Un'altra ragazza scomparsa

Andromeda4

Utente di lunga data
È stato raccontato. È bastato il racconto per sconcertare.
Lo sconcerto mi ha fatto pensare che venisse considerato un ragazzo incapace di violenza.

P.S. Ho capito è perché ho scritto “le immagini di lui che la inseguiva e picchiava abbiano suscitato stupore”. Intendevo immagini mentali, sostenute anche dai disegni.
Esatto... poi ho letto anch'io l'articolo dedicato.
Certo, è stato un pugno nello stomaco per tutti quelli che lo conoscevano sotto l'aspetto che mostrava sempre. Perché il mostro, nell' immaginario collettivo, è uno che dà di matto tutti i giorni.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Esatto... poi ho letto anch'io l'articolo dedicato.
Certo, è stato un pugno nello stomaco per tutti quelli che lo conoscevano sotto l'aspetto che mostrava sempre. Perché il mostro, nell' immaginario collettivo, è uno che dà di matto tutti i giorni.
Infatti lo stupore è la prima reazione.
Del resto chi può pensare che si possa essere ammazzati da qualcuno a cui vogliamo bene.
Però lo stupore l’ho provato, scoprendo il tradimento.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ma davvero pensi che uno in quelle condizioni mentali pensi alla entità della pena detentiva?
Poi a noi quegli anni sembrano pochi, perché siamo fuori. Eppure abbiamo visto come il lockdown ci aveva fatto soffrire, eppure potevamo andare a fare la spesa ed eravamo a casa.
Non dico che vadano bene i pochi anni, ma quei pochi anni sono pochi per noi, non per chi li fa, ma soprattutto nemmeno ci pensa mentre è in quello stato delirante.
Come chi tradisce non pensa nemmeno al dolore dei figli, se scoprissero.
Ma le notizie che girano su questi eventi sono molte, vuoi mettere come un pensiero possa prendere vita, e le conseguenze sono minime.
La punizione o conseguenza non la temono.
In quelle condizioni ci arriva perché vede molti esempi.
Guarda che ogni giorno le notizie ne riportano una. Questo era veramente giovane per poter aver avuto questo pensiero
 

Koala

Utente di lunga data
È stato raccontato. È bastato il racconto per sconcertare.
Lo sconcerto mi ha fatto pensare che venisse considerato un ragazzo incapace di violenza.

P.S. Ho capito è perché ho scritto “le immagini di lui che la inseguiva e picchiava abbiano suscitato stupore”. Intendevo immagini mentali, sostenute anche dai disegni.
Che poi si è scoperto che è stata uccisa a coltellate non solo massacrata di botte…
Comunque è stato trovato, vediamo la giustizia italiana come si comporta nei suoi confronti
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì gli omicidi sono in diminuzione. Anche perché la criminalità organizzata agisce su piani diversi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma le notizie che girano su questi eventi sono molte, vuoi mettere come un pensiero possa prendere vita, e le conseguenze sono minime.
La punizione o conseguenza non la temono.
In quelle condizioni ci arriva perché vede molti esempi.
Guarda che ogni giorno le notizie ne riportano una. Questo era veramente giovane per poter aver avuto questo pensiero
Quale pensiero?
L’ho sentito in più dibattiti l’idea che uno giovane lo si pensa immune da queste forme di violenza.
Non capisco perché mai. Più si è giovani, meno vi è controllo delle pulsioni.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Che poi si è scoperto che è stata uccisa a coltellate non solo massacrata di botte…
Comunque è stato trovato, vediamo la giustizia italiana come si comporta nei suoi confronti
Perché ti preoccupa la punizione?
Tu scegli di agire in base alla possibile punizione?
 

Alphonse02

Utente di lunga data
In casi di delitti così “disperati” credo che la motivazione, non il movente, sia il più che il desiderio, il bisogno di eliminare chi è fonte di una sofferenza insopportabile.
Siamo stati educati a sopportare la sofferenza?
No, sempre meno.

E' successo che le giovani generazioni hanno male inteso la enorme possibilità di esprimere e condividere le proprie idee e sensazioni, derivante dalla facilità di comunicazione tramite i social media, come una istigazione a dare sfogo libero all'istintività, confondendola con la creatività artistica o intellettuale, abusando del permissivismo nell'applicazione delle regole che confondono con l'espressione di una libertà da vivere senza limiti.

L'istintività delle reazioni emotive va governata, non esasperata, per quanto mi riguarda. Si impara a conoscere i limiti di espressione della propria sofferenza.

Ed un minore permissivismo nel consumo di stupefacenti e sostanze che aiutano a "stordirsi" aiuterebbe non poco. La sofferenza ci accompagna per tutta le vita, va affrontata non evitata artificialmente.

Molto va fatto sul piano della prevenzione. Anche provocando dispiaceri e qualche brutto sogno. Si superano.

