Molti molto punti in comune con la mia ex!! Depressione, voler continuare con l'amante del quale si è perdutamente innamorata, eccitazione della nuova passione, ecc. ..... pari pari la mia!! Magari finirà allo stesso modo, chissà!!
Oggi ho trovato per puro caso (

) le carte della sua prima seduta con lo psichiatra, con conseguente inizio assunzione delle pastigliette (il nome inizia per "C" ma non me lo ricordo, se può essere utile a capire domani me lo segno e ve lo dico):
Aprile 2021.
Diagnosi depressione ecc. ecc....
2a visita,
Novembre 2021: situazione clinica molto migliorata.
Inizio "danza del corteggiamento" del/con l'amante:
Giugno 2022.
Secondo me, come ho sempre pensato, quelle "pastigliette" qualcosa hanno fatto, eccome se hanno fatto!!
No, permettimi di dirlo, le "pastigliette" non servono a guarire.
Servono a tamponare l'andamento ondivago dell'ansia, delle crisi di disperazione e di panico. Aiutano a stabilizzare la psiche per poter ragionare in modo abbastanza "normale" e lavorare, poi, a livello psico-analitico nella identificazione dei problemi che sono alla base del disagio psichico. In quell'attività c'è la possibilità della guarigione. Non nei farmaci.
Ho un paio di considerazioni da fare sulla tua situazione, che ha punti di somiglianza con la mia, ma presenta anche notevoli differenziazioni.
Le più importanti sono sulla depressione della moglie.
La tua, secondo me, aveva una depressione molto lieve (cause non remote o remotissime, abbastanza facili da identificare) o proprio non l'aveva. Lo suggerisce la tempistica (alquanto veloce) che hai indicato.
Lei, quando le si è materializzata la possibilità di vivere dove voleva (vicino ai suoi genitori) e di avere un uomo che in quella zona la trovava attraente (il tempo dirà se è amore o passione passeggera) ha intravisto un'occasione irripetibile e formidabile per cambiare vita. E l'ha colta, lasciandosi dietro un marito e, in parte, una figlia ormai grande ed avviata all'autonomia. Le uniche indecisioni che aveva - azzardo un'ipotesi - erano sull'affidabilità dell'amante. Quando si è sentita rassicurata, si è licenziata ed è andata via da te e tua figlia, con qualche rimpianto di facciata (e per tenerti buono).
Invece, per uscire da una depressione seria occorre molto tempo, anche parecchi anni, e se pure sembra guarita la persona il rischio di ricadute è elevato. E' come stare sulle montagne russe, al luna park.
Mia moglie le prime crisi di panico le ha avute quando eravamo all'università. Prima di sposarci.
Io ho fatto un colossale errore di non capire cosa fosse quello che aveva e mi sono illuso che, grazie all'Amore, tutto si superava. Insomma, si potevano spostare montagne e non è così.
Lei ha pensato che usciva dal rapporto tossico con la madre e la famiglia materna (il padre era morto prima che ci mettessimo insieme). Io rappresentavo la novità, il divertimento e la speranza.
Mi ha tradito dopo che era in cura da parecchi anni. Non le piaceva proprio il lavoro di impiegata (contabile), aveva cercato rifugio nella ludopatia e si era trovata in una situazione "antagonistica" con me (lavoro con orari lunghi, trasferte all'estero, cene di lavoro con stranieri). Lei, trovava piacevole trascorrere serata al tavolo da gioco, in una cerchia di suoi amici che a malapena sopportavo. La sua passione per il gioco (specie d'azzardo) era divenuta ingombrante, invano cercavo di contenerla. La mia offerta, però, non la interessava più. Agli eventi sociali ai quali partecipavo andavo da solo. In breve, io disapprovavo il suo modo di vivere e lei non sopportava il mio mondo.
Capita, nella realtà. Lo capisci dopo, però, quando i casini si sono verificati.
Ad un certo punto, ha trovato un tipo che la corteggiava, giocatore di professione, spiantato economicamente, divorziato con figli abbastanza grandi. Lei aveva ereditato dalla nonna un appartamento che ha venduto subito (anzi, gliel'ho venduto io, il colmo, eh). Si sentiva in quattrini e realizzata. In una condizione di potere che le ha dato alla testa.
Io rappresentavo una strada ormai lunga, con parecchi semafori sul giallo e spesso sul rosso.
Ha intravisto in quel tizio una strada breve, con serie di semafori verdi ed ha assaporato la libertà (da qualsiasi costrizione). Ha imboccato quella strada, dove c'era novità e speranza.
Ma non era guarita dalla depressione, era solo una illusione di benessere, che le aveva fatto ritenere di avere risolto i suoi problemi (che invece risalivano all'adolescenza).
Ecco, la differenza è proprio nei motivi e durata del disagio/depressione.
Per me, tua moglie è guarita. La mia non è mai guarita.
Tu devi pensare a te stesso e rifarti una vita. Prendendoti tutto il tempo per modificare il tuo modo di vita e rimetterti in gioco. Ovviamente, soffocando il tuo amore per lei (come in sostanza ho fatto io).
Ci vuole tempo, ma si può fare. A condizione di essere intransigenti nell'eliminare qualsiasi contatto con lei, che non sia strettamente riguardante la figlia, fino a che non ti sarà passata (cioè, anni).
Se ci riesci, ci vediamo tra due anni, se ti va, ed apriamo una bottiglia di vino, di quelle memorabili, per celebrare la tua uscita dalla crisi. Con stuzzichini adeguati.
Il resto delle mie considerazioni, se le vuoi, te le mando in MP.
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