Brunetta
Utente di lunga data
Però non tutti i traditori sono come alcuni che scrivono qui, totalmente dedicati a sé, tanti sono combattuti.Ci riescono, eccome se ci riescono...
Però non tutti i traditori sono come alcuni che scrivono qui, totalmente dedicati a sé, tanti sono combattuti.Ci riescono, eccome se ci riescono...
Può cambiare il come si arriva alla chiusura o all’accettazione, per chi accetta.Vero, ma anticipare questa consapevolezza qualche fatto secondo me lo può cambiare, non la sostanza ovviamente e penso nemmeno l'esito, ma magari si guadagna un po' di tempo
Combattimento fra cosa però? Fra 2 "amori"? A questo credo molto poco. Invece fra "nuove emozioni ma incertezza" Vs "comodità ma un po' di noia" già di piùPerò non tutti i traditori sono come alcuni che scrivono qui, totalmente dedicati a sé, tanti sono combattuti.
IdemConfesso che è successo anche a me, ma è fondamentale che non sia assolutamente il fine della cosa, bensì al massimo un effetto collaterale: se viene bene se non viene chi se ne sbatte, le soddisfazioni realmente appaganti sono altre
Sensi di colpa.Combattimento fra cosa però? Fra 2 "amori"? A questo credo molto poco. Invece fra "nuove emozioni ma incertezza" Vs "comodità ma un po' di noia" già di più
Dipende dalle persone.Combattimento fra cosa però? Fra 2 "amori"? A questo credo molto poco. Invece fra "nuove emozioni ma incertezza" Vs "comodità ma un po' di noia" già di più
Anche questo certamenteSensi di colpa.
Ansie.
Nessuno affronta una relazione extra in maniera del tutto spensierata la prima volta.
Vero. Però anche lui, per dignità, avrebbe dovuto mandarla a stendere. Non e’ mica la ruota di scorta che se va male con il nuovo torna con il vecchio.
Concordo, gliel'ho scritto domenica.Eh sì, assolutamente deve mandarla a quel paese.
Si certo, anche questoDipende dalle persone.
Ci sono perfino quelle che sentono problemi etici.
Poche perché culturalmente si è arrivati diffusamente a “adulti consenzienti“ e oltre sono si va.
Secondo me poteva essere qualsiasi cosa, ma sicuramente non "amore"Concordo, gliel'ho scritto domenica.
Una chiosa mi sento davvero di farla sull'argomento.
Sulla carta (da lontano) sembra facile stabilire che vada mandata a quel paese senza possibilità di recuperare alcunché. Secondo ogni logica, dopo quello che gli ha fatto, sarebbe così. E così penso che debba fare.
A viverle, però, certe situazioni si passa sopra pure alla dignità.
Specie se ci sono figli piccoli. E se il sentimento non è venuto meno, è stato solo soffocato.
Dopo che mia moglie aveva scelto l'amante (appena scoperto da me il tradimento), dopo la separazione consensuale (da me pretesa dopo la scelta di lei) in Tribunale, a distanza di poco più due mesi, approfittando del pranzo di Pasqua nella casa coniugale insieme con la bimba, finito il pasto ed i dolci mi disse che aveva chiuso con l'amante e mi chiese di riprovare a stare insieme. Di farlo anche per nostra figlia, che mi amava bla, bla, bla.
A quel punto la situazione era che, andato immediatamente via da casa, avevo iniziato una relazione con un'amica da alcuni mesi. Lo sapeva mia moglie (che si era lamentata di averla sostituita così rapidamente !). Ero da poco entrato in trattativa per acquistare un bilocale (occupato) vicino alla casa dove moglie e figlia vivevano, con il sostegno economico dei miei genitori. Dunque, avevo ogni ragione per mandarla a quel paese e di avere imbastito un (nuovo) progetto di vita.
Però ...
Due settimane prima ero andato a colloquio con la maestra (1° elementare), che mi aveva detto che la figlia nel secondo trimestre appariva in crisi, non era concentrata, ma chiusa in sé, non mostrava piacere nell'apprendimento e si isolava dai compagni. Mi chiese se fosse successo qualcosa in famiglia. Quando le comunicai che ci eravamo separati, mi disse che aveva intuito qualcosa del genere.
E, allora, sono passato sopra alla dignità e sono rientrato in casa quella sera stessa, con la bimba strafelice (il cane pure lui), ottenendo anche la gratificazione sessuale che faceva parte dell'offerta.
Quindi, ho interrotto la relazione intrapresa con l'altra donna. Smantellato la nuova prospettiva di vita che avevo intrapresa, salvo per l'acquisto del bilocale.
E' durata circa un anno ed è finita la convivenza. Perché non c'era più fiducia (da parte mia) e l'entusiasmo (da parte sua) era scemato. E la situazione di crisi era riaffiorata. E la depressione pure. Quello che non era riapparso (a me, almeno) era l'amante. Ma mia moglie lo aveva celebrato in una poesia che aveva scritto ed era stata pure pubblicata. E me ne sono andato, stavolta definitivamente.
