Un'altra ragazza scomparsa

Brunetta

Utente di lunga data
omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, tentato occultamento di cadavere. col processo ordinario chiederebbero l'ergastolo, col rito abbreviato (che viene sempre concesso, chissà come mai...) prende 30 anni.

coi benefici della Gozzini diventano 23-24 effettivi. tra una decina d'anni, ma forse meno, me lo ritrovo a Calice. se tornano al governo i piddini, nel 2040 al massimo è libero, anche nel 2038
Un magistrato ieri sera ha spiegato che non può più essere richiesto il rito abbreviato. Non ho motivo per non credergli.
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Un magistrato ieri sera ha spiegato che non può più essere richiesto il rito abbreviato. Non ho motivo per non credergli.
Ma anche senza rito abbreviato esiste la buona condotta e un sacco di altre stronzate
Forse sta dentro 15 anni ma non credo
Lo faranno studiare, laureare e gli troveranno un lavoro.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Esatto... poi ho letto anch'io l'articolo dedicato.
Certo, è stato un pugno nello stomaco per tutti quelli che lo conoscevano sotto l'aspetto che mostrava sempre. Perché il mostro, nell' immaginario collettivo, è uno che dà di matto tutti i giorni.
Mostro è un termine che non spiega niente, è un termine per dire che quel qualcuno è "lontano" in qualche modo, diverso da altri uomini, da "noi".

Noi che ormai abbiamo una certa, possiamo immaginare che un ragazzo di 22 anni, abbia relativamente un passato breve, con storielle, storielle tra ragazzi, come poi sarebbe stata questa, se non ci fosse stato questo tragico epilogo.
In qualche modo, dai racconti dei familiari e amici di lei, tutti erano venuti al corrente di atipicità, persino la nonna. Eppure nessuno aveva riconosciuto quanto fosse in pericolo la ragazza.
Da adulti sentendo parlare dei ragazzi, la si vede anche come esperienza, che è normale si viva. Si passa per il dolore, per le delusioni amorose. Si sa che sono momenti che possono essere di dolore, sentito anche come intenso.
Intenso può essere il ricordo di un "amore" dei 20 anni, tanto che alcuni tradimenti, si aprono da contatti di vecchi "amori".

Per quanto non mi susciti particolare simpatia, ho trovato interessante quanto espresso dalla Bruzzone, abbastanza convinta che la laurea di lei, e la realizzazione di lei, sia stata una componente in qualche modo inaccettabile per lui.
Stesso percorso di laurea che era anche il suo, del ragazzo, e vedere l’impegno della ragazza avrebbe potuto stimolarlo, invece a quanto pare ha avuto un risvolto vissuto -da lui- come negativo.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Un magistrato ieri sera ha spiegato che non può più essere richiesto il rito abbreviato. Non ho motivo per non credergli.
devono negare l'infermità anche parziale di mente. al soggetto a meno che Nordio abbia chiesto una qualche modifica al codice di rito che mi è sfuggita.
 

Koala

Utente di lunga data
omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà, tentato occultamento di cadavere. col processo ordinario chiederebbero l'ergastolo, col rito abbreviato (che viene sempre concesso, chissà come mai...) prende 30 anni.

coi benefici della Gozzini diventano 23-24 effettivi. tra una decina d'anni, ma forse meno, me lo ritrovo a Calice. se tornano al governo i piddini, nel 2040 al massimo è libero, anche nel 2038
Che ci sia la destra o la sinistra al governo non vedo tutta sta differenza nello sconto di pena…
 

Brunetta

Utente di lunga data
devono negare l'infermità anche parziale di mente. al soggetto a meno che Nordio abbia chiesto una qualche modifica al codice di rito che mi è sfuggita.
Non lo so. L’ho sentito da un magistrato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mostro è un termine che non spiega niente, è un termine per dire che quel qualcuno è "lontano" in qualche modo, diverso da altri uomini, da "noi".

