Denatalità: ma gli uomini?

Brunetta

Utente di lunga data
l'istinto di riproduzione sono 40 anni che viene sistematicamente represso. la gravidanza viene presentata quasi come una malattia. le difficoltà a comprare casa sono un corollario
È quello che penso. Ma ho chiesto, prescindendo dalle condizioni economiche. Anche perché non è che chi ha un reddito alto ne faccia 4.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
se è un fatto culturale oltre che un obbiettivo politico, le condizioni economiche sono una conseguenza
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Io ho solo risposto a chi ha commentato con fare poco simpatico
Mia figlia si è impegnata x anni e fa il suo lavoro con passione e cura e soptutto si mantiene mentre studia da anni
Poi ha avuto la fortuna di potersi permettere uno sport così caro ma deve essere una colpa ? Ne è conscia e riconoscente dopodiché ha fatto tesoro delle possibilità date
Tutto qui
Niente da ridire su tua figlia ma mettere di mezzo l'invidia mi sembra esagerato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Niente da ridire su tua figlia ma mettere di mezzo l'invidia mi sembra esagerato.
Ma io ho scritto altre cose. È @ivanl che ha fatto una battuta perché Carola ha detto che sarebbe stata contenta perfino se la figlia avesse scelto di fare la maestra di sci, come se si trattasse di una scelta modesta.
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Ma io ho scritto altre cose. È @ivanl che ha fatto una battuta perché Carola ha detto che sarebbe stata contenta perfino se la figlia avesse scelto di fare la maestra di sci, come se si trattasse di una scelta modesta.
Sì, avevo inteso fosse rivolto a Ivan. Non è la prima volta che sbatte in faccia l'invidia. Mi chiedevo come mai ha sempre questa impressione.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, avevo inteso fosse rivolto a Ivan. Non è la prima volta che sbatte in faccia l'invidia. Mi chiedevo come mai ha sempre questa impressione.
Non lo so.
Credo che viva in una condizione contraddittoria per se stessa.
E interpreta sempre come accusa le affermazioni altrui.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, avevo inteso fosse rivolto a Ivan. Non è la prima volta che sbatte in faccia l'invidia. Mi chiedevo come mai ha sempre questa impressione.
Io ho parlato di me dalle stalle alle stelle e poi alle stalle. Ho detto che le entrate più alte non cambiano molto lo stile di vita, ma solo le mille piccole scelte di ogni giorno e ho fatto esempi vissuti da me. Come potrebbero essere critiche ad altri?
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ci sono uomini con un figlio che avrebbero voluto gemelli.
Ma contestualmente hanno detto che non ci sono soldi.
Probabilmente sono riflessi di racconti di generazioni passate, di tanti figli ma lasciati un poco allo sbando.
Una mia zia ne ha fatti 5. I piccoli li metteva a dormire nei cassetti, in mancanza di letti.
Questo racconto io l’ho sentito, non visto, perchè sono nata dopo. Però nel racconto i toni e i volti facevano ben intendere che era un situazione precaria, non solo di letti.
Una carenza di cura che non si fermava alla nutrizione, per quanto in molti casi sia stata notevole.
Tantissime persone della mia generazione so bene che possono aver sentito cose simili, io stessa ne potrei raccontare altre (non mi dilungo). In qualche modo hanno sentito maggiore responsabilità nel mettere al mondo creature, a 360°. Si era arrivati ad un punto in cui avere una vita dignitosa voleva dire arrivare ad una laurea.
E un uomo vuole poter dare il meglio per un figlio, forse per questo il numero dei figli è calato.
E poi direi che devi calarlo nel tempo presente, perchè alla fine è del presente che bisogna parlare. Un figlio non è solo libri e attività extrascolastiche, oggi una persona italiana pensa a farlo crescere in una casa decente, e molto altro.

Le battute sulla squadra di calcio sono tipiche della mia generazione, da parte di uomini.
Comunque non credo ti mentano, ti hanno risposto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Probabilmente sono riflessi di racconti di generazioni passate, di tanti figli ma lasciati un poco allo sbando.
Una mia zia ne ha fatti 5. I piccoli li metteva a dormire nei cassetti, in mancanza di letti.
Questo racconto io l’ho sentito, non visto, perchè sono nata dopo. Però nel racconto i toni e i volti facevano ben intendere che era un situazione precaria, non solo di letti.
Una carenza di cura che non si fermava alla nutrizione, per quanto in molti casi sia stata notevole.
Tantissime persone della mia generazione so bene che possono aver sentito cose simili, io stessa ne potrei raccontare altre (non mi dilungo). In qualche modo hanno sentito maggiore responsabilità nel mettere al mondo creature, a 360°. Si era arrivati ad un punto in cui avere una vita dignitosa voleva dire arrivare ad una laurea.
E un uomo vuole poter dare il meglio per un figlio, forse per questo il numero dei figli è calato.
E poi direi che devi calarlo nel tempo presente, perchè alla fine è del presente che bisogna parlare. Un figlio non è solo libri e attività extrascolastiche, oggi una persona italiana pensa a farlo crescere in una casa decente, e molto altro.

