Brunetta
Utente di lunga data
Appunto debolezza. Anche incapacità cognitiva di vedere la realtà e trovare soluzioni alternative.però ci si distrugge la vita perchè non si vedono alternative
Appunto debolezza. Anche incapacità cognitiva di vedere la realtà e trovare soluzioni alternative.però ci si distrugge la vita perchè non si vedono alternative
Ok. Ho studiato questo argomento, sì. Sia al corso oss che, più indietro, a corsi di formazione in cui erano presenti psicologi e psicoterapeuti. Anche perché mi interessava personalmente.Che lo stile di attaccamento sviluppato nei primi anni ci influenza tutta la vita.
E di conseguenza influenza il nostro modo di reagire durante le relazioni.
Io mi sento messa in discussione, più che protagonista..Chissà quale sarà la prossima notizia che ci daranno in pasto per sentirci tutti protagonisti.
Sono argomenti interessantissimi per tutti.Ok. Ho studiato questo argomento, sì. Sia al corso oss che, più indietro, a corsi di formazione in cui erano presenti psicologi e psicoterapeuti. Anche perché mi interessava personalmente.
I media si buttano su qualsiasi fatto e maggiormente se di cronaca nera, come hanno sempre fatto. Mia nonna era diventata appassionata del caso Bruneri o Cannella. Perché è umano cercare di capire ciò che meno ci sembra umano.Condivido con chi diceva che scavare in questa faccenda come fosse uno sceneggiato o come fosse solo una questione politica lascia l'amaro in bocca.
Può esserlo ma non con l'accanimento e l'opportunismo che sta avvenendo ora, da parte di televisioni, media e anche social, perdendo quella umanità di fronte ad una tragedia.
Non mi piace l'accanimento su quei genitori, che nessuno effettivamente conosce, e che si cerca di analizzare come se fossero anche loro "mostri". Così come arrivare a fare una diagnosi psichica su un ragazzo di cui alla fine nessuno effettivamente sa cosa pensa. Ognuno pensa di sapere ma in realtà pochi sanno effettivamente i fatti e ancora meno hanno i strumenti per poter spiegare.
Sono convinta che questa battaglia politica sia giusta, assolutamente e indubbiamente, e non sto discutendo di questo o della posizione della sorella della ragazza ma discuto su questa mancanza sempre e costantemente di equilibrio sul come vada affrontato un fatto di cronaca, con persone vere, con amici, genitori, familiari coinvolti.
Vorrei dire, senza che qualcuno mi accusi di "giudicare" (categoria dell' intelligenza, quindi credo che tecnicamente si possa farlo benissimo), una cosa sui genitori di lui, proprio partendo da questa tua riflessione sull'attaccamento.Sono argomenti interessantissimi per tutti.
Danno strumenti per capire se stessi e gli altri.
Per me il ragazzo diventato assassino ha problemi di attaccamento e l’idea stessa dell’abbandono lo ha destabilizzato totalmente.
Il fatto che uno così, come altri poi che compiono crimini definiti impropriamente passionali, vengono sottovalutati proprio perché appaiono deboli, tristi, depressi e non violenti.
che i genitori siano sconvolti e si chiedano dove abbiano sbagliato, penso sia normale. a mio modo di vedere, è proprio spianare troppo la strada ai figli che li rende deboli e incapaci di reagire alle difficoltà, perchè non le hanno mai dovute affrontareVorrei dire, senza che qualcuno mi accusi di "giudicare" (categoria dell' intelligenza, quindi credo che tecnicamente si possa farlo benissimo), una cosa sui genitori di lui, proprio partendo da questa tua riflessione sull'attaccamento.
Al di là dello stato di choc evidente soprattutto nella madre, e comprensibile, io ho notato una freddezza e una specie di "asetticità", passatemi il termine. Tono monocorde, sguardo distante, e tra le righe ho visto anche un sottomessaggio del tipo "guardate che noi siamo stati genitori perfetti, eh, non ce ne siamo accorti perché la nostra parte l'abbiamo fatta".
Non so. Probabilmente gli hanno dato quella vernice di buone maniere ed educazione formale, senza comunicare, di fatto, niente. Forse non ci parlavano più di tanto, per carattere, mentalità. E questo ha creato tanto distacco, in tutti i modi.
incapacità?Appunto debolezza. Anche incapacità cognitiva di vedere la realtà e trovare soluzioni alternative.
Per quanto riguarda le diagnosi a spanne, non le trovo deleterie. Sono sempre meglio delle mostrizzazioni.Condivido con chi diceva che scavare in questa faccenda come fosse uno sceneggiato o come fosse solo una questione politica lascia l'amaro in bocca.
