Egoismo

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Salve. Vorrei conoscere il vostro parere sull'egoismo di chi tradisce. Premetto che è un discorso generale e non riferito ad alcuni casi particolari. Leggendo i vari commenti nelle tante discussioni riguardanti il tradimento spesso il comportamento di chi tradisce è definito egoista in quanto pensa solo al suo star bene incurante del possibile se non certo dolore che causerebbe al proprio partner in caso di scoperta ma andiamo alla scoperta. Il più delle volte chi tradisce e viene scoperto dichiara pentimento e sperticato amore per il partner e via con tutto il repertorio di scuse che sono sempre le stesse e poco credibili vista la velocità con cui le manifestano. Il punto che mi piacerebbe approfondire e il pentimento e il ravvedimento immediato non siano motivati anche da egoismo. Il non voler perdere la sicurezza che nel bene o nel male il rapporto ufficiale da. Pienamente d'accordo che chi tradisce spesso lo fa per mancanza di qualcosa ma credo anche che questo qualcosa non sia sufficiente a troncare un matrimonio e il tradimento sia una soluzione affrettata e talvolta un alibi.
Gusto per semplificare e rendere chiaro a tutti, è come nel principio di indeterminazione di Heisemberg: vi sono 2 grandezze per le quali il prodotto degli errori sulla loro misura è costante, ne consegue che se si misura con massima precisione una delle 2 (esempio si sgama al di là di ogni ragionevole dubbio che c'è stato il tradimento) quindi con errore tendente a zero, allora l'errore sull'altra grandezza (eventuale pentimento o veridicità di qualsiasi affermazione dello sgamato) tende ad infinito, dunque tale grandezza non è più misurabile. Heisemberg aveva capito tutto: non ci può essere più dialogo dopo uno sgamo, nessuna frase dello sgamato potrà più essere considerata ne' vera ne' falsa, al massimo accettata per il "quieto" vivere (una forma di egoismo anch'essa? Meno grave certamente, ma pur sempre convenienza personale?), che poi secondo me tanto quieto non sarà mai, dato che il tarlo del pensiero "grazie al cazzo che si è pentito, l'ho sgamato.. se non lo sgamavo?" resterà come un'ombra sul proseguo della relazione.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Gusto per semplificare e rendere chiaro a tutti, è come nel principio di indeterminazione di Heisemberg: vi sono 2 grandezze per le quali il prodotto degli errori sulla loro misura è costante, ne consegue che se si misura con massima precisione una delle 2 (esempio si sgama al di là di ogni ragionevole dubbio che c'è stato il tradimento) quindi con errore tendente a zero, allora l'errore sull'altra grandezza (eventuale pentimento o veridicità di qualsiasi affermazione dello sgamato) tende ad infinito, dunque tale grandezza non è più misurabile. Heisemberg aveva capito tutto: non ci può essere più dialogo dopo uno sgamo, nessuna frase dello sgamato potrà più essere considerata ne' vera ne' falsa, al massimo accettata per il "quieto" vivere (una forma di egoismo anch'essa? Meno grave certamente, ma pur sempre convenienza personale?), che poi secondo me tanto quieto non sarà mai, dato che il tarlo del pensiero "grazie al cazzo che si è pentito, l'ho sgamato.. se non lo sgamavo?" resterà come un'ombra sul proseguo della relazione.
Quello che dico sempre.
Il pentimento dopo lo sgamo vale come il due di picche quando la briscola è fiori.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Gusto per semplificare e rendere chiaro a tutti, è come nel principio di indeterminazione di Heisemberg: vi sono 2 grandezze per le quali il prodotto degli errori sulla loro misura è costante, ne consegue che se si misura con massima precisione una delle 2 (esempio si sgama al di là di ogni ragionevole dubbio che c'è stato il tradimento) quindi con errore tendente a zero, allora l'errore sull'altra grandezza (eventuale pentimento o veridicità di qualsiasi affermazione dello sgamato) tende ad infinito, dunque tale grandezza non è più misurabile. Heisemberg aveva capito tutto: non ci può essere più dialogo dopo uno sgamo, nessuna frase dello sgamato potrà più essere considerata ne' vera ne' falsa, al massimo accettata per il "quieto" vivere (una forma di egoismo anch'essa? Meno grave certamente, ma pur sempre convenienza personale?), che poi secondo me tanto quieto non sarà mai, dato che il tarlo del pensiero "grazie al cazzo che si è pentito, l'ho sgamato.. se non lo sgamavo?" resterà come un'ombra sul proseguo della relazione.
io però non credo che il traditore, una volta scoperto, non si senta in colpa per il dolore che sta arrecando al tradito, avesse voluto fargli del male non avrebbe fatto tutto di nascosto, non ci credo che se ne freghi totalmente del dolore che l'altro prova
che poi il tradito non creda alle parole del traditore, è un altro paio di maniche
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
io però non credo che il traditore, una volta scoperto, non si senta in colpa per il dolore che sta arrecando al tradito, avesse voluto fargli del male non avrebbe fatto tutto di nascosto, non ci credo che se ne freghi totalmente del dolore che l'altro prova
che poi il tradito non creda alle parole del traditore, è un altro paio di maniche
Certo, e infatti altro grave danno è proprio mettere il cornuto nelle condizioni di non poter più credere a una parola di quello che quell'altro dice, inoculandogli per via rettale il tarlo di cui sopra del "GAC che si è pentito"
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Certo, e infatti altro grave danno è proprio mettere il cornuto nelle condizioni di non poter più credere a una parola di quello che quell'altro dice, inoculandogli per via rettale il tarlo di cui sopra del "GAC che si è pentito"
vabbè però se il tradito non ce la fa, non deve restare col traditore per forza
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
vabbè però se il tradito non ce la fa, non deve restare col traditore per forza
Sai come la penso in merito per quanto mi riguarda. Presumo che chi sceglie di rimanere faccia un bilancio fra il tarlo e qualcos'altro a me ignoto che però gli risulta più "conveniente"
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Sai come la penso in merito per quanto mi riguarda. Presumo che chi sceglie di rimanere faccia un bilancio fra il tarlo e qualcos'altro a me ignoto che però gli risulta più "conveniente"
pensi che restino tutti insieme per convenienza? qui dentro ci sono persone che sono rimaste e dicono cose diverse
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
pensi che restino tutti insieme per convenienza? qui dentro ci sono persone che sono rimaste e dicono cose diverse
Ho messo conveniente fra virgolette.. si intende che comunque si fa una specie di bilancio e si fa ciò che si ritiene valga la pena fare
 