Le battute sulla squadra di calcio sono tipiche della mia generazione, da parte di uomini.
Comunque non credo ti mentano, ti hanno risposto.
Si vedi che non hai letto nemmeno 10 delle 50 pagine perché sono cose dette e stradette.
Ma chi ha detto che avrebbe voluto gemelli sono stati feather e Danny.
MA se dico A PRESCINDERE dalle condizioni economiche, perché non si prescinde?
Non è obbligatorio scrivere per cinquanta pagine che il problema sono le condizioni economiche. Si può anche non intervenire se non si sa o non si vuole rispondere.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Si vedi che non hai letto nemmeno 10 delle 50 pagine perché sono cose dette e stradette.
Ma chi ha detto che avrebbe voluto gemelli sono stati feather e Danny.
MA se dico A PRESCINDERE dalle condizioni economiche, perché non si prescinde?
Non è obbligatorio scrivere per cinquanta pagine che il problema sono le condizioni economiche. Si può anche non intervenire se non si sa o non si vuole rispondere.
Infatti ho scritto che ne ho letta una, e ho chiesto cosa ne era uscito.
Non sapevo la tua risposta facesse riferimento solo a due utenti.

Qui ti rispondono uomini di 50 anni, forse la media è anche più alta.
Prescindere dalle condizioni ecomiche, vuol dire fantasticare. Le condizione economiche non sono superflue.
Mi pare che feather e Danny si siano già espressi esponendo fatti personali, pertanto non mi pare ci sia da stupirsi.
Suona un poco da sliding doors chiedere a delle persone adulte di fantasticare cambiando elementi che ritengono siano stati incisivi nel loro percorso di vita.

La domanda andrebbe posta a chi potrebbe diventare più probabilmente padre, percui -ad oggi- uomini nella fascia 20, 30.
Qua sono tutti, ormai, mediamente vecchi.
 

danny

Utente di lunga data
Sei tu che pensi che gran parte delle famiglie faccia la fame. Mica tutti ambiscono a City Life o Città Studi, la maggior parte delle persone vive in periferia o nell’hinterland ed è contenta così. Conosco uno che definisce il fratello un poveretto perché vive in via Pascoli (per i non milanesi è Città Studi a due passi dal Politecnico e le facoltà scientifiche della Statale) a lui piace il paesino “morte civile”. Lì le case costano meno.
Vi fermo subito in questa discussione.
Chi vive in periferia e nell'hinterland soffre maggiormente il disagio dell'aumento del costo della vita.
Non è affatto contento così.
City Life o Città Studi sono per ricchi, qui non si riesce più a vivere manco al Corvetto.
Qui qualcuno che scrive vive in un quartiere popolare o si parla per sentito dire?
 

danny

Utente di lunga data
“Un professore di prima nomina con il suo stipendio annuo oggi può comprare a Milano lo stesso numero di metri quadrati che avrebbe potuto acquistare trent’anni fa. Il confronto effettuato sulla media delle maggiori città italiane darebbe in sostanza lo stesso risultato. Per comprare nel 1993 una casa da 80 metri quadrati di costo medio a Milano, infatti, il neoassunto avrebbe dovuto devolvere 14,9 annualità, equivalenti a un prezzo di 168.880 euro, oggi servono 15 annualità, per una spesa di 279.280 euro. Nelle grandi città si è passati nel trentennio dalle 9,5 annualità alle attuali 9,6. Una coincidenza curiosa e inattesa da chi pensa che le case a Milano stiano registrando un record storico di prezzi e che a prima vista farebbe pensare a un mercato piatto, mentre in realtà si tratta di un gioco dell’oca dove dopo una serie di oscillazioni anche molto forti si è tornati alla casella di partenza. Se infatti guardiamo i dati della tabella nel 1997 le annualità sufficienti a comprare nel capoluogo lombardo erano poco più di 10 mentre nel 2007 ne occorrevano ben 19. Nella media delle grandi città il massimo è stato toccato nel 2007, con 12,2 annualità, il minimo nel 2020 con 8,4.”
Boh. Un articolo così che parte col comprare casa a Milano che cosa rappresenta?
Intendo dire... Casa a Milano dove???
Valore medio è totalmente privo di significato.
Ma chi le scrive queste cose?
E poi, professore di cosa?
Questo parla di un neoassunto che si comprava una casa da 320 milioni... Io in quegli anni a malapena ne ho comprata una, grande la metà e fuori Milano, a 100.
Ma manco quando mi sono sposato, con due stipendi e la dote di mia moglie, ci siamo potuti permettere una casa da 320 milioni. Ne abbiamo spese 240 ed eravamo al pelo.
Quindi, assunto errato, un professore non poteva comprarsi una casa allora e nemmeno adesso.
 

