Cultura... oibò

Marjanna

Utente di lunga data
Non ho idea di che tipo di evoluzione ci possa essere nel campo degli strumenti musicali, a parte l'AI.
Oltre la sintesi del suono, che ha permesso tutto ciò che non si poteva fare nei decenni e secoli precedenti, cosa resta?
Obiettivamente nulla.
Credo che il futuro preveda un progresso involutivo.
Il mercato è già saturo, accadrà ciò che è accaduto con la musica classica.
La cristallizzazione delle opere e degli stili più noti, la creazione di nuove opere relegate a pochi fruitori.
Restiamo noi. Se resteremo.
Potremmo arrivare ad udire suoni che non percepiamo, forse. Oppure chissà che altro.

Sappiamo ancora poco degli altri abitanti di questo pianeta, anche se crediamo di sapere tutto. E di tanto di ciò che abbiamo oggi, lo si deve a chi ha osservato, non per rubare, non per "volere di più", ma per capire, con lo sguardo della meraviglia e dello stupore.
Altrimenti non ci si sarebbe arrivati.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Non ho idea di che tipo di evoluzione ci possa essere nel campo degli strumenti musicali, a parte l'AI.
Oltre la sintesi del suono, che ha permesso tutto ciò che non si poteva fare nei decenni e secoli precedenti, cosa resta?
Obiettivamente nulla.
Credo che il futuro preveda un progresso involutivo.
Il mercato è già saturo, accadrà ciò che è accaduto con la musica classica.
La cristallizzazione delle opere e degli stili più noti, la creazione di nuove opere relegate a pochi fruitori.
la classica ha smesso di evolvere con il Novecento, un motivo ci sarà
 

danny

Utente di lunga data
Ma l'evoluzione in teoria, salvo che ci stiamo fottendo il pianeta, continuerà. Qualcosa oltre le nostre vite e quelle di tua figlia.
Noi siamo il populino. A volte qui ho letto di cosa abbiamo fatto noi uomini, quando i geni poi non è che siano stati poi tanti.
Vero che oggi molti ci studiano, su qualsiasi cosa, per fini commerciali. Quindi si crea un movimento verso il nuovo.
Siamo anche nati in un periodo storico di velocità in termine di produzione. Stanno iniziando a circolare auto (orribili) che potrebbero aver fatto parte di qualche film futuristico degli anni 70.
Però il mondo non finisce con noi. Noi siamo arrivati dopo secoli di vita.
Quando parlo di futuro, parlo di secoli, non del futuro racchiuso in una vita umana.
Comunque questo pezzo, a proposito di cani, di altri cani, che mi è arrivato in condivisione, pur ricordando un po' le atmosfere dei First Aid kit mi piace davvero molto, bella voce, atmosfera, testo.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Comunque questo pezzo, a proposito di cani, di altri cani, che mi è arrivato in condivisione, pur ricordando un po' le atmosfere dei First Aid kit mi piace davvero molto, bella voce, atmosfera, testo.
Molto bella, è piaciuta anche a me.
Non la conosco però.
 

danny

Utente di lunga data
Molto bella, è piaciuta anche a me.
Non la conosco però.
Credo non la conosca nessuno, anche se poi ha anche vinto dei premi. Lisa Brunetti.
È uno dei tanti artisti auto prodotti in Italia o di distribuzione minore presenti sulle varie piattaforme e che probabilmente non emergeranno mai.
Ma... Porco cane, che bella scrittura.
Quando si dice... Che la musica è finita, che i cantanti di oggi fanno schifo, che una volta...
Non è vero niente. C'è che non interessa più a nessuno. Andiamo tutti troppo di fretta.

 
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Marjanna

Utente di lunga data
Credo non la conosca nessuno, anche se poi ha anche vinto dei premi. Lisa Brunetti.
È uno dei tanti artisti auto prodotti in Italia o di distribuzione minore presenti sulle varie piattaforme e che probabilmente non emergeranno mai.
Ma... Porco cane, che bella scrittura.
Quando si dice... Che la musica è finita, che i cantanti di oggi fanno schifo, che una volta...
Non è vero niente. C'è che non interessa più a nessuno. Andiamo tutti troppo di fretta.

Prima ho aperto il suo canale e ho ascoltato i primi due video impostando come ordine "popolari". Non mi sono piaciute.
La sua voce è sempre bella, però, per me... mmm... no.

Questa invece mi piace! :)

Come tu dici ci sono tanti artisti autoprodotti ora. Io ormai ho una certa, non è che mi metta a cercare musica su YouTube.
E purtroppo è anche cambiato. Se faccio una ricerca vengo dirottata da risultati non richiesti.
Ma lo stesso è per Google. Anni fa potevi finire in qualche sito con contenuti interessanti, seppure amatoriale. Adesso se ci sono saranno sommersi dietro siti più strutturati.

Però anche quando eravamo giovani noi, se ascoltavi la radio certa musica non la sentivi. Tutti conosciamo gruppi come i CSI o i Bluvertigo, ma dietro quanti ce ne erano, che per radio non si sentivano. La musica passava per musicassette copiate e ricopiate (a volte neppure quelle), andando ad ascoltare concerti nei posti più dispersi.