Brunetta

Utente di lunga data
Se si parla di bravura, sono d'accordo con te

Se si parla di egoismo, resto della idea che "resistere" a questa forma di tentazione, sia una scelta egoistica al pari del "non resistere"

Cambia il calcolo egoistico, questo è evidente
Invece io credo che si tradisca per qualcosa di misero, come i grandi obesi con attacchi di fame compulsiva in cui mangiano maionese o zucchero a cucchiaiate o pacchi interi di merendine. Non mangiano raffinatezze.
I traditori raramente incontrano la persona fatale che suscita una attrazione irresistibile.
Si tratta di un tentativo di regolazione dei disagi, magari causati anche dalla coppia (in cui comunque si trovano sicurezze utili) ma anche dal lavoro, da problemi familiari, da ansia sociale e che vengono regolati attraverso relazione che sono merendine con la nutella in cui ci si conforta a vicenda, come nei telefilm le amiche con i secchielli di gelato.
 

gvl

Utente di lunga data
Buongiorno. Non intervengo al momento ma leggo. Ho un problema che spero oggi di risolva e che nulla ha a che fare con gli argomenti trattati. È un problema medico. A presto.
 

Skorpio

Utente di lunga data
se io seguissi il mio benessere, mi farei sbattere sulla scrivania, non credi?
Non credo.

Il benessere è una cosa soggettiva, altrimenti mangeremo tutti allo stesso ristorante e si vorrebbe vivere tutti nello stesso posto, e fare lo stesso lavoro.

Evidentemente il tuo benessere intimo nel sentirti a posto con te stessa restando fedele, è ben superiore al benessere di pancia che avresti nel farti sbattere, come dici tu.
Perché immagini di pagare intimamente un conto troppo alto (e da qui il calcolo costo beneficio e la conseguente scelta egoistica)
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Non credo.

Il benessere è una cosa soggettiva, altrimenti mangeremo tutti allo stesso ristorante e si vorrebbe vivere tutti nello stesso posto, e fare lo stesso lavoro.

Evidentemente il tuo benessere intimo nel sentirti a posto con te stessa restando fedele, è ben superiore al benessere di pancia che avresti nel farti sbattere, come dici tu.
Perché immagini di pagare intimamente un conto troppo alto (e da qui il calcolo costo beneficio e la conseguente scelta egoistica)
mi stai mettendo in bocca parole che non ho mai detto
lascio perdere, tanto è inutile
 

Skorpio

Utente di lunga data
Si tratta di un tentativo di regolazione dei disagi,
Ho riflettuto molto anche in passato, su questa cosa.
Credo di aver concluso che è soltanto una prospettiva , che come tale può essere assunta su praticamente tutto

Mi spiego: se sono libero e domani mi innamoro, evidentemente avevo un problema, che sto risolvendo. Un disagio a cui sto ponendo rimedio

Se decido di sposarmi, idem
Avevo un disagio, ora sto ponendovi rimedio

Se cambio lavoro, uguale
Ero disagiato, ora sto provando a cambiare

Se ben ci pensi, ogni cambiamento è un "provare a uscire da un disagio"

Anche quei cambiamenti riconosciuti alla società come "sani" (sono fidanzati, a dicembre si sposano)
 

Skorpio

Utente di lunga data
mi stai mettendo in bocca parole che non ho mai detto
lascio perdere, tanto è inutile
Si tratta solo di uscire dallo schema autodefinito (per esempio: io sono bravo/io sono buono/io sono cattivo/io sono un ragazzaccio, io sono fedele), e provare a ridefinire il proprio percorso egoistico.

