Chi non sopportate?

Brunetta

Utente di lunga data
Ah non so. Se tu riesci a vedere sincerità in tutto questo esaurimento, in questa maratona che invece di iniziare dall'8 dicembre continua ad essere anticipata addirittura a subito dopo Halloween, in questa retorica zuccherosa, di "se non ci vediamo prima (un mese fa) buone festeeeehhhh"", buon per te.
Io ammiro il tuo ottimismo, davvero.
Cosa vuoi dire con il non vedere sincerità?
Per i più è educazione, vero. Ma perché dovrebbe irritare più del buongIorno delle commesse?
Che ne so se davvero abbiamo sentimenti comuni? Ma non si sa mai, nemmeno per il buongiorno, ma neppure a un concerto o a una manifestazione.
Io invece credo, ma lo so, che i comportamenti creano emozioni. E lo sanno bene le dittature che creano ritualità, come le religioni.
Ti disturba la religione consumista? Eppure la seguiamo tutti.
È bellissimo spendere per le persone vicine.
 

Kitsune

Utente di lunga data
Io alternando li rappresento tutti e ne vado assolutamente fiero. 🙃
Aver contribuito, seppur involontariamente, alla stesura del tuo Curriculum Vitae, mi rincuora.

Tu solo non sei.
Io sì.
Un esempio di solitudine serena può essere utile.
Mi ha sempre molto colpito la tua compostezza.
Che poi, solitudine per quale motivo, perché non si ha un'anima gemella? Quanta solitudine regna sovrana nelle coppie?

quindi fai prima ad elencare quelli che tolleri
Perché mai? Anzi, continuo la lista:
I fumatori (sigarette, puff), chi tira sempre su con il naso, chi ride per ogni scemenza, chi ti tocca mentre si sta parlando, chi ti tocca per passare invece di aprire la bocca e chiederti "Permesso", chi non guarda negli occhi mentre ti sta parlando e/o ti guarda le scarpe, i bottoni del cappotto e le tette, chi si mette le dita nel naso e poi arrotola la caccola, chi si mette le dita nel naso e preferisce passare alla degustazione.