danny

Utente di lunga data
Si vedi che non hai letto nemmeno 10 delle 50 pagine perché sono cose dette e stradette.
Ma chi ha detto che avrebbe voluto gemelli sono stati feather e Danny.
MA se dico A PRESCINDERE dalle condizioni economiche, perché non si prescinde?
Non è obbligatorio scrivere per cinquanta pagine che il problema sono le condizioni economiche. Si può anche non intervenire se non si sa o non si vuole rispondere.
A me non sembra questo il succo.
Si fanno meno figli perché si ha sempre meno tempi da dedicarci.
È un potente deterrente una donna che lavora come un uomo, e non serve pareggiare i conti con l'uomo dando anche a lui la possibilità di scegliere per l'allattamento, no, serve che la mamma abbia tempo e voglia di fare figli.
È lei che decide e trascina l'uomo perché è in lei che cresce un figlio.
Se una donna torna a casa alle 8, 9 di sera... La voglia passa.
E se una donna decidesse di lavorare meno?
Calano i soldi, e a quel punto invece di tre figli ne fai uno e conservi per lui la possibilità di andare all'università, invece di mandarlo a lavorare a 16 anni anche se magari ha ottimi voti a scuola.
Passati i 30, poi, oltre a dover curare un bambino può capitare di dover curare anche i nonni, e non solo addio all'aiuto, ma anche ai soldi, perché le badanti o le case di cura costano e il tempo diventa ancora meno. E se i nonni sono separati è anche peggio perché non possono nemmeno assistersi tra loro finché sono vivi entrambi.
Quindi diventi terribilmente egoista, perché tutta la tua vita se ne va per un lavoro del cazzo dove ti danno 4 soldi con cui combini sempre meno e inoltre devi ringraziare tutti i giorni per avere un cazzo di lavoro dove puoi anche perdere una mano, un braccio, le dita come a un mio amico. E poi son cazzi tuoi a vivere senza dita. Se ne va per fare cose che percepisci come un dovere in una società in cui i tuoi figli staranno sul cazzo a un sacco di persone e dove si parla ormai solo di diritti di minoranze, e dei tuoi problemi devi tacere perché sei una maggioranza, e non ti caga nessuno perché essere tanti è un privilegio.
Che poi non è vero.
Noi abbiamo indietro una rata del condominio, sto mese non ci sono i soldi. Ci uniamo a tutti gli altri che hanno smesso di pagare da un bel po'.
E no, non va male. L'operazione del tumore l'ha pagata l'assicurazione privata. Fatevela, mi raccomando.
E non fate figli per potervela pagare, insieme alla cazzo di macchina nuova che pretendonl i sindaci borghesi di città sempre più per pochi come Milano. Lavorate per servire.
Che vi riproducete a fare, a questo punto?
 
Ultima modifica:

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Si vedi che non hai letto nemmeno 10 delle 50 pagine perché sono cose dette e stradette.
Ma chi ha detto che avrebbe voluto gemelli sono stati feather e Danny.
MA se dico A PRESCINDERE dalle condizioni economiche, perché non si prescinde?
Non è obbligatorio scrivere per cinquanta pagine che il problema sono le condizioni economiche. Si può anche non intervenire se non si sa o non si vuole rispondere.
Ma non puoi prescindere dalle condizioni economiche. Non puoi decidere cosa può essere una motivazione e cosa no
Poi io sono la prima a dire che anche in comdizioni economiche più che buone non avrei fatto altri figli, ma questa sono io
Ai miei figli quando ne parliamo dico sempre di valutare tutto prima di pensare a un figlio. Partendo dalle possibilità economiche , passando dalle preoccupazioni e all’impegno che richiedono. Lo dico soprattutto per le fidanzate se hanno intenzione di fare carriera
 

ologramma

Utente di lunga data
Infatti ho scritto che ne ho letta una, e ho chiesto cosa ne era uscito.
Non sapevo la tua risposta facesse riferimento solo a due utenti.

