Antonio Ricci mi ha sempre fatto schifo.Una riflessione (per certi versi, controcorrente) la faccio su questo "tormentone" mediatico concernente un fatto strettamente privato, che sta diventando più grande e grave di quello che è, almeno sul piano pubblico, ma senza entrare nel merito dei comportamenti di altri che Giambruno.
Come fossero i rapporti all'interno della coppia, non lo possiamo sapere con certezza. Se la relazione tra la Meloni e Giambruno si fosse deteriorata da tempo e si reggesse per ipocrita convenienza di facciata lo si può pensare, ovviamente senza pretesa di conoscere la realtà: quella la conoscono solo i protagonisti.
Ho letto che Giambruno vivesse autonomamente in Lombardia all'incirca una decina di giorni al mese (turnazione alla trasmissione televisiva su Mediaset del pomeriggio), dopo aver lasciato la conduzione del TG4 quando la sua compagna Giorgia Meloni aveva assunto la carica di primo presidente del consiglio di genere femminile in Italia. Le altre tre settimane, lavorava da Roma da remoto, tenendo la figlia (nel senso di trascorrere una parte rilevante di tempo con lei) presso l'abitazione familiare. Da bravo padre, direi, meglio di me, a suo tempo.
Inoltre, paradossalmente, un certo passo indietro costui lo aveva fatto allora. Forse non ce l'ha fatta a continuare ...
Un "incidente" relazionale di questo tipo (tradimento consumato in concreto o solo guasconate verbali, decisamente sguaiate, di un uomo immaturo e frustrato dall'avere una compagna più famosa e più di successo di lui) potrebbe risolversi all'interno di una coppia di sconosciuti cittadini, con un/a bimbo/a di 8 anni, che siano mossi del desiderio di mantenere un'unità familiare di qualche genere (e magari riprovare una nuova convivenza) che preservasse la prole da scossoni emotivi almeno nella fase di crescita adolescenziale.
Nel caso della Meloni, essendo la vicenda oggetto di pubblico dibattito e speculazione (persino internazionale), è altamente improbabile (se non impossibile) che questa alternativa (scelta da molti traditi, stando anche ai casi di tradimento eclatanti e grevi raccontati su questo forum) si possa verificare, persino nella ipotesi della situazione presentata nel famoso video della "pesca" (della Esselunga), cioè quando sia la bimba a tentare la riappacificazione dei genitori separati. E tutti a commuoversi ...
L'impraticabilità di quella soluzione nella coppia è dovuta - almeno credo - alla esposizione pubblica e politica dei partners esasperata da un disvelamento ragionato e cinico dell'ideatore ed autore della fortunata trasmissione "Striscia la notizia", che ha tirato fuori dal suo "frigorifero" alcuni fuorionda in suo possesso, quando - a suo dire - aveva visto la copertina del settimanale "Chi" che avrebbe acceso la sua indignazione ("Ho visto Andrea Giambruno santificato sulla copertina del settimanale “Chi” e ho deciso di divulgare i fuorionda a Striscia" dichiarazione apparsa sul Web il 21/10/2023). Antonio Ricci si sarebbe così comportato come un estraneo che si renda conto che un marito tradisce la moglie e sente il dovere morale di informarla pubblicamente (affiggendo manifesti sui muri del quartiere, specificando che è cornuta, fornendo tutte le indicazioni del tradimento). E, se ricordo bene, avrebbe pure detto che la Meloni dovrebbe ringraziarlo per quanto ha fatto. No comment.
Ricordo discussioni qui (e su altri forum) sulla questione del coniuge dell'amante che, scoperto il tradimento, si interroga se avvisare del "fattaccio" il coniuge del tradito e mi sembra che, nella grande maggioranza degli interventi, si sia criticato tale intendimento, anche con accese argomentazioni morali. Nella situazione in esame sembra anche peggio.
Alla fine dei giochi, in questa situazione, a prescindere dalle sofferenze, responsabilità, ecc. dei genitori, quella che certamente ci rimette è la figlia Ginevra. Ed è molto triste.
Tutto sommato, mi sta salendo lo schifo pensando a quello che dovrà affrontare quella bimba negli anni a venire.
Niente suscita l'interesse della gente (di qualsiasi ceto sociale e, persino, educazione ed età) quanto il racconto di fatti eclatanti (o come tali presentati) che solletichino i peggiori istinti degli esseri umani. Tra i quali ci sono l'invidia, l'arroganza, l'avidità, la crudeltà (possibilmente esercitata verso gli inermi) e così via.Antonio Ricci mi ha sempre fatto schifo.
Chi dice che sa fare televisione penso che apprezzerà anche Wanna Marchi.
Dei bambini altrui se ne fregano tutti, a volte pure i genitori.