Noi che ormai abbiamo una certa, possiamo immaginare che un ragazzo di 22 anni, abbia relativamente un passato breve, con storielle, storielle tra ragazzi, come poi sarebbe stata questa, se non ci fosse stato questo tragico epilogo.
In qualche modo, dai racconti dei familiari e amici di lei, tutti erano venuti al corrente di atipicità, persino la nonna. Eppure nessuno aveva riconosciuto quanto fosse in pericolo la ragazza.
Da adulti sentendo parlare dei ragazzi, la si vede anche come esperienza, che è normale si viva. Si passa per il dolore, per le delusioni amorose. Si sa che sono momenti che possono essere di dolore, sentito anche come intenso.
Intenso può essere il ricordo di un "amore" dei 20 anni, tanto che alcuni tradimenti, si aprono da contatti di vecchi "amori".

Per quanto non mi susciti particolare simpatia, ho trovato interessante quanto espresso dalla Bruzzone, abbastanza convinta che la laurea di lei, e la realizzazione di lei, sia stata una componente in qualche modo inaccettabile per lui.
Stesso percorso di laurea che era anche il suo, del ragazzo, e vedere l’impegno della ragazza avrebbe potuto stimolarlo, invece a quanto pare ha avuto un risvolto vissuto -da lui- come negativo.
Non so se il processo mediatico ora in corsa possa, attraverso intuizioni a caldo, a caldo anche per gli esperti, si possa individuare il movente. Anche perché certamente ci sarà stato il concorso di più spinte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
penalista, spero. se era un civilista o un amministrativista, la sua parola ha lo stesso peso della tua
Penalista e con esperienza in merito. Non mi ricordo il nome.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Che ci sia la destra o la sinistra al governo non vedo tutta sta differenza nello sconto di pena…
uno dei motivi per cui c'è la destra oggi al governo è proprio quello di intervenire sulla Gozzini e sul codice di rito per escludere una serie di reati dai riti alternativi come l'abbreviato, siccome non seguo sempre tutto, può essere che ci sia stata una qualche novella che mi è sfuggita. nel caso, tanto meglio. se il tipo va al rito ordinario, è ergastolo
 

Marjanna

Utente di lunga data
No, sempre meno.

E' successo che le giovani generazioni hanno male inteso la enorme possibilità di esprimere e condividere le proprie idee e sensazioni, derivante dalla facilità di comunicazione tramite i social media, come una istigazione a dare sfogo libero all'istintività, confondendola con la creatività artistica o intellettuale, abusando del permissivismo nell'applicazione delle regole che confondono con l'espressione di una libertà da vivere senza limiti.

L'istintività delle reazioni emotive va governata, non esasperata, per quanto mi riguarda. Si impara a conoscere i limiti di espressione della propria sofferenza.

Ed un minore permissivismo nel consumo di stupefacenti e sostanze che aiutano a "stordirsi" aiuterebbe non poco. La sofferenza ci accompagna per tutta le vita, va affrontata non evitata artificialmente.

Molto va fatto sul piano della prevenzione. Anche provocando dispiaceri e qualche brutto sogno. Si superano.

La stragrande maggioranza degli italiani non ha mai visitato una prigione. Che è un luogo di sofferenza, per antonomasia, dove la privazione della libertà personale è la punizione per comportamenti antisociali.

Ecco, raggiunta la maggiore età dovrebbe essere obbligatorio per tutti visitare per bene una prigione. Intendo dire, non guardarla da lontano di sfuggita. Entrarci e camminarci per un'oretta, sentire il rumore dei chiavistelli ad ogni superamento di un cancello interno all'edificio penitenziario: tanti, in entrata ed uscita. Sentirsi "chiusi" dentro per tutto il tempo della visita. Provare il sollievo di uscire all'aperto (alla luce del sole) del parcheggio esterno del carcere, lasciandosi dietro l'odore tipico dei luoghi dove vivono comunità umane in spazi ristretti.

Come in alcuni paesi scandinavi, civilissimi e permissivi, fanno vedere a coloro che superano ripetutamente i limiti di velocità stradali per un'oretta buona i video girati sugli incidenti automobilistici più gravi con vittime letteralmente in pezzi. Ti fa sentire male ma lascia un avvertimento indimenticabile.