La stragrande maggioranza degli italiani non ha mai visitato una prigione. Che è un luogo di sofferenza, per antonomasia, dove la privazione della libertà personale è la punizione per comportamenti antisociali.

Ecco, raggiunta la maggiore età dovrebbe essere obbligatorio per tutti visitare per bene una prigione. Intendo dire, non guardarla da lontano di sfuggita. Entrarci e camminarci per un'oretta, sentire il rumore dei chiavistelli ad ogni superamento di un cancello interno all'edificio penitenziario: tanti, in entrata ed uscita. Sentirsi "chiusi" dentro per tutto il tempo della visita. Provare il sollievo di uscire all'aperto (alla luce del sole) del parcheggio esterno del carcere, lasciandosi dietro l'odore tipico dei luoghi dove vivono comunità umane in spazi ristretti.

Come in alcuni paesi scandinavi, civilissimi e permissivi, fanno vedere a coloro che superano ripetutamente i limiti di velocità stradali per un'oretta buona i video girati sugli incidenti automobilistici più gravi con vittime letteralmente in pezzi. Ti fa sentire male ma lascia un avvertimento indimenticabile.

E' lo stesso principio che ispira le visite delle scolaresche ai campi di concentramento nazisti.
Funzionerebbe per una vera prevenzione, ne sono convinto. E costa poco metterlo in atto.
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, sempre meno.

E' successo che le giovani generazioni hanno male inteso la enorme possibilità di esprimere e condividere le proprie idee e sensazioni, derivante dalla facilità di comunicazione tramite i social media, come una istigazione a dare sfogo libero all'istintività, confondendola con la creatività artistica o intellettuale, abusando del permissivismo nell'applicazione delle regole che confondono con l'espressione di una libertà da vivere senza limiti.

L'istintività delle reazioni emotive va governata, non esasperata, per quanto mi riguarda. Si impara a conoscere i limiti di espressione della propria sofferenza.

Ed un minore permissivismo nel consumo di stupefacenti e sostanze che aiutano a "stordirsi" aiuterebbe non poco. La sofferenza ci accompagna per tutta le vita, va affrontata non evitata artificialmente.

Molto va fatto sul piano della prevenzione. Anche provocando dispiaceri e qualche brutto sogno. Si superano.

La stragrande maggioranza degli italiani non ha mai visitato una prigione. Che è un luogo di sofferenza, per antonomasia, dove la privazione della libertà personale è la punizione per comportamenti antisociali.

Ecco, raggiunta la maggiore età dovrebbe essere obbligatorio per tutti visitare per bene una prigione. Intendo dire, non guardarla da lontano di sfuggita. Entrarci e camminarci per un'oretta, sentire il rumore dei chiavistelli ad ogni superamento di un cancello interno all'edificio penitenziario: tanti, in entrata ed uscita. Sentirsi "chiusi" dentro per tutto il tempo della visita. Provare il sollievo di uscire all'aperto (alla luce del sole) del parcheggio esterno del carcere, lasciandosi dietro l'odore tipico dei luoghi dove vivono comunità umane in spazi ristretti.

Come in alcuni paesi scandinavi, civilissimi e permissivi, fanno vedere a coloro che superano ripetutamente i limiti di velocità stradali per un'oretta buona i video girati sugli incidenti automobilistici più gravi con vittime letteralmente in pezzi. Ti fa sentire male ma lascia un avvertimento indimenticabile.

E' lo stesso principio che ispira le visite delle scolaresche ai campi di concentramento nazisti.
Funzionerebbe per una vera prevenzione, ne sono convinto. E costa poco metterlo in atto.
Servirebbe a far diminuire i delitti o a ridurre le reazioni giustizialiste?
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Quale pensiero?
L’ho sentito in più dibattiti l’idea che uno giovane lo si pensa immune da queste forme di violenza.
Non capisco perché mai. Più si è giovani, meno vi è controllo delle pulsioni.
Perché a mio parere, c'è ancora la guida della famiglia, che dovrebbe essere in grado di vedere e aiutare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perché a mio parere, c'è ancora la guida della famiglia, che dovrebbe essere in grado di vedere e aiutare.
Quando mia figlia aveva 15/16 un coetaneo aveva uccisa la “fidanzatina”* nel cortile del liceo con un taglierino. Essendo un minorenne ha avuto un trattamento particolare e non so se volesse uccidere (insomma il taglierino si sa che è pericoloso dalle elementari) o se l’esito fosse stato preterintenzionale.
Comunque il punto è che ne avevamo parlato con mia figlia che aveva reagito con una affermazione individualista che lei e il suo “fidanzatino” erano altre persone. In realtà il suo ragazzo era molto impulsivo di carattere e aveva rotto con un pugno un tramezzo di cartongesso in casa sua. Giocando a una pseudo lotta con un compagno aveva rotto il divano a casa nostra. Fortunatamente la ha mollata lui.