Riflettendo sul senso della lapidazione, a cui mi hai fatto pensare, mi è venuto in mente come sia umano il bisogno di condivisione e di distribuzione delle responsabilità.Niente suscita l'interesse della gente (di qualsiasi ceto sociale e, persino, educazione ed età) quanto il racconto di fatti eclatanti (o come tali presentati) che solletichino i peggiori istinti degli esseri umani. Tra i quali ci sono l'invidia, l'arroganza, l'avidità, la crudeltà (possibilmente esercitata verso gli inermi) e così via.
Non è una mia conclusione, l'ho letta più volte e ne ho constatato la fondatezza in varie occasioni.
Questa è un'epoca storica dove - grazie alla facilità nel comunicare velocemente - è comodo ed agevole essere superficiali (si spegne la coscienza) e si specula con successo sull'esasperazione dell'apparenza.
Non importa avere ragione, ma sembrare di essere nella ragione e riuscire a convincere la gente. Una specie di grossolano marketing della socializzazione mordi e fuggi che garantisce il successo ed il potere.
Però, a gran parte della popolazione piace così ...
E' come nella lapidazione, passi, ti fermi a raccogliere una pietra e la scagli contro il condannato, poi ti volti e te ne vai, pensi ad altro.
Pienamente d'accordo.Si criticano i concerti pop e il calcio, ma costituiscono isole per non sentirsi soli.
si chiama tradizione e passione, e senso di comunità. che sono i motivi per i quali (quasi) tutti i più grandi giocatori della storia romanista siano dei romani, che il più grande in assoluto sia un romano, che tuttora il capitano della squadra, salvo situazioni contingenti, DEVE essere un romano.Riflettendo sul senso della lapidazione, a cui mi hai fatto pensare, mi è venuto in mente come sia umano il bisogno di condivisione e di distribuzione delle responsabilità.
Questo bisogno io lo sento più in positivo, tanto che posso commuovermi per un inno che non mi riguarda *, ma se non viene costruito il senso di appartenenza in positivo, tanto è forte che lo si costruisce in negativo, contro altri.
Dovremmo sentire tutti la responsabilità di costruire il senso di comunità in positivo.
*
Ho messo l’inno della Roma perché io sono milanista, ma capisco anche gli altri. E Venditti dice proprio cos’è l’appartenenza del calcio.Pienamente d'accordo.
Per socializzare con altre persone devi con-dividere dei "valori", molto spesso pseudo-valori (poco commendevoli o molto poco culturalmente qualificati), che ti facciano sentire "accettato" dagli altri e che, poi, una volta ottenuta l'accoglienza nel "gruppo", ti consentano di esprimere la tua personalità, anche di scalare le gerarchie e riuscire a governare le logiche comportamentali del "gruppo".
Per i maschi, almeno nella mia giovinezza, quei valori erano la politica (molto schematizzata e, se vogliamo, qualunquista ed estremista), il calcio (inteso come tifo ed anche come pratica sportiva di gruppo), l'eccellenza fisica (nelle attività sportive), la capacita di frequentazione delle ragazze e, non da ultimo, la capacità di difenderti (diciamo una certa familiarità ad usare la forza fisica per non essere soverchiato e venire rispettato).
Già parlare di musica era molto più difficile, trovavi una limitata capacità di ascolto. Tranne che per gli inni, come giustamente sottolineavi.
Non credo sia un caso che tu abbia messo il link alla canzone "Grazie Roma". Gran bella canzone. Viene fatta ascoltare sempre allo stadio. Ma anche, sempre di Venditti:
Quanto sei bella Roma
Tutti e due i brani mi ricordano i tempi in cui ero a Washington, D.C., da solo, per periodi abbastanza lunghi, e vedevo dalle finestre del mio alloggio, ai bordi di Georgetown, il Potomac (fiume che costeggia la città e costituisce il confine con lo stato della Virginia) e mi veniva in mente il Tevere, i suoi ponti monumentali e la mia città. Che struggimento ...
PS: l'inno della squadra della A.S. Roma è pure stato scritto da Venditti ed è "Roma Roma Roma" Roma Roma Roma - Inno AS Roma
Vero, il tifo romanista è qualcosa di incredibile per il legame alla città e Venditti lo interpreta alla perfezione. Peraltro, non scherza neanche il tifo della Lazio. Ma quando Totti ha lasciato il calcio e c'è stato l'addio ai tifosi allo Stadio Olimpico, anche io mi sono commosso.Ho messo l’inno della Roma perché io sono milanista, ma capisco anche gli altri. E Venditti dice proprio cos’è l’appartenenza del calcio.
“Er goal di Turone”…Vero, il tifo romanista è qualcosa di incredibile per il legame alla città e Venditti lo interpreta alla perfezione. Peraltro, non scherza neanche il tifo della Lazio. Ma quando Totti ha lasciato il calcio e c'è stato l'addio ai tifosi allo Stadio Olimpico, anche io mi sono commosso.
Lo posso attestare in quanto nato e cresciuto a Roma, anche se, per la verità, sono tifoso, da quando ero piccolo, della Juventus. Ma riconosco e rispetto le altre squadre e la potenza del senso di appartenenza alla tifoseria di una città.