E' lo stesso principio che ispira le visite delle scolaresche ai campi di concentramento nazisti.
Funzionerebbe per una vera prevenzione, ne sono convinto. E costa poco metterlo in atto.
Tu hai visitato le carceri italiane? A che età? Ritieni sia stato formativo per farti avere una "buona condotta"?

Personalmente ho qualche dubbio che la minaccia possa essere preventiva, in termini di formazione.
Una frase che sentii in passato, fu circa questa "le leggi servono per saperle usare" o un termine simile, con un senso tipo aggirarle, mentre io vedevo un qualcosa di finito in qualche modo in una legge, un senso di norma, di condotta appunto. La frase citata, era stata espressa da un avvocato, non giovane.

Non so se il processo mediatico ora in corsa possa, attraverso intuizioni a caldo, a caldo anche per gli esperti, si possa individuare il movente. Anche perché certamente ci sarà stato il concorso di più spinte.
Adesso parlano sul niente. Politici, espertoni in tv e tanti bla bla bla.
Tanto da che tornerà in Italia il ragazzo e verranno diffuse altre informazioni mi sa che ci vorrà qualche giorno, se si vuole parlare del caso specifico.

Poi ho un dubbio, su questo sguardo ai tempi moderni, alle nuove generazioni.

Non escludo che in una situazione simile, in un passato neppure troppo lontano, una donna un uomo simile sarebbe anche arrivata a sposarselo, vivendo una situazione "stringente-protettiva", assecondata da chi era intorno, a fronte di un contratto e magari della nascita di un figlio, senza tragico epilogo.
Solo una opzione, non la sola ed unica.

Quello che mi appare evidente, anche rispetto alla mia generazione, che è quella dei genitori di questi ragazzi, è che nel momento che terminava una relazione, non è che mandavi messaggi, ne mail (avrebbero dovuto essere lettere spedite via posta), vi era un rallentamento temporale nelle forme di comunicazione che si potevano utilizzare, cosa che poteva portare a riflettere, magari a confidare un qualche malessere a chi si aveva più vicino, piuttosto che alla stessa persona (ex).
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Tu hai visitato le carceri italiane? A che età? Ritieni sia stato formativo per farti avere una "buona condotta"?

Personalmente ho qualche dubbio che la minaccia possa essere preventiva, in termini di formazione.
Una frase che sentii in passato, fu circa questa "le leggi servono per saperle usare" o un termine simile, con un senso tipo aggirarle, mentre io vedevo un qualcosa di finito in qualche modo in una legge, un senso di norma, di condotta appunto. La frase citata, era stata espressa da un avvocato, non giovane.



Adesso parlano sul niente. Politici, espertoni in tv e tanti bla bla bla.
Tanto da che tornerà in Italia il ragazzo e verranno diffuse altre informazioni mi sa che ci vorrà qualche giorno, se si vuole parlare del caso specifico.

Poi ho un dubbio, su questo sguardo ai tempi moderni, alle nuove generazioni.

Non escludo che in una situazione simile, in un passato neppure troppo lontano, una donna un uomo simile sarebbe anche arrivata a sposarselo, vivendo una situazione "stringente-protettiva", assecondata da chi era intorno, a fronte di un contratto e magari della nascita di un figlio, senza tragico epilogo.
Solo una opzione, non la sola ed unica.

Quello che mi appare evidente, anche rispetto alla mia generazione, che è quella dei genitori di questi ragazzi, è che nel momento che terminava una relazione, non è che mandavi messaggi, ne mail (avrebbero dovuto essere lettere spedite via posta), vi era un rallentamento temporale nelle forme di comunicazione che si potevano utilizzare, cosa che poteva portare a riflettere, magari a confidare un qualche malessere a chi si aveva più vicino, piuttosto che alla stessa persona (ex).
Non lo so.
Penso a Jacopo Ortis
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Un psicoterapeuta sostiene che di questi casi ce ne saranno sempre di più, e la causa di tutto ciò potrebbe essere il maggior "potere sociale femminile". L'uomo, il maschio sentendosi "castrato" ed impotente di fronte a questa disparità (storicamente sempre esistita), reagisce con violenza...
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Ma anche senza rito abbreviato esiste la buona condotta e un sacco di altre stronzate
Forse sta dentro 15 anni ma non credo
Lo faranno studiare, laureare e gli troveranno un lavoro.
Certo. Del resto l'espressione "presunto" per indicare chi ha commesso platealmente reato, non è un caso.