Non so se sia come dici, che andiamo troppo di fretta. In parte credo internet per come lo concepivamo noi, che ci abbiamo messo le zampine ben prima di FB e smartphone, abbia finito il suo raggio di libertà. Gli algoritmi decidono cosa venderti. Anche quando vuoi solo ascoltare una canzone.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non so come si sia arrivati a disquisire di musica.
Credo attraverso analogie.
Ma anche in musica auspico che un uomo adulto non si ponga come un ventenne.
Vero è che esistono sempre i Rolling Stones, ma sono nati patetici.
 

ologramma

Utente di lunga data
Non so come si sia arrivati a disquisire di musica.
Credo attraverso analogie.
Ma anche in musica auspico che un uomo adulto non si ponga come un ventenne.
Vero è che esistono sempre i Rolling Stones, ma sono nati patetici.
Non mi sento ventenne ,vorrei vede🤣.
Io seguivo altre tipo di canzoni ,ricordo i primi Sanremo ,poi tutto quello che è venuto dopo .
Ho seguito i vari stili e ho avuto preferenze come le ho ora per i nuovi autori ,ripeto non mi sento un ventenne ma vedendo i giovani di oggi che seguono i cantanti della mia come della tua gioventù ,forse sono loro che si immedesimano nei nostri tempi d'oro
 

danny

Utente di lunga data
Prima ho aperto il suo canale e ho ascoltato i primi due video impostando come ordine "popolari". Non mi sono piaciute.
La sua voce è sempre bella, però, per me... mmm... no.

Questa invece mi piace! :)

Come tu dici ci sono tanti artisti autoprodotti ora. Io ormai ho una certa, non è che mi metta a cercare musica su YouTube.
E purtroppo è anche cambiato. Se faccio una ricerca vengo dirottata da risultati non richiesti.
Ma lo stesso è per Google. Anni fa potevi finire in qualche sito con contenuti interessanti, seppure amatoriale. Adesso se ci sono saranno sommersi dietro siti più strutturati.

Però anche quando eravamo giovani noi, se ascoltavi la radio certa musica non la sentivi. Tutti conosciamo gruppi come i CSI o i Bluvertigo, ma dietro quanti ce ne erano, che per radio non si sentivano. La musica passava per musicassette copiate e ricopiate (a volte neppure quelle), andando ad ascoltare concerti nei posti più dispersi.

Non so se sia come dici, che andiamo troppo di fretta. In parte credo internet per come lo concepivamo noi, che ci abbiamo messo le zampine ben prima di FB e smartphone, abbia finito il suo raggio di libertà. Gli algoritmi decidono cosa venderti. Anche quando vuoi solo ascoltare una canzone.
Oggi funziona un po' così: le case discografiche portano avanti chi è già popolare.
Non è più una questione di qualità, di talent scout, non è il produttore che promuove chi ha più talento e capacità.
Oggi questo è indifferente: si parte da chi ha già acquisito popolarità su YouTube o Spotify e da lì si portano avanti strategie commerciali.
Ovviamente certi generi funzionano meglio su queste piattaforme che altri, anche solo per una questione di utenza.
Quindi l'autoproduzione è fondamentale per ottenere popolarità sulle piattaforme.
Le prime canzoni che hai ascoltato non piacciono neanche a me ma hanno avuto più like: sono state studiate appositamente per questo, hanno le caratteristiche adatte per essere contemporanee sulle piattaforme.
Quelle che ho condiviso no.
 

danny

Utente di lunga data
Non so come si sia arrivati a disquisire di musica.
Credo attraverso analogie.
Ma anche in musica auspico che un uomo adulto non si ponga come un ventenne.
Vero è che esistono sempre i Rolling Stones, ma sono nati patetici.
'nsomma.
Diciamo che non ti piacciono.
Certo loro pezzi spaccano ancora oggi.
Definirli patetici non è consigliabile, per quanto l' opinione sia libera.
È come dire che Stephen King è uno scrittore penoso.
Può non piacere, ma nel suo genere è tra i migliori.
In ogni caso il rock ormai è da ultracinquantenni.
 

