Allora cosa?
Le tendenze illiberali e antidemocratiche non sono appannaggio esclusivo delle destre reazionarie. Sono abbastanza vecchio per ricordare dei sinceri democratici di sinistra salire sul palco di de Gregori per fargli fare autocritica, e oltre alle bombe dei neo fascisti, ricordo con chiarezza anche le molotov degli altri.
A me risulta abbastanza distopico leggere in continuazione su alcuni giornali del pericolo di un ritorno del fascismo, per evitare il quale si chiedono continui esami del sangue, per poi far passare sotto silenzio se non addirittura avallare con compiacente reticenza le violenze reali di altri.
Per me è antidemocratico impedire alla gente di parlare, di tenere una conferenza, di presentare un libro. Qualsiasi cosa si pensi e qualsiasi cosa ci sia scritto, che poi se non ci fossero cose accettabili se ne occupa di solito la magistratura. E’ antidemocratico, anzi – n a z i s t a – inquadrare le persone dentro classi e stereotipi per i quali debbano essere accusate di qualcosa non già per la loro responsabilità individuale ma per faccende che riguardino quello che sono: il sesso, la razza, la religione, il loro credo politico o religioso e questo non lo dico io, è scritto nella costituzione in vigore dal primo gennaio del 1948.
Se fosse vera anche solo la metà di quello che è scritto nell’articolo di Rampini, e non è l’unico che leggo da un po’ di tempo a questa parte, tra libri, articoli e prese di posizione di intellettuali, la cosa a me sembra piuttosto grave. Detto per inciso trovo straniante che a questa faccenda non venga data la giusta rilevanza in funzione di un doppiopesismo che secondo me non giova a rivendicare eventualmente nessuna forma di equità .
Faccio male a preoccuparmi?
Meglio.