Mostro è un termine che non spiega niente, è un termine per dire che quel qualcuno è "lontano" in qualche modo, diverso da altri uomini, da "noi".

Noi che ormai abbiamo una certa, possiamo immaginare che un ragazzo di 22 anni, abbia relativamente un passato breve, con storielle, storielle tra ragazzi, come poi sarebbe stata questa, se non ci fosse stato questo tragico epilogo.
In qualche modo, dai racconti dei familiari e amici di lei, tutti erano venuti al corrente di atipicità, persino la nonna. Eppure nessuno aveva riconosciuto quanto fosse in pericolo la ragazza.
Da adulti sentendo parlare dei ragazzi, la si vede anche come esperienza, che è normale si viva. Si passa per il dolore, per le delusioni amorose. Si sa che sono momenti che possono essere di dolore, sentito anche come intenso.
Intenso può essere il ricordo di un "amore" dei 20 anni, tanto che alcuni tradimenti, si aprono da contatti di vecchi "amori".

Per quanto non mi susciti particolare simpatia, ho trovato interessante quanto espresso dalla Bruzzone, abbastanza convinta che la laurea di lei, e la realizzazione di lei, sia stata una componente in qualche modo inaccettabile per lui.
Stesso percorso di laurea che era anche il suo, del ragazzo, e vedere l’impegno della ragazza avrebbe potuto stimolarlo, invece a quanto pare ha avuto un risvolto vissuto -da lui- come negativo.
Sì, ho appena seguito.
Ho parlato di "mostro" solo per riportare le parole di quelli che gli stavano intorno, "non è un mostro, non farebbe male a una mosca".

Un psicoterapeuta sostiene che di questi casi ce ne saranno sempre di più, e la causa di tutto ciò potrebbe essere il maggior "potere sociale femminile". L'uomo, il maschio sentendosi "castrato" ed impotente di fronte a questa disparità (storicamente sempre esistita), reagisce con violenza...
La CAUSA?
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Sottotitolo:Ma i genitori conoscono bene loro figli?
Dopo l'ennesimo femminicidio...mi colpisce il fatto...che i genitori di lui..
hanno.. fin dal primo giorno della sparizione della ragazza...sempre affermato che il loro figlio
"è un bravo ragazzo"
Ma dato che è prassi di tutti i genitori "difendere" i loro figli
Allora mi chiedo...ma conoscono bene i loro figli?
Oppure li difendono sempre a prescindere... pure se hanno commesso un delitto?????
Proprio prima, nel corso del dibattito a Domenica in, mia madre se n'è uscita così "Io non ho mai detto a *****(mio fratello) di maltrattare le donne". Non che mio fratello si sia mai trovato in situazioni simili, per inciso. Quello che volevo sottolineare è che si tratta di esempio, non di parole e frasi che vengono dette. Un lavoro sottile, lungo una vita, ancestrale, che porta a comportarsi in un certo modo. E che sia una donna, mia madre, a parlare così, oltre ad aver commentato "perché era uscita con lui, quella sera, Giulia?" fa pensare.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Io ho assistito a un processo per stupro.
La ragazza era stata violentata da tre ragazzi. Le madri dei ragazzi inveivano contro di lei che “prima si è divertita, poi gli rovina la vita.” E oggi vediamo ancora lo stesso in padri e madri, anche noti.
Io mi vergognerei, ma non ho un figlio stupratore. Forse non lo sono per caso.
calma ragazza. il 99,9% delle madri di figli maschi sono nella stessa tua situazione. non dimenticarlo
 

jack-jackson

Utente di lunga data
Certo. Del resto l'espressione "presunto" per indicare chi ha commesso platealmente reato, non è un caso.


Sì, ho appena seguito.
Ho parlato di "mostro" solo per riportare le parole di quelli che gli stavano intorno, "non è un mostro, non farebbe male a una mosca".


