ParmaLetale
Utente cornasubente per diritto divino
Assolutamente noMa lo schiaffo al compagno/compagna, moglie/ marito lo trovate accettabile? Lo dareste o subireste?
Assolutamente noMa lo schiaffo al compagno/compagna, moglie/ marito lo trovate accettabile? Lo dareste o subireste?
Ho trovato! Sinistra DC area Fanfani, la stessa che col "piano Fanfani" per edilizia popolare ha di fatto posto le basi delle periferie ghetto (tipo Caivano) sbandierando inclusioneVabbè, non vuoi rispondere.
forse tu non condanni nessuno, altri mi pare facciano processi a posterioriUso il tuo post perché mi pari ragionevole.
Io non sto condannando nessuno e credo che non lo facciano nemmeno coloro che paiano d’accordo con me a grandi linee.
So benissimo che ogni genitore cerca di fare del suo meglio per avere figli “sani”, che si comportino bene e abbiano dei valori di riferimento. Questo lo voleva pure Totò Riina, anche se noi non condividiamo i suoi valori.
Non scrivo per l’ennesima volta il motivo per cui ho aperto la discussione, se non è stata letta o capita finora, non lo sarebbe dicendolo per la quinta volta.
Capisco che non solo ogni genitore fa del suo meglio, in base a ciò che è, ciò che sa e ciò che riesce ad applicare.
Le molte testimonianze, anche qui, di sberloni o pacche prese, dimostrano che generalmente non è un trauma e che si ripensa a quei momenti come “educativi”.
Quindi nessuno, io per prima, dice che un genitore è un cattivo genitore per un paio di sberle.
Ma, fuori dal momento di esasperazione, si può ragionare sul fatto che non è il metodo migliore per educare?
Ma chi?forse tu non condanni nessuno, altri mi pare facciano processi a posteriori
e c'è chi considera uno schiaffo ingiustificabileMa chi?
Hanno detto in maggioranza che le botte educano.
Non è educativo. In questo senso non ha una valenza positiva.e c'è chi considera uno schiaffo ingiustificabile
io non mi permetto di sparare giudizi su chi non conosco basandomi su di un fatto sporadicoNon è educativo. In questo senso non ha una valenza positiva.
Poi si comprende benissimo come si possa reagire impulsivamente.
Ma nessuno ha giudicato nessuno.io non mi permetto di sparare giudizi su chi non conosco basandomi su di un fatto sporadico
no no non è veroMa nessuno ha giudicato nessuno.
Si parlava di metodo educativo.
Il vecchio codice penale attribuiva al padre di famiglia un ruolo educativo e RIeducativo a somiglianza dei Romani.Non è che siccome qualcuno di voi le ha prese (o qualcuno di voi le da) gli altri devono sorridere con voi al pensiero dei bei vecchi tempi delle ciabatte con le ali ....alla redbull, per capirci. Comunque che il ceffone non sia educativo non è solo la mia personale visione eh...ci sono psicologi ben più preparati in materia, la loro appunto, che lo sostengono. Io lo sostengo da figlia e da madre e francamente trovo pure in antitesi dire che dal compagno non si accetterebbe una sberla ma dal padre/madre si. Quale sarebbe la differenza, lo spirito educativo? Ma di educativo io non vedo nulla.
Io ho avuto anche numerosi animali, mai toccato neppure loro e di guai ne hanno combinati e parecchi. Ma non mi viene neppure da pensare di picchiare qualcuno, estraneo anche alla famiglia, per un torto subito, neppure quando questo ha interessato uno dei miei figli. Io sono stata educata nel principio che violenza chiama violenza e da questo non mi discosto. E per me la violenza è tutto, anche il ceffone di un padre preoccupato (che potrebbe essere equiparato al ceffone di una moglie al marito quando scopre il tradimento). Come si fa a sentirsi giudicati su un argomento che ancora oggi divide intere popolazioni, altro che quattro gatti su un forum. E qui chiudo perché la mia l'ho detta sul thread aperto.
Infatti basterebbe accettare il fatto che l'opinione mia è diversa dalla tua e da chicchessia? Non commento neppure l'aver paragonato la violenza o uso di mezzi di correzione (c'era poi l'abuso sai...proprio perché le persone lo trovavano talmente legittimo da varcare sovente la "soglia") all'uso dei videogiochi da parte del partner poi.Il vecchio codice penale attribuiva al padre di famiglia un ruolo educativo e RIeducativo a somiglianza dei Romani.
La moglie è una persona adulta e non viene più considerata da educare, ma sé certe norme sono rimaste a lungo era per corrispondevano al comune sentire.
