Buongiorno a tutti! Sono nuova del forum e da 7 mesi circa ho una relazione con un mio collega di lavoro che convive da 10 anni circa.
La loro storia era in piena crisi (per il suo migliore amico finita già da un anno) e lui era alla ricerca di tutte quelle mancanze che aveva a casa e ha trovato me.
Collega nuova e neoassunta, di bell’aspetto che non aveva intenzione di cedere.
Lui mi ha corteggiata per tantissimo tempo e alla fine ho ceduto. All’inizio era tutto molto semplice, finché non mi sono innamorata. Da lì ho iniziato a soffrire come un cane e ammetto di avergli forzato la mano perché lo volevo tutto per me.
Qualche giorno fa confessa alla compagna di essere in crisi, di non sapere cosa vuole e alla fine confessa di avere un’altra. Lei piange, immagina tutto quello che avrebbe perso (credo più cose materiali che lui) e gli chiede di provare la terapia di coppia per provare a risanare il rapporto. Amici e famiglia lo spingono verso di lei, ma dalla mia parte ci sono solo io. Io che vengo additata come la “rovina famiglie”. Lui ora si dice molto confuso e non vuole rinunciare a nessuna delle due. Non vuole lasciare me e non vuole lasciare lei per motivi diversi dice. Io mi sono innamorata, ma così è un gioco al massacro. Da un lato gli direi di stare con lei visto che non sono stata abbastanza per fare il grande salto, dall’altra voglio aspettare e vedere come evolve la storia. Ma se lei dovesse chiudere mi ritroverei con un uomo a metà?
Al momento non penso lucidamente e non so che fare. Spero possiate aiutarmi
Amica cara, io la storia con la collega l'ho avuta.
Io ero sposato, lei pure (entrambi senza figli).
Abbiamo lasciato i rispettivi e siamo insieme (tra alti e molti molti bassi) da sedici anni.
Abbiamo un figlio.
Sei bona? Da come ti descrivi pare di sì.
(la domanda è meno peregrina di quanto tu possa pensare)
E pare anche che tu voglia chiaramente fare intendere che tu non sei una di quelle che la danno via subito.
No, no.
Tu sei una che se la tira un bel po' anche se hai chiaro da subito dove andrai a parare (altrimenti non accetteresti neanche il corteggiamento).
E così accade che, da essere soggetto dominante, nel momento stesso in cui sei caduta e ti sei concessa, diventi parte debole.
Finché lo tenevi sulle spine eri solo tu a tenere il pallino del gioco in mano.
Poi ti dai, ti concedi, accetti, ti tuffi.
E incominciano i guai.
I tuoi.
Perché pare che lui non ti abbia mai detto qualcosa del tipo 'lascerò lei per te'.
No.
Lui ti ha detto (che l'abbia fatto davvero o meno è un altro discorso) che ha parlato di te con la moglie.
Ha confessato, si è liberato di un peso.
Perché eri diventata un peso (ammesso, ripeto, che abbia confessato davvero), altrimenti avrebbe omesso qualsiasi dettaglio sulla vostra storia.
Perché questo tipo di confessioni sono:
- generalmente postume (a storia finita)
- un modo infantile e vigliacchetto per pulirsi la coscienza
- una balla colossale per prendere le distanze da TE