La CAUSA?
Esatto ha detto questo. Ha aggiunto poi parole sull'importanza dell'educazione fin dalla tenera età (scoperta acqua calda).
Triste a dirlo ma un fondo di verità potrebbe esserci
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Proprio prima, nel corso del dibattito a Domenica in, mia madre se n'è uscita così "Io non ho mai detto a *****(mio fratello) di maltrattare le donne". Non che mio fratello si sia mai trovato in situazioni simili, per inciso. Quello che volevo sottolineare è che si tratta di esempio, non di parole e frasi che vengono dette. Un lavoro sottile, lungo una vita, ancestrale, che porta a comportarsi in un certo modo. E che sia una donna, mia madre, a parlare così, oltre ad aver commentato "perché era uscita con lui, quella sera, Giulia?" fa pensare.
Quanti genitori alcolizzati, tossici, violenti hanno generato figli meravigliosi?
Il ruolo di genitore è difficile ed oggi, pensando alla morte di Giulia, c'è il dolore anche di due genitori, quelli di Filippo, che saranno giudicati e stigmatizzati a vita. Saranno condannati a sentirsi in colpa per non aver educato il figlio, per non aver visto in quegli occhi la cattiveria, per aver messo al mondo un mostro.
Invidio la sicurezza di quelli che dicono che i loro figli non sarebbero capaci di fare cose del genere.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non lo so.
Penso a Jacopo Ortis
Come fai a non saperlo.
Se ti mollavi con tizio ti attaccavi, lo potevi vedere se faceva parte di un luogo di frequentazione pubblico, una piazza o un bar.
Se telefonavi al fisso poteva rispondere un papà o una mamma, se non nonne o persino altre persone, che potevano dirti un secco "non c’è" e fine.

Adesso le persone sfavellano se non ricevo una risposta ad un messaggio nel giro di 5 minuti, e si offendono pure, senza pensare che una persona possa stare a fare anche altro. Figurati con degli ex.

Sì, ho appena seguito.
Ho parlato di "mostro" solo per riportare le parole di quelli che gli stavano intorno, "non è un mostro, non farebbe male a una mosca".
Ma infatti non lo era, e non lo sarebbe stato, se non la uccideva.
Di reazioni forti, anche parecchio "fuori di testa" di uomini lasciati ne ho sentite tante ormai. Facevano ancora più clamore in passato, anche se non finivano nei giornali. Magari era la persona stessa, donna, a raccontare in giro di un periodo particolarmente pesante che stava vivendo a causa di un ex.
Non si andava a scandagliare nel dettaglio dinamiche di rapporto. E non era neppure infrequente, che la ragazza o donna (visto che ne ho sentite dal liceo fino a oltre i 30 anni, più o meno fino a quel giro di età dove molti poi si consolidano in una famiglia) si prestasse a incontrare il ragazzo, nonostante parlando con altre donne, non mancasse chi avesse una percezione di pericolo (anche se nessuna si metteva a fare spiegoni in termini di psicologia).
Fino ad azioni forti, al liceo ricordo di una ragazza fu trascinata dal suo ex nei bagni, con chiusura dei due al loro interno.
Io stessa purtroppo, nel tempo, sono andata a conferire un senso di normalità, nel sentirmi dare della troia, a fronte della chiusura di una relazione. Quasi che facesse parte della forma di dolore che vive un uomo, non percependolo come offesa, e men che meno come forma di pericolo. Adesso negli ultimi anni molte sono le informazioni diffuse alle donne, per aiutarle quando si trovano davanti certe dinamiche. Ma non mi pare certe cose non accadessero in passato.

Mi viene in mente anche quella trasmissione tv, Stranamore, dove con l’aiuto del programma, alcune persone tentavano con scenografie eclatanti di riconquistare degli ex. Il fattore sorpresa, messa in onda in tv (non ricordo se a volte pure diretta televisiva), portava il ricevente a dover stare "al gioco". In qualche modo, veniva accettato che una persona provasse un dolore forte, tanto da creare un programma per aiutare a riconquistare un amore.
 
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