Evidentemente tuttora il comune sentire ritiene che l’opera di educazione dei figli da parte dei genitori possa essere esercitato con “mezzi di correzione“. Del resto togliere la televisione o i videogiochi è considerato normale dai più. Non passerebbe per la testa a nessuno proibire al marito o alla moglie di togliere dispositivi. Mentre è considerato più che giusto che i genitori possano farlo.
E probabilmente lo consideri giusto anche tu.
Come vedi, non basta dire che una cosa non è giusta perché venga considerata tale da tutti.
Infatti il diritto-dovere alla educazione con l’uso di mezzi di correzione non doveva causare danni, in quel caso scattava l’abuso.Infatti basterebbe accettare il fatto che l'opinione mia è diversa dalla tua e da chicchessia? Non commento neppure l'aver paragonato la violenza o uso di mezzi di correzione (c'era poi l'abuso sai...proprio perché le persone lo trovavano talmente legittimo da varcare sovente la "soglia") all'uso dei videogiochi da parte del partner poi.
Infatti io le ho prese, poche a dire il vero, e qualche volta le ho date ma non penso che tu che sei contraria sbagli. Ognuno fa come crede.Infatti basterebbe accettare il fatto che l'opinione mia è diversa dalla tua e da chicchessia? Non commento neppure l'aver paragonato la violenza o uso di mezzi di correzione (c'era poi l'abuso sai...proprio perché le persone lo trovavano talmente legittimo da varcare sovente la "soglia") all'uso dei videogiochi da parte del partner poi.
Io ho trovato anacronistico, per restare nel tema (spero) l'atteggiamento della figlia. Le sue frasi verso la madre, i suoi sguardi, gli inviti a ribellarsi. Un'adolescente di quell'epoca neanche ci pensava a reagire. Parlando con mia madre (1945) mi ha detto che erano concetti che proprio non esistevano, ribellione ed emancipazione. E questo sottomessaggio passava da madre a figlia.Riesumo questo thread per fare una osservazione su un aspetto sconcertante del bel film (capolavoro è un’altra cosa) della Cortellesi.
Nel film è sconcertante che quei due bambini insopportabili non prendano nemmeno una sberla.
Ed è sconcertante che (al cinema si percepisce la reazione del pubblico) la loro maleducazione e conflittualità tra loro facciano ridere e non suscitino il pensiero che un paio di sberle funzionerebbe da contenimento.
Sia chiaro che non mi sto contraddicendo. Non penso che le sberle siano un metodo educativo, penso che la maleducazione messa in scena sia anacronistico che non riceva un limite violento in un contesto violento. Ed è molto contemporaneo invece che non sia stato rappresentato nel film e che il pubblico non percepisca l’assenza del rapporto con la madre, anche solo attraverso una cucchiarella.
Ovviamente capisco la necessità del racconto e di creare una simpatia nei confronti della protagonista e renderla più sfaccettata, contraddittoria, inconsapevole e criticabile in qualsiasi modo sarebbe stato un ostacolo alla identificazione.
Ne ha scritto, in modo un bel po’ dispersivo, anche la Soncini oggi.
Infatti.Io ho trovato anacronistico, per restare nel tema (spero) l'atteggiamento della figlia. Le sue frasi verso la madre, i suoi sguardi, gli inviti a ribellarsi. Un'adolescente di quell'epoca neanche ci pensava a reagire. Parlando con mia madre (1945) mo ha detto che erano concetti che proprio non esistevano, ribellione ed emancipazione. E questo sottomessaggio passava da madre a figlia.
Visti tutti e due. E la mia amica storica, con cui ho commentato il film, ha detto che non lo trova né un capolavoro né tutta questa cosa epocale. Anzi, lo ritiene una specie di plagio di Bellissima, non certo per la trama, ma per il contesto, il lavoro di lei, la sottomissione al marito, visto che, alla fine, nessuna delle due protagoniste va via dal proprio marito.Infatti.
Questo è indicativo della cultura di un’epoca.
Ogni oppresso riteneva normale l‘oppressione.
Io credo che in fase di sceneggiatura sia stata una scelta precisa. Anche Anna Magnani in Bellissima prende a sberle la bambina e Sofia Loren la figlia in La Ciociara. Certamente non sono film sconosciuti da chi fa un film d’epoca.
È un andare incontro al pubblico giovane.
Bellissima è un capolavoro e Visconti era Visconti e la Magnani, la Magnani. Non credo proprio che la Cortellesi si senta né Visconti, né la Magnani.Visti tutti e due. E la mia amica storica, con cui ho commentato il film, ha detto che non lo trova né un capolavoro né tutta questa cosa epocale. Anzi, lo ritiene una specie di plagio di Bellissima, non certo per la trama, ma per il contesto, il lavoro di lei, la sottomissione al marito, visto che, alla fine, nessuna delle due protagoniste va via dal proprio marito.