Brunetta

Utente di lunga data
'nsomma.
Diciamo che non ti piacciono.
Certo loro pezzi spaccano ancora oggi.
Definirli patetici non è consigliabile, per quanto l' opinione sia libera.
È come dire che Stephen King è uno scrittore penoso.
Può non piacere, ma nel suo genere è tra i migliori.
In ogni caso il rock ormai è da ultracinquantenni.
Intendo come modo di porsi.
NON parlo di musica.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Oggi funziona un po' così: le case discografiche portano avanti chi è già popolare.
Non è più una questione di qualità, di talent scout, non è il produttore che promuove chi ha più talento e capacità.
Oggi questo è indifferente: si parte da chi ha già acquisito popolarità su YouTube o Spotify e da lì si portano avanti strategie commerciali.
Ovviamente certi generi funzionano meglio su queste piattaforme che altri, anche solo per una questione di utenza.
Quindi l'autoproduzione è fondamentale per ottenere popolarità sulle piattaforme.
Le prime canzoni che hai ascoltato non piacciono neanche a me ma hanno avuto più like: sono state studiate appositamente per questo, hanno le caratteristiche adatte per essere contemporanee sulle piattaforme.
Quelle che ho condiviso no.
Mah, quello che dici, che si basa sui followers, ormai è abbastanza noto. Questa ragazza di cui hai postato due canzoni, ne ha una, intitolata "Rispetto" pubblicata due anni fa. Nessun commento, 5 like, 230 visualizzazioni.
Ricaricaca con video 1 anno fa: 8 commenti, 52 like, 23.385 visualizzazioni.
Personalmente questa canzone non mi piace, ma non è tanto importante. Un tempo dovevi trovare comunque qualche entrata, che fosse tramite festival, locali o altro. Per tanti rimanevano passioni che coltivavano extra lavoro.
Non credo sarà tanto diverso per i tanti di oggi, che certo possono autoprodursi, avere il loro piccolo riscontro a suon di like, però mi pare siano veramente tanti. Troppi.
Vedi l’esempio che ti ho fatto. Guardi un video, e non vai a vedere gli altri. E invece no. 23.385 cliccano su un video, un altro stessa canzone 230.
Capisci che il funzionamento ha qualcosa che non è casuale, come funzioni di preciso non lo so, ma è un calcolo.
 

danny

Utente di lunga data
Mah, quello che dici, che si basa sui followers, ormai è abbastanza noto. Questa ragazza di cui hai postato due canzoni, ne ha una, intitolata "Rispetto" pubblicata due anni fa. Nessun commento, 5 like, 230 visualizzazioni.
Ricaricaca con video 1 anno fa: 8 commenti, 52 like, 23.385 visualizzazioni.
Personalmente questa canzone non mi piace, ma non è tanto importante. Un tempo dovevi trovare comunque qualche entrata, che fosse tramite festival, locali o altro. Per tanti rimanevano passioni che coltivavano extra lavoro.
Non credo sarà tanto diverso per i tanti di oggi, che certo possono autoprodursi, avere il loro piccolo riscontro a suon di like, però mi pare siano veramente tanti. Troppi.
Vedi l’esempio che ti ho fatto. Guardi un video, e non vai a vedere gli altri. E invece no. 23.385 cliccano su un video, un altro stessa canzone 230.
Capisci che il funzionamento ha qualcosa che non è casuale, come funzioni di preciso non lo so, ma è un calcolo.
Sì, non è casuale. Il cambiamento che si determina è nella qualità finale, che è quella determinata dal tipo di pubblico.
Un tempo la scelta la facevano addetti al lavoro.
Ma sono i soliti discorsi: affidarsi alla popolarità sposta le scelte sulle cose più banali o addirittura trash, come è accaduto per la Tv, e favorisce target più intraprendenti, come gli adolescenti e chi investe grandi cifre nella popolarità, come i Ferragnez, esempio noto a tutti, o la Elettra Lamborghini.
Ormai dire che in Italia nei settori editoriali e musicali si lavora di merda è scontato.
La questione che tu poni è la distinzione tra video e canale. Se promuovi un video non è affatto scontato che i risultati raggiungano il canale.
Ma siamo in una, fase intermedia: con L'AI si passerà ai contenuti totalmente personalizzati. Chi venderà musica non sarà più un musicista.
 
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Marjanna

Utente di lunga data
Sì, non è casuale. Il cambiamento che si determina è nella qualità finale, che è quella determinata dal tipo di pubblico.
Un tempo la scelta la facevano addetti al lavoro.
Ma sono i soliti discorsi: affidarsi alla popolarità sposta le scelte sulle cose più banali o addirittura trash, come è accaduto per la Tv, e favorisce target più intraprendenti, come gli adolescenti e chi investe grandi cifre nella popolarità, come i Ferragnez, esempio noto a tutti, o la Elettra Lamborghini.
Ormai dire che in Italia nei settori editoriali e musicali si lavora di merda è scontato.
La questione che tu poni è la distinzione tra video e canale. Se promuovi un video non è affatto scontato che i risultati raggiungano il canale.
Ma siamo in una, fase intermedia: con L'AI si passerà ai contenuti totalmente personalizzati. Chi venderà musica non sarà più un musicista.
Io ho pensato a chi è giovane oggi.
Il pubblico è lì, a portata. A disposizione di chiunque.
Ma perchè l'algoritmo ti spinga non basta mettersi a cantare, con una bella voce. Devi costruire la tua immagine, proporre video accattivanti, l'audio deve essere pulito, ect.
Forse.
Tutte cose, comunque, che comportano un investimento economico.
Eppure se apro adesso YouTube e vado su tendenze Musica, trovo un video di un rapper italiano di 22 anni, Rhove, che sembra girato con un telefonino durante una vacanza con la sua ragazza.
Alchè mi chiedo quale tipo di pressione possa sentire chi cresce oggi, che in teoria ha una possibilità allo stesso modo di tanti altri, ma non ricevere i like. Moneta per arrivare al pubblico. Forse.
 
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