essere la fine del medesimo ovvero la sua trasformazione in un rapporto nuovo, basato almeno sulla consapevolezza e ricordo del tradimento. E la ricostruzione della fiducia – ammesso che riesca, anche in parte – si basa su una diversa percezione dell’altro. Lo si è conosciuto come diverso da quello originariamente incontrato e scelto.
Conosco coppie che hanno superato il tradimento e sono rimaste insieme. Nei loro comportamenti sociali, però, qualcosa è cambiato e lo si percepisce.
Poi ci sono coppie che sono saltate, subito dopo la scoperta del tradimento o dopo infruttuosi tentativi di riconciliazione, e, per quanto mi riguarda, sono la maggioranza.