Può esserlo ma non con l'accanimento e l'opportunismo che sta avvenendo ora, da parte di televisioni, media e anche social, perdendo quella umanità di fronte ad una tragedia.
Non mi piace l'accanimento su quei genitori, che nessuno effettivamente conosce, e che si cerca di analizzare come se fossero anche loro "mostri". Così come arrivare a fare una diagnosi psichica su un ragazzo di cui alla fine nessuno effettivamente sa cosa pensa. Ognuno pensa di sapere ma in realtà pochi sanno effettivamente i fatti e ancora meno hanno i strumenti per poter spiegare.
Sono convinta che questa battaglia politica sia giusta, assolutamente e indubbiamente, e non sto discutendo di questo o della posizione della sorella della ragazza ma discuto su questa mancanza sempre e costantemente di equilibrio sul come vada affrontato un fatto di cronaca, con persone vere, con amici, genitori, familiari coinvolti.
Temo che in queste situazioni chiunque prenda psicofarmaci che ottundono un po’.Vorrei dire, senza che qualcuno mi accusi di "giudicare" (categoria dell' intelligenza, quindi credo che tecnicamente si possa farlo benissimo), una cosa sui genitori di lui, proprio partendo da questa tua riflessione sull'attaccamento.
Al di là dello stato di choc evidente soprattutto nella madre, e comprensibile, io ho notato una freddezza e una specie di "asetticità", passatemi il termine. Tono monocorde, sguardo distante, e tra le righe ho visto anche un sottomessaggio del tipo "guardate che noi siamo stati genitori perfetti, eh, non ce ne siamo accorti perché la nostra parte l'abbiamo fatta".
Non so. Probabilmente gli hanno dato quella vernice di buone maniere ed educazione formale, senza comunicare, di fatto, niente. Forse non ci parlavano più di tanto, per carattere, mentalità. E questo ha creato tanto distacco, in tutti i modi.
L'ho scritto, in premessa. Choc evidente e comprensibile.che i genitori siano sconvolti e si chiedano dove abbiano sbagliato, penso sia normale. a mio modo di vedere, è proprio spianare troppo la strada ai figli che li rende deboli e incapaci di reagire alle difficoltà, perchè non le hanno mai dovute affrontare
La capacità cognitive sono complesse e ognuno di noi ha carenze.incapacità?
Spero che sia quello il motivo. Ma...Temo che in queste situazioni chiunque prenda psicofarmaci che ottundono un po’.
se così fosse, visti gli omicidi di donne degli ultimi anni vorrebbe dire che queste deficienze sono diventate sono incontrollabili?La capacità cognitive sono complesse e ognuno di noi ha carenze.
Voler essere bravi genitori è umano ed è di conseguenza umano negare l’evidenza. È il compito più importante per definirci come persone competenti.L'ho scritto, in premessa. Choc evidente e comprensibile.
Ma secondo me non si chiedono proprio, dove hanno sbagliato. Il padre ha anche detto che il figlio "non credo si comportasse da stalker", nonostante le ripetute affermazioni contrarie dall'altra parte. Non so cosa debba fare uno stalker per far capire a quest'uomo che, magari, qualche caratteristica in comune col figlio la può ravvisare.
Per il resto del tuo discorso, ho appena ascoltato Crepet su raiuno che ha ribadito quello che sta dicendo da una settimana. Com mia madre che prima stava facendo finta di essere troppo occupata per seguire, per poi rispondere "io ***** (mio fratello) L'HO EDUCATO BENE".
Ecco.
La tua attenzione viene catalizzata per parlare di qualche cosa.Io mi sento messa in discussione, più che protagonista..
Ma sono io.
Volerlo essere è una cosa. Implica anche una volontà di mettersi in discussione e imparare da errori ed esperienze pregresse. Convinzione di esserlo, in quanto ci si ritiene figure sacrali e intoccabili è un'altra. I miei hanno sempre seguito la seconda alternativa.Voler essere bravi genitori è umano ed è di conseguenza umano negare l’evidenza. È il compito più importante per definirci come persone competenti.
Gli omicidi non sono aumentati. Anche uno sarebbe troppo, ma non vi è una emergenza, se non per chi muore.se così fosse, visti gli omicidi di donne degli ultimi anni vorrebbe dire che queste deficienze sono diventate sono incontrollabili?
Non avevano gli strumenti culturali per immaginare un modello diverso e definirsi brave persone anche di fronte a parziali fallimenti.Volerlo essere è una cosa. Implica anche una volontà di mettersi in discussione e imparare da errori ed esperienze pregresse. Convinzione di esserlo, in quanto ci si ritiene figure sacrali e intoccabili è un'altra. I miei hanno sempre seguito la seconda alternativa.