La penso come te. È la situazione familiare, stabile, borghese, i valori di lei, che credeva di aver condiviso con lui fino al legittimo momento in cui le strade si sono separate.
Però non credo che distragga "da altro". Intanto, l' "altro" bisogna vedere cosa sia. È cronaca, è attualità, esattamente come tutto il resto. Non è che non ci si vuole occupare di guerra, carestie e immigrazione. È che è più grande di noi, oggettivamente. Il caso di Giulia può succedere a chiunque. A noi, alla vicina di casa, a una parente, collega. E questo che la rende vicina affettivamente.
Che poi la stampa ci sguazzi, è sempre stato così.
Ricordo i fans club per Cesare Casella, per dire. Le critiche perché era tornato robusto e rubizzo, mentre mamma Angela si era consumata. Era il 1990. Non oggi.