Direi che, per oggi, possa essere più che sufficiente.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Cosa vuoi dire con il non vedere sincerità?
Per i più è educazione, vero. Ma perché dovrebbe irritare più del buongIorno delle commesse?
Che ne so se davvero abbiamo sentimenti comuni? Ma non si sa mai, nemmeno per il buongiorno, ma neppure a un concerto o a una manifestazione.
Io invece credo, ma lo so, che i comportamenti creano emozioni. E lo sanno bene le dittature che creano ritualità, come le religioni.
Ti disturba la religione consumista? Eppure la seguiamo tutti.
È bellissimo spendere per le persone vicine.
Irrita perché è formalismo, non educazione. Ci mancherebbe altro che mi desse fastidio l'educazione.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Appunto... per lo più tutto molto artefatto.
Dipende, alcune persone certe frasi le dicono come un arrivederci, una forma di saluto del periodo delle feste.
Non va dato particolare peso alla frase, ovvero non è che necessariamente quella persona si ponga in modo falso.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Dipende, alcune persone certe frasi le dicono come un arrivederci, una forma di saluto del periodo delle feste.
Non va dato particolare peso alla frase, ovvero non è che necessariamente quella persona si ponga in modo falso.
Vabbè, adesso ci si sta fissando su una frase che ho preso come esempio, per descrivere una situazione che mi fa allergia, semplicemente perché si comincia da fine ottobre con addobbi e maglie con le renne, e canzoncine varie, per non parlare dei film a tema, su La5, soprattutto, come se, in assenza di questi promemoria, la gente non si ricordasse da sola che è Natale. Ecco perché lo vedo finto, perché si forza qualcosa che dovrebbe essere spontaneo.
La frase, poi, magari la dico anch'io, ma solo a chi non vedo mai, e a cui so benissimo che non farò gli auguri. Perché non me ne importa niente per tutto l'anno, figurati se mi interessa una volta all'anno.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Mi ha sempre molto colpito la tua compostezza.
Che poi, solitudine per quale motivo, perché non si ha un'anima gemella? Quanta solitudine regna sovrana nelle coppie?
Ma tanti restano in coppia per paura della solitudine.
Certamente non si condividono tanti momenti, esperienze e pensieri immediatamente.
Io li condivido con persone diverse o solo con me stessa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Irrita perché è formalismo, non educazione. Ci mancherebbe altro che mi desse fastidio l'educazione.
Difficile distinguere.
Io evito di fare il processo alle intenzioni e gli auguri mi fanno piacere da parte di chiunque.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vabbè, adesso ci si sta fissando su una frase che ho preso come esempio, per descrivere una situazione che mi fa allergia, semplicemente perché si comincia da fine ottobre con addobbi e maglie con le renne, e canzoncine varie, per non parlare dei film a tema, su La5, soprattutto, come se, un assenza di questi promemoria, la gente non si ricordasse da sola che è Natale. Ecco perché lo vedo finto, perché si forza qualcosa che dovrebbe essere spontaneo.
La frase, poi, magari la dico anch'io, ma solo a chi non vedo mai, e a cui so benissimo che non farò gli auguri. Perché non me ne importa niente per tutto l'anno, figurati se mi interessa una volta all'anno.
“Ci vediamo prima di Natale“ è ridicolo se è detto da chi non si vede mai. Ma a me va bene lo stesso.
Accolgo sempre gli auguri, meno le lamentele.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Vabbè, adesso ci si sta fissando su una frase che ho preso come esempio, per descrivere una situazione che mi fa allergia, semplicemente perché si comincia da fine ottobre con addobbi e maglie con le renne, e canzoncine varie, per non parlare dei film a tema, su La5, soprattutto, come se, un assenza di questi promemoria, la gente non si ricordasse da sola che è Natale. Ecco perché lo vedo finto, perché si forza qualcosa che dovrebbe essere spontaneo.
La frase, poi, magari la dico anch'io, ma solo a chi non vedo mai, e a cui so benissimo che non farò gli auguri. Perché non me ne importa niente per tutto l'anno, figurati se mi interessa una volta all'anno.
Non è che mi sto fissando su una frase, ho letto il tuo messaggio.
Ormai sono parecchi anni che a livello commerciale attaccano quasi tutte le feste, e nei negozi si passa da Halloween a Natale. Appena finirà Natale vedrai gli spazi di allestimento natalizi verranno sostituiti dal Carnevale, e poi subito Pasqua.
A me frega niente, mi vien più un pensiero verso i bambini, se a trovarsi a vedere questo senso di festa perenne, poi si levi la gioia di attesa della festa.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Non è che mi sto fissando su una frase, ho letto il tuo messaggio.
Ormai sono parecchi anni che a livello commerciale attaccano quasi tutte le feste, e nei negozi si passa da Halloween a Natale. Appena finirà Natale vedrai gli spazi di allestimento natalizi verranno sostituiti dal Carnevale, e poi subito Pasqua.
A me frega niente, mi vien più un pensiero verso i bambini, se a trovarsi a vedere questo senso di festa perenne, poi si levi la gioia di attesa della festa.
E lo so che dall' 8 gennaio arriverà tutto l'accrocco carnevalesco e sanvalentinesco. E poi via via tutto il calendario liturgico.
Spontaneità saltami addosso.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
“Ci vediamo prima di Natale“ è ridicolo se è detto da chi non si vede mai. Ma a me va bene lo stesso.
Accolgo sempre gli auguri, meno le lamentele.
Le lamentele, o meglio gli sfoghi (preferisco chiamarli così) mi vanno anche bene, se seguiti da ricerca di soluzioni o almeno prese di coscienza. Diversamente, danno fastidio anche a me
 

