spleen
utente ?
Si.Il tema resta invece interessante, molto!![]()
Da sempre. Vasto e complessissimo.
Si.Il tema resta invece interessante, molto!![]()
Sì.Si.
Da sempre. Vasto e complessissimo.
Il problema era che si autoconvinceva, mica lo diceva per celiare,La comprendo pienamente!![]()
Metti si sentisse solo, e poi...lì, così...uno spreco! Le risorse sono preziose!
Mi piace la tua collega![]()
Mi hai fatto venire in mente la conferenza che ho visto qualche sera fa sulla "scontentezza".Sì.
In particolare nella nostra cultura.
Riguardo il "sacrificio" come medicina, c'è da dire che per parecchio ha funzionato.Mi hai fatto venire in mente la conferenza che ho visto qualche sera fa sulla "scontentezza".
Il sacrificio visto come medicina (inutile) per curare la nostra scontentezza di fondo. E le altre cose che ci convinciamo siano medicine per il male ed il dolore di vivere.
E' la parte bambina in effetti ad emergereIl problema era che si autoconvinceva, mica lo diceva per celiare,a volte mi sembrava una bambina mai cresciuta. Potrei raccontarti di quando, parlando di un non so quale cazzo avesse visto, sbottava: ..ma era grosso, davvero grosso... e tutti noi colleghi a prenderla per il sedere: - Ma quanto grosso, fai degli esempi...-
Oppure quando ci raccontava di sua madre che la obbligava a 13 anni a mettesi in topless al mare....
E' qui che torna prepotentemente l'idea del sacro, anzi, per usare una delle parole esatte dell'autore del libro in presentazione che ho visto, della spiritualità che oggi è rigettata, calpestata, banalizzata.Riguardo il "sacrificio" come medicina, c'è da dire che per parecchio ha funzionato.
Inserito il concetto nel giusto contesto ha una sua funzionalità.
Ma serve che ci sia una dose di superstizione...in quel contesto.
Io sono curiosa di vedere come si potrà trasformare la superstizione oggi e domani soprattutto.
Anche perchè l'altra funzione del sacrificio, nei termini di "medicina", è quello del controllo sociale.
Parlando di religioni, quella cristiana lo è, quella araba un pochino meno, poi ce ne sono di altre ancor più radicate come quelle buddisteE' qui che torna prepotentemente l'idea del sacro, anzi, per usare una delle parole esatte dell'autore del libro in presentazione che ho visto, della spiritualità che oggi è rigettata, calpestata, banalizzata.
Quella idea di spiritualità che non necessariamente è religiosa, ma può essere anche agnostica, laica.
Ma tutti viviamo di superstizione, non credi?
Prendiamo in giro le nostre vecchie e poi andiamo a farci leggere la mano, o in certi casi anche spennare dai maghi in tv. O siamo superstiziosamente convinti di diventare strafighi seguendo le indicazioni e comprando le cremine di qualche influencer.
Credendo di esserci evoluti, di fatto appiattendoci a una mancanza di senso critico che è una costante che attraversa i secoli.
Devo tornare a lavorare, sennò niente ferie.....ma ci torno, sull'argomento.![]()
Spiritualità non è necessariamente declinata con religione, è ricerca di un senso alle cose.Parlando di religioni, quella cristiana lo è, quella araba un pochino meno, poi ce ne sono di altre ancor più radicate come quelle buddiste
La superstizione io penso possa essere la base della conoscenza. Sapendo che è superstizione, un tentativo di coniugare cielo e terra.E' qui che torna prepotentemente l'idea del sacro, anzi, per usare una delle parole esatte dell'autore del libro in presentazione che ho visto, della spiritualità che oggi è rigettata, calpestata, banalizzata.
Quella idea di spiritualità che non necessariamente è religiosa, ma può essere anche agnostica, laica.
Ma tutti viviamo di superstizione, non credi?
Prendiamo in giro le nostre vecchie e poi andiamo a farci leggere la mano, o in certi casi anche spennare dai maghi in tv. O siamo superstiziosamente convinti di diventare strafighi seguendo le indicazioni e comprando le cremine di qualche influencer.
Credendo di esserci evoluti, di fatto appiattendoci a una mancanza di senso critico che è una costante che attraversa i secoli.
Devo tornare a lavorare, sennò niente ferie.....ma ci torno, sull'argomento.![]()
Ciao ivanl, sono nella fase del "vivo alla giornata", non mi preoccupo dei progetti perchè alla fine ne avevamo anche prima e mi pare che li abbia buttati al vento rivolgendo il suo sguardo altrove, quindi non ne faccio (a lunga durata almeno, sul dove si va sabato ancora ci si accorda). Ma va bene così per me, ora. Non devo dimostrare di essere una super-donna che lo sbatte fuori di casa, ne una superiore al punto da non sbirciare in giro in cerca di indizi, sono me stessa, nel bene e nel male e il prodotto attuale di quello che mi è capitato.@rotolina, come prosegue la cosa? In che fase sei?
Il primo che hai detto. Ma se non sarà così avrò ripristinato in me l'opinione di lui al termine di questo processo e questo ci permetterà di rispettarci davanti e dietro i fugli. I figli crescerebbero comunque con noi separati, il punto è che bisogna vedere come ti separiMa il tuo fine qual è? Capire se puoi ricominciare? Aspettare per crescere i figli e separarvi? Una vita da coinquilini?
Invidio tanto il tuo saper essere così pacata e calma...io sarei andata fuori di testa...Il primo che hai detto. Ma se non sarà così avrò ripristinato in me l'opinione di lui al termine di questo processo e questo ci permetterà di rispettarci davanti e dietro i fugli. I figli crescerebbero comunque con noi separati, il punto è che bisogna vedere come ti separi
credere nella sHcienzaH.....Riguardo il "sacrificio" come medicina, c'è da dire che per parecchio ha funzionato.
Inserito il concetto nel giusto contesto ha una sua funzionalità.
Ma serve che ci sia una dose di superstizione...in quel contesto.
Io sono curiosa di vedere come si potrà trasformare la superstizione oggi e domani soprattutto.
Anche perchè l'altra funzione del sacrificio, nei termini di "medicina", è quello del controllo sociale.