Non è che non lo sapessi che poteva finire così.
Una seconda volta, dopo un anno che me n'ero andato di casa definitivamente, ci ha riprovato di nuovo, abbracciandomi e cercando di baciarmi ... ho serrato le labbra e me ne sono andato senza dire una parola.
Alla luce del dibattito con @ipazia, sarebbe interessante discettare se fosse stata una "violenza" psicologica quella che ho subito (tesi dell'altra donna, incazzatissima, che mi chiese di non cedere all'inganno, e poi mi mandò a quel paese) oppure una specie di calcolo (sacrificale) abbastanza lucido a fronte di una pressione psicologica che è stata esercitata nei miei confronti.
Così, tanto per parlarne.
Spesso vince la comodità purtroppo.Combattimento fra cosa però? Fra 2 "amori"? A questo credo molto poco. Invece fra "nuove emozioni ma incertezza" Vs "comodità ma un po' di noia" già di più
Ma te le avevi creduto?Dopo che mia moglie aveva scelto l'amante (appena scoperto da me il tradimento), dopo la separazione consensuale (da me pretesa dopo la scelta di lei) in Tribunale, a distanza di poco più due mesi, approfittando del pranzo di Pasqua nella casa coniugale insieme con la bimba, finito il pasto ed i dolci mi disse che aveva chiuso con l'amante e mi chiese di riprovare a stare insieme. Di farlo anche per nostra figlia, che mi amava bla, bla, bla.
Cosa fosse è difficile dirlo.Secondo me poteva essere qualsiasi cosa, ma sicuramente non "amore"
Non potevo crederle fino in fondo. Solo pensavo che la salute (anche psichica) della figlia fosse a rischio in un ambiente familiare nel quale non sarei stato presente.Ma te le avevi creduto?
No intendevo dire: sicuro che avevano troncato?Cosa fosse è difficile dirlo.
Ho capito che quando entri in competizione con la depressione (dell'altro) ti rendi conto che non puoi avere certezze. Puoi solo osservare quello che accade, perché tutto si svolge al di fuori di te.
Ed impari che il partner depresso si comporta senza schemi logici prevedibili, è un po' come una barca in mare agitato con il timone fuori uso. Magari vuole andare da una parte ma la corrente lo porta altrove: potrebbe anche volere amare ma quando è sovrastato dall'ansia si comporta diversamente (cosciente fino ad un certo punto).
Perdi ogni certezza. Perché la psicologia non può darne, essendo scienza che, mi dicono, è principalmente rivolta al passato. raramente al presente, mai al futuro.
Non potevo crederle fino in fondo. Solo pensavo che la salute (anche psichica) della figlia fosse a rischio in un ambiente familiare nel quale non sarei stato presente.
Mi aveva riferito che la sua psicologa (dalla quale, inizialmente, ero andato pure io per la fase di coppia), appreso che aveva tradito e voleva continuare con l'amante, del quale si era innamorata, l'aveva mandata via dicendole non poteva più esserle utile, visto che era guarita.
Oggi penso che quella psicologa non aveva capito niente (cioè che l'eccitazione della nuova passione le aveva fatto superare eventualmente solo le cause prossime della depressione) o si era stufata. Propendo per la seconda eventualità.
Incidentalmente, quasi trenta anni dopo ha cambiato diversi psicologi ed è tuttora in cura.
Non ho mai saputo se fosse stata lei a troncare la relazione o il suo amante. Non l'ho chiesto, perché non aveva senso: qualunque risposta avessi ricevuto non potevo verificare che fosse vera.
Ho ritenuto onesto dirle che, seppure accettavo di ritornare insieme, il matrimonio era finito e che quella che poteva iniziare era una nuova relazione, che partiva, però, con un deficit di fiducia. Senza garanzie derivanti dal passato.
In quella condizione non potevo avere fiducia ed ho agito d'istinto, ho pensato a proteggere la figlia, mantenendomi vicino a lei.
E come facevo ad essere sicuro che avessero troncato ?No intendevo dire: sicuro che avevano troncato?
Beh sei umano. Credo che sia davvero difficile che la ferita di un tradimento si possa rimarginare.la seconda volta, non avevo uno straccio di prova eppure ho chiuso la relazione. Evidentemente, la ferita del tradimento originario non si era rimarginata e non mi sentivo più a mio agio.
Probabilmente a parità di condizioni mi sarei comportato come teCosa fosse è difficile dirlo.
Ho capito che quando entri in competizione con la depressione (dell'altro) ti rendi conto che non puoi avere certezze. Puoi solo osservare quello che accade, perché tutto si svolge al di fuori di te.