Marjanna

Utente di lunga data
E lo so che dall' 8 gennaio arriverà tutto l'accrocco carnevalesco e sanvalentinesco. E poi via via tutto il calendario liturgico.
Spontaneità saltami addosso.
Quello che ti irrita mi pare sia più un senso di opulenza, come se ti facessero mangiare 10 panettoni di fila, e senti lo zucchero che ti sale in gola fino alla nausea.
Mi ricordo che a me era capitato particolarmente un anno. Mi facevo tutte le pause pranzo passando nella stessa piazza, e guardando le solite vetrine. Poi passavo dentro un grande store, che aveva un punto ristoro interno, anche per scaldarmi (fuori era veramente freddo, e in quel posto il riscaldamento era a palla). Dentro erano perenni le canzoni di Natale. In quel periodo notavo ancora di più le persone che fuori facevano elemosina, poco distante. Ed ero arrivata ad un sorta di senso di nausea.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Quello che ti irrita mi pare sia più un senso di opulenza, come se ti facessero mangiare 10 panettoni di fila, e senti lo zucchero che ti sale in gola fino alla nausea.
Mi ricordo che a me era capitato particolarmente un anno. Mi facevo tutte le pause pranzo passando nella stessa piazza, e guardando le solite vetrine. Poi passavo dentro un grande store, che aveva un punto ristoro interno, anche per scaldarmi (fuori era veramente freddo, e in quel posto il riscaldamento era a palla). Dentro erano perenni le canzoni di Natale. In quel periodo notavo ancora di più le persone che fuori facevano elemosina, poco distante. Ed ero arrivata ad un sorta di senso di nausea.
Ecco, più o meno.
Diciamo che la mia aspettativa sul Natale è stata presente, e intensa, fino ai 25/28 anni circa. Da bambina e da ragazzina, poi, si identificava con il ritorno a casa di nonni e zii, perché abitavamo in Puglia. Poi ci siamo ritrasferiti qui, e già questo si è perso, ma comunque mi faceva piacere andare da loro, per il 25 soprattutto. Poi mio nonno se n'è andato, a 95 anni. Era lui il faro di tutto.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ecco, più o meno.
Diciamo che la mia aspettativa sul Natale è stata presente, e intensa, fino ai 25/28 anni circa. Da bambina e da ragazzina, poi, si identificava con il ritorno a casa di nonni e zii, perché abitavamo in Puglia. Poi ci siamo ritrasferiti qui, e già questo si è perso, ma comunque mi faceva piacere andare da loro, per il 25 soprattutto. Poi mio nonno se n'è andato, a 95 anni. Era lui il faro di tutto.
Frequente, questa cosa dei nonni come punto di unione di famiglie.
A me ad oggi non irrita, non mi fa proprio ne caldo ne freddo. Partecipo in caso di ritrovi conviviali.
Penso sia normale cambiare visione rispetto agli anni di gioventù, personalmente penso che sia qualcosa che si fa, si dona, ai bambini.

Il gruppo tra operatrici, psicologa, ect. di cui fa parte mia mamma (persone che hanno demenze, Alzheimer, ect) ha fatto scrivere (con il loro aiuto, alcuni non sono più in grado) delle lettere a Babbo Natale. Poi le hanno tutte appese. Le ho lette tutte. Sono frasi più che lettere. Però è stato un bel gesto, anche se non cambia niente e non sposta niente. Alla fine sono le piccole cose che hanno valore, le persone, non le cose.
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Frequente, questa cosa dei nonni come punto di unione di famiglie.
A me ad oggi non irrita, non mi fa proprio ne caldo ne freddo. Partecipo in caso di ritrovi conviviali.
Penso sia normale cambiare visione rispetto agli anni di gioventù, personalmente penso che sia qualcosa che si fa, si dona, ai bambini.

Il gruppo tra operatrici, psicologa, ect. di cui fa parte mia mamma (persone che hanno demenze, Alzheimer, ect) ha fatto scrivere (con il loro aiuto, alcuni non sono più in grado) delle lettere a Babbo Natale. Poi le hanno tutte appese. Le ho lette tutte. Sono frasi più che lettere. Però è stato un bel gesto, anche se non cambia niente e non posta niente. Alla fine sono le piccole cose che hanno valore, le persone, non le cose.
L'ultima tua frase rispecchia molto quello che probabilmente cerco di dire io. Ora vedo tutto esasperato, esagerato, grandi sorrisi e grandi abbracci, invece di piccole cose, semplici gesti e vicinanza. È questo a irritarmi.
Chissà quanti ricordi, in quelle frasi, nella situazione che hai descritto parlando di tua mamma e dei suoi compagni di viaggio. Bellissima immagine hai evocato.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le lamentele, o meglio gli sfoghi (preferisco chiamarli così) mi vanno anche bene, se seguiti da ricerca di soluzioni o almeno prese di coscienza. Diversamente, danno fastidio anche a me
Ma la gente vuole solo sfogarsi. Spesso sa che le soluzioni non le vuole.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Top