* il termine mi dà il vomito, ma fa capire che si tratta di una relazione che è per loro seria ed esclusiva, pur senza poter avere una progettualità prematura.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ma davvero pensi che uno in quelle condizioni mentali pensi alla entità della pena detentiva?
Poi a noi quegli anni sembrano pochi, perché siamo fuori. Eppure abbiamo visto come il lockdown ci aveva fatto soffrire, eppure potevamo andare a fare la spesa ed eravamo a casa.
Non dico che vadano bene i pochi anni, ma quei pochi anni sono pochi per noi, non per chi li fa, ma soprattutto nemmeno ci pensa mentre è in quello stato delirante.
Come chi tradisce non pensa nemmeno al dolore dei figli, se scoprissero.
Chi tradisce può causare colore, ma è ben diverso da eliminare una persona dalla faccia della Terra.
È un dolore che nel tempo i figli imparano a comprendere è gestire
 

Brunetta

Utente di lunga data
Chi tradisce può causare colore, ma è ben diverso da eliminare una persona dalla faccia della Terra.
È un dolore che nel tempo i figli imparano a comprendere è gestire
Era per esemplificare che è difficile valutare le conseguenze delle proprie azioni quando si è in uno stato di alterazione mentale.
Se non si riesce in caso di una semplice attrazione fisica, figuriamoci quando, per un funzionamento anomalo di personalità, ci si sente annullati.
 

Spettrale

Utente di lunga data
Sottotitolo:Ma i genitori conoscono bene loro figli?
Dopo l'ennesimo femminicidio...mi colpisce il fatto...che i genitori di lui..
hanno.. fin dal primo giorno della sparizione della ragazza...sempre affermato che il loro figlio
"è un bravo ragazzo"
Ma dato che è prassi di tutti i genitori "difendere" i loro figli
Allora mi chiedo...ma conoscono bene i loro figli?
Oppure li difendono sempre a prescindere... pure se hanno commesso un delitto?????
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Diciamo che questa vicenda ha avuto modalità che hanno favorito la mediaticità (che parola orribile …ma aiuta a capire) e quindi, come ai tempi l’inseguimento di O.J. Simpson) ci ha agganciato alla vicenda in modo più emotivo di altri delitti.
Credo che anche i media, in modo diretto (veline?) o indiretto (offrendo contratti appetitosi) favoriscano un tipo di giornalismo emotivo.
Questo ci porta a considerare emergenza fenomeni che magari non lo sono.
Per dire qui ci siamo confrontati e schierati per Ucraina e Medio-Oriente. Ma sono le uniche guerre in corso?
Ci siamo sconvolti per il caso dell’omicidio di Giulia Tramontano e ora di questa Giulia, ma in mezzo ce n’è stato un centinaio.
Certamente poi la sensazione di emergenza ci porta ad apprezzare le proposte politiche che ci sembra che possano risolvere, magari, in base al nostro orientamento, una richiesta alla scuola o un inasprimento delle pene.
Io ho visto questa modalità politica tante volte negli anni. Vi ricordate le stragi del sabato sera?
Adesso sembrano drammatici gli incidenti stradali a Milano. No?
Ho guardato i dati.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Difendere i figli è umano, perché i figli sono emanazione dei genitori.
Il processo di separazione è lungo e difficile. Soprattutto da noi che manteniamo il legame a lungo.
Poi socialmente siamo giudicati bravi genitori e per estensione persone che hanno agito bene in base ai risultati dei figli.
Ne avessimo 12, come un tempo, potremmo accettare maggiormente la loro individualità e che uno o due non siano venuti benissimo.
 

Spettrale

Utente di lunga data
Non lo so se sia tanto umano e giusto
difendere i figli.. soprattutto maschi...quando le loro fidanzate compagne e mogli..non vogliono avere più niente a che fare con loro.

Per me "indirettamente" rimangono complici...specie quando li difendono.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Non lo so se sia tanto umano e giusto
difendere i figli.. soprattutto maschi...quando le loro fidanzate compagne e mogli..non vogliono avere più niente a che fare con loro.

Per me "indirettamente" rimangono complici...specie quando li difendono.
Io ho assistito a un processo per stupro.
La ragazza era stata violentata da tre ragazzi. Le madri dei ragazzi inveivano contro di lei che “prima si è divertita, poi gli rovina la vita.” E oggi vediamo ancora lo stesso in padri e madri, anche noti.
Io mi vergognerei, ma non ho un figlio stupratore. Forse non lo sono per caso.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Che poi si è scoperto che è stata uccisa a coltellate non solo massacrata di botte…
Comunque è stato trovato, vediamo la giustizia italiana come si comporta nei suoi confronti
omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, tentato occultamento di cadavere. col processo ordinario chiederebbero l'ergastolo, col rito abbreviato (che viene sempre concesso, chissà come mai...) prende 30 anni.

coi benefici della Gozzini diventano 23-24 effettivi. tra una decina d'anni, ma forse meno, me lo ritrovo a Calice. se tornano al governo i piddini, nel 2040 al massimo è libero, anche nel 2038
 
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