Ed impari che il partner depresso si comporta senza schemi logici prevedibili, è un po' come una barca in mare agitato con il timone fuori uso. Magari vuole andare da una parte ma la corrente lo porta altrove: potrebbe anche volere amare ma quando è sovrastato dall'ansia si comporta diversamente (cosciente fino ad un certo punto).
Perdi ogni certezza. Perché la psicologia non può darne, essendo scienza che, mi dicono, è principalmente rivolta al passato. raramente al presente, mai al futuro.
Non potevo crederle fino in fondo. Solo pensavo che la salute (anche psichica) della figlia fosse a rischio in un ambiente familiare nel quale non sarei stato presente.
Mi aveva riferito che la sua psicologa (dalla quale, inizialmente, ero andato pure io per la fase di coppia), appreso che aveva tradito e voleva continuare con l'amante, del quale si era innamorata, l'aveva mandata via dicendole non poteva più esserle utile, visto che era guarita.
Oggi penso che quella psicologa non aveva capito niente (cioè che l'eccitazione della nuova passione le aveva fatto superare eventualmente solo le cause prossime della depressione) o si era stufata. Propendo per la seconda eventualità.
Incidentalmente, quasi trenta anni dopo ha cambiato diversi psicologi ed è tuttora in cura.
Non ho mai saputo se fosse stata lei a troncare la relazione o il suo amante. Non l'ho chiesto, perché non aveva senso: qualunque risposta avessi ricevuto non potevo verificare che fosse vera.
Ho ritenuto onesto dirle che, seppure accettavo di ritornare insieme, il matrimonio era finito e che quella che poteva iniziare era una nuova relazione, che partiva, però, con un deficit di fiducia. Senza garanzie derivanti dal passato.
In quella condizione non potevo avere fiducia ed ho agito d'istinto, ho pensato a proteggere la figlia, mantenendomi vicino a lei.
Molti molto punti in comune con la mia ex!! Depressione, voler continuare con l'amante del quale si è perdutamente innamorata, eccitazione della nuova passione, ecc. ..... pari pari la mia!! Magari finirà allo stesso modo, chissà!!Cosa fosse è difficile dirlo.
Ho capito che quando entri in competizione con la depressione (dell'altro) ti rendi conto che non puoi avere certezze. Puoi solo osservare quello che accade, perché tutto si svolge al di fuori di te.
Ed impari che il partner depresso si comporta senza schemi logici prevedibili, è un po' come una barca in mare agitato con il timone fuori uso. Magari vuole andare da una parte ma la corrente lo porta altrove: potrebbe anche volere amare ma quando è sovrastato dall'ansia si comporta diversamente (cosciente fino ad un certo punto).
Perdi ogni certezza. Perché la psicologia non può darne, essendo scienza che, mi dicono, è principalmente rivolta al passato. raramente al presente, mai al futuro.
Non potevo crederle fino in fondo. Solo pensavo che la salute (anche psichica) della figlia fosse a rischio in un ambiente familiare nel quale non sarei stato presente.
Mi aveva riferito che la sua psicologa (dalla quale, inizialmente, ero andato pure io per la fase di coppia), appreso che aveva tradito e voleva continuare con l'amante, del quale si era innamorata, l'aveva mandata via dicendole non poteva più esserle utile, visto che era guarita.
Oggi penso che quella psicologa non aveva capito niente (cioè che l'eccitazione della nuova passione le aveva fatto superare eventualmente solo le cause prossime della depressione) o si era stufata. Propendo per la seconda eventualità.
Incidentalmente, quasi trenta anni dopo ha cambiato diversi psicologi ed è tuttora in cura.
Non ho mai saputo se fosse stata lei a troncare la relazione o il suo amante. Non l'ho chiesto, perché non aveva senso: qualunque risposta avessi ricevuto non potevo verificare che fosse vera.
Ho ritenuto onesto dirle che, seppure accettavo di ritornare insieme, il matrimonio era finito e che quella che poteva iniziare era una nuova relazione, che partiva, però, con un deficit di fiducia. Senza garanzie derivanti dal passato.
In quella condizione non potevo avere fiducia ed ho agito d'istinto, ho pensato a proteggere la figlia, mantenendomi vicino a lei.
.Secondo me, come ho sempre pensato, quelle "pastigliette" qualcosa hanno fatto, eccome se hanno fatto!!
Vuoi proprio saperlo?? C'è da ridere, si fa per dire....... cmq, visto che anche ieri la situazione non era affatto migliorata, anzi, ieri come oggi sento un peso insopportabile e un'angoscia estrema, ho chiamato esattamente lo stesso centro dove era andata l'ex ed ho fissato un appuntamento per dopodomani con lo psichiatra, il quale al 99,9% mi prescriverà le stesse identiche pastigliette........ ironica la sorte eh!!! :-(Piuttosto, tornando seri, hai trovato uno specialista serio per te?