Qui ti rispondono uomini di 50 anni, forse la media è anche più alta.
Prescindere dalle condizioni ecomiche, vuol dire fantasticare. Le condizione economiche non sono superflue.
Mi pare che feather e Danny si siano già espressi esponendo fatti personali, pertanto non mi pare ci sia da stupirsi.
Suona un poco da sliding doors chiedere a delle persone adulte di fantasticare cambiando elementi che ritengono siano stati incisivi nel loro percorso di vita.

La domanda andrebbe posta a chi potrebbe diventare più probabilmente padre, percui -ad oggi- uomini nella fascia 20, 30.
Qua sono tutti, ormai, mediamente vecchi.
Va bene ti perdono , perché ho sempre dichiarato di essere il nonno del forum💐💪🥰
 

rotolina

Utente di lunga data
Io anche e poi alla selezione li ho trovati tutti in gamba dal figlio di papà al figlio del bar del paese che ha come alternativa magari solo quello
tutti che si aiutavano nessuna invidia
Mi è piaciuto stare con loro una bella gioventù
Pure, io. Non ho mai visto ragazzi arroganti o cafoni. I giovani poi sono spesso maestri per bambini e li ho trovati sempre all'altezza del loro compito (non facile...perchè qualche bambino sarebbe pure da allontanare dal gruppo). E' un bellissimo sport, costoso, ma non tanto per i corsi che secondo me sono anche più economici del tennis ad esempio, ma per lo skipass.
 

rotolina

Utente di lunga data
La obbligano a stare a casa quei due gg lei andrebbe di corsa
Comunque si i conti sono quelli però calcola anche hanno anche la mamma di lui con badante fissa io nn so con la pensione misera che ha da ex bidella scuola elementare se sufficiente tra affitto e signora

I buoni li spende tutti al super cnq nn mangia mai con i colleghi
Potrebbero avere l'indennità di accompagnamento se la mamma è invalida, questo a livello nazionale. Poi ci sono altri aiuti a seconda della regione di appartenenza. Ci sono regioni che sugli aiuti economici alla non autosufficienza sono al top (e li erogano indipendentemente dall'Isee o da altri sistemi di valutazione della situazione economica).
In ogni caso, credo che questo post fosse nato per capire se anche l'uomo è attore protagonista di questa rilevata denatalità....poi si è arrivati qui, ad una delle motivazioni che potrebbe essere quella economica. Le situazioni sono però talmente eterogenee che si trova di tutto come motivazione per non mettere al mondo dei figli. Io ho sostenuto che per decidere se diventare o meno genitore (quindi del primo figlio non del secondo...terzo ...quarto...etc.), la motivazione economica non credo sia maggioritaria; rilevano altre questioni alle quali quella economica viene magari associata ed è quindi rafforzativa della convinzione di non averne. Per ciò che ho potuto vedere, personalmente e professionalmente, i figli chi li voleva li ha fatti (salvo problemi clinici), quantomeno uno. Poi dal secondo in poi ti do ragione, le persone pensano anche al tenore di vita che possono garantire al primo e come dividere se arriva un secondo, infatti ho sostenuto che non è vero che dove mangi in 3 mangi in 4, 5, 6. Poteva essere vero sessant'anni fa, ma non ora che la qualità di vita media comprende una serie di servizi minimi che andrebbero garantiti ai figli. Ovviamente non parlo del corso di sci, però un corso sportivo è bene farlo fare, a qualche compleanno dovranno pur partecipare, in gita scolastica li mandi, il materiale scolastico lo compri, etc.
 

rotolina

Utente di lunga data
Infatti ho scritto che ne ho letta una, e ho chiesto cosa ne era uscito.
Non sapevo la tua risposta facesse riferimento solo a due utenti.

Qui ti rispondono uomini di 50 anni, forse la media è anche più alta.
Prescindere dalle condizioni ecomiche, vuol dire fantasticare. Le condizione economiche non sono superflue.
Mi pare che feather e Danny si siano già espressi esponendo fatti personali, pertanto non mi pare ci sia da stupirsi.
Suona un poco da sliding doors chiedere a delle persone adulte di fantasticare cambiando elementi che ritengono siano stati incisivi nel loro percorso di vita.

La domanda andrebbe posta a chi potrebbe diventare più probabilmente padre, percui -ad oggi- uomini nella fascia 20, 30.
Qua sono tutti, ormai, mediamente vecchi.
No c'è @jack-jackson. Vuoi rispondere tu? :sneaky:
 
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