È divertente.
O inquietante

Dipende da come lo si vive
 

danny

Utente di lunga data
A me sembrava tutto più semplice.
Conosco una, mi piace, riesco a vederla di sgamo, la trombo, godo, non lo sa nessuno, sono felice.
Invece noto che la cosa va interpretata mettendo in campo almeno una quindicina di emozioni più sentimenti e ragionamenti vari.
Poi ci si meraviglia che a uno non tira.

Si tradisce per PIACERE proprio.
Essenzialmente per questo.
E questa motivazione oscura tutto il resto.
È come quando mangiate un piatto che vi piace.
Di certo non fate le analisi del sangue prima per sapere se potete permettervelo.
I vizi in fin dei conti sanno dare un senso alla vita.
L'egoismo è relativo, non appartiene per definizione al traditore più che al tradito.
La ricerca del piacere è una questione più di libero arbitrio.
E rinunciare al piacere può avere parecchie implicazioni tra cui l'altruismo non è sicuramente prioritario.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ho riflettuto molto anche in passato, su questa cosa.
Credo di aver concluso che è soltanto una prospettiva , che come tale può essere assunta su praticamente tutto

Mi spiego: se sono libero e domani mi innamoro, evidentemente avevo un problema, che sto risolvendo. Un disagio a cui sto ponendo rimedio

Se decido di sposarmi, idem
Avevo un disagio, ora sto ponendovi rimedio

Se cambio lavoro, uguale
Ero disagiato, ora sto provando a cambiare

Se ben ci pensi, ogni cambiamento è un "provare a uscire da un disagio"

Anche quei cambiamenti riconosciuti alla società come "sani" (sono fidanzati, a dicembre si sposano)
Mi paiono disagi diversi e soluzioni diverse.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Si tratta solo di uscire dallo schema autodefinito (per esempio: io sono bravo/io sono buono/io sono cattivo/io sono un ragazzaccio, io sono fedele), e provare a ridefinire il proprio percorso egoistico.

È divertente.
O inquietante

Dipende da come lo si vive
ma tu ridefinisci te stesso in tutti i modi che preferisci, non pretendere di affibbiare agli altri abbiano la tua stessa impostazione
A me sembrava tutto più semplice.
Conosco una, mi piace, riesco a vederla di sgamo, la trombo, godo, non lo sa nessuno, sono felice.
Invece noto che la cosa va interpretata mettendo in campo almeno una quindicina di emozioni più sentimenti e ragionamenti vari.
Poi ci si meraviglia che a uno non tira.

Si tradisce per PIACERE proprio.
Essenzialmente per questo.
E questa motivazione oscura tutto il resto.
È come quando mangiate un piatto che vi piace.
Di certo non fate le analisi del sangue prima per sapere se potete permettervelo.
I vizi in fin dei conti sanno dare un senso alla vita.
L'egoismo è relativo, non appartiene per definizione al traditore più che al tradito.
La ricerca del piacere è una questione più di libero arbitrio.
ma non è che la cosa va interpretata, ognuno la interpreta con la sua sensibilità, anche io potrei scopare, godere e non lo saprebbe nessuno
questo non significa che abbia desiderio di farlo
 

danny

Utente di lunga data
ma tu ridefinisci te stesso in tutti i modi che preferisci, non pretendere di affibbiare agli altri abbiano la tua stessa impostazione

ma non è che la cosa va interpretata, ognuno la interpreta con la sua sensibilità, anche io potrei scopare, godere e non lo saprebbe nessuno
questo non significa che abbia desiderio di farlo
È una tua scelta.
A me piace il lampredotto, a te magari fa schifo.
Di base c'è che la scelta deve soddisfare un mio gusto e un mio vizio, la gola.
Magari mi fa male, e potrei rinunciarci per motivi di salute, o perché sono schizzinoso, o per igiene o tutte le ragioni che si vuole, assolutamente personali, ma che con la virtù hanno poco a che fare.
Copulare con un'altra donna nel segreto del tradimento in effetti non comporta alcuna variazione sostanziale nella vita altrui, ma è la soddisfazione di un desiderio.

La scoperta è uno dei tanti rischi che ci si assume nella vita.

L'egoismo dove lo inseriamo? In che punto si colloca esattamente?
 
Top